giampiero mughini 25 aprile

LA VERSIONE DI MUGHINI – IL 25 APRILE È UNA DATA CHE CONTA ECCOME NELLA STORIA DEL MONDO E NON SOLO IN QUELLA ITALIANA. SOLO CHE CI SI DEVE INTENDERE SULLA VALENZA SEMANTICA DI QUESTO TERMINE. CHI ESATTAMENTE “LIBERÒ” L’ITALIA? NELLE GRANDI BATTAGLIE CHE DECISERO L’ESITO DELLA GUERRA, IL CONTRIBUTO DELLA RESISTENZA FU MINIMO. A SPEZZARE LA COLONNA DORSALE AI NAZI NON FURONO CERTO GLI AGGUATI A UOMO DEI GAP BENSÌ LE CENTINAIA E CENTINAIA DI BOMBARDAMENTI CHE RASERO AL SUOLO PEZZI DI CITTÀ ITALIANE…

Giampiero Mughini per Dagospia

 

Caro Dago, certo che il 25 aprile e dunque la sua commemorazione è una data che conta eccome nella storia del mondo e non solo in quella italiana. E’ il giorno che segna la “Liberazione” del suolo italiano dal tallone nazi. Solo che ci si deve intendere sulla valenza semantica di questo termine. Chi esattamente “liberò” l’Italia, un’Italia oltretutto spaccata in due dagli orrori della guerra la più atroce di tutti, quella guerra civile che mette fratelli contro fratelli?

 

Vedo che su alcuni giornali italiani fa da foto di accompagnamento degli articoli sulla “liberazione” di Milano l’immagine di tre ragazze che per strada si avanzano munite ciascuna di un fucile più grande di ognuna di loro.

 

25 aprile

E’ una foto suggestiva, epperò fuorviante. Quelle ragazze, e quei tanti uomini e donne che furono in prima linea nella lunga “resistenza” al nazifascismo, non avrebbero retto cinque minuti il confronto con i carri armati, le mitragliatrici e le truppe scelte del nazismo. Il loro peso militare fu di poco superiore allo zero.

 

partigiane

Nelle grandi battaglie sul suolo italiano che decisero l’esito della guerra a favore degli Alleati, il contributo della Resistenza fu minimo. La battaglia a conquistare Monte Cassino, la battaglia che aprì la strada che portava a Roma, vide in prima fila i soldati polacchi. Furono loro che misero piede per primi nell’Abbazia e che scoppiarono a piangere per questo.

 

partigiani

A spezzare la colonna dorsale ai nazi non furono certo gli agguati a uomo dei Gap nelle città italiane del nord e bensì le centinaia e centinaia di bombardamenti che rasero al suolo pezzi di città italiane. Il Gran Consiglio del fascismo, in cui 19 dei 28 membri votarono contro Mussolini era la diretta conseguenza dei 3000 morti romani a causa dei bombardamenti del 19 luglio.

ATTENTATO DI VIA RASELLA

 

 

L’azione più spettacolare dei Gap romani, l’agguato micidiale di via Rasella che costò una rappresaglia di 335 uomini fucilati a gruppi di cinque nelle cave dette Ardeatine, non indebolì di una virgola la forza delle truppe nazi che difendevano Roma. Non di una virgola. Quella resistenza cadde il 4 giugno 1944 innanzi agli assalti e al coraggio dei tanti “soldati Ryan” che costituivano le forze angloamericane. Lo stesso dicasi dello sfondamento della Linea Gotica che nell’aprile 1945 aprì l’ingresso degli Alleati nella pianura padana e dunque a Milano.

PARTIGIANI MILITARI USA

 

C’erano voluti mesi e mesi di attacchi forsennati di eserciti forti di centinaia e centinaia di migliaia di uomini, di bombardamenti mostruosi su militari e civili, altro che le tre ragazze armate di fuciloni della foto di cui ho detto. L’esercito alleato rimase paralizzato per tutto l’inverno. A Marradi, uno dei picchi della Linea Gotica, lo stato maggiore degli Alleati si piazzò nella casa natale di Dino Campana e siccome gelavano dal freddo andarono in soffitta e per riscaldarsi bruciarono un bel po’ di copie della prima edizione del leggendario poema “Canti Orfici” del 1914.

SALVATORE SATTA

 

Uno che nell’inverno 1944-1945 si era rifugiato in una casa di campagna veneta, il giurista e futuro (grande) scrittore Salvatore Satta in quei mesi non vide alcunché che attenesse alla Resistenza. Vide solo un aereo alleato che per 80 volte cercò di distruggere un ponte senza riuscirci.

 

erich priebke il boia delle fosse ardeatine

Quando nell’immediato dopoguerra si mise a scrivere quel “De profundis” che è uno dei libri italiani più belli sul tempo della Seconda guerra mondiale, della Resiistenza e dell’antifascismo di prima linea e di quelle tre ragazze col fucilone, non c’è la menoma traccia. La casa editrice Einaudi, e l’azionista Massimo Mila in prima persona, glielo rifiutarono. Tanto che i libro venne pubblicato nel 1948 da una casa editrice specializzata in edizioni giuridiche e divenne introvabile finché trent’anni dopo non lo riportò alla luce la Adelphi di Roberto Calasso.

 

spot 25 aprile governo 2

Questi sono i fatti. Quanto a quelli che commemorano il 25 aprile come se l’avversario di allora fosse ancora presente e minaccioso nelle odierne società europee, a loro va soltanto il mio disprezzo intellettuale. Nel terzo millennio in cui viviamo il termine stesso di “fascismo” non significa nulla di nulla, a meno di non confondere alcune pattuglie di ragazzotti semianalfabeti con la tragedia europea della Prima guerra mondiale con tutti i suoi annessi e connessi.

 

resistenza

Tragedia da cui promanò il fascismo storico e i suoi protagonisti, Mussolini, Dino Grandi, Giuseppe Bottai, Mario Sironi, Giovanni Gentile, Giacomo Acerbo, Filippo Tommaso Marinetti e ne sto dimenticando. Vi sembrano tipini che somigliassero agli odierni ragazzotti di Casa Pound che bastano un paio di idranti a cancellarli dalla scena delle città?

25 aprile

fosse ardeatineATTENTATO DI VIA RASELLA

 

VIA RASELLA

partigiani 5partigiani con giuseppina ghersi stuprata e uccisa perche accusata di essere repubblichina partigiani2PARTIGIANI1PARTIGIANIpartigiani 3

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO

mauro gambetti papa leone mazza baseball san pietro pipi sagrato

DAGOREPORT: IL PISCIO NON VA LISCIO – PAPA LEONE XIV E’ FURIOSO DOPO IL SACRILEGIO COMPIUTO DALL’UOMO CHE HA FATTO PIPI’ SULL’ALTARE DELLA BASILICA DI SAN PIETRO – IL PONTEFICE HA ORDINATO UN RITO RIPARATORIO “URGENTE” E, SOPRATTUTTO, HA FATTO IL CULO AL CARDINALE GAMBETTI, ARCIPRETE DELLA BASILICA VATICANA, CON UN CONFRONTO “TEMPESTOSO”: E’ IL TERZO GRAVE EPISODIO IN POCO PIU’ DI DUE ANNI AVVENUTO NELLA CHIESA PIU’ IMPORTANTE DEL MONDO – NEL MIRINO FINISCONO ANCHE GLI UOMINI DELLA GENDARMERIA VATICANA, INCAPACI DI INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE E DI PREVENIRE GESTI SACRILEGHI DELLO SVALVOLATO DI TURNO – VIDEO!

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…