movimento contadino in sicilia mafia cosa nostra

VITTIME CHE NON LO ERANO – DA MEZZO SECOLO NUNZIO PASSAFIUME È CELEBRATO COME UN MARTIRE DI COSA NOSTRA, QUANDO IN REALTÀ ERA UN CAPO COSCA - MORTO AMMAZZATO NEL 1946, È STATO INSERITO NELLA SCALINATA DI UNA SCUOLA DEDICATA AI MORTI PER MANO DELLA MAFIA, PERCHÉ SI CREDEVA FOSSE UN ESPONENTE DELLA CGIL, MA IN REALTÀ…

movimento contadino in sicilia 1

Attilio Bolzoni per “la Repubblica”

 

Ci sono "verità" che si tramandano di generazione in generazione e che possono far nascere equivoci antipatici. Dare per scontato qualcosa senza controllare - e soprattutto ricordare - può giocare brutti scherzi.

 

rosario livatino

Come per esempio trasformare un capo mafia in una vittima di mafia e sistemare il suo nome accanto a quelli di Boris Giuliano e Ninni Cassarà, di Rosario Livatino e Pippo Fava. Cose che succedono quando una vecchia velina viene mal interpretata con l' aguzzino che si ritrova eroe, nonostante un passato molto significativo (criminalmente parlando) nella sua comunità.

ninni cassara'

 

Cose che succedono a Trabia, paese del Palermitano dove uno dei suoi boss, Nunzio Passafiume, che per la sua fluente chioma vermiglia era chiamato "pilu russu", si è ritrovato suo e nostro malgrado nella scalinata di una scuola dedicata a uomini e a donne uccisi da Cosa Nostra.

 

pippo fava

Incolpevoli i dirigenti scolastici che si sono fidati di ciò che è immortalato sui libri di storia, incolpevoli i giornalisti che per decenni l' hanno citato come esempio di virtù, incolpevoli (ma fino a un certo punto) alcuni testi che avevano deposto in Commissione parlamentare Antimafia nel 1963 indicando quel Passafiume come bersaglio delle cosche invece di descriverlo per quel che era.

 

istituto comprensivo giovanni xxiii trabia

L' istituto che ospita la scalinata è la scuola media "Giovanni XXIII", la scoperta dell'"errore" l' hanno fatta un gruppo di sindacalisti che si sono accorti di un Passafiume nella loro Cgil in un' epoca in cui la Cgil a Trabia ancora non c' era. Poi è venuto a galla tutto il resto. A supportarli nella ricerca Francesco Tornatore, fratello del regista Peppuccio, saggista e autore di testi proprio su quell' infuocato dopoguerra siciliano, ultimo lavoro una monumentale bibliografia (Ecco perché...) sugli scritti di Pio La Torre.

 

francesco renda

L' esplorazione nei trascorsi di Passafiume - a cura dei sindacalisti Andrea Bondì, Francesco e Giovanni Cancilla, Franco Chiarini, Sandro Di Vittorio, Giuseppina Greco, Giuseppe La Russa, Pino Lo Bello e Rosa Piazza - ha permesso di accertarne l' identità al di là di ogni ragionevole dubbio grazie alla memoria di un paio di sopravvissuti di quel tempo.

pippo fava 1

 

Tutto l' inghippo ha origine con Francesco Renda, storico di grande valore che, in un passaggio del terzo volume della sua Storia della Sicilia dal 1860 al 1970 , segnala Passafiume come «vittima di mafia» citando un' informativa dei carabinieri proprio sull' uccisione del boss, avvenuta il 1 giugno 1946. Una nota molto vaga dove, in effetti, si avanzava l' ipotesi di un «movente politico».

 

movimento contadino in sicilia

Da qui, probabilmente, il malinteso. Erano gli anni delle esecuzioni dei sindacalisti e degli assalti alle Camere del Lavoro, qualcuno ha fatto uno più uno e Passafiume si è ritrovato dall' altra parte. In realtà i dirigenti della Cgil hanno raccolto decine di testimonianze che smentiscono la verità ufficiale e descrivono un altro contesto. La politica c' entra ma al contrario.

 

strage di portella della ginestra

In quell' epoca, in concomitanza con le prime elezioni libere d' Italia, la famiglia mafiosa di Trabia aveva dato ordine di vietare ogni comizio che non fosse del Movimento indipendentista siciliano guidato da Andrea Finocchiaro Aprile. Non tutti obbedirono. Ci furono alcuni omicidi, fra cui quello di Giuseppe Galioto. E qualche giorno dopo l' assassinio di Passafiume, "noto capomafia", come risposta.

Bambini siciliani che giocano a fare i killer

 

«A Trabia non sono stati mai uccisi sindacalisti della Cgil e nel 1946 non c' era ancora la Lega dei braccianti, solo intorno al '60 sono cominciate le occupazioni dei feudi, qualcuno ha perfino promosso Passafiume leader del nostro sindacato quando tutti sapevano in paese chi fosse in realtà», spiega Francesco Cancilla, uno di quelli che ha portato alla luce l'"equivoco".

 

Pio La Torre

La dirigente scolastica Giusy Conti è serena: «In una scuola la verità è importante, se fosse accertato definitivamente che quel nome non è al posto giusto provvederemo a toglierlo ». Piccolo suggerimento. Cancellatelo e mettete un nome che manca, adatto anche a quel periodo: Pio La Torre.

boris giuliano boris giuliano 1andrea raia e filippo intili

Ultimi Dagoreport

stefano de martino caroline tronelli roberto vaccarella michelle hunziker nino tronchetti provera

L’ESTATE FA SBOCCIARE GLI AMORI, L’AUTUNNO LI APPASSISCE – LA STORIA TRA MARIA ELENA BOSCHI E GIULIO BERRUTI È FINITA IN...VACCARELLA! L'EX MINISTRA RENZIANA DA TRE SETTIMANE SI È AVVICINATA ALL’AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, “COGNATO” DI GIOVANNINO MALAGÒ – NONOSTANTE IL RESTAURO DEL VILLONE DA 700MQ A MILANO, E L'INTERVISTA RASSICURANTE A "VERISSIMO" (“HO RITROVATO LA SERENITÀ”), A MILANO DANNO AL CAPOLINEA ANCHE LA STORIA TRA MICHELLE HUNZIKER E NINO TRONCHETTI PROVERA - FATALE FU IL SEX-TAPE? DOPO SETTIMANE DI ROBANTE PASSIONE E PRIME PAGINE PATINATE, IL DECLINANTE STEFANO DE MARTINO (IL SUO "AFFARI TUOI" VIENE SEMPRE MAZZIATO DA "LA RUOTA DELLA FORTUNA") E CAROLINE TRONELLI SI SONO LASCIATI. DA UN MESE NON SI VEDONO PIÙ INSIEME IN PUBBLICO...

giulio berruti maria elena boschi

L’INIZIO DELLA STORIA TRA L’ONOREVOLE MARIA ELENA BOSCHI E GIULIO BERRUTI, DENTISTA-ATTORE, È STATO FELICE, ALLIETATO DI SGUARDI ADORANTI SOTTO I FLASH DI “CHI”. L’INTRECCIO È CONTINUATO PER CINQUE ANNI TRA QUADRETTI FAMILIARI LIALESCHI PIENI DI BUONA VOLONTÀ MA SEMPRE PIÙ CARICHI DI TENSIONI. SAPPIAMO CHE NON C'È PIÙ GRANDE DOLORE, A PARTE I CALCOLI RENALI, DI UN AMORE FALLITO. QUINDI, ANNUNCIAMO COL DOVUTO RISPETTO, CHE È SCESO DEFINITIVAMENTE IL SIPARIO SULLA COPPIA BOSCHI E BERRUTI. BUONA FORTUNA A TUTTI...

conte appendino taverna bettini fassino roberto fico lorusso

INVECE DI COMPORTARSI DA "LADY MACBETH DEI MURAZZI", QUALCHE ANIMA PIA RICORDI A CHIARA APPENDINO CHE DIVENTÒ SINDACA DI TORINO GRAZIE NON SOLO AI GRILLONZI MA SOPRATTUTTO ANCHE AI TANTI VOTI DEL CENTRODESTRA CHE, DETESTANDO FASSINO, VOTARONO LA SPILUNGONA - QUELLA MIRACOLATA DELLA APPENDINO SI DEVE SCIACQUARE LA BOCCA PRIMA DI PARLARE DI GOFFREDO BETTINI COME “IL MALE DEL M5S” PERCHÉ, COME DICE CONTE, MERITEREBBE “UN MONUMENTO”– LO SCAZZO CON LA TAVERNA CHE LE HA RICORDATO COME SE FOSSERO STATE IN VIGORE LE REGOLE DI GRILLO “LEI NON AVREBBE AVUTO CARICHE…”

cdp cassa depositi e prestiti giovanbattista fazzolari fabio barchiesi giorgia meloni giancarlo giorgetti dario scannapieco francesco soro

DAGOREPORT - QUALCOSA DEVE ESSERE SUCCESSO IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE. CHE VIRUS HA COLPITO PALAZZO CHIGI PER PASSARE DA AMATO E LETTA A TALE GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI, UN TIPINO CHE FINO AL 2018, RICOPRIVA IL RUOLO DI DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA ALLA REGIONE LAZIO? - CHE È SUCCESSO A CASSA DEPOSITI E PRESTITI (CDP), HOLDING PUBBLICA CHE GESTISCE I 300 MILIARDI DI RISPARMIO POSTALE DEGLI ITALIANI, PER RITROVARCI VICEDIRETTORE GENERALE, CON AMPIE DELEGHE, DAL PERSONALE E GLI INVESTIMENTI ALLA COMUNICAZIONE, IL 43ENNE FABIO BARCHIESI, CHE ORA ASSUME ANCHE LA CARICA DI AD DI CDP EQUITY, LA PIÙ IMPORTANTE SOCIETÀ DEL GRUPPO? - COME SI FA A RICOPRIRE DI RUOLI NEVRALGICI DI POTERE L’EX FISIOTERAPISTA DI MALAGO' CHE NON HA MAI RICOPERTO IL RUOLO DI AMMINISTRATORE NEMMENO NEL SUO CONDOMINIO, CHE BALBETTA UN INGLESE APPENA SCOLASTICO E HA ALLE SPALLE UNA LAUREA IN ECONOMIA OTTENUTA, PRESSO LA SELETTIVA UNIVERSITÀ TELEMATICA UNICUSANO, A CUI SI AGGIUNGE UNA CATTEDRA, A CONTRATTO, ALLA LINK, L’ILLUSTRISSIMA UNIVERSITÀ DI VINCENZO SCOTTI? - ALL’ANNUNCIO DELLA NUOVA CARICA DI BARCHIESI, LO SCONCERTO (EUFEMISMO) È PIOMBATO NELLE STANZE DEL MEF, PRIMO AZIONISTA DI CDP, MENTRE PER LE FONDAZIONI BANCARIE L’ULTIMA PRESA DI POTERE DEL DUPLEX FAZZO-BARCHIESI, IN SOLDONI, E' “IL PIÙ GROSSO SCANDALO POLITICO-FINANZIARIO MAI VISTO NEL BELPAESE...”

maurizio landini giorgia meloni

IL SESSISMO È NELLA CONVENIENZA DI CHI GUARDA – LA SINISTRA DIFENDE LANDINI CHE HA DEFINITO “CORTIGIANA” GIORGIA MELONI: PENSATE COSA SAREBBE SUCCESSO NEL "CAMPO LARGO" E NEI GIORNALI D'AREA SE L’AVESSE DETTO SALVINI DI UNA BOLDRINI QUALSIASI. AVREMMO AVUTO PAGINATE SUL SESSISMO DEL BIFOLCO PADANO. MA IL SEGRETARIO DELLA CGIL È "UN COMPAGNO CHE SBAGLIA", E ALLORA VA DIFESO: “È SOLO UN EQUIVOCO” – NON CHE LA DESTRA DIFETTI DI IPOCRISIA: GIORGIA MELONI SI INDIGNA PER "CORTIGIANA" EPPURE E' LA MIGLIORE ALLEATA DI TRUMP, UNO CHE SI VANTAVA DI "AFFERRARE TUTTE LE DONNE PER LA FICA”

flavio cattaneo ignazio la russa giorgia meloni carlo calenda matteo salvini

DAGOREPORT - IL CONTESTO IN CUI È ESPLOSO LO SCONTRO-CON-SCAZZO TRA CARLO CALENDA, E L’AD DI ENEL, FLAVIO CATTANEO, HA COLPITO GLI HABITUÉ DEI PALAZZI ROMANI - IL DURO SCAMBIO NON È AVVENUTO IN UN TALK DE LA7, BENSÌ A UN GALLONATISSIMO CONVEGNO DI COLDIRETTI, LA FILO-GOVERNATIVA ASSOCIAZIONE CHE RAGGRUPPA 1,6 MILIONI DI IMPRENDITORI AGRICOLI (LA PRIMA USCITA PUBBLICA DI MELONI PREMIER FU A UN CONVEGNO COLDIRETTI) - L’INVITO AL CALENDA FURIOSO, DA MESI SMANIOSO DI ROMPERE LE OSSA A CATTANEO, È STATO “LETTO” NEI PALAZZI ROMANI COME UN SEGNO DI “DISTACCO” TRA LA STATISTA DELLA SGARBATELLA E L’AD DI ENEL, IL CUI MANDATO SCADE LA PROSSIMA PRIMAVERA DEL 2026 – E QUANDO IN UN SUCCESSIVO TWEET CALENDA COINVOLGE I GRAN MENTORI DELL'INARRESTABILE CARRIERA DI CATTANEO, LA RUSSA E SALVINI, SI ENTRA IN QUEL LUNGO E SOTTERRANEO CONFLITTO DI POTERE CHE FECE SBOTTARE ‘GNAZIO: “GIORGIA VUOLE CONTROLLARE TUTTO: PALAZZO CHIGI, IL SUO PARTITO, QUELLI DEGLI ALTRI, MA È IMPOSSIBILE’’ -  ORA IL DESTINO CINICO E BARO VUOLE CHE SUL CAPOCCIONE DI CATTANEO, OLTRE ALLA MANGANELLATA DI CALENDA, SIA ARRIVATO UNO SGRADITO OSPITE, UN NON IDENTIFICATO SPYWARE CHE L’HA SPIATO NOTTE E DÌ... - VIDEO - LA VIGNETTA ANTI-CALENDA DI "OSHO": "A PROPOSITO DE UTILI, VOLEMO PARLA' DELL'UTILITÀ DI AZIONE?"