pupetta maresca

UNA VITA DA PUPETTA – LA SFIDA A CUTOLO, L’OMICIDIO DI ANTONIO ESPOSITO E LA FAMA MONDIALE: PARLA "MADAME CAMORRA", PUPETTA MARESCA – “GOMORRA È DISEDUCATIVA. HO VISTO UNA PUNTATA, MA DI FRONTE A CERTE SCENE ANCH' IO HO SPENTO LA TV” – “UCCISI ESPOSITO PER AMORE, PER VENDICARE IL MIO UOMO, MA SUL CORPO FURONO TROVATI ALTRI COLPI DI PISTOLA” – “LA CONFERENZA STAMPA CONTRO CUTOLO? SE AVESSI TACIUTO, SAREI MORTA NEL SILENZIO E NELL'INDIFFERENZA GENERALE. NON DISSI 'IO TI AMMAZZO!', MA…" - VIDEO: LA CANZONE "O BENE MIO" NEL FILM "DELITTO A POSILLIPO"

 

 

 

Giovanni Terzi per “Libero quotidiano”

 

PUPETTA MARESCA OGGI

"Le Figaro" l'aveva chiamata "Madame Camorra"; Manuela Arcuri la interpretò in una fiction. Lei, Pupetta Maresca, si descrive come una donna che amava cantare, vivere e che, se ha ucciso , l'ha fatto solo per senso di giustizia.

 

Certo è che della vita di Pupetta Maresca rimangono saldi alcuni avvenimenti storici. Un matrimonio lampo con Pasquale Simonetti, boss del mercato di Napoll e amico di Lucky Luciano, freddato per motivi di controllo del territorio.

 

manuela arcuri pupetta maresca.

Un omicidio commesso per "giustizia " da Pupetta nei confronti di chi le portò via l'amore . Un secondo matrimonio con Umberto Ammaturo, boss della camorra e affiliato alla parte degli stabiesi, oltre che alleato con Escobar nel traffico internazionale di armi.

 

Pupetta ha vissuto in prima persona la guerra tra clan a Napoli che in soli tre anni fece più di 1.500 morti all'inizio degli anni Novanta ed oggi, malata, racconta qualche stralcio di una vita vissuta sempre al limite ma, come dice lei, sempre con passione.

pupetta maresca.

 

Parlando con Pupetta Maresca si comprende un pezzo di cultura della criminalità organizzata degli anni Ottanta e Novanta. Un pezzo di storia italiana, che sarebbe assur-do dimenticare.

 

«Gomorra è diseducativa per i bambini. Ho visto una puntata, ma di fronte a certe scene anch' io ho spento la tv». A parlare è Pupetta Maresca, la donna della camorra che osò sfidare il capo della criminalità organizzata di Napoli Raffaele Cutolo negli anni Ottanta.

 

Oggi Pupetta, una storia da film, non sta bene. La incontro nella sua casa di Castellammare di Stabia, all'ultimo piano di uno stabile che ha visto combattere i clan della Nuova Camorra Organizzata, quella di Cutolo, contro quelli della Nuova Famiglia, dei Giuliano, Bardellino e Ammaturo.

 

matrimonio pascalone o nola con pupetta maresca

Nonostante la malattia Pupetta è sempre una bella donna, la cui vita è passata dal carcere al cinema per terminare con le fiction. «Sono nata il 19 gennaio 1935 a Castellammare di Stabia, in via Tavernola 29. Eravamo sette figli: quattro maschi e tre femmine. Delle femmine, io ero la più grande. Due maschi erano più grandi me, gli altri due più piccoli»

raffaele cutolo

 

Che tipo di famiglia eravate, Pupetta?

«Una famiglia agiata, la nostra, e un padre padrone. Anche la mamma, per dire la verità, non scherzava. Era autoritaria. Ma la severità di papà era unica. Se arrivava a casa una persona con la quale lui doveva parlare a quattr' occhi, bastava un suo sguardo e dovevamo scomparire tutte quante noi donne. Altrimenti, botte».

 

Cosa faceva tuo padre?

alessandra mussolini interpreta pupetta maresca

«Avevamo una salumeria molto avviata e, poco distante, la macelleria. Io tutte le mattine, alle sei in punto, prendevo servizio alla macelleria, per poi rientrare a casa per occuparmi delle faccende domestiche: fare i letti, lavare, stirare. Cantavo ad alta voce le canzoncine che andavano di moda e la gente passava davanti al negozio e mi ascoltava sorridendo. Eravamo in piena guerra e anche noi, a Castellammare, dovevamo subire i bombardamenti aerei americani».

 

Che ricordi hai della Seconda guerra mondiale?

«Ero piccolina, ma ne ho tanti stampati nella mia memoria. Ricordo dopo l'8 settembre del 1943, il giorno dell'armistizio, arrivarono i tedeschi con i mitra spianati. La sera salivano sul monte a piedi e ci guardavano con occhi feroci. Una mattina, dal balcone di casa mia, vidi i tedeschi catturare i maschi ad uno ad uno per portarli nei lager. Feci in tempo ad urlare a papà: "Scappa! Scappa! Fùi, fùi, fùi". E si salvò. Avevo paura del buio...».

 

Che ricordo hai degli americani?

pascalone

«Tedeschi e fascisti avevano perso la guerra e gli americani erano simpatici, molto carini. Cantavano, ci rifornivano di cioccolato e di ogni altro cibo. C'era da mangiare per tutti. Si cominciava ad essere felici. Gli anni del dopoguerra furono gli anni che videro l'inizio della mia adolescenza. Ricordo con nostalgia il rock».

 

...e il tuo primo amore?

«Un ragazzo tedesco, figlio di un esperto contabile che lavorava a Napoli, presso la direzione della flotta dell'armatore Achille Lauro, e che a Napoli aveva trasferito tutta la famiglia: la moglie e i quattro figli: Laura, Anna e Mattia. Del quarto non ricordo il nome.

 

pupetta maresca canta o bene mio in delitto a posillipo 3

Ma il mio primo ragazzo fu Mattia, che si era innamorato di me. Suo padre, durante l'occupazione, collaborava con i nazisti e faceva loro da guida quando si recavano ad arrestare i militari italiani che si erano nascosti con l'intenzione di resistere all'occupazione».

 

E tu?

«Quando venni a saperlo, lo rinfacciai a Mattia, gli diedi del traditore. Non volli più saperne di lui. Poi ebbi un flirt con un ragazzo di circa diciott' anni, Bruno. Famiglia benestante, proprietaria di un importante caseificio.

pupetta maresca 2

 

A Bruno piacevano le canzoni, come a me, e le cantavamo assieme. Ma lui era un po' violento. Troppo, per me. Una sera picchiò a sangue una ragazza che ci aveva molestato. Lo lasciai. Mi accadrà poi di incontrarlo casualmente alcune volte, a Napoli, in compagnia della moglie e della loro figlia. E finalmente conobbi Pasquale Simonetti...».

 

Pascalone O' Nola.

«Pochi giorni dopo esserci conosciuti mi disse che ero bella, che gli piacevo, che mi voleva sposare. Non potei resistere più di sei mesi. E ci sposammo. Per poco tempo riuscimmo ad essere felici assieme. Perché e affiliato alla parte degli stabiesi, oltre che alleato con Escobar nel traffico internazionale di armi. me lo ammazzarono».

la morte di pascalone e nola

 

Come accadde?

«La macchina, a volte la guidava l'autista, a volte Pascalone, e ricordo come fosse ieri la mattina in cui un'automobile prese a inseguirci. Pascalone era al volante e appena se ne rese conto frenò bloccando l'inseguitore, scese, aprì la sua portiera e lo tirò fuori come se fosse una borsa. Io ebbi paura e lo supplicai di lasciarlo andare. Così lo lasciò andare.

 

delitto a posillipo

Era il primo segnale del conflitto che stava aprendosi tra Pascalone e Antonio Esposito, "Totonno 'e Pomigliano", per il controllo del mercato ortofrutticolo. Il conflitto riguardava il prezzo delle patate.

 

Esposito voleva abbassare i prezzi. Pascalone era di parere opposto: li voleva più altio. Due punti di vista, e due personalità, inconciliabili. Finchè si giunse a quel terribile 16 luglio 1955, esattamente ottanta giorni dopo il nostro sì matrimoniale».

 

Lei era già incinta?

«Sì. Ottanta giorni erano trascorsi tra le nostre nozze e l'assassinio di Pascalone. E ottanta esatti ne trascorsero tra la morte del mio amato marito e la mia vendetta, anzi giustizia, che si concretizzò con l'uccisione, a colpi di pistola, di colui che aveva ordinato di uccidere Pascalone. Non capivo niente.

pupetta maresca 13

 

Ero una ragazza che voleva andare a ballare, che voleva essere felice. Sul corpo di Esposito furono trovati altri colpi di pistola oltre a quelli che avevo sparato io. Chi furono quelli che gli spararono? Non è stato mai provato che fu proprio la mia pistola ad ucciderlo».

 

Perché uccise?

«Io avevo ucciso per amore, cioè per vendicare il mio uomo, e per non essere ammazzata, non soltanto io, ma anche il bambino che portavo in grembo. Cioè, avevo sparato per legittima difesa».

 

Lei andò in carcere, e lì nacque Pascalino, il figlio del suo marito assassinato.

«Pascalino nacque a gennaio e per me fu un momento bellissimo, di grande gioia, anche se già immaginavo il dolore che mi avrebbe aggredito quando, dopo il periodo di allattamento, avrei dovuto separarmi da lui».

 

MANUELA ARCURI PUPETTA MARESCA

La sua fama divenne internazionale, addirittura ricevette in regalo abiti per suo figlio dalla regina di Persia.

«Fu così, un gesto molto bello che ricordo con affetto».

 

Uscita dal carcere si fidanzò con Ammaturo, uno dei boss della camorra. Come andò?

«Umberto lo avevo conosciuto a casa di una mia amica, poco tempo dopo essere tornata in libertà. Mi sentivo sola. Avvertivo di essere incompresa anche da parte dei miei genitori. Una sera venne a prendermi e mi portò a cena a Pompei. Poi, correttissimo, mi riportò a casa. Mi corteggiava, mi telefonava con insistenza. Ci sposammo e dal nostro amore nacquero due figli».

pupetta maresca canta o bene mio in delitto a posillipo

 

Ammaturo poi si è pentito e ha dichiarato che è stato lui a uccidere Semeraro, tagliandogli la testa perché aveva tradito.

«Se lo ha detto lui... Quel periodo fu terribile, e in tre anni ci furono più di 1500 esecuzioni nella lotta tra Cutolo e la Nuova Famiglia».

 

E la sua conferenza stampa contro Cutolo al circolo della stampa di Napoli?

«C'era in palio la mia vita. Se avessi taciuto, sarei morta nel silenzio e nell'indifferenza generale. Desidero però chiarire che, in quell'occasione, non dissi, rivolta a Cutolo: "Io ti ammazzo!", ma dissi: "Se tocchi i mei fratellini io faccio la stessa cosa a te".

 

La mattina dopo, il telefono di casa mia prese a squillare. Alzavo la cornetta ed erano continue minacce di morte: "Devi morire!", "Maledetta!". Incominciai a rispondere per le rime: "Io alle nove, ogni mattina, vado ad aprire il mio negozio di abbigliamento. Ti aspetto là. O muoio io, o muori tu". Non venne mai nessuno.

E tuttavia trascorsi giorni di tensione, di paura, soprattutto pensando alla tutela dei miei due figli gemelli, allora dodicenni, che frequentavano le medie e ogni mattina dovevano recarsi na scuola».

 

I giornalisti, la stampa, l'avevano idealizzata, era diventata una "tagliatrice di teste": nacque il mito di Pupetta. Oggi Pupetta cosa desidererebbe?

«Che i miei ragazzi siano felici. E sapere la verità su chi uccise mio figlio Pascalino».

pupetta maresca canta o bene mio in delitto a posillipo pupetta maresca 12pupetta maresca delitto a posillipo. raffaele cutolo MANIFESTO FUNEBRE DI RAFFAELE CUTOLOpupetta maresca assunta pupetta maresca pupetta maresca canta o bene mio in delitto a posillipo 4una foto di pupetta maresca MANUELA ARCURI E PUPETTA MARESCA FOTO LAPRESSEpupetta maresca canta o bene mio in delitto a posillipo 2pascalone e pupetta maresca PUPETTA MARESCAMANUELA ARCURI IN PUPETTA MARESCAEVA GRIMALDI SUL SET DI PUPETTA MARESCA manuela arcuri pupetta maresca pupetta maresca

Ultimi Dagoreport

flavio cattaneo ignazio la russa giorgia meloni carlo calenda matteo salvini

DAGOREPORT - IL CONTESTO IN CUI È ESPLOSO LO SCONTRO-CON-SCAZZO TRA CARLO CALENDA, E L’AD DI ENEL, FLAVIO CATTANEO, HA COLPITO GLI HABITUÉ DEI PALAZZI ROMANI - IL DURO SCAMBIO NON È AVVENUTO IN UN TALK DE LA7, BENSÌ A UN GALLONATISSIMO CONVEGNO DI COLDIRETTI, LA FILO-GOVERNATIVA ASSOCIAZIONE CHE RAGGRUPPA 1,6 MILIONI DI IMPRENDITORI AGRICOLI (LA PRIMA USCITA PUBBLICA DI MELONI PREMIER FU A UN CONVEGNO COLDIRETTI) - L’INVITO AL CALENDA FURIOSO, DA MESI SMANIOSO DI ROMPERE LE OSSA A CATTANEO, È STATO “LETTO” NEI PALAZZI ROMANI COME UN SEGNO DI “DISTACCO” TRA LA STATISTA DELLA SGARBATELLA E L’AD DI ENEL, IL CUI MANDATO SCADE LA PROSSIMA PRIMAVERA DEL 2026 – E QUANDO IN UN SUCCESSIVO TWEET CALENDA COINVOLGE I GRAN MENTORI DELL'INARRESTABILE CARRIERA DI CATTANEO, LA RUSSA E SALVINI, SI ENTRA IN QUEL LUNGO E SOTTERRANEO CONFLITTO DI POTERE CHE FECE SBOTTARE ‘GNAZIO: “GIORGIA VUOLE CONTROLLARE TUTTO: PALAZZO CHIGI, IL SUO PARTITO, QUELLI DEGLI ALTRI, MA È IMPOSSIBILE’’ -  ORA IL DESTINO CINICO E BARO VUOLE CHE SUL CAPOCCIONE DI CATTANEO, OLTRE ALLA MANGANELLATA DI CALENDA, SIA ARRIVATO UNO SGRADITO OSPITE, UN NON IDENTIFICATO SPYWARE CHE L’HA SPIATO NOTTE E DÌ... - VIDEO - LA VIGNETTA ANTI-CALENDA DI "OSHO": "A PROPOSITO DE UTILI, VOLEMO PARLA' DELL'UTILITÀ DI AZIONE?"

chiara appendino roberto fico giuseppe conte vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - GENTILE CHIARA APPENDINO, È CONSAPEVOLE CHE IN POLITICA, COME NELLA VITA, ‘’NON SI PUÒ AVERE LA SIRINGA PIENA E LA MOGLIE IN OVERDOSE”? MA E' DAVVERO CONVINTA CHE, CON UN M5S “PIÙ AUTONOMO DAL PD”, IL PARTITO DI CONTE SAREBBE RIUSCITO A SVENTOLARE LE CANDIDATURE DI TRIDICO IN CALABRIA E DI FICO IN CAMPANIA, DOVE NEL 2020 M5S HA PRESO IL 9,9% MENTRE DE LUCA INTASCÒ IL 69,4%? – OGGI LA VITTORIA DI FICO, FINO A IERI DATA PER SICURA, STA TROVANDO UNA STRADA ACCIDENTATA - A SALVARE LA BARACCA CI DOVRÀ PENSARE LO SCERIFFO DI SALERNO – COME ELLY, CHE DOPO AVERLO DISPREZZATO, E' SCESA A MITI CONSIGLI, ANCHE FICO DEVE ACCETTARE LE “PRIORITÀ” DI DE LUCA OPPURE VERRÀ ABBANDONATO AL SUO DESTINO DI PERDENTE, FACENDO FELICE IL CANDIDATO DI FRATELLI D’ITALIA, EDMONDO CIRIELLI...

elly schlein giuseppe conte roberto fico vincenzo de luca eugenio giani

DAGOREPORT - PARAFRASANDO NANNI MORETTI, CON LEADER DEL CALIBRO DI ELLY SCHLEIN E DI GIUSEPPE CONTE, ''IL CENTROSINISTRA NON VINCERA' MAI'' - IN TOSCANA, I DUE "GENI" HANNO TENTATO DI ESTROMETTERE IL “CACICCO” EUGENIO GIANI, REO DI SANO RIFORMISMO, CHE SI È DIMOSTRATO CAVALLO VINCENTE – IN CAMPANIA, INVECE, RISCHIANO DI ANDARE A SBATTERE CON IL CAVALLO SBAGLIATO, IL FICO DI GIUSEPPE CONTE, CHE TRABALLA NEI SONDAGGI: URGE UN FORTE IMPEGNO DI RACCOLTA VOTI DEL "CACICCO" TANTO DISPREZZATO DA ELLY: VINCENZO DE LUCA (CHE A SALERNO SE LA DEVE VEDERE CON IL CONCITTADINO E CANDIDATO DEL CENTRODESTRA, CIRIELLI) – CON L’INCONSISTENZA STORICA DEL M5S A LIVELLO LOCALE, IL “CAMPOLARGO” VA AL PIU' PRESTO ACCANTONATO: TROPPI "PRINCIPI" DIVERSI TRA PD E M5S PER UN'ALLEANZA, MEGLIO UNA COALIZIONE IN CUI OGNUNO CORRE COL SUO PROGRAMMA CERCANDO DI MASSIMIZZARE IL CONSENSO - SOLO DOPO IL VOTO, IN CASO DI VITTORIA, SI TROVA L'ACCORDO (E COME DIMOSTRA LA COALIZiONE DEL GOVERNO MELONI, LA GESTIONE DEL POTERE È IL MIGLIOR PROGRAMMA...) - VIDEO

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO

mauro gambetti papa leone mazza baseball san pietro pipi sagrato

DAGOREPORT: IL PISCIO NON VA LISCIO – PAPA LEONE XIV E’ FURIOSO DOPO IL SACRILEGIO COMPIUTO DALL’UOMO CHE HA FATTO PIPI’ SULL’ALTARE DELLA BASILICA DI SAN PIETRO – IL PONTEFICE HA ORDINATO UN RITO RIPARATORIO “URGENTE” E, SOPRATTUTTO, HA FATTO IL CULO AL CARDINALE GAMBETTI, ARCIPRETE DELLA BASILICA VATICANA, CON UN CONFRONTO “TEMPESTOSO”: E’ IL TERZO GRAVE EPISODIO IN POCO PIU’ DI DUE ANNI AVVENUTO NELLA CHIESA PIU’ IMPORTANTE DEL MONDO – NEL MIRINO FINISCONO ANCHE GLI UOMINI DELLA GENDARMERIA VATICANA, INCAPACI DI INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE E DI PREVENIRE GESTI SACRILEGHI DELLO SVALVOLATO DI TURNO – VIDEO!

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…