marina ovsiannikova big

VI RICORDATE DI MARINA OVSIANNIKOVA? LA GIORNALISTA DI “ROSSIYA 1”, CHE FECE IRRUZIONE NELLO STUDIO DEL TELEGIORNALE CON IL CARTELLO “NO ALLA GUERRA”, È STATA DI NUOVO ARRESTATA: È ACCUSATA DI “DIFFUSIONE DI FAKE NEWS” PER UN POST SUI BAMBINI UCCISI IN UCRAINA – SOSPETTATA DAGLI UCRAINI DI ESSERE AL SERVIZIO DELLA PROPAGANDA RUSSA, HA FATTO DI TUTTO PER DIMOSTRARE DI ESSERE UNA VERA DISSIDENTE. MA È MOLTO UTILE ANCHE A PUTIN: COSÌ PUÒ DIMOSTRARE CHE IL DISSENSO VIENE PUNITO SUBITO…

 

Anna Zafesova per “La Stampa”

 

Marina Ovsiannikova 2

«I bambini uccisi in Ucraina non sono un fake... Quanti bambini devono morire prima che voi vi fermerete?»: l’ultimo post di Marina Ovsiannikova prima dell’arresto potrebbe essere considerato un’aggravante.

 

La ex redattrice del Primo canale della Tv di Stato russa, diventata famosa a marzo per aver fatto irruzione nello studio del telegiornale con il cartello «No alla guerra», è stata arrestata ieri nella sua dacia vicino a Mosca, e rischia ora fino a dieci anni di carcere.

MARINA OVSYANNIKOVA

 

L’accusa è di «diffusione di fake news sull’esercito russo per motivi di odio politico», articolo 207 del codice penale, introdotto con l’inizio della «operazione militare speciale» e responsabile già di migliaia di arrestati e condanne anche soltanto per un post che denunciava la guerra contro l'Ucraina.

 

marina ovsyannikova

Ma quello di Marina Ovsiannikova è un caso simbolico: non solo la sua protesta era stata così visibile, ma anche perché molti, soprattutto in Ucraina, l’avevano sospettata di essere a sua volta parte della propaganda, una finta dissidente inventata dal Cremlino per mostrare che in Russia poteva esistere il dissenso.

Marina Ovsiannikova

 

L’obiettivo del regime putiniano negli ultimi mesi è stato semmai quello di dimostrare ai russi che ogni dissenso viene immediatamente punito, ma la stessa giornalista ha fatto di tutto per dimostrare di essere una dissidente «vera», e di farsi perdonare gli anni passati a lavorare per la propaganda statale.

 

Quasi cercando lo scontro con il regime, aveva manifestato davanti al Cremlino con il cartello «Putin è un assassino, i suoi soldati sono dei fascisti», augurando pubblicamente la vittoria militare all’Ucraina e il tribunale internazionale a Putin e ai suoi alleati.

 

marina ovsyannikova

Qualcosa che non si poteva più tollerare: i propagandisti russi accusano apertamente Ovsiannikova di lavorare per lo spionaggio britannico, e il suo ex marito aveva iniziato la procedura per toglierle la custodia dei loro due figli.

 

Chiamare la guerra «guerra», e raccontarne le atrocità, è definitivamente un reato: ieri a Mosca un tribunale ha inflitto una multa pesantissima alla Novaya Gazeta per il reportage di Elena Kostiuchenko dalla Kherson occupata dai russi, con la motivazione «per abuso della libertà di stampa». E a Ekaterinburg il deputato locale Aleksey Khodarev è stato incarcerato per aver postato sui social l’inchiesta di Aleksey Navalny sulla corruzione dell'ex presidente e premier Dmitry Medvedev, considerata «materiale estremista».

 

Marina Ovsyannikova

Le repressioni in Russia sembrano intensificarsi proprio mentre l’Unione Europea sta discutendo se negare a tutti i cittadini russi – inclusi i dissidenti – il diritto a richiedere un visto Schengen. La proposta era stata lanciata da Volodymyr Zelensky in un’intervista al Washington Post, insieme all’idea di «rispedire indietro» anche i russi fuggiti dopo la guerra.

 

La visione di responsabilità collettiva di un popolo ha suscitato l’immediata protesta dei leader dell’opposizione russa – dallo scacchista Garry Kasparov all’economista Sergey Guriev, tutti in forzato esilio – che ha ricordato come i russi che protestano rischino il carcere, e come un divieto «etnico» possa venire utilizzato dal Cremlino.

 

Tweet di Marina Ovsiannikova

In effetti, Medvedev ha subito paragonato Zelensky a Hitler, mentre altri propagandisti hanno accusato gli ucraini – e gli europei – di «russofobia». Ma ieri il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha insistito chiedendo a Ue e G7 di bandire i russi: «Appoggiano in maggioranza la guerra, devono imparare a rispettare i confini prima di attraversarli».

 

Una questione che ora sta spaccando l’Ue. Gli Stati Baltici hanno tutti limitato o sospeso i visti per i russi, e la premier estone Kaja Kallas ha dichiarato che viaggiare in Europa «non è un diritto, è un privilegio».

 

Marina Ovsiannikova 3

Sofia e Praga aderiscono alla proposta, anche perché temono la «quinta colonna» di numerosi russi che possiedono immobili, e la premier finlandese Sanna Marin vorrebbe chiudere i visti ai russi che usano Helsinki come punto d’ingresso per proseguire poi le vacanze altrove in Europa. In diverse città europee – tra cui Milani, Vienna e Berlino – ci sono stati scandali con turisti russi che aggredivano e insultavano profughi ucraini inneggiando a Putin.

 

L’Europa ora dovrà decidere come risolvere il dilemma dell’impedire ai cittadini di un Paese invasore di godersi spiagge e negozi, senza penalizzare chi cerca di fuggire dalla Russia. Un dossier delicato, e un portavoce della diplomazia tedesca ieri ha confermato che il divieto ai russi di chiedere visti europei potrebbe «ipoteticamente» entrare nel prossimo pacchetto di sanzioni Ue.

Marina OvsyannikovaMarina Ovsiannikova 2Marina OvsiannikovaMarina Ovsiannikova 4

Ultimi Dagoreport

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?