carlo verdone

VERDONE FA 70! – O FAMO STRANO ‘STO COMPLEANNO? MARTEDÌ CARLO FA CIFRA TONDA, MA RINVIA LA FESTA A TEMPI MIGLIORI: “LO PASSERÒ IN FAMIGLIA. UN FILM SUL 2020? NO, ABBIAMO BISOGNO DI SOLLIEVO” – “EREDI NEL CINEMA? ALLO STATO ATTUALE, NO. DI BENIGNI E ZALONE NON VORREI NEMMENO I SOLDI CHE HANNO LORO…” - VIDEO

 

Valerio Cappelli per il "Corriere della Sera"

 

verdone

Ci sono persone che nella nostra testa non invecchiano mai. Carlo Verdone col suo faccione è una maschera, ricorda l'emoticon col sorriso dei display. Eppure martedì compie 70 anni. «La festa con gli amici sarà rinviata in un periodo più tranquillo. Lo passerò in famiglia».

 

Come vive questo lockdown «leggero»?

«Sento più preoccupazione, a lungo andare è pesante. In marzo la gente moriva di più, anche se i numeri ora non sono tanto belli, ma sappiamo come curare. L'Oms aveva parlato di seconda ondata, nessuno gli ha dato retta. Ma ci sono tanti virologi dell'ultima ora che ti dicono l'esatto contrario. Dovrebbero parlare poche persone, invece ogni programma tv ha bisogno del suo virologo».

claudia gerini e carlo verdone o famo strano 4

 

Ha pensato di girare un film sulla pandemia?

«No, sarà ricordato come un periodo triste, io ho fatto 9 tamponi, il 60 percento dei miei amici ha il Covid. Il cinema deve dare un po' di speranza, non solo film di orrore, terrore, morte, di cui non se ne può più. E i criminali attirano i giovani, si dà una cattiva educazione. Abbiamo bisogno di sollievo, senza per questo evitare i problemi».

 

Ma il suo film «Si vive una volta sola» che doveva uscire quasi un anno fa…

«Ho la sensazione che superato l'inverno Secondo me in primavera le cose per il virus potrebbero cambiare, siamo alla campana dell'ultimo giro. C'è voglia di condividere e di aggregare, ci metto la firma che teatri e cinema torneranno a essere pieni».

 

Quarant' anni di carriera.

verdone furio

«Sono di più, il mio primo spettacolo teatrale all'Alberichino è del 1977. Se mi guardo indietro? Vedo un film magnifico, lunghissimo, il tempo è volato talmente che mi sembra d'aver vissuto più vite».

 

 In ogni decennio ha fotografato il paese.

«Per la fine dei turbolenti Anni 70 metto Un sacco bello ; per la strana euforia degli 80 (che volevano emulare i 60 senza averne gli ideali), scelgo Borotalco . Gli Anni 90 per il mio cinema sono stati incredibili, fu un periodo di grande cambiamento: il crollo della coppia l'avevo anticipato in Compagni di scuola . E poi in tanti miei film la donna diventa più forte dell'uomo. Se pensate ai giganti Gassman e ai Tognazzi, l'uomo rimorchiava e la donna era un oggetto. Con me irrompe l'analisi (figlia del benessere), che facevano tutti. Ma nei 90 ho raccontato anche altro».

 

 Per esempio?

verdone un sacco bello

«La mitomania e la megalomania in Un gallo cedrone , i primi tatuaggi, i cellulari che squillano continuamente. Viaggi di Nozze è la noia: 'O famo strano è l'andare oltre, è l'aver già vissuto qualsiasi cosa. Jessica nel film dirà tredici frasi». Sorride, si ferma: «C'è l'incomunicabilità di Antonioni e quella di Verdone».

 

Il 2000?

«È un periodo complicato, non riuscivi a capire il tempo che stavi vivendo. La mancanza di identità è L'amore è eterno finché dura , per la fine del decennio direi Io, loro e Lara : non c'è più la Chiesa ma il centro commerciale».

 

Andiamo avanti.

carlo verdone in viaggio con papa'

 «Nel 2008 la coppia di cafoni arricchiti in Grande grosso e Verdone è la lastra fotografica perfetta di quell'Italia, non sanno come comportarsi nell'hotel di lusso ma possono permetterselo, i cafoni che se ne vanno a passo spedito verso i vertici della società».

 

 E oggi, il suo film rinviato sui medici amici

 «È fondato sul bisogno dell'amicizia, un valore riscoperto durante la pandemia».

 

Cosa fa in questi mesi?

carlo verdone e renato scarpa al palo della morte 1

«Ho scritto un libro autobiografico (sarà l'ultimo) che nasce da un grosso scatolone che aveva sigillato il mio compianto segretario Ivo. Lettere, agendine, biglietti, foto. Tutto mischiato. Dalla storia di ogni oggetto viene fuori una storia. Poi ho finito per Amazon 10 puntate di Vita da Carlo, che è in parte romanzata».

 

Vorrebbe avere qualcosa di Benigni e Checco Zalone?

«Ognuno ha le sue caratteristiche. Io sono contento di quello che ho avuto dalla vita. No, non vorrei neanche i soldi che hanno loro».

 

Vede eredi in giro?

Mario Verdone con Federico Fellini

«Allo stato attuale, no. Sarà difficile per un giovane fare carriera. Io ho avuto la fortuna di conoscere, grazie a mio padre, Fellini, Pasolini, Blasetti, De Sica, poi Sergio Leone. Avevo un piede nel grande cinema e l'altro piede nella mia epoca. Mi ha fatto capire che il cinema è una cosa seria».

carlo verdone ma che colpa abbiamo noiverdone pozzetto 7 chili in 7 giorniverdonebianco, rosso e verdoneverdone 1carlo verdone margherita buycarlo verdoneCARLO VERDONE IN UN SACCO BELLOverdone moreno vecchiaruttiverdone ivano e jessicaverdone sergio e nadia borotalcoVERDONE COMPAGNI DI SCUOLA 11VERDONE CAMERIERE COMPAGNI DI SCUOLA 20bianco, rosso e verdone 3verdone viaggi di nozze stadioverdone compagni di scuolaverdone compagni di scuolacarlo verdone alberto sordi troppo forteclaudia gerini e carlo verdone o famo strano 5bianco, rosso e verdone 1verdoneverdonebianco, rosso e verdone 2verdone pozzetto 7 chili in 7 giornisordi verdone 7verdone furioLUCHERINI CON CECCHI GORI DARIO ARGENTO VERDONE

Ultimi Dagoreport

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

NULLA SARÀ COME PRIMA: PIER SILVIO BERLUSCONI, VESTITO DI NUOVO, CASSA IL SUO PASSATO DI RAMPOLLO BALBETTANTE E LANCIA IL SUO PREDELLINO – IN UN COLPO SOLO, CON IL COMIZIO DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, HA DEMOLITO LA TIMIDA SORELLA MARINA, E MANDATO IN TILT GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI, MINACCIANDO LA DISCESA IN CAMPO. SE SCENDE IN CAMPO LUI, ALTRO CHE 8%: FORZA ITALIA POTREBBE RISALIRE (E MOLTO) NEI SONDAGGI (IL BRAND BERLUSCONI TIRA SEMPRE) – NELLA MILANO CHE CONTA IN MOLTI ORA SCOMMETTONO SUL PASSO INDIETRO DI MARINA DALLA GESTIONE “IN REMOTO” DI FORZA ITALIA: D'ALTRONDE, LA PRIMOGENITA SI È MOSTRATA SEMPRE PIÙ SPESSO INDECISA SULLE DECISIONI DA PRENDERE: DA QUANTO TEMPO STA COGITANDO SUL NOME DI UN SOSTITUTO DI TAJANI?

matteo piantedosi khalifa haftar giovanni caravelli

FOLLOW THE MONEY! - DIETRO AL RESPINGIMENTO DI PIANTEDOSI IN LIBIA, PROBABILMENTE, CI SAREBBE IL VIL DENARO! SADDAM HAFTAR, FIGLIO DEL GENERALISSIMO KHALIFA E GOVERNANTE DI FATTO DELLA CIRENAICA, AVREBBE CHIESTO ALL'ITALIA UN SOSTEGNO ECONOMICO PER "GESTIRE" I MIGRANTI (TENERLI IN GABBIA SENZA FARLI PARTIRE), COME QUELLO CHE ROMA CONCEDE AL GOVERNO DI TRIPOLI - L'AISE DI CARAVELLI, CHE HA OTTIMI RAPPORTI CON HAFTAR JR, TANTO DA AVERLO PORTATO IN ITALIA PER UN TOUR DEI MINISTERI (UN MESE FA HA INCONTRATO PIANTEDOSI, CROSETTO E TAJANI), HA CONTATTATO GLI 007 DI GRECIA E MALTA, PER CHIEDERE DI CONDIVIDERE L'ESBORSO. QUELLI HANNO RISPOSTO "NO, GRAZIE" - E COSÌ, È PARTITA LA "RITORSIONE" DEGLI HAFTAR, CHE HANNO ORGANIZZATO LA TRAPPOLA PER LA DELEGAZIONE EUROPEA (COMPOSTA OLTRE A PIANTEDOSI DAI MINISTRI DI GRECIA E MALTA)