1- COME ADINOLFI HA SPUTTANATO LA TESI ACCUSATORIA DEL TREMONTINO MARCO MILANESE - 2- IL GENERALE HA CHIESTO A MILANESE SE RICORDASSE PERCHÉ ALLA CENA ERA ASSENTE LA MOGLIE DI PIPPO MARRA; QUELLA SERA LA SIGNORA ERA IN UN OSPEDALE, IN COMPAGNIA DEL FIGLIO CHE AVEVA SUBITO UN INTERVENTO, HA RISPOSTO IL DEPUTATO PDL - 3- è A QUESTO PUNTO CHE ADINOLFI CALA LA SUA CARTA MIGLIORE, CHIEDENDO L’ACQUISIZIONE DELLA CARTELLA CLINICA DEL FIGLIO DI MARRA, CHE SAREBBE DATATA ALLA VIGILIA DI NATALE DEL 2009. CIOÈ SETTE MESI PRIMA DELL’AVVIO DELL’INDAGINE SU BISIGNANI - 4- E ORA SI PREPARA UN ROGO DI FIAMME GIALLE PER MILANESE CHE AVEVA PROVATO AD ALLEGGERIRE LA SUA POSIZIONE PROCESSUALE CON IL COINVOLGIMENTO DI ADINOLFI? -

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Cristiana Mangani e Massimo Martinelli per il Messaggero

michelemichele adinolfi

Giandomenico Lepore mette il sigillo dell\'ufficialità alle indiscrezioni dei giorni scorsi: la fuga di notizie «che ha danneggiato l\'inchiesta sulla presunta loggia P4» sarebbe riconducibile alle informazioni fatte trapelare dalla Finanza. A sei mesi dalla pensione, il procuratore capo di Napoli ha voluto metterci la faccia, sugli schermi de La7, nel corso della trasmissione «Otto e mezzo» di ieri sera.

adinolfi-milaneseadinolfi-milanese

Ha confermato l\'iscrizione nel registro indagati per i generali Michele Adinolfi e Vito Bardi; ha negato che sia coinvolto il parlamentare pdl Marco Milanese e ha chiosato sulla presunta disponibilità di Luigi Bisignani: «Ha detto quello che voleva dire, quello che gli faceva comodo».

milanesemilanese

Tuttavia non ha potuto chiarire alcuni dei punti ancora oscuri di questa vicenda di presunto malaffare, che - come lui stesso ha spiegato - non ha nulla a che vedere con le attività della massoneria nonostante la definizione giornalistica affibbiata all\'indagine. Perché aldilà delle indiscrezioni che parlano del coinvolgimento di almeno altri quattro ufficiali della Finanza nella presunta attività di favoreggiamento, il procuratore Lepore non ha voluto (o potuto) rispondere a quello che sembra destinato a diventare l\'interrogativo decisivo per la tenuta di tutta l\'inchiesta.

PIPPOPIPPO MARRA

Riguarda la data in cui sarebbe avvenuta la fuga di notizie che viene addebitata al più alto dei rappresentanti istituzionali coinvolti nell\'indagine, il generale Michele Adinolfi. Secondo le ricostruzioni della procura, sarebbe stato lui a chiedere a Pippo Marra, editore e presidente di Adn Kronos, di informare Bisignani dell\'esistenza dell\'indagine sul suo conto. E di suggerire la massima attenzione alle conversazioni telefoniche. «Ad un certo punto i telefoni tacquero - ha confermato ieri il procuratore Lepore - e l\'inchiesta ha subito un grave danno». Ma non ha detto da quando, quei telefoni tacquero. Ma andiamo con ordine.

II pm Woodcock e Francesco Curcio

A raccontare della cena è stato Marco Milanese, ormai ex consigliere del Tesoro, parlamentare pdl e già ufficiale della Finanza. Milanese la colloca a settembre-ottobre del 2010, cioè due o tre mesi dopo l\'avvio dell\'indagine. Che, come precisato dagli stessi pm napoletani nasce successivamente al luglio 2010, con la deposizione dell\'imprenditore Giuseppe De Martino, di Italian Brakes. Ed è proprio sulla data della cena che si è consumata la lite violentissima tra Milanese e Adinolfi al termine del confronto disposto dai magistrati nel pomeriggio di mercoledì scorso.

BISIGNANIBISIGNANI

Perché il generale, preliminarmente, ha chiesto a Milanese se ricordasse che quella cena era avvenuta a casa di Pippo Marra, e il parlamentare ha confermato. Poi gli ha chiesto di mettere a fuoco i nomi dei commensali. E Milanese ne avrebbe elencati cinque: Adinolfi e signora, Pippo Marra e lui stesso, con la compagna Manuela Bravi (portavoce di Tremonti). Infine, Adinolfi ha chiesto se Milanese ricordasse perché era assente la moglie di Marra; e il parlamentare non ha avuto difficoltà a rammentare che quella sera la signora era in un ospedale, in compagnia del figlio che aveva subito un intervento.

GIANDOMENICOGIANDOMENICO LEPORE

E\' a questo punto che Adinolfi avrebbe calato la sua carta migliore, chiedendo l\'acquisizione della cartella clinica del figlio di Marra, che sarebbe datata alla vigilia di Natale del 2009. Cioè sette mesi prima dell\'avvio dell\'indagine su Bisignani. Che tra l\'altro, il generale Adinolfi ha dichiarato di non aver neanche mai conosciuto.

TREMONTITREMONTI

Se tuttavia questa discrasia sulle date potrebbe collocare l\'alto ufficiale in una posizione agilmente difendibile, come tra l\'altro ha spiegato ieri il suo legale Enzo Musco («abbiamo la prova che non c\'entra»), da parte sua il procuratore di Napoli ha spiegato che la caccia alle talpe in Procura è tutt\'altro che conclusa.

Gli atti già depositati sono pieni di riferimenti a conversazioni e a frequentazioni tra alti ufficiali della Gdf, imprenditori e politici che, in qualche modo, erano in contatto con Alfonso Papa e con Luigi Bisignani. E non è escluso che già nelle prossime ore altri nomi eccellenti possano finire nel registro indagati della Procura. Molte delle indicazioni investigative potrebbero arrivare dalle rivelazioni di Marco Milanese, che sotto procedimento per corruzione in un\'altra indagine napoletana e a Roma in un\'inchiesta sugli appalti Enav, avrebbe avviato una collaborazione a tutto campo con i magistrati partenopei.

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