terapie intensive covid

VIAGGIO NELLA MENTE DI UN NO VAX – GABRIELE ROMAGNOLI: "SONO INCOMPRENSIBILI QUELLI CHE RIFIUTANO LE CURE PER IL COVID E SI LASCIANO MORIRE. SI HA L'IMPRESSIONE CHE PER MOLTI, QUELLO CHE HANNO AFFERMATO SIA DIVENTATO QUEL CHE SONO. CHE SE SI È DIVENTATI NOTI PER AVER DICHIARATO CERTE COSE IN PUBBLICO, A UN PROGRAMMA RADIOFONICO O IN UN BAR SOTTO CASA, RINNEGARLE SIA IL VERO SUICIDIO, LA CANCELLAZIONE DI SÉ. È UN GROSSO EQUIVOCO PENSARE CHE NOI SIAMO LE NOSTRE IDEE…"

Gabriele Romagnoli per "la Stampa"

 

terapia intensiva covid 4

Incomprensibili. Così ci appaiono e così ci viene da liquidare tutti coloro che rifiutano le cure per il covid e si lasciano morire. Fossero casi isolati potremmo permettercelo, ma vedendoli moltiplicarsi, a diverse latitudini, con differenti condizioni sociali ed economiche, provare a entrare nella loro testa è un percorso che ci tocca fare, anche se attraversiamo il confine di una terra straniera e procediamo, come davanti a ciò che ci è sconosciuto, per analogie e supposizioni.

 

famiglia no vax ricoverata

Dalla nostra parte della frontiera risiede, inamovibile, l'istinto di sopravvivenza. Siamo abituati a pensarlo come un principio, l'incarto dell'anima. L'abbiamo visto permanere al fondo di situazioni insostenibili, letto negli occhi di prigionieri dei lager che accoglievano i liberatori aggrappati al filo spinato, oltre la maschera di fango di minatori estratti dal suolo dopo dozzine di giorni tra altrettanti cadaveri, sentito nella stretta di chi, terminale, cercava ancora l'unica vera ricchezza: tempo.

 

terapia intensiva covid 3

Un uomo sopravvissuto alla ritirata di Russia raccontava che in quel gelido frangente fosse più facile morire, che avesse visto un sorriso sul volto di quelli che si lasciavano cadere, preferendo una rapida fine certa a una lunga lotta dal dubbio esito. Eppure lui continuò ad avanzare, perché aveva una ragione per farlo, che lo attendeva a un'infinità di chilometri: una vita da costruire. È questo che manca ai No cura? Rifiutano l'ossigeno perché non hanno validi motivi per respirare? Pare proprio di no. Se l'amore di qualcun altro ci sostiene, un uomo dovrebbe reagire al richiamo dei figli preoccupati, ma non è stato così.

no vax

 

Oltre quel confine non valgono l'affetto e la logica, bisogna azzerare per provare a capire. Il riferimento più vicino è quello della setta. Ventiquattro anni fa entrai in un ranch nel sud della California. Nelle sue stanze erano state messe decine di letti a castello. Sui materassi giacevano 39 corpi vestiti di nero dalla testa ai piedi. Seguaci del "Cancello del cielo", si erano suicidati seguendo l'invito del guru. Era stato loro garantito che la cometa di passaggio sulla Terra contenesse un'astronave aliena che ne avrebbe prelevato le anime per farle ascendere a uno stato di esistenza superiore. Davvero si può rinunciare alla vita per un convincimento del genere?

 

terapia intensiva covid 1

Se continuiamo a voler ragionare e far ragionare non ci arriviamo. Esiste un punto di non ritorno. Thierry Huguenin, sopravvissuto al suicidio di massa del "Tempio del Sole", mi raccontò che lui e altri si erano accorti che le apparizioni evocate dal guru erano ologrammi proiettati nel bosco, ma era troppo tardi, si erano tagliati i ponti alle spalle, non potevano tornare indietro, oltre il confine scavalcato, al paese della logica.

 

reclutamento di guerrieri no vax e no green pass 3

Avevano creduto troppo, sostenuto troppo: nell'assenza di senso trovavano il loro residuo senso. Si ha l'impressione che questo valga per molti, che quello che hanno affermato sia diventato quel che sono e che smettere di affermarlo sia per loro il vero non essere più. Contribuisce il fatto che si confonda la reputazione con l'esistenza. Che se si è diventati noti per aver dichiarato certe cose in pubblico, a un programma radiofonico o in un bar sotto casa, rinnegarle sia il vero suicidio, la cancellazione di sé.

 

Farmaci terapia intensiva

È un grosso equivoco pensare che noi siamo le nostre idee: occorre un corpo che le sostenga, una voce che le diffonda, un braccio che ne mostri il simbolo. È un altro errore ritenere che si muoia solo per idee giuste. È il tranello della toponomastica: vie e piazze sono intitolate a martiri del bene, a cristiani nell'arena, patrioti sulle barricate, eroi civili che si sono sacrificati per salvare vite altrui. Si muore, eccome, anche dalla parte sbagliata della storia, di più: da quella insulsa, per convincimenti folli, per il male altrui e, più sovente di quanto si possa immaginare ( poiché non ne resta traccia) per niente.

 

no vax

Ci sono religioni che proibiscono le trasfusioni di sangue, leggende sull'effetto dei trapianti, si dice no alla salvezza perché si abita non soltanto in un altro spazio, oltre la frontiera della razionalità, ma in un altro tempo, arcaico eppur contemporaneo, un universo parallelo. C'è ancora un'altra possibile spiegazione per la scelta dei No cura. Viene dal raffronto con un caso differente eppure simile: quello dei kamikaze dell'11 settembre.

terapia intensiva 1

 

Uno di loro, di origine libanese, dopo aver fatto il rituale testamento, prima di prendere l'aereo che avrebbe dirottato per uccidere e uccidersi, telefonò alla moglie appena sposata in Germania, dicendole che aveva preparato una grande festa con la famiglia a Beirut di lì a pochi giorni, che il padre aveva regalato loro un'auto, che sarebbero stati felici. La voce non s' incrina mai, è sereno, vede il futuro. E sta per morire. Di nuovo, universi paralleli, credere di poterli abitare entrambi.

 

no vax e no green pass a milano 6

Nella determinazione di chi rifiuta le cure c'è la stessa scissione tra la conseguenza che non può non essere percepita e la rimozione attuata da un'intenzione che travalica la realtà. È l'incubo dell'ortodossia, che annuncia la notte di individui e, sommandoli, di popoli. È la pretesa del destino come volontà. E se non si conforma, non sarà accaduto. È la storia come non è mai stata, non scritta dai perdenti, ma riscritta in divenire dalla torme di quelli che si sono persi.

no vax 3Terapia intensiva 2MANIFESTANTI NO VAXCORONAVIRUS - TERAPIA INTENSIVA TERAPIA INTENSIVA CORONAVIRUSTerapia intensiva 3CORONAVIRUS - TERAPIA INTENSIVA CORONAVIRUS - TERAPIA INTENSIVA TERAPIA INTENSIVA CORONAVIRUSAnziano in terapia intensiva 2Anziano in terapia intensiva 3

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”