VOLETE SAPERE COSA RENDE COSÌ FASTIDIOSO IL RUMORE DELLA GOCCIA D’ACQUA CHE CADE DAL RUBINETTO? – UN GRUPPO DI SCIENZIATI DI CAMBRIDGE HA SCOPERTO CHE NON È LA GOCCIA IN SÉ A FARE “PLINCK” MA L’OSCILLAZIONE DI MICRO BOLLE D’ARIA INTRAPPOLATE NELLA SUPERFICIE - I RICERCATORI HANNO ANCHE TROVATO DUE SOLUZIONI PRATICHE, CIOÈ… – VIDEO

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Mariella Bussolati per “Business Insider Italia”

 

goccia d'acqua dal rubinetto goccia d'acqua dal rubinetto

La goccia che cade è uno dei rumori più fastidiosi, soprattutto se ci tiene svegli la notte. Ma ci sono speranze, e in futuro potremmo non avere più bisogno di prendere a martellate i rubinetti. Scienziati dell’università di Cambridge hanno scoperto qualcosa di poco intuitivo: il suono infatti non è causato dalla goccia in sé o dal suo battere contro una superficie, ma dalla oscillazione delle micro bolle di aria intrappolate nella superficie dell’acqua. E grazie alla scoperta, hanno potuto anche trovare una soluzione.

 

goccia d'acqua dal rubinetto goccia d'acqua dal rubinetto

Nonostante il ‘plink plink’ della goccia abbia rovinato il sonno a generazioni di uomini e donne, finora il motivo per cui faceva rumore non era noto.

 

La ricerca scientifica ha infatti chiarito fino ai dettagli la meccanica del comportamento del fluido: quando la goccia colpisce la superficie, provoca la formazione di una cavità che si ritira velocemente a causa della tensione superficiale dell’acqua, formando una colonna di liquido.

goccia d'acqua dal rubinetto goccia d'acqua dal rubinetto

 

Ma proprio a causa della rapidità di quello che accade, una bolla d’acqua rimane intrappolata. Risalgono al 1908 le prime fotografie che ritraggono questo fenomeno. Altri studi hanno dimostrato che per fare rumore la goccia deve avere una dimensione minima.

 

Non era stata però indagata la sorgente del rumore.

L’idea di approfondire questo aspetto è venuta a Anurag Agarwal, uno degli autori, ricercatore del dipartimento di ingegneria dell’Università di Cambridge e coordinatore del Laboratorio di Acustica all’Emmanuel College.

anurag agarwal cambridge anurag agarwal cambridge

 

In visita a un amico, che aveva una piccola perdita sul tetto di casa, gli venne voglia di mettere a punto un esperimento, utilizzando una telecamera ultra veloce, un microfono e un idrofono. Durante le prove sono state registrate centinaia di gocce, capaci di far venire il nervoso anche ai più calmi, ma alla fine è stata trovata la risposta.

 

Il rumore infatti non è, come si pensava finora, causato dall’urto dell’acqua, ma dalla oscillazione della piccola bolla d’acqua intrappolata, che costringe la superficie a vibrare e agendo come un pistone amplifica il suono.

 

Hanno trovato anche la chiave che spiega un altro quesito: non tutte le gocce che cadono danno fastidio. Per far sì che il volume sia alto e quindi udibile, infatti, la bolla deve avere una posizione precisa: deve trovarsi vicino alla base della cavità.

 

goccia d'acqua dal rubinetto goccia d'acqua dal rubinetto

Una volta individuata la causa, è stato semplice immaginare una soluzione. Gli studiosi ne hanno trovate due e le hanno sottoposte a una prova. Nella prima hanno provato a sistemare un bastoncino nel punto in cui si forma la cavità. E il risultato è che la bolla non è apparsa e si è ottenuto il silenzio. Nel secondo caso sono intervenuti sulla tensione superficiale dell’acqua, modificandola con l’aggiunta di un sapone. E anche in questo caso, c’è stato silenzio.

 

Gli scienziati non hanno purtroppo fornito un manuale di istruzioni con i dettagli per poter procedere nelle proprie case, quando ci si alza durante la notte nel tentativo di fermare il disturbo. Ma almeno abbiamo qualche idea su cui poter sperimentare.

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