VERBALE VOLANT – GIUSEPPE CONTE HA SEMPRE DICHIARATO DI ESSERE STATO INFORMATO DELLA SITUAZIONE AD ALZANO E NEMBRO IL 5 MARZO DEL 2020, MA C'È UN VERBALE CHE LO SBUGIARDA! – TRE GIORNI PRIMA C’È STATA UNA RIUNIONE SEGRETA CON SPERANZA E IL CTS, IN CUI SILVIO BRUSAFERRO SUGGERÌ LA ZONA ROSSA NEI DUE COMUNI LOMBARDI. IL PREMIER “DECIDE DI RIFLETTERCI”. UNA RIFLESSIONE CHE SAREBBE DURATA SEI GIORNI. SE IL GOVERNO AVESSE AGITO SUBITO, QUANTE VITE SI SAREBBERO POTUTE SALVARE?

-

Condividi questo articolo


GIUSEPPE CONTE CON LA MASCHERINA GIUSEPPE CONTE CON LA MASCHERINA

SECONDO LOCATI, IL VERBALE CHIARISCE CHE «È STATA UNA SCELTA VOLUTA E CHE IL RITARDO DI 15 GIORNI (DALLO SCOPPIO DEL FOCOLAIO DI ALZANO IL 23 FEBBRAIO 2020, NDR) 

 

 

1 – UN VERBALE DEL CTS INGUAIA GIUSEPPI

Maurizio Tortorella per “La Verità”

 

Torna sotto i riflettori l'inchiesta della Procura di Bergamo che dall'estate 2020 cerca di fare luce sui troppi morti per Covid in quella provincia. La Procura ha acquisito il «verbale riservato» di una riunione informale e ristretta del Comitato tecnico scientifico, che rischia di mettere in grave imbarazzo l'ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

 

conte speranza conte speranza

Secondo il quotidiano Domani, nella serata del 2 marzo 2020 il Cts, coordinato allora da Agostino Miozzo, si riunisce con Conte, il ministro della Salute, Roberto Speranza, e il presidente dell'Istituto superiore di sanità, Sivio Brusaferro. Proprio Brusaferro suggerisce di creare una «zona rossa» nei Comuni di Alzano Lombardo e di Nembro, che evidenziano «numeri preoccupanti» di contagio.

 

Conte obietta che «la zona rossa va usata con parsimonia, perché ha un costo sociale e politico, non solo economico, molto alto». Secondo Domani, il verbale riservato si conclude con questa frase, sempre attribuita a Conte: «Decide di rifletterci». La riflessione sarebbe durata sei giorni: 144 ore che purtroppo alla provincia di Bergamo in marzo costarono 5.179 morti in più rispetto alle medie degli anni precedenti, e 1.024 in aprile.

 

verbale del comitato tecnico scientifico sulla zona rossa ad alzano e nembro verbale del comitato tecnico scientifico sulla zona rossa ad alzano e nembro

Della fatidica riunione non esistono verbali ufficiali, almeno non se ne trovano sul sito della Protezione civile. Ma qualcuno dei presenti prende appunti che ora sono nelle mani degli inquirenti. Il problema è che di una riunione del 2 marzo Conte non ha parlato con i pubblici ministeri bergamaschi nell'interrogatorio del 12 giugno 2020.

 

Nella ricostruzione di quei giorni, il presidente della Lombardia, Attilio Fontana, e il suo ex assessore regionale alla Sanità, Giulio Gallera, hanno sempre sostenuto che la scelta di chiudere toccava al governo. Gallera, in particolare, ha detto ai pm di avere chiesto per telefono già la sera di martedì 3 marzo all'Istituto superiore di sanità di creare una zona rossa attorno ad Alzano e Nembro, e Busaferro gli aveva confermato che la richiesta sarebbe stata immediatamente inoltrata al governo.

 

maria cristina rota a palazzo chigi 1 maria cristina rota a palazzo chigi 1

A quel punto, però, mentre il contagio precipitava, tutto s' era bloccato. Il 4 marzo non era accaduto nulla. La mattina del 5 marzo a Nembro e Alzano erano arrivati i camion dell'esercito, e la mossa aveva convinto tutti che l'isolamento fosse imminente, ma tutto si era fermato per altri tre giorni.

 

Alla fine, il lockdown era arrivato solo l'8 marzo, quando finalmente il governo aveva deciso la zona rossa per tutta la Lombardia. I quattro giorni in più d'attesa, purtroppo, avevano però cominciato a trasformare Bergamo in un terribile focolaio di morte.

 

codogno 2 codogno 2

Conte ha sempre dichiarato, anche nel suo interrogatorio, di essere stato informato della situazione solo il 5 marzo 2020. Oggi si scopre che era conoscenza della situazione 72 ore prima.

 

Questo vuol dire ha avuto un vuoto di memoria con i pm bergamaschi? È difficile che di una riunione così importante, dove si tracciavano i «numeri preoccupanti» di un'area strategica della Lombardia, non resti traccia nella memoria di un ex premier.

 

SILVIO BRUSAFERRO SILVIO BRUSAFERRO

Le indagini continuano.La Procura di Bergamo ha scoperto, inoltre, che l'Italia non ha mai ratificato il Regolamento sanitario internazionale del 2005, nonostante il nostro Paese abbia dichiarato nel 2019 all'Organizzazione mondiale della sanità di avere le leggi in grado di «sostenere e sviluppare» gli strumenti indicati dal Regolamento per prevenire e affrontare le pandemie. Il sospetto è che, se un anno fa l'Italia s' è trovata senza letti di terapia intensiva, è anche perché non ha recepito quel Regolamento.

 

MARIA CRISTINA ROTA MARIA CRISTINA ROTA

2 – I SILENZI DI CONTE E SPERANZA SULLA RIUNIONE SEGRETA DI BERGAMO E IL DPCM FANTASMA

Francesca Nava per “Domani”

 

L’ex presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha deciso di opporre il silenzio stampa e non vuole commentare la notizia pubblicata da Domani sulla riunione segreta del Comitato tecnico scientifico del 2 marzo 2020, in cui per la prima volta sono emersi i «dati preoccupanti» sul contagio nella bergamasca e durante la quale i consulenti tecnici del governo hanno espresso l’esigenza di cinturare l’area di Alzano Lombardo e Nembro in una zona rossa.

 

conte speranza conte speranza

Eppure, il contenuto di quel verbale appare sempre più rilevante, non solo perché Conte parla di «costo politico» nel creare nuove zone rosse, ma anche indica uno scarto temporale di tre giorni rispetto alla data, il 5 marzo, in cui l’ex premier ha dichiarato ai pm bergamaschi di essere venuto a conoscenza della situazione epidemiologica in provincia di Bergamo e della richiesta di zona rossa, come da verbale del Cts del 3 marzo.

 

Durante la riunione del 2 marzo, che sarebbe dovuta restare riservata, era presente anche il ministro della Salute Roberto Speranza, che ha sempre dichiarato pubblicamente di essere venuto a conoscenza della richiesta di una zona rossa in Val Seriana non prima del 3 marzo 2020 e di aver chiesto all’indomani, il giorno 4, al presidente dell’Iss Silvio Brusaferro, una «relazione più strutturata» (lo racconta Speranza nel libro ritirato dal commercio). Eppure anche Speranza era stato informato già il 2 di marzo, ma non ne ha mai fatto menzione in pubblico.

giuseppe conte roberto speranza giuseppe conte roberto speranza

 

IL DPCM FANTASMA

Conte quel giorno «decide di rifletterci». Speranza cosa decide di fare? Quello che sappiamo è che il 4 marzo il ministro va a Milano per incontrare la giunta Fontana che governa la Lombardia. Viene impostata una bozza di Dpcm per chiudere la Val Seriana o le informazioni ricevute dal Cts non erano abbastanza allarmanti? Abbiamo provato a contattare il ministro Speranza, senza successo.

CONTE COMANDA COLORE CONTE COMANDA COLORE

 

Siamo però riusciti a parlare con un membro del Cts, che era presente alla riunione pomeridiana e riservata del 2 marzo e che preferisce restare anonimo. «Noi abbiamo sempre consigliato di fare le chiusure opportune, il nostro compito è stato sempre quello di analizzare i dati e dare dei consigli in conseguenza dei dati, poi la decisione è sempre stata politica, ma credo che focalizzarsi su una decisione che si è articolata in alcuni giorni, non in 20 anni, sia un modo distorto di vedere le cose».

 

La scelta, dunque, è sempre stata politica e anche Conte in quella riunione del 2 marzo ha ben presente il «costo politico» che potrebbe avere chiudere una zona come la Val Seriana. Meglio aspettare.

 

LA CAUSA CIVILE

giuseppe conte meme giuseppe conte meme

Oggi, però, il contenuto del verbale di quella riunione ristretta potrebbe aggiungere un tassello importante alla causa civile iniziata lo scorso 23 dicembre, quando è stato notificato dai parenti di 500 vittime di Covid-19 l’atto di citazione a ministero della Salute, presidenza del Consiglio e regione Lombardia.

 

«Abbiamo rilevato violazioni di legge nazionali e internazionali – spiega la responsabile del team legale, l’avvocata bergamasca Consuelo Locati – rispetto al mancato adeguamento del piano pandemico del 2006, al mancato recepimento del regolamento sanitario internazionale e alla mancata comunicazione del rischio alla salute ai cittadini da parte delle istituzioni, che sapevano tutto a partire da gennaio 2020.

 

consuelo locati consuelo locati

La notizia del verbale della riunione del Cts del 2 marzo 2020 verrà riversata nel procedimento civile: sapevano che questo virus era come la peste, eppure la cittadinanza, soprattutto in provincia di Bergamo, non è stata informata della gravità del rischio» .

 

Secondo Locati, il verbale chiarisce che «è stata una scelta voluta e che il ritardo di 15 giorni (dallo scoppio del focolaio di Alzano il 23 febbraio 2020, ndr) ha contribuito alla diffusione del virus e alla strage nella bergamasca».

 

Conte Speranza Conte Speranza

Il procedimento civile, che si aprirà a Roma con la prima udienza fissata per il 14 aprile, non è una class action, perché, spiega Locati, «ogni defunto ha la propria storia personale e ogni parente che agisce fino al secondo grado di parentela chiederà il proprio danno individuale, ovvero un risarcimento che va dai 110 ai 310mila euro a persona, per un ammontare complessivo che si aggira intorno ai 200 milioni di euro».

 

A oggi, le controparti, ovvero ministero della Salute, presidenza del Consiglio e regione Lombardia, non si sono ancora costituite in giudizio.

 

«Il termine – dice Locati – scadeva il 25 marzo, noi oggi non abbiamo contezza che sia stato depositato nulla. Hanno tempo di costituirsi in giudizio fino al giorno prima dell’udienza, se non lo dovessero fare non potranno difendersi, in assenza di contestazioni risulterebbe tutto provato».

l'esercito consegna i banchi a codogno alzano e nembro l'esercito consegna i banchi a codogno alzano e nembro giuseppe conte dalla gruber legge le risposte 1 giuseppe conte dalla gruber legge le risposte 1 Alzano Lombardo e Nembro Alzano Lombardo e Nembro giuseppe conte meme giuseppe conte meme giuseppe conte meme giuseppe conte meme

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - GRANDE AGITAZIONE PER IL RISIKO CHE STA INVESTENDO IL PRESEPE DEL POTERE BANCARIO ITALIANO - LA PARTITA CHE VEDE IN CAMPO UNICREDIT, BANCO BPM, CREDIT AGRICOLE, ANIMA SGR, MPS, GLI IMPRENDITORI MILLERI E CALTAGIRONE SUPPORTATI DAL MEF DI GIORGETTI E DALLA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, CON MEDIOBANCA E ASSICURAZIONI GENERALI ALLA FINESTRA, È SOLO ALLE PRIME SCHERMAGLIE - IN ATTESA DELLA BATTAGLIA FINALE, PREVISTA A METÀ DEL PROSSIMO ANNO, COME IN TUTTE LE GRANDI OPERAZIONI, IL RISULTATO SARÀ FRUTTO DI UN ACCORDO TRA IL CEO DI UNICREDIT, ANDREA ORCEL, E IL CAPO DI CREDIT AGRICOLE, PHILIPPE BRASSAC - TRA I DUE ISTITUTI CI SONO DI MEZZO TANTI, TROPPI INTERESSI CHE VANNO AL DI LÀ DELL’‘’INDIPENDENZA’’ DI CASTAGNA, DALLA VOGLIA DI CALTAGIRONE E MILLERI DI CONQUISTARE MILANO E TRIESTE E DALLE MIRE DI SALVINI E MELONI DI “AVERE UNA BANCA”…

DAGOREPORT – QUANTO ROSICA SALVINI! ERA L'UNICO CHE  CELEBRAVA TRUMP, MENTRE LA DUCETTA FACEVA LA SMORFIOSA CON BIDEN, ED ORA È COSTRETTO A SUBIRE IL CAMALEONTISMO SENZA LIMITISMO DELLA MELONA CHE SI SCAPICOLLA A PARIGI A BACIARE IL CIUFFO TRUMPIANO - IL “CAPITONE” È PURE INCAZZATO CON IL DEPUTATO LEGHISTA ANTONIO ANGELUCCI, CHE SUI SUOI GIORNALI HA SUONATO LA GRANCASSA ALLA ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' – L’INSISTENZA DELLA DUCETTA CON MUSK E MACRON PER ESSERE INVITATA A PARIGI E L’ILLUSIONE DELLA PREMIER DI FRONTE A TRUMP: NON SA, LA “TAP(P)INA” CHE IL TYCOON SE NE FOTTE DI TUTTI, E SPERARE DI AVERE CON LUI UN RAPPORTO DI FIDUCIA, SENZA ALIENARSI GLI ATTUALI ALLEATI EUROPEI, È UNA MERA ILLUSIONE…

UNA “PERLA” AL GIORNO, LEVA I PROGRAMMI DI TORNO – COSA C’È DIETRO L’IMPROVVISA ASCESA DI PERLA TORTORA, LA BELLISSIMA E BIONDISSIMA GIORNALISTA RAI, RESPONSABILE DI “BINARIO 2”, MAXI-FLOP DI RAI2? PERCHÉ, NONOSTANTE NON AVESSE IL GRADO (È SOLO CAPO SERVIZIO), LE È STATA AFFIDATA UNA TRASMISSIONE SU CUI VIALE MAZZINI HA INVESTITO FIOR DI QUATTRINI? - A DARLE FIDUCIA, IL SEMPRE BEN PETTINATO ANGELO MELLONE, UNO DEI TRE MOSCHETTIERI DI TELE-MELONI (GLI ALTRI SONO GIAMPAOLO ROSSI E PAOLO CORSINI), COSTRETTO POI A BATTERE IN RITIRATA E A CHIUDERE IL PROGRAMMA...

DAGOREPORT - A BLOCCARE L’INGRESSO DI CDP IN GENERALI È STATO IL PROVVIDENZIALE INTERVENTO DELLE FONDAZIONI (AZIONISTE COL 16%, CHE ESPRIMONO IL PRESIDENTE DI CDP, GORNO TEMPINI), CAPITANATE DAL PRESIDENTE DELL'ACRI, GIOVANNI AZZONE - COME DAGO-DIXIT, LA BISLACCA TROVATA SAREBBE SERVITA A “STABILIZZARE” LA PRESENZA DEL DUPLEX MILLERI-CALTAGIRONE NEL LEONE DI TRIESTE. MA L’ESBORSO SAREBBE STATO ENORME (2,2 MILIARDI DI EURO) - LA “MISSION” DI CDP NON È QUELLA DI SERVIRE I ''CAMERATI'' DI PALAZZO CHIGI, MA…