VENDERE LA NEVE PER COMPRARSI LA NAVE - ARRESTATE 21 PERSONE NELLA BORGATA ROMANA DI TOR BELLA MONACA – GESTIVANO UN ‘’SUPERMERCATO’’ DELLA DROGA A CIELO APERTO - FERMATI MARCO MARUCA E IL PADRE PIETRO: ERANO A CAPO DEL GIRO D’AFFARI DA CIRCA 220MILA EURO A SETTIMANA - YACHT, ROLEX E BAR: SEQUESTRATI I BENI ACQUISTATI CON I PROVENTI DELLO SPACCIO...

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Rinaldo Frignani per il “Corriere della Sera - ed. Roma”

 

Una delle tre imbarcazioni ormeggiate al molo di Fiumicino e sequestrate dai carabinieri è stata chiamata «Magnafoco», in memoria di Manuel Maruca, il 18enne morto in un incidente stradale nel novembre 2016 durante un inseguimento della polizia sul Raccordo anulare.

 

Il padre Pietro aveva giurato vendetta contro gli agenti tanto da accoltellarne due anni più tardi uno delle volanti che con i colleghi era intervenuto per sedare una lite con la moglie.

 

poliziotto accoltellato da pietro maruca poliziotto accoltellato da pietro maruca

Marco Maruca, detto «Ciuchino» o anche «Jack», 32 anni, fratello maggiore del 18enne, è nel frattempo diventato il boss di una banda di spacciatori di cocaina che aveva come quartier generale la zona di via Giacinto Camassei, sempre a Tor Bella Monaca: un «supermarket a cielo aperto», lo definisce chi indaga, 200 clienti al giorno, molti dei quali a loro volta oltre che consumatori anche fornitori delle zone della movida del centro e di altri quartieri, per un giro d'affari stimato in 220 mila euro a settimana.

 

incidente manuel maruca incidente manuel maruca

In linea con i guadagni del gruppo che agiva con metodo mafioso sgominato dal Nucleo investigativo di Frascati appena una settimana fa in via dell'Archeologia, e con quelli di altre bande del quartiere.

 

La conferma che in questo periodo, ma soprattutto dal 2016-2017, con la fine dell'egemonia di alcuni clan, a Tor Bella Monaca c'è stato un deciso di riposizionamento di gruppi criminali e di interessi.

 

blitz tor bella monaca 3 blitz tor bella monaca 3

Con questi presupposti si è sviluppata l'indagine che all'alba di ieri ha portato all'arresto da parte della compagnia di Frascati, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia, di altre 21 persone (10 ai domiciliari), più 14 con l'obbligo di firma.

 

«Nessuna tregua al crimine organizzato», sentenzia il prefetto Matteo Piantedosi. Sequestrati Rolex, 110 mila euro in contanti e, appunto, le imbarcazioni a motore da dieci metri.

 

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Nell'ordinanza il gip Pierluigi Balestrieri sottolinea come Maruca era il «capo indiscusso, promotore e organizzatore» e gestiva «i rapporti con i fornitori del narcotico impartendo direttive ai suoi più stretti sodali su taglio e confezionamento della droga», mentre il padre - detto «Taricone» - era l'«esattore dei proventi dello spaccio, percettore in prima persona di alcune dosi di droga e consigliere del gruppo».

 

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 Senza contare la sorella Roberta (ai domiciliari) «ampiamente coinvolta nelle dinamiche gestite dal fratello con la supervisione della piazza di spaccio con poteri di intervento, controllo e organizzazione dei turni di lavoro». In carcere il compagno Daniele Leoniello, che è riuscito a scoprire una microspia su una Mercedes di famiglia.

 

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Le indagini hanno preso l'avvio dalla denuncia di un genitore che ha segnalato l'attività quotidiana di capiturno, pusher e vedette, con turni anche di 16 ore, assistenza legale ai parenti in caso di arresto ma anche rimproveri e tagli di stipendio quando sbagliavano o non rispettavano gli orari in strada. Scenario confermato da un pentito.

 

Dagli accertamenti dei carabinieri è anche emerso come il denaro frutto dello spaccio sia stato investito in attività come un bar-tabacchi (sequestrato) e nel noleggio di auto sportive, come Lamborghini.

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