like su instagram

VI RICORDATE LE MENATE DI INSTAGRAM SUL NON MOSTRARE I “LIKE” PER TOGLIERE PRESSIONE AGLI UTENTI? LA SCELTA È DURATA MENO DI DUE ANNI E, DA MAGGIO, SI È TORNATI A VISUALIZZARE QUANTI “MI PIACE” RIESCONO A CONQUISTARE LE FOTO DEGLI ALTRI UTENTI – IL RESPONSABILE DEL SOCIAL, ADAM MOSSERI, SI È GIUSTIFICATO PARLANDO DI FANTOMATICI STUDI CHE DIMOSTREREBBERO COME LE PREOCCUPAZIONI FOSSERO ESAGERATE, MA LA VERITÀ È CHE LA RAGIONE DELLA SPARIZIONE ERA UN'ALTRA...

Andrea Daniele Signorelli per "www.lastampa.it"

 

like su instagram

Un paio di anni fa, Instagram lanciò quella che all'epoca era parsa una vera e propria rivoluzione: il social network delle foto, di proprietà di Facebook, annunciò che avrebbe nascosto i like ricevuti dai post (visibili solo all'autore). La ragione, come spiegò allora Adam Mosseri, responsabile di Instagram, era di "provare a togliere pressione agli utenti", rendendo la piattaforma meno competitiva e più rasserenante, meno una caccia al like e più un luogo dove postare liberamente.

nascondere i like su instagram

 

Alla base della decisione c'erano i tanti studi che mostravano come le metriche quantitative avessero trasformato i social network, e Instagram in particolare, in un gigantesco concorso di popolarità, con tutto ciò che può conseguirne in termini di benessere psicologico, soprattutto per i più giovani. La scelta di Instagram venne quindi salutata positivamente e non sembrò nemmeno sollevare particolari proteste da parte degli iscritti.

 

ADAM MOSSERI

A portare a quella inattesa decisione potrebbe però anche essere stata la speranza che, rimuovendo i like, l'attività degli utenti di Instagram sarebbe cresciuta ulteriormente, perché i like rappresentano per molti un'arma a doppio taglio: una scarica di gratificazione che ci sprona a postare di più, ma anche un deterrente, che a volte ci frena dal pubblicare un contenuto che temiamo possa ricevere scarsi consensi, facendoci apparire poco popolari.

 

Decidere, come fece Instagram nel 2019, di lasciare che i "mi piace" fossero visibili solo a chi ha postato il contenuto avrebbe mantenuto inalterato il nostro desiderio di riceverne il più possibile, liberandoci però dalla pressione legata al fatto che tutti potessero vedere il gradimento di un nostro post.

 

Il cambio di direzione di Instagram

like di instagram

Adesso, Instagram ha fatto retromarcia e da maggio, i like sono nuovamente visibili di default. Perché? Come ha spiegato sempre Mosseri, gli studi svolti nel corso di questi due anni (sia da Facebook sia da altri) hanno mostrato che i timori relativi all'ansia provocata dai social network potrebbero essere stati esagerati e che rimuovere i like da Instagram non modificherebbe in modo significativo la situazione: "Ciò che abbiamo ascoltato da parte degli esperti è che non vedere il conteggio dei like è benefico per alcuni e fastidioso per altri - ha scritto Mosseri - In particolar modo perché le persone usano questo conteggio per avere un'idea di cosa sia di tendenza o popolare. Di conseguenza, stiamo dando a voi la scelta".

i like su instagram

 

A prima vista, sembrerebbe la decisione migliore: perché imporre a tutti l'invisibilità dei like, quando c'è chi potrebbe preferire altrimenti? Non è meglio lasciare che siano gli stessi iscritti a scegliere? Il problema è che il modo in cui sono stati reintrodotti i like racconta una storia completamente diversa: Instagram non permette di scegliere se gli altri vedranno o meno i "mi piace" ai nostri post, ma al contrario sono gli altri che possono decidere di vedere o meno quanti like abbiamo ricevuto noi.

 

il peso dei like su instagram

In poche parole, possiamo decidere di avere un feed completamente privo di like, ma non possiamo scegliere di nascondere agli altri quanti "mi piace" abbiamo ricevuto noi. È una giravolta completa, parzialmente mitigata dal fatto che possiamo nascondere i like dei nostri singoli post, volta per volta, ma non di default. E per nasconderli dobbiamo inoltre seguire una complicata procedura che passa dalle impostazioni avanzate.

 

instagram toglie i like 3

Le ragioni (vere) della scelta di Instagram

Perché questa decisione da parte di Instagram? La spiegazione è probabilmente nascostta in una frase di Mosseri: "Dopo avere rimosso i like, l'utilizzo non è cambiato, l'app non è stata utilizzata di più o di meno". Se Instagram davvero sperava che rimuovendo i "mi piace" le persone si sarebbero sentite più libere di postare, e quindi avrebbero pubblicato più contenuti, questo non è avvenuto. E così è stato reintrodotto un elemento cruciale, soprattutto per l'importante mercato degli influencer.

 

instagram toglie i like 1

Le considerazioni, a questo punto, sono due: se le persone non hanno aumentato l'utilizzo di Instagram, forse i timori legati ai danni psicologici causati dai social sono davvero eccessivi; se Facebook e Instagram davvero avessero a cuore il benessere degli iscritti avrebbero fornito a tutti la possibilità di nascondere facilmente i like dai loro post. E invece hanno fatto esattamente il contrario. 

instagram toglie i like 2MARK ZUCKERBERG ADAM MOSSERIadam mosseri 5ADAM MOSSERI 1adam mosseri 1adam mosseri il like di bergoglio alla chiappona su instagram by oshoinstagram toglie i like

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin valery zaluzhny

DAGOREPORT - ZELENSKY, FINITO NELLA TENAGLIA PUTIN-TRUMP E SOSTENUTO SOLO PARZIALMENTE DA UNA UNIONE EUROPEA BALCANIZZATA, CERCA LA MOSSA DEL CAVALLO PER SPARIGLIARE LE CARTE E SALVARE IL SALVABILE: PORTARE L’UCRAINA A ELEZIONI NEL GIRO DI 2-3 MESI. SAREBBE UNA VITTORIA DI PUTIN, CHE HA SEMPRE CHIESTO DI RIMUOVERE IL PRESIDENTE (DEFINITO “DROGATO”, “TOSSICOMANE”, “MENDICANTE”). IN CAMBIO “MAD VLAD” DOVREBBE ACCONSENTIRE A UNA TREGUA PER PERMETTERE IL VOTO, SOTTO ATTENTO CONTROLLO DEGLI OSSERVATORI OCSE – IN POLE POSITION L’EX CAPO DI STATO MAGGIORE, VALERY ZALUZHNY. MA SIAMO SICURI CHE UN INTEGERRIMO GENERALE COME LUI SIA DISPOSTO A METTERE LA FACCIA SULLA RESA?