zen palermo salvo palazzolo giuseppe nicolo' cusimano

LO ZEN E L’ARTE DELLA MINACCIA – L’INVIATO DI "REPUBBLICA" SALVO PALAZZOLO PRESO DI NUOVO DI MIRA DALLA MAFIA PER UN ARTICOLO SULLA CONSEGNA DI CIBO ALLO ZEN DI PALERMO DA PARTE DEL FRATELLO DI UN BOSS – LA POLIZIA INDAGA, È IL TERZO EPISODIO IN OTTO MESI. A MARZO LE MINACCE ARRIVARONO DA UN FRATE CARMELITANO: “STIA ATTENTO, IL SIGNORE QUESTE COSE LE FA PAGARE”

 

 

Romina Marceca per “la Repubblica”

 

salvo palazzolo

È il terzo episodio in otto mesi. Minacce, un' altra volta, all' inviato di Repubblica Salvo Palazzolo. Arrivano dal ventre della periferia estrema di Palermo, il quartiere Zen, al centro delle ultime vicende di cronaca giudiziaria per la presenza di boss di primo piano. «Giornalisti peggio del coronavirus» e poi «giornalista infame», «pagliaccio», «bastardo », «buffone» e molti altri messaggi di offese e minacce.

 

Tutto dopo il post iniziale di un pregiudicato, quasi una chiamata a raccolta contro il giornalista, colpevole di aver raccontato la distribuzione di generi alimentari allo Zen da parte del fratello di un boss della droga.

 

giuseppe cusimano

Sull' edizione di ieri Palazzolo aveva raccontato che il fratello di un boss, Giuseppe Cusimano, un pregiudicato, aveva donato sacchi di spesa ai residenti del quartiere e che la polizia ha avviato un' indagine. Sul suo profilo Facebook, subito dopo, Cusimano, fratello di Nicolò, arrestato e in carcere, ha scritto frasi contro il cronista: «Signori lo Stato non vuole che facciamo beneficenza perché siamo mafiosi e al posto di ringraziare mi fanno sti articoli».

 

l'articolo di salvo palazzolo sulla spesa allo zen

Da qui la serie di minacce. A Salvo Palazzolo è stata espressa solidarietà dal mondo del giornalismo e dell' antimafia. La direzione di Repubblica è al fianco del giornalista, «oggetto di inquietanti e inaccettabili minacce per aver fatto il suo lavoro di cronista. Nessuna intimidazione fermerà il dovere di informare e la ricerca della verità». Il Cdr ribadisce la vicinanza di tutti i colleghi: «Chi ancora pensa di poter in questo modo frenare o solo intimidire Salvo, Repubblica e tutti i suoi giornalisti, si sbaglia di grosso. Ogni giorno questo giornale continuerà a dare conto di quanto accade senza fare sconti a nessuno, nella certezza di poter contare sulla fiducia dei suoi lettori». Solidarietà anche dall' ordine dei giornalisti di Sicilia, dall' Unione nazionale cronisti italiani e da Assostampa. È intervenuto pure il presidente della Commissione regionale antimafia Claudio Fava: «Peggio del coronavirus c' è solo la mafia».

giuseppe cusimano contro salvo palazzolo

 

nicolo' cusimano

Due anni fa i carabinieri scoprirono che proprio Giuseppe Cusimano si incontrò per tre volte con Calogero Lo Piccolo, uno dei figli dello storico capomafia Salvatore e tra i giovani boss arrestati nell' inchiesta per la riorganizzazione della Cupola di Cosa nostra. Perché quegli incontri?

 

zen palermo

Proprio della riorganizzazione di Cosa nostra Palazzolo si era occupato andando nel quartiere Passo di Rigano, nel luglio scorso, e cercando di intervistare nel suo negozio uno dei boss ritornati dagli Stati Uniti, Francesco Inzerillo. Qualche ora dopo quell' intervista, la squadra mobile intercettò i commenti poco lusinghieri sul cronista. «Due colpi di mazzuolo glieli avrei dati», disse Benedetto Gabriele Militello, uno degli arrestati dell' ultimo blitz fra Palermo e New York. La prefettura di Palermo decise, allora, il rafforzamento della vigilanza attorno al giornalista. A Palazzolo, già nel marzo precedente, erano arrivati anche gli strali in sacrestia di un frate carmelitano, padre Mario Frittitta, che aveva intervistato dopo la messa in suffragio di un boss condannato per omicidio di un carabiniere. «Stia attento a come parla. Perché il Signore queste cose le fa pagare».

salvo palazzolo 3salvo palazzolo 1lo zen di palermo lo zen di palermolo zen di palermo salvo palazzolo 2

Ultimi Dagoreport

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)