giuseppe conte angela merkel

''IL FATTO" DOUBLE - MENTRE TRAVAGLIO VA IN DELIQUIO PER IL BIS-CONTE, CI PENSANO I SUOI GIORNALISTI AD IMPALLINARLO: IL ''CONTE 2'' È IL ''GOVERNO CHE PIACE AI POTENTI'', CON TRUMP, MERKEL, TIMMERMANS, MACRON, VON DER LEYEN, IL VATICANO ECC. - E COME HA SCRITTO DAGOSPIA, FONDAMENTALI SONO STATI I RAPPORTI DI CONTE CON I FIGLI DI NAPOLITANO E MATTARELLA, SENZA DIMENTICARE IL POTENTISSIMO ANDREA ZOPPINI

Marco Palombi per “il Fatto Quotidiano

 

GIUSEPPE CONTE E DONALD TRUMP

L' inopinata mossa ferragostana di Matteo Salvini, e ci si riferisce alla crisi di governo, ha avuto se non altro il merito di fare chiarezza sul campo da gioco: l' intero establishment mondiale s' è mosso per benedire il governo grillo-pidino sotto la guida di Giuseppe Conte. Buon ultimo ieri è arrivato l' endorsement di Donald Trump, teoricamente un "filo-Salvini", anche per via della scelta del premier di firmare il memorandum sulla Via della Seta con la Cina: il presidente degli Stati Uniti aveva già fatto arrivare a Conte un messaggio privato di sostegno dopo l' annuncio della sfiducia, ma ieri ha saltato il fosso.

 

Ovviamente su Twitter: "Inizia ad andare bene per Giuseppi (poi corretto, ndr) Conte, il molto rispettato presidente del Consiglio italiano. Ha rappresentato con forza l' Italia al G7 . Ama il suo Paese e lavora bene con gli Usa. Un uomo di talento che spero resterà primo ministro".

 

conte merkel

Ovviamente Conte gongola, ma l' appoggio pubblico di Trump (e la citazione del premier italiano, insieme alla Merkel, addirittura in un tweet di Bill Gates) testimonia che l' avvocato - già del popolo - che guidava il "governo del cambiamento" ora farà un giro di giostra a Palazzo Chigi in quello della restaurazione nel senso delle élite euro-americane. In questo contesto è quasi scontato che la Bce di Mario Draghi e i grandi investitori nazionali e esteri "coprano" l' operazione mandando il rendimento dei Btp italiani decennali ai minimi da sempre (1,13% l' interesse alla chiusura di ieri).

 

L' inquilino della Casa Bianca, pur inatteso, arriva comunque buon ultimo nel corteo di quanti, dalle capitali estere, si sono spesi - e assai più rispetto a un tweet - per la nascita del governo M5S-Pd con Giuseppe Conte alla guida. Gentili pressioni sul riottoso segretario democratico, Nicola Zingaretti, ad esempio, sarebbero arrivate persino dai socialdemocratici tedeschi, partner di governo di Angela Merkel, a nome di Berlino.

FRANS TIMMERMANS

 

Quanto al ruolo di Emmanuel Macron, il peggior nemico dell' Italia gialloverde (ma anche di altri colori), basti dire dei rapporti che intrattiene col mondo renziano, al punto che Sandro Gozi è finito nelle sue liste per le Europee e, oggi, nel suo governo. Passando al lato partitico delle pressioni, anche Frans Timmermans - ultimo spitzenkandidat dei socialisti europei - s' è fatto sentire col presidente della Regione Lazio per convincerlo a dare il via libera ad ogni costo al governo coi grillini.

 

guido alpa

A dirlo un anno fa sarebbe sembrata una barzelletta, ma è il presidente del Consiglio il centro di questo lavorio (geo)politico. Conte, d' altra parte, ha lavorato bene nel costruirsi il profilo necessario al prossimo (eventuale) esecutivo: i suoi ottimi rapporti col Vaticano - e in particolare col segretario di Stato, cardinale Pietro Parolin - sono antichi, noti e in queste settimane si sono rafforzati (anche da Oltretevere si sono spesi sui cattolici dem).

 

Scontati pure i legami professionali e d' amicizia - attraverso il suo "maestro" Guido Alpa - con quel crocevia di relazioni col potere italiano che sono i grandi amministrativisti (Cassese e i suoi allievi, ad esempio, tra cui i figli di Napolitano e Mattarella, senza dimenticare Andrea Zoppini e il suo rinomato studio).

giulio napolitano foto mezzelani gmt025

 

Quel che Conte ha aggiunto in questi 14 mesi a Palazzo Chigi sono i rapporti internazionali. Trump, certo, ma soprattutto i leader europei, che - indisponibile o incapace Luigi Di Maio - lo hanno "adottato" in chiave anti-Salvini. La sua definitiva santificazione brussellese è avvenuta tra giugno e luglio: prima, come premier, ha dato il via libera al risiko di poltrone Ue seguito alle elezioni del 26 maggio (Ursula von der Leyen alla Commissione e Christine Lagarde alla Bce); poi a inizio luglio ha pure convinto il gruppo M5S - senza molta fatica, va detto - a votare a favore della ex ministra tedesca come successore di Jean Claude Juncker (14 voti poi rivelatisi decisivi per il via libera).

 

Infine, Conte - insieme a Giovanni Tria - è stato il garante di una linea (quasi) rigorista sui conti pubblici e decisamente autolesionista sulla riforma del Meccanismo europeo di stabilità (Mes) cara al duo Macron-Merkel, che l' Italia non sta bloccando nonostante lo imponga al governo un voto del Parlamento e dei contenuti palesemente provocatori (lì dentro ci siamo 60 miliardi italiani, ma se dovessimo aver bisogno di aiuto non potremmo in futuro accedere a quei fondi, se non con pesanti "condizionalità"). Sono benemerenze che l' establishment Ue tende a remunerare con la giusta dose di gratitudine.

ANDREA ZOPPINI GIULIO NAPOLITANO GIOVANNI BAZOLI ENRICO LETTA FOTO INFOPHOTO

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...

zaia stefani salvini meloni fico schlein de luca

DAGOREPORT – L'ESITO DELLE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA E PUGLIA E' GIA’ SCRITTO MA SARA' IMPORTANTISSIMO PER “PESARE” OGNI PARTITO IN VISTA DELLE STRATEGIE PER LE POLITICHE DEL 2027 – I VOTI DELLE VARIE LISTE POTREBBERO CAMBIARE GLI EQUILIBRI INTERNI ALLE COALIZIONI: SE IN CAMPANIA E PUGLIA LE LISTE DI DECARO E DI DE LUCA FARANNO IL BOTTO, PER L'EX ROTTAMATRICE DI ''CACICCHI'' ELLY SCHLEIN SAREBBE UNO SMACCO CHE GALVANIZZEREBBE LA FRONDA RIFORMISTA DEL PD - ANCHE PER CONTE, UN FLOP DEL SUO CANDIDATO ALLA REGIONE CAMPANIA, ROBERTO FICO, SCATENEREBBE LA GUERRIGLIA DEI GRILLINI CHE DETESTANO L'ALLEANZA COL PD - LADY GIORGIA TIENE D’OCCHIO LA LEGA: SE PRECIPITA NEI CONSENSI IN VENETO, DOVE E' STATA FATTA FUORI LA LISTA ZAIA, PROVEREBBE A SOSTITUIRE IL MALCONCIO CARROCCIO CON AZIONE DI CARLETTO CALENDA...