VIENI A SPARARE IN PUGLIA - TROVATO UN MEGA ARSENALE IN UNA BOTOLA ALL'INTERNO DI UNA MASSERIA AD ANDRIA: 65 MITRAGLIATORI D'ASSALTO, 33 FUCILI, 99 PISTOLE, MINE ANTICARRO, BOMBE A MANO - SECONDO LA PROCURA È “IL PIÙ IMPORTANTE SEQUESTRO DI ARMI MAI EFFETTUATO NEL PAESE”. LA POLIZIA È ARRIVATA AGLI ORDIGNI GRAZIE AD ALCUNE VERIFICHE SUL GIP DE BENEDICTIS, ARRESTATO PER CORRUZIONE - SAREBBE MATERIALE PROVENIENTE DALLA ROTTA BALCANICA…

-

Condividi questo articolo


Valentina Errante per “Il Messaggero

 

armi sequestrate armi sequestrate

È forse «il più importante sequestro di armi mai effettuato nel Paese», così commenta a caldo il procuratore di Lecce, Leonardo Leone de Castris, che, di solito, non ama mai sbilanciarsi. E i numeri sembrano dargli ragione.

 

L'arsenale da guerra è stato trovato in un nascondiglio, all'interno di una masseria di Andria, nel nord Barese. È composto da 65 fucili mitragliatori d'assalto (Uzi, kalashnikov AK47, M12, AR15), 33 fucili (tra cui carabine di precisione), 99 pistole, mine anticarro, bombe a mano, circa 300 detonatori e 10 silenziatori per pistole. Un cunicolo sotto una botola. Ma gli agenti sapevano dove cercare.

 

arsenale trovato in puglia arsenale trovato in puglia

Il sequestro è avvenuto durante una perquisizione degli uomini della squadra mobile di Bari, disposta dalla Dda. Le lunghe indagini, fatte da intercettazioni ambientali, telefoniche, pedinamenti e riprese fotografiche, erano state avviate dalle Procure di Trani e dalla Dda di Bari nell'ambito di un’inchiesta più ampia.

 

Perché a portare gli agenti ad Andria, è stata una segnalazione ai magistrati di Lecce dei colleghi baresi, nell'ambito di un procedimento parallelo a quello sul giudice Giuseppe De Benedictis, il gip arrestato la scorsa settimana dai pm di Lecce per corruzione in atti giudiziari insieme all'avvocato penalista barese Giancarlo Chiariello. Il magistrato avrebbe incassato mazzette in cambio di scarcerazioni. Il filo rosso è quello della criminalità organizzata.

 

I VERBALI

giuseppe de benedictis giuseppe de benedictis

Sin dal giorno della convalida dell'arresto, il giudice, per ore, ha svelato ai colleghi, che gli contestano di essersi lasciato corrompere scarcerando un personaggio legato alla criminalità, retroscena e particolari.

 

Fino a ieri, per ore ha parlato davanti ai pm. E potrebbe essere nato proprio dalle confessioni della toga, incrociate con le indicazioni dei magistrati baresi e alle intercettazioni dell'indagine parallela su De Benedictis, il blitz di ieri, disposto dalla Dda di Lecce, che ha deciso di intervenire per sequestrare l'ingente arsenale da guerra.

 

giuseppe de benedictis gip accusato di corruzione giuseppe de benedictis gip accusato di corruzione

Sulle armi saranno adesso avviate perizie per risalire alla provenienza, alla destinazione e all'effettiva titolarità. Durante la perquisizione è stato bloccato e portato in Questura, a Bari, l'imprenditore agricolo titolare della masseria.

 

IL NASCONDIGLIO

È un incensurato che, secondo una prima ipotesi, custodiva le armi per conto di altre persone, il titolare della masseria nella quale sono state trovate le armi. Adesso dovrà chiarire la sua posizione.

 

il gip giuseppe de benedictis il gip giuseppe de benedictis

Le perquisizioni e la catalogazione dell'arsenale è andata avanti fino a sera. E di certo l'uomo verrà fermato per detenzione di armi e materiale esplodente. Occorrerà comprendere se era al corrente del deposito e quale fosse il suo ruolo.

 

Le armi sono state trovato sotto una botola murata e sigillata da un fabbro. Apparentemente era una normale cucina. E sul nascondiglio insisteva anche un frigorifero. Ma gli agenti sapevano dove e cosa cercare.

 

Quasi certamente le armi sono collegate alla criminalità organizzata. La botola, di ferro, alle spalle dell'abitazione principale della masseria, era chiusa ermeticamente con cemento.

 

fucile di assalto fucile di assalto

Gli investigatori hanno dovuto sradicare una grata di ferro, togliere il cemento e poi sono entrati nel deposito delle arm, un cunicolo, che misurava 2 metri per 2. La masseria, utilizzata soprattutto d'estate per i lavori agricoli, era anche attrezzata per essere eventualmente abitata tutto l’anno.

 

Secondo una prima verifica, nell'arsenale, ci sarebbero anche armi di provenienza straniera. E, del resto, tradizionalmente la Puglia è un'area di passaggio di armi provenienti dalla rotta balcanica.

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

ARCHEO-POMPINO - ANITA EKBERG IN AUTO CON FELLINI - VALENTINA CORTESE: “FEDERICO SI PORTÒ IN MACCHINA UNA DI QUELLE ATTRICIONE, CHE PIACEVANO A LUI: PROSPEROSE, ABBONDANTI, VISTOSE. INSOMMA, MENTRE ANDAVANO A OSTIA, LEI PARLAVA DELLA SUA VOCAZIONE ARTISTICA, NEANCHE FOSSE LA BERGMAN. A UN CERTO PUNTO FEDERICO COMINCIÒ AD ACCAREZZARLE I CAPELLI E POI CON LA MANO SULLA NUCA A SPINGERLA VERSO IL BASSO. FINALMENTE LA POVERETTA CAPÌ COSA STAVA ACCADENDO E, CON TUTTO IL FIATO IN GOLA, DISSE: "FEDDERICCO, IO ARTISTA, IO NO POMPETTO"

DAGOREPORT - BIDEN È MESSO MALISSIMO: IL 48% DEGLI ELETTORI DEMOCRATICI SI RICONOSCE NELLE RAGIONI DEI PALESTINESI DI GAZA (TRA I REPUBBLICANI SOLO IL 25%), E ACCUSA LA CASA BIANCA DI ECCESSIVA DEBOLEZZA NEI CONFRONTI DI NETANYAHU IN MODALITÀ “DOTTOR STRANAMORE” – HAMAS SI SPACCA: A DOHA, IL CAPO POLITICO HANIYEH VUOLE TROVARE UN ACCORDO; A GAZA, IL CAPO MILITARE YAYA SINWAR E’ CONTRARIO - NETANYAHU SI DICE FAVOREVOLE A UNA TRATTATIVA PER IL RILASCIO DEGLI OSTAGGI, MA ALLO STESSO TEMPO VUOLE SPIANARE RAFAH, L’ULTIMO FORTINO DI HAMAS, DOVE SI SONO RIFUGIATI 1 MILIONE E MEZZO DI SFOLLATI DAL NORD

ARCHEO-QUIZ - UN BELL'ANEDDOTO CHE LA DICE LUNGA SUL TIPO DI RAPPORTI CHE INTERCORRONO TRA STAMPA E POTERE - "QUALCHE TEMPO FA IL DIRETTORE DI UN GRANDE GIORNALE RICEVETTE LA TELEFONATA DEL CAPUFFICIO STAMPA DI UNA GRANDE INDUSTRIA: ‘’CARO DIRETTORE, SAPPIAMO CHE STA PER USCIRE UN SERVIZIO MONDANO DOVE COMPARE LA FOTO DI (E LÌ IL NOME DELL'AD DELLA GRANDE INDUSTRIA) ABBRACCIATO A (E LÌ IL NOME DI UNA SIGNORA, AL MOMENTO AMANTE NUMERO DUE DELL'AD). LEI CAPIRÀ, ALLA NOSTRA GRANDE INDUSTRIA QUESTO DISPIACE NON POCO" - "IL GIORNALE È GIÀ IN MACCHINA", OBIETTÒ IL DIRETTORE. CON LA VOCE DI CHI SA DI ESSERE AUTORIZZATO A TUTTO, IL CAPUFFICIO STAMPA DISSE: "VA BENE, QUANTO COSTA COMPRARE TUTTA LA TIRATURA DEL SUO GIORNALE?" – COME E’ ANDATA A FINIRE? BASTA LEGGERE DAGOSPIA…

A CASA DI CARLO DE BENEDETTI - COME SI FA, AVENDO I SUOI SOLDI, A POSARE DAVANTI A UNA PARETE A TROMPE-L'ŒIL CHE RIPRODUCE UN FINTO TRALICCIO CON VITE, DOVE C’È APPESO SOPRA UN FALSO CANALETTO IN CORNICE DORATA OSCURATO, PER GIUNTA, DALLE FOTO DEI PARENTI, DI CUI UNA IN CORNICE LEOPARDATA? - IL CUSCINO SUL DIVANO SEMBRA LA TOVAGLIA DI UNA PIZZERIA. NON PARLIAMO DEGLI ANIMALETTI POP SU UNA CONSOLLE DI MARMO - JOHN ELKANN AVRÀ DISTRUTTO “REPUBBLICA” MA LUI DEVE AVER IMPARATO DALL’ARCINEMICO BERLUSCONI A FAR FALLIRE IL BUON GUSTO… - VIDEO