VOLANO BORSETTATE! - DIOR CHIEDE 100MILA EURO DI DANNI A VALENTINO PER GLI ACQUISTI MANCATI DURANTE L'EVENTO A PIAZZA DI SPAGNA: "LA SFILATA DI PIAZZA DI SPAGNA HA IMPEDITO LO SHOPPING" - IL RISARCIMENTO DOVRÀ ESSERE PAGATO ENTRO 15 GIORNI ALTRIMENTI SI PASSERÀ ALLE VIE LEGALI MA DA VALENTINO NESSUNA RISPOSTA - A IDEARE LE COLLEZIONI DIOR È MARIA GRAZIA CHIURI, CHE UN TEMPO, INSIEME A PIERPAOLO PICCIOLI, DIRETTORE CREATIVO DI VALENTINO, FIRMAVA QUELLE DELLA MAISON FONDATA A ROMA…

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Valeria Arnaldi per “il Messaggero”

 

valentino sfllata valentino sfllata

«Il lusso è libertà», diceva Christian Dior. Ed è proprio per una questione di libertà - di fare shopping - apparentemente negata o comunque ostacolata che Dior avrebbe deciso di chiedere un cospicuo risarcimento a Valentino, dopo la sfilata con cui la Maison, venerdì scorso, ha presentato The Beginning, collezione Haute Couture Autunno/Inverno 2022-23, sulla scalinata di Trinità dei Monti e in piazza di Spagna, dove Dior, all'angolo di Via Condotti, ha una boutique.

 

LA RICHIESTA La notizia, diffusa da WWD-Women's Wear Daily, si è diffusa rapidamente a livello internazionale. Per il gesto inatteso, sicuramente. Per le griffe coinvolte, vere icone del fashion, ovviamente, tanto più che a ideare le collezioni Dior è Maria Grazia Chiuri, che un tempo, insieme a Pierpaolo Piccioli, direttore creativo di Valentino, firmava quelle della Maison fondata a Roma.

VALENTINO PICCIOLI VALENTINO PICCIOLI

 

E, senza dubbio, anche per la stima del danno: la richiesta di risarcimento, infatti, sarebbe di centomila euro, da pagare in quindici giorni, altrimenti Dior «adotterà tutte le misure necessarie per tutelare i propri diritti». Insomma, mentre le suggestioni della sfilata di Valentino ancora sono ben vive nella città, che peraltro, continua a celebrare la moda con ulteriori eventi, decisa a riprendere il suo ruolo internazionale nel fashion, quel principio, sottolineato da Piccioli nel nome della collezione, pare aver perso il suo carattere festoso.

 

IL DUELLO Dopo tanta luce, a conquistare la scena ora sembra essere l'ombra lunga di un duello del fashion. E, letteralmente, di stile.

La questione sarebbe semplice.

 

valentino sfllata valentino sfllata

L'organizzazione della sfilata, imponente anche nelle dimensioni della passerella, sviluppata per più di seicento metri lineari a coinvolgere oltre alla Scalinata, piazza di Spagna appunto, piazza Mignanelli e via Gregoriana, ha richiesto una serie di operazioni di montaggio, con inevitabili chiusure alla circolazione. Fin qui nulla di eccezionale. Valentino aveva chiesto - e ottenuto - i permessi da tempo: la sfilata è stata anche presentata con tanto di conferenza in Campidoglio, con il sindaco Roberto Gualtieri. Lo stesso assessore ai Grandi eventi di Roma, Alessandro Onorato,nella medesima occasione, ha annunciato «ottantadue gonfaloni, centoventi stendardi nelle vie del centro, settecentocinquanta manifesti istituzionali».

 

sfilata valentino roma piazza di spagna sfilata valentino roma piazza di spagna

Di fatto, una città vestita a festa.

E l'evento - concepito come vera e propria esperienza - è stato ampiamente segnalato anche da siti e social della Maison. Il problema sarebbe nella valutazione dei disagi. O nelle promesse. Secondo Dior, infatti, in una lettera indirizzata agli esercizi della zona, datata 27 giugno, la Maison fondata nel 1960, avrebbe «garantito il regolare traffico pedonale ai negozi».

 

Una promessa che, però, secondo la boutique non sarebbe stata mantenuta: la garanzia «non si rifletteva in alcun modo» nella situazione poi sperimentata dal punto vendita Dior.

Non soltanto un'impressione e neppure solo un lieve disagio, a detta della boutique.

 

DIOR DIOR

IL TESTO Nel testo della richiesta di risarcimento si specifica che l'accesso al negozio era «ostacolato» e che ai clienti «è stato rifiutato l'accesso e sono stati bloccati alle transenne». Ciò, si specifica nella richiesta, ha fatto sì che «l'attività rimanesse vuota e non potesse operare dalle prime ore del pomeriggio». E il danno sarebbe stato «amplificato» dall'evento programmato proprio di venerdì, «un giorno in cui sicuramente i proventi sono (significativi)». Da qui la domanda di risarcimento e la valutazione della somma.

 

Alla notizia della richiesta, i rappresentanti di Dior non hanno aggiunto commenti. Nessun altro marchio di moda, con boutique nella zona, ha presentato domande simili. La Maison Valentino, intanto, opta per un sobrio silenzio, preferendo non commentare l'accaduto. Meglio godersi il ricordo della sfilata e la sua filosofia, incentrata su dialogo e armonia. «Nelle differenze sta l'abbrivio di altri inizi, di ulteriori viaggi senza mappe se non quelle del sentimento», si legge nel concept della collezione. Differenze di emozioni, griffe, anche sguardi.

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