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2016, RENZI E SERVIZI SEGRETI AVREBBERO POTUTO SALVARE LA VITA DI GIULIO REGENI - "REPORT": ‘’È UNA STORIA DI SPIE, MA ANCHE UNA STORIA DI UNO SCONTRO DI POTERE, CONSUMATO ALL’INTERNO DELL’AMBASCIATA D’ITALIA AL CAIRO – RENZI FU AVVISATO DELLA SPARIZIONE DI GIULIO NON IL 31 GENNAIO MA TRE GIORNI PRIMA, IL 28 GENNAIO, CON UNA COMUNICAZIONE CRIPTATA INVIATA DALL’AMBASCIATORE D’ITALIA AL CAIRO MAURIZIO MASSARI - CHI SI È MOSSO INVECE ADDIRITTURA UN GIORNO PRIMA, IL 27, È IL NOSTRO SERVIZIO SEGRETO ESTERO. L’ALLORA NUMERO DUE DELL'AISE GIOVANNI CARAVELLI SI ERA RECATO AL CAIRO PER INCONTRARE L'INTELLIGENCE EGIZIANA - I SERVIZI SEGRETI ITALIANI AVREBBERO VISTO REGENI VIVO TRA IL 25 GENNAIO E IL 3 FEBBRAIO, MA L’AISE NON INFORMA L’AMBASCIATORE MASSARI - A “REPORT”, MATTEO RENZI RISPONDE AGITANDO L’IPOTESI CHE REGENI POTREBBE ESSERE DIVENTATO STRUMENTO INCONSAPEVOLE NELLE MANI DEI SERVIZI SEGRETI INGLESI IN EGITTO

 

 

LE VERITÀ NASCOSTE PER GIULIO REGENI

MATTEO RENZI AL SENATO

DI DANIELE AUTIERI - Collaborazione Federico Marconi – Estratti dai servizi di due puntate di Report - Rai3

 

SENATORE MATTEO RENZI – PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 2014-2016

La mia opinione su questa vicenda e che ci sia una evidente e clamorosa problematica legata a un signore che... o a dei signori, vediamo a chi, comunque che hanno a che fare con i servizi inglesi.

 

Quando questa vicenda sara definitivamente chiarita allora sara possibile fare chiarezza sulla morte di Giulio.

giulio regeni

 

SIGFRIDO RANUCCI IN STUDIO

Renzi agita lo spettro dei servizi segreti inglesi. Allora il riferimento sottinteso e alla tutor egiziana che si trova a Cambridge Maha Abdelrahman, che sostanzialmente e quella che invia Giulio giu in Egitto.

 

Il sottinteso è che Regeni potrebbe essere diventato strumento inconsapevole nelle mani dei servizi segreti inglesi in Egitto.

 

Un’ipotesi che però è stata smentita dalle indagini della procura di Roma e dalla Commissione Parlamentare d’inchiesta.

 

sigfrido ranucci

Anzi, avvalorarla significherebbe diminuire le responsabilita acclarate del governo egiziano. Quella di Renzi è un’opinione che appartiene a un ex Premier, quindi, ha un suo peso.

 

Però Renzi non ha dato un contributo invece su quello che poteva essere una testimonianza diretta, il mistero del messaggio 211.

 

Cioe quello che l'ambasciatore Massari invia il 28 gennaio, dove dipinge la figura di Giulio Regeni e lo invia alla Farnesina, alla Presidenza del Consiglio e all’Aise, al servizio segreto esterno, e con toni preoccupati fa presagire al peggio.

 

Matteo Renzi Abdel Fattah al Sisi

Tuttavia, Renzi non si muove, non ritiene opportuno muovere la Presidenza del Consiglio. Quel messaggio misteriosamente sparirà dalle successive relazioni. Renzi poi in commissione d’inchiesta dirà che lui solo il 31 gennaio ha saputo del rapimento di Regeni e che se avesse saputo prima avrebbe potuto fare qualcosa perche ha un buon rapporto con Al Sisi.

 

DANIELE AUTIERI

Chi si è mosso invece addirittura un giorno prima, il 27, è il nostro servizio segreto estero. L’allora numero due Giovanni Caravelli si era recato al Cairo per incontrare i servizi segreti egiziani.

 

Tuttavia quei colloqui rimarranno segreti. Secondo la fonte della Farnesina in quel momento però matura la convinzione che Regeni è nelle mani dell’intelligence egiziana.

 

Il pomeriggio viene allertata la famiglia. Il giorno dopo partirà il messaggio preoccupato dell'ambasciatore Massari alla Presidenza del Consiglio. Sono i giorni in cui Regeni viene condotto nelle carceri segrete dell’intelligence egiziana e comincerà sul suo corpo una tremenda tortura che durerà giorni. A dare una mano all’Aise c’è anche l’intelligence straniera, la Cia, i servizi segreti inglesi, c’è anche l’Eni, che in quei giorni sta firmando un contratto miliardario sulla gestione di un giacimento di gas davanti all’Egitto.

 

giulio regeni

Sono i giorni in cui si infittiscono i misteri. C’è un buco di 20 minuti sulle telecamere a circuito chiuso della metropolitana del Cairo proprio in quel momento in cui doveva esserci il passaggio e il rapimento di Regeni.

 

Sono i giorni in cui viene ritrovato nell’appartamento di Giulio un appunto dove c’ scritto in egiziano e tradotto in italiano le parole “spia”, “tortura”, “morire”, parole che tracciano il suo destino.

 

DANIELE AUTIERI FUORI CAMPO

Grazie al Messaggio 211 rivelato da Report, sappiamo adesso che l’allora presidente del Consiglio fu avvisato della sparizione di Giulio Regeni non il 31 gennaio ma tre giorni prima, il 28 gennaio, con una comunicazione criptata inviata dall’ambasciatore d’Italia al Cairo Maurizio Massari.

 

SERGIO COLAIOCCO – SOSTITUTO PROCURATORE, PROCURA DI ROMA

MAURIZIO MASSARI - 3

Il presidente Renzi davanti alla commissione parlamentare ha detto che il 31 riceve la notizia dell’ambasciatore della scomparsa di Giulio Regeni. A quel punto mi attivo, racconta lui. La domanda è se lei sa se lui ha saputo prima del 31 o solo il 31 della scomparsa di Giulio Regeni…

 

MAURIZIO MASSARI – AMBASCIATORE D’ITALIA AL CAIRO 2013-2016

Io non posso saperlo scientificamente al 100%, immagino, però ripeto noi avevamo attivato tutti i canali anche la Presidenza del Consiglio, l’ufficio del consigliere diplomatico… quindi voglio dire…

 

DANIELE AUTIERI

Lei ha detto in Commissione che ha saputo l’informazione il 31 quando invece l’ha saputo il 28. Volevo capire questo…

Maha Mahfouz Abdelrahman

 

SENATORE MATTEO RENZI – PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 2014-2016

Quello che io ho detto in Commissione lo confermerò davanti ai magistrati.

 

DANIELE AUTIERI

Però è una questione politica questa, non giudiziaria, capisce…

 

SENATORE MATTEO RENZI – PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 2014-2016

Siccome io devo rispondere di fronte ai magistrati non ho nessuna difficoltà a rispondere anche a te dopo.

 

SIGFRIDO RANUCCI IN STUDIO

commissione di inchiesta sulla morte di giulio regeni l'audizione di matteo renzi 1

Dalla scomparsa di Regeni, il 25 gennaio del 2016, al ritrovamento del suo corpo  passano dieci giorni, nel corso dei quali le istituzioni italiane si muovono ai livelli più alti, dal presidente del Consiglio al direttore dell’Aise, il nostro servizio segreto estero, senza però riuscire a salvare il ragazzo.

 

L’ex Premier Renzi dice in commissione di aver saputo il 31 gennaio della scomparsa  di Giulio. L’ambasciatore Massari dice invece di averlo informato il 28, come proverebbe il messaggio 211 che Report ha mostrato in esclusiva.

 

Sono i giorni in cui  il ricercatore italiano viene torturato dai servizi egiziani, ma il governo egiziano nega ogni responsabilità. Anzi ripete di non sapere che fine abbia fatto Giulio Regeni.

 

Abdel Fattah al Sisi e Matteo Renzi

Lo ribadisce ad esempio al ministro degli Esteri Paolo Gentiloni e all’ambasciatore d’Italia al Cairo Maurizio Massari. Ed è la linea incardinata nel processo che si sta celebrando a Roma nei confronti dei quattro ufficiali della National Security, il servizio segreto militare egiziano, accusati a vario titolo di aver sequestrato, torturato e ucciso Giulio Regeni.

 

Ma la linea del Governo egiziano questa sera rischia di sgretolarsi di fronte a documenti inediti e soprattutto al racconto di un supertestimone che dopo essere stato nell’ombra per otto anni ha deciso di parlare con Report. Ha raccontato le responsabilità e i livelli di conoscenza da parte del governo egiziano, indicando anche chi dentro le istituzioni italiane sapeva quello che stava accadendo.

SERGIO COLAIOCCO

 

È la storia di una verità troppo difficile da raccontare, una storia di spie, di fiancheggiatori, di chat cancellate e di reticenze, ma anche una storia di uno scontro di potere, consumato all’interno dell’ambasciata d’Italia al Cairo.

 

DANIELE AUTIERI FUORI CAMPO

Fin dal 25 gennaio, il giorno in cui Regeni sparisce in corrispondenza della fermata della metropolitana di Dokki, il governo italiano, l’ambasciata e l’Aise, il nostro servizio segreto estero, aprono un dialogo con le istituzioni egiziane per capire che fine ha fatto il ricercatore italiano. La stessa domanda che l’ambasciatore Massari pone al ministro dell’Interno egiziano, Ghaffar, quando finalmente lo incontra a colloquio il 2 febbraio.

 

DANIELE AUTIERI

MAURIZIO MASSARI – AMBASCIATORE D’ITALIA AL CAIRO 2013-2016

Si trattò di un incontro particolarmente lungo durante il quale però non avemmo alcuna notizia, non sapendo quali fossero le sorti del connazionale io ripetei due volte, noi vogliamo Giulio, lo dico in inglese quello che dissi: we want Giulio back.

 

DANIELE AUTIERI

giulio regeni

A quel punto Massari era a conoscenza che Giulio fosse nelle mani dei servizi egiziani?

 

GUIDO PETTARIN – MEMBRO COMMISSIONE PARLAMENTARE DI INCHIESTA SULLA MORTE DI GIULIO REGENI

Valutava in maniera assolutamente seria la possibilità che fosse nelle mani dei servizi.

 

DANIELE AUTIERI

E su questo Ghaffar non gli dà una risposta.

 

GUIDO PETTARIN – MEMBRO COMMISSIONE PARLAMENTARE DI INCHIESTA SULLA MORTE DI GIULIO REGENI

No.

 

DANIELE AUTIERI FUORI CAMPO

In quei giorni il professore della British University del Cairo Gennaro Gervasio è in costante contatto con l’ambasciata. A lui Massari confessa il suo disappunto

 

GENNARO GERVASIO

GENNARO GERVASIO – PROFESSONE BRITISH UNIVERSITY IN EGYPT 2011-2016

Lì lui si incazzò tantissimo, si sentì preso in giro da … diceva che il ministro l’aveva trattato con superbia. Lui, infatti, quando lo sentii la sera stava veramente imbestialito.

 

DANIELE AUTIERI FUORI CAMPO

In quei giorni il professore della British University del Cairo è in costante contatto con l’ambasciata. Gervasio avrebbe dovuto incontrare Regeni proprio la sera del 25 gennaio e quando Giulio non si presenta all’appuntamento concordato è lui il primo ad avvisare l’ambasciatore Massari. 

 

Si allarma perché il 25 gennaio non è un giorno come gli altri. La sensazione di paura e di oppressione politica che si respirava in quelle ore nella sconfinata metropoli delle Piramidi la racconta oggi un uomo incaricato della sicurezza dell’ambasciata d’Italia al Cairo.

Giulio Regeni

 

GENNARO GERVASIO – PROFESSONE BRITISH UNIVERSITY IN EGYPT 2011-2016

Più che altro mi pareva molto strano che Giulio era una persona molto precisa tanto è vero che lui aveva detto tra 25 minuti poi non risponde, ciò che è successo mi pareva un po strano

 

DANIELE AUTIERI

Ho capito

 

GENNARO GERVASIO – PROFESSONE BRITISH UNIVERSITY IN EGYPT 2011-2016

Dopo quattro ore, che nessuno rispondeva

manifestazione per giulio regeni

 

DANIELE AUTIERI

Li lei si è allarmato insomma

 

GENNARO GERVASIO – PROFESSONE BRITISH UNIVERSITY IN EGYPT 2011-2016

Si. Già da prima in realtà

 

SIGFRIDO RANUCCI IN COMMISSIONE DI VIGILANZA RAI

DANIELE AUTIERI

Lei cosa ha visto il 25 gennaio?

 

SECURITY AMBASCIATA D’ITALIA AL CAIRO 2016

Il 25 quel giorno che io ero fuori per monitorare anche come è normale che sia e riferire a Roma, c’erano i carri armati, era pieno di polizia investigativa.

 

DANIELE AUTIERI

Ma c’erano persone in giro?

 

SECURITY AMBASCIATA D’ITALIA AL CAIRO 2016

E ti assicuro che non c’era quasi nessuno se non come dire personale militare, personale di polizia, la National Security, sarebbe i servizi

 

DANIELE AUTIERI FUORI CAMPO

GENTILONI RENZI 6

Non è un caso se il giorno seguente alla scomparsa diverse agenzie di sicurezza internazionali si mettono in azione e aprono un dialogo con la National Security, lo spionaggio militare che secondo la procura di Roma ha ordito ed eseguito il rapimento, le torture e l’omicidio di Giulio Regeni.

 

Uno dei centri operativi che viene attivato è l’American University, la culla accademica dell’élite egiziana, ma anche un punto di interesse per i servizi di sicurezza statunitensi. Dalle 15:37 del 26 gennaio l’Università si adopera per ritrovare Giulio Regeni.

 

al sisi

RICERCATORE AL CAIRO – AMICO DI GIULIO REGENI

Io vengo a sapere che qualche responsabile della sicurezza dell’American University era stato coinvolto nello smuovere contatti e fare ricerche in ragione del suo passato di generale.

 

DANIELE AUTIERI FUORI CAMPO

Mohamed Ebeid è un generale dell’esercito egiziano divenuto responsabile della sicurezza dell’ateneo. È lui l’ufficiale di collegamento tra chi sta cercando Giulio e i suoi rapitori. Alle 23.52 sulla posta elettronica dell'ambasciatore Maurizio Massari arriva il contenuto di un messaggio spedito dal generale: «Il ministero asserisce che Giulio Regeni non è stato arrestato e non è tenuto in alcuna stazione di polizia»

GENNARO GERVASIO

 

GENNARO GERVASIO – PROFESSONE BRITISH UNIVERSITY IN EGYPT 2011-2016

Tutta la security è gestita da egiziani. Io in realtà sinceramente confidavo molto in loro.

 

DANIELE AUTIERI

Negli egiziani?

 

GENNARO GERVASIO – PROFESSONE BRITISH UNIVERSITY IN EGYPT 2011-2016

 

AL SISI 2

DANIELE AUTIERI FUORI CAMPO

La sera del 26 gennaio il ministero degli Interni egiziano assicura l’AUC, ovvero l’università americana, che Giulio Regeni non è in mani istituzionali. Ma la notizia è vera o falsa? Seguendo le briciole digitali lasciate da Gennaro Gervasio e dal suo telefono cellulare si scopre adesso che in quelle ore si apre un canale di ricerca parallelo. Rimasto fino ad oggi sconosciuto. Un canale che porta a una donna di nome Zena Spinelli

 

CHAT GENNARO GERVASIO – ZENA SPINELLI – 27 gennaio 2016

 

giulio regeni

GENNARO GERVASIO

ORE 6:32

Il ministero ha detto all’AUC che non ce l’hanno loro. Speriamo che mentano

 

ZENA SPINELLI

Ore 6:33

Oggi richiamo il mio amico

 

Ore 6:34

È bloccato a Parigi… però se è con il ministero lui me lo dirà

 

Ore 7:09

sigfrido ranucci foto di bacco

Poi ti dirò chi è lui…

 

DANIELE AUTIERI FUORI CAMPO

Zena Spinelli è una lobbista italiana che in passato ha collaborato anche con il governo egiziano e oggi è impegnata con la Commissione Europea per promuovere i diritti umani in Burundi. La sua è una rete di conoscenze ad altissimo livello che fin dalle prime ore la donna attiva per cercare Giulio Regeni.

 

CHAT GENNARO GERVASIO – ZENA SPINELLI – 27 gennaio 2016

 

GENNARO GERVASIO

Ore 9:18

È riuscito a sapere qualcosa?

 

ZENA SPINELLI

Ore 9:19

Non lo trova ma lo sta facendo cercare… lui è un pezzo grosso e si occupa di casi come questo.

 

giulio regeni 1

Ore 9:23

Ayman è l’assistente del ministro della Giustizia

 

DANIELE AUTIERI FUORI CAMPO

L’uomo a cui chiede aiuto Zena Spinelli sarebbe Ayman Rashed, ovvero l’assistente diretto del ministro della Giustizia egiziano. In uno scambio di messaggi che risale alla mattina del 26 gennaio Rashed le scrive: «Aspettiamo 24 ore, poi potremo vedere cosa posso fare». I due si tengono in contatto per giorni fino a quando la Spinelli ragguaglia Gervasio con un’affermazione che apre uno spiraglio di speranza.

 

CHAT GENNARO GERVASIO – ZENA SPINELLI – 31 gennaio 2016

 

ZENA SPINELLI

giulio regeni

Ore 22:32

Mi ha chiamato Ayman… mi ha tranquillizzato un po’

 

DANIELE AUTIERI FUORI CAMPO

Cosa le dice Rashed, l’assistente del ministro della Giustizia egiziano, Zena Spinelli non lo rivela né a Gervasio né tantomeno agli investigatori italiani arrivati al Cairo il 4 febbraio, il giorno dopo il ritrovamento del cadavere di Giulio Regeni.

 

Ma lo confessa il 5 febbraio a un suo conoscente, a margine della celebrazione in ricordo di Giulio, la stessa persona che ha scelto di raccontare per la prima volta tutta la storia a Report.

 

ADDETTO AMBASCIATA D’ITALIA AL CAIRO - 2016

Terminata la cerimonia mi chiede un passaggio in macchina e li mi racconta la storia e mi fa vedere i whatsapp che si è scambiata con Ayman Rashed. Mi fa vedere il whatsapp dove dice: noi non ce l’abbiamo però è ancora vivo. We don’t have him, but he’s still alive… in inglese.

PASSAPORTO DI GIULIO REGENI

 

DANIELE AUTIERI FUORI CAMPO

Il messaggio risale al 29 gennaio, quando Regeni è scomparso da quattro giorni e ufficialmente nessuno sa dove sia. Ecco la prova che il governo egiziano sapeva in quali mani fosse finito Giulio Regeni.

 

ADDETTO AMBASCIATA D’ITALIA AL CAIRO - 2016

Io ho letto i whattsapp tra Ayman Rashed e Zena Spinelli. E ti confermo che c’era scritto questo… poi Zena li ha cancellati.

 

DANIELE AUTIERI FUORI CAMPO

maurizio massari

Quando non c’è più nulla da fare, la Spinelli si adopera per cancellare ogni prova. Tra queste anche i messaggi che la donna si scambia dal 25 gennaio con un operativo dell’Aise al Cairo. È proprio il nostro controspionaggio, ancor prima di Gennaro Gervasio, a chiederle un aiuto nella ricerca del ragazzo.

 

ADDETTO AMBASCIATA D’ITALIA AL CAIRO - 2016

quando sparisce Regeni e si capisce subito che è una cosa seria, e quindi l’Aise viene informata. M… contatta subito Zena Spinelli ed è per questo che la Spinelli lavora sul suo amico magistrato.

 

L'obitorio dove si trova la salma di Giulio Regeni

DANIELE AUTIERI

Quindi non per Gervasio?

 

ADDETTO AMBASCIATA D’ITALIA AL CAIRO - 2016

No! Tra M… e Spinelli in quei giorni c’è un rapporto strettissimo. È M… che viene a sapere subito la risposta del magistrato che gli dice il 29 gennaio non l’abbiamo noi ma è ancora vivo.

 

DANIELE AUTIERI

Quindi lui lo sapeva già dal 29.

 

Hossam Zaki

ADDETTO AMBASCIATA D’ITALIA AL CAIRO - 2016

I servizi hanno giocato un’altra partita. E Massari non sapeva un cazzo.

 

DANIELE AUTIERI FUORI CAMPO

Secondo il testimone già dal 29 gennaio i servizi segreti italiani sanno con certezza che Regeni è nelle mani delle istituzioni egiziane. L’Aise sa ma non condivide l’informazione con l’ambasciatore Massari, aprendo così una frattura istituzionale che diventa una voragine il 3 febbraio, ovvero il giorno del ritrovamento del corpo senza vita di Giulio Regeni.

magdi ibrahim abdelal sharif

 

MAURIZIO MASSARI – AMBASCIATORE D’ITALIA AL CAIRO 2013-2016

In serata tra gli ospiti egiziani c’era anche il viceministro degli esteri Hossam Zaki il quale mi avvicinò e mi disse che era stato alla periferia del Cairo ritrovato un corpo che avrebbe potuto essere quello del nostro connazionale.

 

DANIELE AUTIERI FUORI CAMPO

Fino ad oggi la versione ufficiale del governo italiano vuole che il primo ad essere informato del ritrovamento sia stato l’ambasciatore Massari intorno alle otto di sera. Una verità che viene smentita dal nostro testimone che era in contatto con Zena Spinelli

 

ADDETTO AMBASCIATA D’ITALIA AL CAIRO - 2016

Si avvicina Zena e mi dice: guarda io lo sapevo già dal mattino.

giulio regeni paola regeni

 

DANIELE AUTIERI

Dal mattino?

 

ADDETTO AMBASCIATA D’ITALIA AL CAIRO - 2016

Dal mattino.

 

DANIELE AUTIERI

Ma ti ha detto l’orario lei?

 

ADDETTO AMBASCIATA D’ITALIA AL CAIRO - 2016

helmy uhsam

Allora guarda se è vero che è stato ritrovato alle 10 del mattino il corpo, e se è vero che il tête-à-tête con Sisi c’è stato comunque dopo, io presumo…

 

DANIELE AUTIERI

Prima del tête-à-tête.

 

ADDETTO AMBASCIATA D’ITALIA AL CAIRO - 2016

Sì.

 

DANIELE AUTIERI FUORI CAMPO

Il tête-à-tête è quello tra il presidente Al-Sisi e la ministra dello Sviluppo Economico che si tiene tra le 13 e le 15 del pomeriggio, al termine del quale la ministra italiana esce con la sensazione che di lì a poco sarebbe successo qualcosa.

 

FEDERICA GUIDI – MINISTRA DELLO SVILUPPO ECONOMICO 2014-2016

matteo renzi federica guidi

Rimanemmo solo l’ambasciatore Massari, io, il Presidente Al Sisi e sicuramente un interprete. e lui aveva all’interno una persona alla quale parlò in egiziano poi mi disse: stia tranquilla, dica anche a nome mio al Presidente Renzi che farò tutto quello che posso per cercare di darvi una risposta.

 

DANIELE AUTIERI

Quale fu la sua sensazione al termine dell’incontro?

 

FEDERICA GUIDI – MINISTRA DELLO SVILUPPO ECONOMICO 2014-2016

Io purtroppo ebbi la sensazione che di lì a poco avremmo saputo qualcosa.

 

alberto manenti

DANIELE AUTIERI FUORI CAMPO

Al-Sisi fa capire ma non dice nulla alla ministra italiana. Eppure, dalla ricostruzione del nostro testimone, l’informazione arriva ai servizi italiani già dalla mattina, in concomitanza con la visita del direttore dell’Aise Alberto Manenti al Cairo per incontrare il generale Fawzi, capo dell’intelligence egiziana.

 

DANIELE AUTIERI

Tu credi che Manenti sia andato lì il 3 per farsi ridare il corpo o per farsi ridare il ragazzo vivo?

 

ADDETTO AMBASCIATA D’ITALIA AL CAIRO - 2016

In questo piccolo mondo della comunità italiana al Cairo la gente parlava e parlavano soprattutto, parlava chi non avrebbe dovuto parlare. C’era un pesce piccolo dell’Aise, che era sposato con questa donna che dopo la scomparsa di Giulio e prima del ritrovamento del corpo parlando con le sue amichette gli è scappato di dire che i servizi avevano visto Giulio.

 

DANIELE AUTIERI

I servizi italiani?

 

caravelli

ADDETTO AMBASCIATA D’ITALIA AL CAIRO - 2016

Sì! Una domanda importante è: perché hanno restituito il corpo? Secondo me è stata un’imposizione della nostra Aise. Cioè gli hanno detto: guardate noi sappiamo cosa è successo, magari abbiamo anche visto anche… l’abbiamo visto. Quindi a noi il corpo ce lo ridate.

 

DANIELE AUTIERI FUORI CAMPO

I servizi italiani avrebbero visto Giulio Regeni, non sappiamo se vivo o morto. E forse anche per questo avrebbero ottenuto dagli egiziani la restituzione del corpo. È certo però che quando il corpo del ragazzo viene riconsegnato, Massari capisce che la battaglia per far emergere le responsabilità delle istituzioni egiziane non può essere combattuta.

 

giulio regeni 2

ADDETTO AMBASCIATA D’ITALIA AL CAIRO - 2016

A un certo punto c’è un deal tra Massari e i servizi in qualche maniera. E gli dicono basta, è finita, non continuare. E questo io ne ho la conferma perché poi in un’occasione incontro Massari e gli dico: provo a tornare un po’ sulle dinamiche? E Massari mi dice chiaramente: no guarda, fine è finita, chiudi tutto e non se ne parla più.

 

SIGFRIDO RANUCCI IN STUDIO

Secondo questa testimonianza uomini dei servizi segreti italiani avrebbero visto Giulio Regeni tra il 25 gennaio e il 3 febbraio, è  il racconto che la moglie di un agente di stanza all’ambasciata d’Italia del Cairo fa nel corso di una cena. Non è possibile accertare se in quell’occasione quella donna abbia detto la verità.

 

OGGETTI DI GIULIO REGENI RECUPERATI NEL SUO APPARTAMENTO AL CAIRO

Abbiamo potuto vedere le chat della lobbista Zena Spinelli inviate al nostro testimone nelle quali ricostruisce il suo ruolo di mediatrice per i servizi italiani e mostra il messaggio di Ayman Rashed, assistente del ministro della Giustizia egiziano. Il 29 gennaio, quando Regeni è ancora in vita Rashed le scrive: «Non lo abbiamo noi, ma sappiamo che è ancora vivo». È la prova che il governo egiziano sapeva chi fossero i carcerieri e i torturatori di Giulio.

 

La lobbista Zena Spinelli gira quel messaggio al nostro controspionaggio che inizia una partita parallela a quella dell’ambasciatore Massari. Giulio viene ucciso secondo le perizie tra l’ 1 e il 2 febbraio e così scopriamo che il 3 febbraio, già dalla mattina, i servizi italiani erano a conoscenza del ritrovamento del corpo di Giulio Regeni, quasi 12 ore prima di quanto portasse la versione ufficiale. Prima che ne venisse a conoscenza data a Massari solo la sera alle 20,30.

 

Il colonnello egiziano Uhsam Helmi

Significa che il presidente  Al Sisi sapesse e che probabilmente ha omesso durante l’incontro con la nostra ministra Federica Guidi. E forse non è un caso che il 3 febbraio, quando il numero uno dell’Agenzia Alberto Manenti incontra al Cairo il capo dell’intelligence egiziana, il corpo di Giulio Regeni viene restituito.

 

La restituzione del corpo chiude anche la frattura profonda che si era aperta tra l’Aise e l’ambasciatore Massari, che era intenzionato a inchiodare alle loro responsabilità anche i più alti livelli delle istituzioni egiziane. Il 13 febbraio Zena Spinelli viene chiamata in ambasciata dagli uomini del Ros dei carabinieri che stanno indagando, Nega tutto e cancella le chat con i politici egiziani e gli uomini dell’Aise.

 

Massari allora chiama il nostro testimone e gli fa capire che è stato trovato un accordo in nome della ragion di stato. La ricerca dei responsabili si fermerà agli operativi, agli uomini dei servizi egiziani accusati di aver torturato e ucciso il ragazzo, non toccherà il livello più alto, quello delle coperture politiche e istituzionali.

maurizio massari ambasciatoregenitori di giulio regeniALBERTO MANENTIsit-in per giulio regeni davanti al tribunale di roma di piazzale clodio - elly schlein

 

Maurizio Massariappunti attribuiti a giulio regeni

 

mohamed ibrhaim athar kamel RABAB EL MAHDI TUTOR DI GIULIO REGENI AL CAIROFIORI PER GIULIO REGENIMatteo Renzi e Federica Guidi

DANIELE AUTIERI

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DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

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CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)