giampiero mughini achille lollo

LA VERSIONE DI MUGHINI - LA MORTE DI ACHILLE LOLLO RIMANDA ALLA TRAGEDIA FORSE LA PIÙ COCENTE DELLA MIA GENERAZIONE. QUELLA DI AVERE ABBRACCIATO ED ESALTATO LA TEORIA DELL’“ANTIFASCISMO MILITANTE”, UNA BOIATA PSICOTICA IN RAGIONE DELLA QUALE A CENTINAIA E CENTINAIA SI SONO SCARAVENTATI CONTRO I LORO COETANEI FASCISTI ALL’INSEGNA DELLA VOLONTÀ DI BISSARE LA GUERRA CIVILE DEL 1943-1945 - UN CLIMA INFAME DOV’ERA POSSIBILE CANTARE CHE “UCCIDERE UN FASCISTA NON È UN REATO”..."

giampiero mughini

Giampiero Mughini per Dagospia

 

Caro Dago, la morte di Achille Lollo e dunque la rievocazione del suo destino di delinquente politico (coautore dell’agguato alla casa romana di un missino nel cui rogo morirono bruciati vivi due dei suoi figli) rimanda alla tragedia forse la più cocente della mia generazione. Quella di avere abbracciato ed esaltato la teoria dell’“antifascismo militante”, una boiata psicotica in ragione della quale a centinaia e centinaia si sono scaraventati contro i loro coetanei fascisti all’insegna della volontà di bissare la guerra civile del 1943-1945 _ in cui tra italiani ci si ammazzò come cani _ e questo trent’anni dopo che il fascismo storico era morto e sepolto.

 

achille lollo 2

Non che i giovani fascisti a loro volta scherzassero, o per lo meno molti di loro non hanno scherzato negli anni Settanta. Ad esempio Giusva Fioravanti e Francesca Mambro, che oggi sono miei buoni amici e che un paio di sere fa sono venuti a cena a casa mia, dov’era ospite anche Maurice Bignami, uno dei capi politici e militari di Prima linea (l’organizzazione terroristica consorella delle Brigate Rosse), uno che è stato tra gli artefici della riconversione morale e intellettuale alla democrazia degli ex terroristi e che ne ha scritto in un suo libro molto bello. Gli ex nemici mortali degli anni Settanta se ne sono stati seduti assieme a un tavolo conviviale di casa mia.

 

prima pagina del secolo ditalia dopo il rogo di primavalle

Certo che non scherzavano i giovani fascisti o molti di loro, ma la responsabilità maggiore nell’avere creato quel clima infame dov’era possibile cantare che “uccidere un fascista non è un reato” l’hanno avuta gli “antifascisti militanti” miei compagni di generazione. (Per quanto mi riguarda non ho mai minacciato con un mignolo nessuno né mai nessuno mi ha minacciato con un mignolo.

 

Quando vent’anni fa mi si è ripresentato davanti Benito Paolone, che negli anni Sessanta era stato a Catania il leader politico degli universitari fascisti, l’ho abbracciato. Avevamo entrambi al tempo della nostra giovinezza recitato la nostra parte in commedia. Vent’anni fa di quella commedia non esisteva più nemmeno una scena minore, nemmeno una pulsione minore. Quella commedia s’era bell’e conclusa. Purtroppo nel sangue di molti.)

 

achille lollo 3

La vicenda dei tre giovani militanti di Potere operaio che furono subito individuati come i responsabili dell’agguato e del rogo è esemplare nel suo orrore. I tre spergiuravano di essere innocenti. Circolò a Roma un testo stilato da un notissimo intellettuale e giornalista romano dov’era messo per iscritto che il rogo era dovuto a una faida interna tra missini. A queste ignobili fandonie abboccarono persino figure esemplari della sinistra storica, dal comunista Umberto Terracini al socialista di sinistra Riccardo Lombardi.

 

rogo di primavalle 3

Alla prima udienza nel tribunale romano finì a scontri tra gli estremisti di sinistra che giuravano sull’innocenza dei loro compari e giovani missini che volevano (giustamente) che gli assassini venissero puniti. In quegli scontri Daniele Panzieri (un giovane dell’estrema sinistra romana con cui avevo giocato a ping-pong) colpì a morte un Mikis Mantakas, un ventitreenne universitario di destra greco.

 

Le prove erano purtroppo schiaccianti. E con tutto questo il sentir comune della sinistra del tempo era tale che anche quella volta vennero organizzati affollatissimi cortei romani di gente arcisicura dell’innocenza di Panzieri. Io mi vergogno di avere scritto sulla prima pagina del “Paese Sera” un “taglio basso” in cui a mia volta mi dicevo sicuro di quell’innocenza. Uscito dal carcere Panzieri si diede latitante, credo in Sudamerica, e tale è rimasto.

 

rogo di primavalle

Anni atroci, zeppi all’inverosimile di ideologia e dunque di teorie fasulle sulla realtà com’è. Quanto alla responsabilità dei tre militanti di Potere operaio, il mio amico Valerio Morucci (che a quel tempo era il responsabile del servizio d’ordine di Potere operaio e che da lì si trasferì purtroppo alle Brigate Rosse) mi ha raccontato una volta com’erano andate le cose. Siccome i tre militanti continuavano a negare, lui andò nella casa dove si erano rifugiati da latitanti. E siccome a Valerio piacevano i modi spicci, depose la sua rivoltella sul divano e chiese loro di spiattellare la verità. Confessarono.

 

rogo di primavalle2

Avrebbero detto più tardi che la tanica di benzina loro l’avevano messa per intimidire, non per uccidere. Per essere degli assassini erano dei disavveduti. Che c’entra con “l’antifascismo” di Giacomo Matteotti e Antonio Gramsci dar fuoco alla benzina alle soglie di una casa dove stanno riposando padre, madre, padre e sei figli?

 

Che diavolo c’entra, razza di bastardi e di idioti? Uno dei figli Mattei sopravvissuti l’ho avuto accento in un paio di conversari romani. Una persona civilissima che non trasumava odio da ogni poro. In uno di quei conversari c’era anche Valerio, lui pure uno di quelli che ha dato vita alla riconversione morale e intellettuale di una generazione.

giusva fioravanti francesca mambro 1VALERIO MORUCCIgiusva fioravanti francesca mambro 2achille lollo

Ultimi Dagoreport

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…