covid tamponi fiumicino 6

IL VIRUS PRENDE IL VOLO – L’ASSOCIAZIONE INTERNAZIONALE DELLE COMPAGNIE AEREE, DISPERATA PER IL TRACOLLO DEL TRAFFICO AEREO, PROPONE DI FARE TEST RAPIDI A TUTTI I PASSEGGERI: SOLO CHE IL GIOCHINO COSTEREBBE 35 MILIONI DI DOLLARI AL GIORNO, UN MILIARDO AL MESE - MA LE COMPAGNIE AEREE CHE RISCHIANO DI NON SOPRAVVIVERE, NONOSTANTE GLI AIUTI STATALI, SI GIOCANO IL TUTTO PER TUTTO

 

 

 

Leonard Berberi per www.corriere.it

TAMPONI A FIUMICINO

 

Potrebbero servire almeno 35 milioni di dollari al giorno per i test rapidi in aeroporto per individuare il coronavirus sui passeggeri internazionali in partenza. Un modo per rivitalizzare in parte il settore del trasporto aereo — ai minimi storici sui voli intercontinentali — e tornare a far circolare le persone tra i Paesi facendo loro evitare le misure di quarantena locali.

 

È questo l’appello che Alexandre de Juniac, amministratore delegato della Iata (la principale associazione internazionale delle compagnie aeree) ha lanciato martedì, invitando i Paesi a lavorare per «lo sviluppo e l’adozione di un sistema rapido, accurato, economico e facile di test del Covid-19».

 

Traffico crollato

coronavirus aereo 3

Se durante l’estate i collegamenti nazionali sono ripresi in maniera tutto sommato soddisfacente, il traffico internazionale — secondo la Iata — rimane in calo del 92% rispetto a un anno fa anche per i blocchi tra i Paesi come misura per contenere la diffusione del coronavirus. Nel 2019 ogni giorno in dieci milioni si sono imbarcati su un volo internazionale, il segmento di mercato per le compagnie che fa guadagnare di più perché è presente una rilevante componente di traffico business. «Ma oggi sono circa un milione», calcola de Juniac.

 

disinfestazione aereo 2

La soluzione

Proprio per questo la Iata — che sottolinea la situazione decisamente complicata in cui versano i vettori in tutto il mondo — propone come soluzione temporanea gli screening veloci per il Covid a tutti i passeggeri in partenza sui voli fuori dal Paese. «È la chiave per ridare la libertà di movimento — spiega de Juniac —, serve un processo sistematico di testing. Questo darà ai governi la fiducia di riaprire i loro confini senza complicati modelli di rischio che portano a continui cambiamenti delle regole imposte sui viaggi». Ma i test devono dare un esito in tempi rapidi, in 10-15 minuti, così da evitare complicazioni logistiche per chi si muove.

 

coronavirus aereo 1

I kit rapidi

Questa misura, secondo la Iata, dovrebbe aiutare a portare a 4-5 milioni le persone imbarcate sui voli internazionali. «I kit ormai costano anche 7 dollari — prosegue de Juniac —, i test sono così facili che possono essere eseguiti da personale non medico e potrebbero essere disponibili già nelle prossime settimane». Alternative, in attesa del vaccino, la Iata non ne vede. «Questa che proponiamo è la soluzione più efficace e meno complicata», dice l’amministratore delegato.

 

I costi

Considerando allora una media di 5 milioni di viaggiatori sui voli internazionali e 7 dollari di test questo vorrebbe dire almeno 35 milioni di dollari al giorno, quindi poco più di un miliardo al mese. Nel caso di un’emergenza che prosegue per un altro anno la cifra salirebbe a quasi 13 miliardi.

area tamponi a fiumicino 5

 

Spesa che secondo de Juniac dovrebbero sostenere i governi trattandosi di una misura sanitaria. Per questo è richiesto un consenso globale. «Questa misura aiuterà anche ad aumentare la fiducia nei passeggeri che si imbarcheranno su un aereo dove tutti sono stati testati».

 

Pregi e difetti

Il test antigene per il Covid — la soluzione che propone la Iata — fornisce una risposta sì rapida ma, avvertono gli esperti, presenta anche più possibilità di non individuare un soggetto positivo: la percentuale di «successo» è tra l’80 e il 90%, al di sotto del 95% di attendibilità fornita dal tampone, più efficace, ma anche più lento nei risultati.

coronavirus in aereo

 

Lo screening dovrebbe in ogni caso essere effettuato o all’interno degli aeroporti o in strutture temporanee esterne (ad esempio tende allestite poco fuori). «Ne stiamo discutendo con gli scali — prosegue de Juniac —, perché è chiaro che questo comporta comunque una difficoltà logistica per loro».

 

La sperimentazione italiana

coronavirus aereo 2

In questo senso i test a tutti i viaggiatori sulla rotta Roma Fiumicino-Milano Linate (e viceversa) in due voli al giorno operati da Alitalia potrebbero diventare l’antipasto di quello che vorrebbe la Iata.

 

La sperimentazione italiana che durerà un mese e sotto la supervisione delle Regioni Lazio e Lombardia — in collaborazione con le società di gestione AdR (Fiumicino) e Sea (Linate) — per ora resta unica al mondo, ma dovrebbe servire per spingere in particolare i governi stranieri (a partire da quello Usa) ad accettare lo screening anche sui voli dall’Italia.

 

TAMPONI A FIUMICINO

I numeri

Secondo la Iata quest’anno la perdita dei ricavi per le compagnie aeree sarà superiore ai 400 miliardi di dollari e il settore chiuderà l’anno — a causa del coronavirus — con una perdita netta di oltre 80 miliardi. Nei primi otto mesi di quest’anno in Italia il traffico è calato di quasi il 70% rispetto allo stesso periodo del 2019, stando ai dati forniti da Assaeroporti. Agosto, periodo in cui tutte le compagnie e gli aeroporti speravano di poter recuperare qualcosa, si è chiuso peggio delle aspettative: -68,6%. Se i voli interni hanno attenuato il negativo (-32,4%), quelli internazionali hanno segnato -76,5%.

coronavirus fiumicinofile a fiumicino per i tamponicovid tampone fiumicino 4

Ultimi Dagoreport

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)

giorgia meloni matteo salvini elly schlein luca zaia

DAGOREPORT - C’È UN ENORME NON DETTO INTORNO ALLE REGIONALI IN VENETO E CAMPANIA, E RIGUARDA LE AMBIZIONI DI ZAIA E DE LUCA DI...RIPRENDERSI LA GUIDA DELLE RISPETTIVE REGIONI! - NULLA VIETA AL “DOGE” E ALLO SCERIFFO DI SALERNO DI RICANDIDARSI, DOPO AVER “SALTATO” UN GIRO (GLI ERA VIETATO IL TERZO MANDATO CONSECUTIVO) – IN CAMPANIA PER DE LUCA SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI: GLI BASTEREBBERO 5-6 CONSIGLIERI FEDELISSIMI PER TENERE PER LE PALLE FICO E POI FARLO CADERE PER RICANDIDARSI. IDEM PER IL "DOGE", CHE PERO' NON AVRA' DALLA SUA UNA LISTA DI "SUOI" CANDIDATI - A CONTARE SARANNO I VOTI RACCOLTI DAI SINGOLI PARTITI NECESSARI A "PESARSI" IN VISTA DELLE POLITICHE 2027: SE FRATELLI D’ITALIA SUPERASSE LA LEGA IN VENETO, CHE FINE FAREBBE SALVINI? E SE IN CAMPANIA, FORZA ITALIA OTTENESSE UN RISULTATO MIGLIORE DI QUELLO DI LEGA E FRATELLI D'ITALIA, COME CAMBIEREBBERO GLI EQUILIBRI ALL'INTERNO DELLA COALIZIONE DI MAGGIORANZA?

edmondo cirielli giovambattista fazzolari giorgia meloni

DAGOREPORT - C’È UN MISTERO NEL GOVERNO ITALIANO: CHE “FAZZO” FA FAZZOLARI? – IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA FA IL TUTTOLOGO, TRANNE OCCUPARSI DELL’UNICA COSA CHE GLI COMPETE, CIOE' L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA - SI INDUSTRIA CON LE NOMINE, SI OCCUPA DI QUERELE TEMERARIE AI GIORNALISTI (NEL SENSO CHE LE FA), METTE IL NASO SULLE VICENDE RAI, MA NON FA NIENTE PER PLACARE GLI SCAZZI NEL CENTRODESTRA, DOVE SI LITIGA SU TUTTO, DALL'UCRAINA ALLA POLITICA ECONOMICA FINO ALLE REGIONALI – LO SHOW TRASH IN CAMPANIA E EDMONDO CIRIELLI IN VERSIONE ACHILLE LAURO: L’ULTIMA PROPOSTA? IL CONDONO…

trump epstein

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE DUE FOTOGRAFIE DI TRUMP CON IN BRACCIO RAGAZZE GIOVANISSIME A SENO NUDO? A WASHINGTON, FONTI BEN INFORMATE ASSICURANO CHE LE DUE FOTO HOT SIANO TRA LE MIGLIAIA DI FILE DI JEFFREY EPSTEIN, ANCORA DA PUBBLICARE - NEI PROSSIMI GIORNI, GRAZIE AL PASSAGGIO DI UNA PETIZIONE PARLAMENTARE FIRMATA DA 218 DEPUTATI DEMOCRATICI, MA AI QUALI SI SONO AGGIUNTI QUATTRO REPUBBLICANI, LA DIFFUSIONE COMPLETA DEI FILE DEL FINANZIERE PORCELLONE, VERRÀ SOTTOPOSTA AL VOTO DELLA CAMERA. E I VOTI REP POSSONO ESSERE DETERMINANTI PER IL SUCCESSO DELL’INIZIATIVA PARLAMENTARE DEM - SE DA UN LATO L’EVENTUALE DIVULGAZIONE DELLE DUE CALIENTI FOTOGRAFIE NON AGGIUNGEREBBE NIENTE DI NUOVO ALLA SUA FAMA DI PUTTANIERE, CHE SI VANTAVA DI POTER “PRENDERE LE DONNE PER LA FIGA” GRAZIE AL SUO STATUS DI CELEBRITÀ, DALL’ALTRO UN “PUSSY-GATE” DETERMINEREBBE UNO DURO SCOSSONE A CIÒ CHE RESTA DELLA SUA CREDIBILITÀ, IN VISTA ANCHE DEL DECISIVO VOTO DI METÀ MANDATO IN AGENDA IL PROSSIMO ANNO...