bandiera italia tricolore balcone

VI RICORDATE QUANDO CI SENTIVAMO UNITI CANTANDO DAI BALCONI? ECCO, TORNEREMO A ESSERLO SOLO DAVANTI A UNA PARTITA DELLA NAZIONALE: CON IL PAESE CHE RIPARTE GLI ITALIANI SI DIVIDONO IN DUE PARTITI PSICOLOGICI, QUELLO DELLA “PAURA DI MORIRE” CONTRO QUELLO DELL’INCONTENIBILE “VOGLIA DI VIVERE” – I PRIMI PENDONO DALLE LABBRA DEI VIROLOGI E VORREBBERO AGLI ARRESTI DOMICILIARI I FANATICI DELLO SPRITZ MENTRE I SECONDI PESANO CHE SIAMO SULL’ORLO DI UNA DITTATURA SANITARIA E…

Pierluigi Battista per “il Corriere della Sera”

 

quarantena famiglie 6

Una frattura psicologica attraversa gli italiani mentre il lockdown finisce, si allentano le restrizioni fin quasi a scomparire, si aprono i confini, la vita fuori prende il sopravvento sulla clausura, la libertà sulla detenzione, il muoversi sullo stare immobili nella reclusione. Una frattura trasversale, che fa a pezzi vecchie divisioni per suggerirne una tutta nuova: il partito della «paura di morire» contro quello dell' incontenibile «voglia di vivere», la sottile nostalgia del tutto chiuso contro la smania del tutto aperto.

 

aperitivo skype

Sono due psicologie, due modi di reagire alle devastazioni del virus, due mentalità che stanno affiorando mentre le sbarre, una ad una, vengono demolite. Due modelli culturali in cui non c' entra la destra e la sinistra. Forse conta l' anagrafe, visto che la «voglia di vivere» si fa strada soprattutto sui giovani.

 

O forse conta la posizione sociale e lavorativa, con i lavoratori del pubblico impiego, per esempio, per i quali l' apertura non è la condizione indispensabile per uscire dalla disperazione di un lavoro che sparisce, perché il posto è più garantito, e lo stipendio sicuro è un' ancora di salvezza. Per il resto non usciamo tutti uguali e compatti nell' era delle riaperture.

 

i canti dai balconi

Ed esistono anche le sfumature, le oscillazioni, ipocondriaci terrorizzati da ogni malattia nei giorni dispari che si scoprono libertari e fatalisti nei giorni pari, o dall' altra parte creature squisitamente metropolitane e aperturiste per istinto che adesso vorrebbero sbarrare le porte di casa, mettere tutti dentro, ripararsi dalle incertezze della vita associata, assembrata, insofferente alle regole rigide del distanziamento sociale.

 

brescia movida

Il partito della chiusura ha orrore del pieno, equipara ad apocalittici assembramenti persino le passeggiate all' aria di tre, quattro persone insieme, se potesse metterebbe agli arresti domiciliari i giovani fanatici dello spritz, pensa a transumanze quando le frontiere tra le regioni verranno meno, vuole aspettare ancora, non si fida, deplora quest' ansia puerile di libertà, vorrebbe mettere gli anziani in quarantena permanente, pende dalle labbra dei virologi che in televisione si mostrano più pessimisti e sorride di compatimento con gli scienziati che si mostrano meno catastrofisti, aderisce in toto alle parole dei governatori delle regioni che ipotizzano frontiere regionali sigillate e schedature sanitarie di massa per isolare gli untori, diffida dei numeri troppo positivi quotidianamente somministrati dai media, dice che c' è il sommerso, che «è solo la punta dell' iceberg», che il ritorno del virus sarà devastante (allora se ne va prima di ritornare? Non è detto), che l' Iss aveva immaginato terapie intensive strapiene con le riaperture.

 

balconi d italia 4

Poi c' è il partito della voglia di vivere che protesta per le misure troppo restrittive nei ristoranti, è insofferente alle distanze nelle spiagge, dice che la movida è uno sfogo sacrosanto dopo due mesi di carcere, ama gli scienziati che evidenziano la differenza, ovviamente benvenuta, con il prima, comincia a pensare che siamo sull' orlo di una «dittatura sanitaria», che il controllo sociale sui comportamenti dei cittadini nasconda inconfessabili pulsioni autoritarie, «non siamo come in Cina», pensa che i cittadini siano capaci di coniugare libertà con responsabilità, che le briglie sciolte sono la garanzia per ripartire, che la disperazione sociale provoca almeno tanta sofferenza quanto il Covid 19, vede la luce in fondo al tunnel, quando può abbassa le mascherine.

 

movida a napoli il primo weekend di fase due 7

Le linee di confine tra i due partiti talvolta si confondono, in ciascuno di noi convivono due atteggiamenti opposti, la paura si mescola alla voglia di libertà, la prudenza si mischia con il piacere di vedere le città che poco a poco si riempiono.

Ma basta una parola, talvolta solo un' occhiata per indovinare in quale delle due parti ci si colloca. Vengono fuori anche due diverse valutazioni del periodo di clausura appena trascorso.

 

balconi d italia 5

Nel partito dell' apertura al limite dell' irresponsabilità c' è l' incubo della pena carceraria, il ricordo straziante delle città deserte, morte, delle persone care separate per chissà quanto tempo, delle spie da balcone che urlavano contro i runner. Nel partito della paura trapela un' ansia di ordine contro il muoversi anarcoide delle persone lasciate a se stesse, la precauzione come filosofia di vita, la diffidenza verso gli esseri umani irresponsabili, bambini inclini alla disubbidienza da riportare nei canoni della disciplina, il silenzio della coesione comunitaria.

movida a napoli il primo weekend di fase due 5

 

Oggi, mentre l' Italia si riapre, questi due tipi di italiani si guardano un po' in cagnesco.

Due mentalità che si contrappongono. Eravamo tutti uguali, ma in quarantena. Meglio divisi, ma liberi.

quarantena famiglie 10TUTTI ASSEMBRATI PER L'APERITIVO A CAMPO DE' FIORIquarantena famiglie 1traffico a napolimovida trastevere 6movida a napoli il primo weekend di fase due 4savona by nightmilano primo weekend di riaperture 2milano primo weekend di riaperturemovida a napoli il primo weekend di fase due 1movida a napoli il primo weekend di fase due 10movida a napoli il primo weekend di fase due 9movida a napoli il primo weekend di fase due 12movida a napoli il primo weekend di fase due 13movida a napoli il primo weekend di fase due 11quarantena famiglie 8

Ultimi Dagoreport

2025scala la russa

DAGOREPORT - LA DOMANDA CHE SERPEGGIAVA NEL FOYER DELLA SCALA, IERI SERA, ERA: “E ‘GNAZIO? DOVE STA LA RUSSA?”. COME MAI LA SECONDA CARICA DELLO STATO NON HA OCCUPATO LA POLTRONA DEL PALCO REALE, DOVE SI È SEMPRE DISTINTO NELLO STRAZIARE L’INNO DI MAMELI CON I SUOI SICULI ACUTI? IL PRESIDENTE DEL SENATO, TRA LA PRIMA DELLA SCALA SANTA E IL FESTIVAL DI SAN ATREJU, HA PREFERITO ATTOVAGLIARSI AL RISTORANTE “EL CAMINETO”, DIMORA DELLA SODALE SANTANCHÈ A CORTINA D’AMPEZZO...

john elkann mirja cartia dasiero theodore kyriakou

DAGOREPORT - DOMANI, FINALMENTE, GLI EMISSARI DI JOHN ELKANN SI DEGNERANNO DI INCONTRARE I CDR DI “REPUBBLICA” E “LA STAMPA” PER CHIARIRE LO STATO DELLA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRUPPO ANTENNA DI THEODORE KYRIAKOU. PER IL MAGNATE GRECO, I QUOTIDIANI SONO SOLO UN ANTIPASTO: IL SUO VERO OBIETTIVO SAREBBE ACQUISIRE UN'EMITTENTE TELEVISIVA - YAKI NON VEDE L'ORA DI LIQUIDARE IL GRUPPO EDITORIALE, PER FARE SEMPRE PIÙ AFFARI CON EXOR: LA CARTA RAPPRESENTA NEMMENO L'UN PER CENTO DELLA HOLDING, NON DÀ ALCUN GUADAGNO MA SOLO ROTTURE DI COJONI (E LA LINEA ANTI-TRUMP DEI DUE QUOTIDIANI È UNA ROGNA PER IL SEMPRE PIÙ AMERICANO JOHN) - KYRIAKOU HA SUBITO INIZIATO CON IL PIEDINO SBAGLIATO LA CAMPAGNA D’ITALIA: HA SCELTO COME ADVISOR NIENTEMENO CHE MIRJA CARTIA D’ASERO, EX AD DEL “SOLE 24 ORE” CHE AL QUOTIDIANO DI CONFINDUSTRIA RICORDANO PIÙ PER I CONTENZIOSI E LE RICHIESTE DI BONUS CHE PER I RISULTATI EDITORIALI O FINANZIARI...

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”