VIDEO-CHOC! POI DICI PERCHE’ IN EUROPA CONSIDERANO MALE GLI ITALIANI - PER LA RISSA A CADICE CHE HA RIDOTTO IN GRAVI CONDIZIONI UN RAGAZZO SPAGNOLO ARRESTATI 4 STUDENTI ITALIANI ERASMUS (ALMENO DUE SONO CAMPANI) – SU TUTTI PENDONO ORA ACCUSE DI LESIONI GRAVI CHE POTREBBERO TRAMUTARSI IN TENTATO OMICIDIO PER CHI HA SFERRATO IL CALCIO - 38MILA GLI UNIVERSITARI DEL NOSTRO PAESE IN GIRO PER L’EUROPA CON IL PROGETTO ERASMUS MA C’E’ UN LATO OSCURO…

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Elisabetta Rosaspina per il Corriere della Sera

 

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Il «Diario de Cadiz», il quotidiano di Cadice che l' ha pubblicato per primo, sconsiglia la visione del video ai suoi lettori più sensibili. Sono trentacinque secondi di urla e violenza, culminati nell' attimo in cui un giovane tira un calcio alla testa di un altro ragazzo, già a terra. La voglia di menare le mani degli altri giovani sulla scena sembra svanire all' improvviso, come i fumi dell' alcol, quando si rendono conto della gravità della situazione. Una ragazza s' inginocchia a fianco della vittima che qualcuno cerca di sollevare e rianimare. Ma il corpo ricade inerte.

 

Il drammatico epilogo della rissa scoppiata all' alba di ieri davanti alla discoteca «Sala Momart» alla Punta di San Felipe, la zona dei locali notturni della città andalusa, ha portato in carcere quattro italiani, e in ospedale, con prognosi riservata, un trentenne spagnolo.

 

Gli italiani, fra i 22 e i 29 anni d' età, risultano in Spagna come partecipanti all' Erasmus, il programma di scambio fra studenti europei. Si sa che almeno due sono campani e il responsabile della pedata che ha ridotto in coma l' altro ragazzo, più precisamente, di Napoli.

 

Su tutti pendono ora accuse di lesioni gravi che potrebbero tramutarsi in tentato omicidio per chi ha sferrato il calcio, a seconda di come interpreterà il video e le testimonianze il giudice che nelle prossime ore si occuperà del caso. Per stabilire invece se il brutale colpo al cranio avrà conseguenze permanenti sul ragazzo ricoverato, i medici aspettano almeno un paio di giorni.

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Venerdì sera, nel locale vicino al porto, sul Paseo Pascual Pery, si erano radunati più di 500 giovani al «Viernes universitario», una notte di bisboccia con i dj Adan Bermudez e Dani Crespo, per i neo laureati e per festeggiare la conclusione dell' anno accademico: «Una serata tranquilla - prende le distanze, al telefono, uno dei gestori del Momart -, gli uomini della sicurezza erano all' interno della discoteca. Il pestaggio è avvenuto sul marciapiede».

Vero. Ma sembra che sia stato proprio un buttafuori a filmare i due gruppi di ragazzi, italiani contro spagnoli, che, all' alba, si sono affrontati all' uscita del «Sala Momart» per ragioni probabilmente futili, e forse banalmente legate a qualche attenzione di troppo per le ragazze presenti.

 

«A volte può succedere da queste parti - ammette Guillermo che lavora in un pub del centro -. La Punta San Felipe è piena di discoteche e ristoranti sempre affollati. Si beve e capita di sentire l' eco di qualche litigio. Circolano molti studenti stranieri, tanti italiani che però, in generale, sono molto tranquilli e vanno d' accordo con tutti».

Non è andata così ieri mattina. Erano passate da poco le 6 quando, secondo la ricostruzione del «Diario de Cadiz», la discussione iniziata all' interno della discoteca è degenerata all' esterno. Una donna sembrava chiedere a chi filmava di intervenire. Ma nessuno ha cercato di mettere fine al tafferuglio. Nessuno li ha separati.

 

 

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DA BERLINO A LISBONA QUEI VIAGGI DI STUDIO TRA LIBRI E TRASGRESSIONE

 

Mauro Evangelisti per il Messaggero

 

 

«Se vuoi studiare, studiare e studiare scegli il nord Europa, la Scandinavia, dove è sempre freddo ed esci poco di casa. Se invece vuoi altro, vuoi anche (anzi soprattutto) divertirti, allora punti sulla Spagna, su Berlino, Cracovia, Praga. E negli ultimi anni anche su Lisbona». Istruzioni per l' uso: questa sintesi confezionata da un ragazzo che ha terminato da poco l' Erasmus in Polonia è una maledetta semplificazione e con cura va maneggiata. Però tra i 38 mila ragazzi di tutta Italia che ogni anno scelgono di trascorrere sei mesi nel resto d' Europa (ma ora ci sono opzioni anche per il resto del mondo) è concreto l' obiettivo di trovare una destinazione dove le ragioni della trasgressione affianchino quelle dello studio. E nell' elenco delle mete dove è più facile che ogni notte si trasformi in un' avventura - per fortuna senza gli eccessi dei quattro arrestati a Cadice - la Spagna è sempre ai primi posti.

 

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PROTESTE C' è anche un' altra faccia della medaglia: basta compilare una rassegna stampa dei giornali spagnoli, a partire da Formentera fino ad arrivare a Barcellona dove quattro anni fa tre giovani connazionali pensarono bene di passeggiare nudi in città causando la protesta della popolazione, per scoprire un dato: gli italiani vengono visti come problematici e portatori di guai. Ecco, proprio Barcellona, tra le destinazioni Erasmus, è considerata la terra promessa, non a caso uno dei film più popolari dedicati a questo tema, L' appartamento spagnolo, era ambientato nella città catalana che dalla sua ha non solo gli eccessi dei locali di Eixample, della Barceloneta o del Born, ma anche le opportunità costa o anche la banale vicinanza con mezz' ora di volo a Ibiza.

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«Quando si trattava di indicare le preferenze per la destinazione in cui avremmo voluto fare l' Erasmus - racconta Francesco, laureato in Storia da pochi anni - in cima alla lista c' era sempre Barcellona, ma altrettanto richieste erano Salamanca, Madrid e Siviglia». La spiegazione è semplice: se hai 20 anni, lì sai che troverai una vita notturna che si sviluppa per tutta la settimana, facilità nell' acquisto di alcol e droghe, bar e discoteche che chiudono tardi. Cadice è una città di mare, a un' ora e mezza da Siviglia, che si accende soprattutto d' estate e dove la movida può essere anche molto vivace, mentre il clou della follia c' è durante il Carnevale.

 

Problema: a vent' anni c' è chi non sa gestire l' improvvisa libertà, va persino oltre alle normali dinamiche da fuori sede, ritiene che sia più o meno tutto permesso e quella che deve essere un' occasione di crescita si trasforma in altro. «Ma è la minoranza - avverte Francesco, che crede molto nell' effetto positivo dell' Erasmus - non generalizziamo. Poi, certo, non c' è solo la Spagna per fare casino...».

 

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Molti nel conto mettono la necessità di limitare le spese e per questo guardano a destinazioni come Lisbona, dove il costo della vita è basso e allo stesso tempo con 2 euro trovi ogni notte un mojito in un bar del Bairro Alto, nei vicoli in salita della città vecchia dove il fumo si acquista facilmente quanto meno come a Trastevere o al Pigneto. Tenendo conto che esiste sempre il problema della lingua, anche Berlino - discoteche tra le migliori al mondo, diffusione di droghe sintetiche, ambiente internazionale - è sempre desiderata, insieme alle città dell' Est Europa, in particolare Praga e Cracovia.

 

Attenzione, vale anche il discorso inverso: per i ragazzi stranieri (circa 26 mila) che vengono a fare l' Erasmus, l' Italia - in primis Bologna e Roma - è considerata una destinazione in cui quanto meno non ti annoi. Altri dati che fanno capire perché questo periodo di studio in un altro Paese può, in alcuni casi, seguire percorsi poco ortodossi: l' età media è di 23 anni e in media si resta lontano da casa sei mesi. Solitamente si torna più maturi e con molti bei ricordi e si parla un' altra lingua. Però, come racconta la brutta storia di Cadice, non c' è sempre il lieto fine.

 

 

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