dino giarrusso

''È VIETATO RICEVERE CONTRIBUTI SOPRA I 3MILA EURO? MI ERA SFUGGITO'' - DINO GIARRUSSO FINISCE DAVANTI AI PROBI VIRI DEL M5S PER AVER ACCETTATO FINANZIAMENTI SOPRA LA SOGLIA CONSENTITA E PER DI PIÙ DA LOBBISTI. IL SUO COLLEGA CORRAO: ''DA ESPULSIONE IMMEDIATA'' - CERTO, DAI PROBI VIRI ATTENDIAMO ANCORA IL VERDETTO SU GIULIA SARTI, CHE OLTRE AL CASO DELLA VIDEO-SORVEGLIANZA CASALINGA AVEVA QUELLO DEI FINTI BONIFICI AL FONDO DEI RIMBORSI, CANCELLATI SUBITO DOPO L'EMISSIONE. DOPO DUE ANNI, ANCORA NIENTE VERDETTO

 

GIULIA SARTI, NELLE CHAT L'ACCORDO SUI FINTI BONIFICI (FEB 2019)

https://www.corriere.it/politica/19_febbraio_27/giulia-sarti-chat-l-accordo-finti-bonifici-poi-lei-querela-l-ex-fidanzato-me-l-ha-detto-casalino-62eee050-3a0d-11e9-a27a-3688e449a463.shtml

 

 

 

1. M5S, CONTRIBUTI DA LOBBISTI. ORA GIARRUSSO RISCHIA L'ESPULSIONE: "È VIETATO? MI ERA SFUGGITO"

Emanuele Lauria per www.repubblica.it

 

I MANIFESTI ELETTORALI DI DINO GIARRUSSO

La "pratica" è già arrivata sul tavolo del capo politico Vito Crimi. L'eurodeputato Dino Giarrusso, ex giornalista de Le Iene, rischia una pesante sanzione che potrebbe giungere sino all'espulsione dal Movimento 5 Stelle per avere incassato contributi da lobbisti durante la campagna elettorale del 2019.

 

I finanziamenti

Il caso, rilanciato ieri da Report, riguarda tre finanziamenti per un totale di 14.700 euro. Uno (5 mila euro) arriva da Carmela Vitter, moglie di Piero Di Lorenzo, presidente della Irbm di Pomezia, la socetà che si occupa di biotecnologie e che peraltro collabora con l'Università di Oxford per la realizzazione di un vaccino contro il Covid. Società che, con un tweet del 13 marzo, Giarrusso loda come "grande eccellenza italiana".

 

Un altro sostegno economico, di 4.800 euro, giunge da Ezia Ferrucci, socia della Bdl lobbying srl, che vede fra i fondatori lo stesso Piero Di Lorenzo, e che vede fra i propri clienti  come scritto da Fanpage.it in un servizio dell'anno scorso - alcuni colossi quali il gruppo Hera, multiutility bolognese che è leader nel settore dei rifiuti e nei servizi idrici ed energetici, la British American Tobacco e Bracco, società che opera nel campo della sanità (diagnostica per immagini).

ignazio corrao 1

 

Quasi cinquemila euro (4.900) sono invece stati donati a Giarrusso dalla Promedica Srl di San Giovanni La Punta.

 

Tutti contributi che superano la soglia minima di tremila euro fissata dal Movimento 5 Stelle e che soprattutto violano un principio fondante di M5S, quello che vieta ai candidati di ricevere risorse da lobbisti.

 

L'autodifesa

dino giarrusso (1)

Giarrusso, componente della commissione Agricoltura nell'Europarlamento, replica: "Donazioni sopra i tremila euro vietate dal vademecum dei 5S? Mi era sfuggito". Inoltre, si difende in un video parlando del finanziamento ricevuto da Ferrucci. Dice che lui non conosceva la signora e aggiunge: "Mi sono informato e ho saputo che la sua azienda aveva già sostenuto il comitato elettorale dei 5S alle politiche del 2018". Giarrusso mostra anche la ricevuta di quel versamento, ma ciò non convince i big dei 5Stelle, visto che una cosa è un contributo dato all'intero Movimento e altra un finanziamento, peraltro di importo superiore, a un singolo esponente. Malumori e fuoco amico su Giarrusso. Ignazio Corrao, collega di gruppo a Bruxelles, spara ad alzo zero: "Nessuno nel M5S si è mai fatto finanziare personalmente da lobbisti. Se qualcuno lo facesse, verrebbe espulso immediatamente".

 

Di certo il caso è stato denunciato al collegio dei probiviri e se ne sta occupando direttamente Crimi. Paolo Becchi, ex ideologo del Movimento, profetizza su Twitter: "Oggi Giarrusso sarà espulso". Ma aggiunge una notazione che sembra difendere l'eurodeputato: "Accadrà questo perché agli Stati generali ha preso più voti di Di Maio". Dichiarazione che mette in circolo altri veleni. I 5Stelle sono scossi da un'altra polemica.

 

 

 

2. LA CORRENTE DEI DELUSI ECCO CHI MEDITA L'USCITA DAL MOVIMENTO

Emanuele Lauria per “la Repubblica”

 

La partita è ancora aperta. Alessandro Di Battista, nei colloqui con chi gli sta più vicino, è stato perentorio: «Devono concedere le garanzie che ho chiesto. Nessuna esclusa. Altrimenti faremo le nostre valutazioni». Valutazioni che, raccontano gli stessi fedelissimi dell' ex deputato, non potranno che condurre fuori dal Movimento. La scissione, insomma, non è scongiurata, all' indomani degli Stati generali che hanno sancito la vittoria dell' ala governista e la definitiva trasformazione di M5S in un partito. Non arretra, "Dibba", sulle sei condizioni poste per un rientro "in prima linea", dalla revoca delle concessioni autostradali ai Benetton al tetto dei due mandati. E continua a battere sul tasto più delicato: l' istituzione di un giurì d' onore sulle nomine pubbliche che dovrebbe smascherare scelte "non meritocratiche" fatte dai 5S in questi due anni di governo.

piero di lorenzo

 

Dietro l' ariete romano, interprete della linea ortodossa, c' è una rete di portavoce a vari livelli (dal Parlamento europeo ai consigli comuna-li), che attendono di leggere il documento di sintesi delle conclusioni degli Stati Generali al quale lavora il capo politico Vito Crimi, di capire che tipo di direttorio sarà formato e soprattutto di verificare se le istanze di Di Battista saranno accolte, per decidere se continuare il viaggio dentro i 5Stelle. «La scissione? Io direi una cosa semplice: se l' attuale classe dirigente - dice l' ex ministra Barbara Lezzi - rifiuta le condizioni poste da Alessandro, che sono quelle sentite da migliaia di attivisti, vorrà dire semplicemente che M5S non c' è più. Il resto sarà una conseguenza ».

 

L' eurodeputato Ignazio Corrao amplia il concetto: «Di Battista ha messo sul tavolo quei presupposti identitari che ancora tengono con noi tante persone. Se i vertici dovessero sbarrargli la strada, sposerebbero il modello Udeur o Ncd. Una scelta di campo, per noi, a quel punto sarebbe inevitabile. E netta». Un' altra ex ministra come Elisabetta Trenta, che pure non può definirsi una "dibattistiana" d' ordinanza, si iscrive al partito dei delusi: «Agli Stati generali c' è stato un lodevole, tentativo di parlare di nuovo con gli attivisti ma è mancata l' autocritica. Siamo scesi dal 33 al 15 per cento e nessuno si è chiesto perché. Di Battista? Se andasse via lo seguirebbero in tanti, il Movimento sarebbe perso. Anche io non voglio più vivere di compromessi, vediamo cosa succede nei prossimi giorni».

barbara lezzi

 

Frasi che nascondono piccoli e grandi movimenti tellurici. Quasi metà del gruppo a Bruxelles è in rotta e per nulla intenzionato a finire nel Ppe e in Sd, come da indicazioni dei big. Alla Camera c' è un gruppetto di deputati già sull' uscio: da Antonio Lombardo a Fabio Berardini, da Carlo Ugo de Girolamo e Paolo Romano. Su posizioni critiche Elisa Siracusa e Jessica Costanzo.

 

 «Attendiamo i documenti finali degli Stati generali prima di decidere il da farsi - dice Lombardo - Non pretendiamo che si recuperi l' intera forza innovatrice degli inizi ma certo non possiamo accettare che il Movimento perda il suo Dna». Il collega Giorgio Trizzino è già con un piede nel Misto: «Ho assistito a un congresso in cui non si è deciso nulla, con riti degni della Prima Repubblica: l' idea di Di Maio, e della sua corte campana, è quella democristiana dei pacchetti di voti. Che tristezza...». Al gruppo Misto, ma a Palazzo Madama, è già passato Gianni Marilotti.

 

ALESSANDRO DI BATTISTA - STATI GENERALI M5S

Con "Dibba" sta pure la senatrice campana Luisa Anfrisani. E poi una squadra di frontman di provincia, fra i quali - in Campania - la consigliera regionale Maria Muscarà e il consigliere comunale napoletano Alberto Brambilla, che agli Stati generali ha rinfacciato a Di Maio e Crimi di aver tradito il territorio citando Charlie Wulson: «Abbiamo cambiato il mondo ma abbiamo sbagliato il finale».

Ultimi Dagoreport

troisi papa leone carocci monda

CIAK! LA MESSA È FINITA: ANDATE IN PACE AL CINEMA "TROISI", COSÌ FATE FELICI IL SUO DOMINUS VALERIO CAROCCI E QUEL DISOCCUPATO A CACCIA DELLA BIENNALE VENEZIANA, ANTONIO MONDA - MENTRE LA SETTIMA ARTE IN ITALIA, SOTTO IL DOMINIO DELL’ARMATA BRANCA-MELONI, STA VIVENDO UNA DELLE SUE FASI PIÙ COMATOSE, TRA SALE VUOTE E “SINISTRI” TAGLI AL TAX-CREDIT DEL MINISTRO GIULI-VO, PAPA LEONE XIV RUGGISCE IN FAVORE DELLE SALE CINEMATOGRAFICHE (MA DA QUANDO IN QUA IL PONTEFICE SI OCCUPA DI RIEMPIRE LE SALE, ANZICHÉ PREOCCUPARSI DI RIEMPIRE LE CHIESE?) - L'UNICO CINEMA CHE BENEFICIA DELLA GLORIA DI PREVOST È IL "TROISI", GESTITO DA CAROCCI CHE, IN DUPLEX CON ANTONIO MONDA, HA CONVINTO IL CARDINALE JOSE' TOLENTINO DE MENDOZA NELLA DIVINA MISSIONE DI ORGANIZZARE AL CINEMA "TROISI" NOVE INCONTRI CON REGISTI E ATTORI INTERNAZIONALI, SOTTO IL PATROCINIO DEL SANTA SEDE - GRATIS? MANCO PER NIENTE. PER ACCEDERE ALLA SALA BISOGNERÀ SBORSARE 8 EURO. E COSÌ SIA - CAROCCI E LA NOTA STAMPA DEL "PICCOLO AMERICA" CHE RILANCIA LE PAROLE DEL PAPA...

pier silvio marina berlusconi marta fascina arcore

FLASH! - COL PRETESTO DI DARE UNA RIVERNICIATINA A VILLA SAN MARTINO (CHE HA SPESE DI MANUTENZIONE E SERVITU’ DI 220 MILA EURO ALL’ANNO), MARINA & PIER SILVIO SONO FINALMENTE RIUSCITI A FAR SLOGGIARE MARTA FASCINA E IL SUO PAPA’ ORAZIO, CHE NON L’ABBANDONA MAI, DALLA REGGIA DI ARCORE - ORA LA VEDOVA MORGANATICA E’ CONFINATA IN UNA DÉPENDANCE DEL VILLONE DI 130 METRI QUADRATI, DOVE PROBABILMENTE ALLA FINE RESTERÀ IMPEGNATISSIMA A CONTARE I 100 MILIONI DI EREDITA’ OTTENUTI DALLA BUONANIMA DI PAPI SILVIO…

ignazio la russa sergio mattarella

FLASH! – PER SOSTENERE I FRATELLINI D’ITALIA CIRIELLI E SANGIULIANO ALLE REGIONALI CAMPANE, SI È SCOMODATO PERSINO IL PRESIDENTE DEL SENATO, IGNAZIO LA RUSSA – CHE LA SECONDA CARICA DELLO STATO FACCIA CAMPAGNA ELETTORALE, FOTTENDOSENE DEL SUO RUOLO ISTITUZIONALE,  NON AVRÀ FATTO PIACERE PER NULLA A SERGIO MATTARELLA – D’ALTRONDE, IL PRESIDENTE LEGHISTA DELLA CAMERA DEI DEPUTATI, LORENZO FONTANA, NON CI PENSA ASSOLUTAMENTE DI SCAPICOLLARSI IN VENETO A SUPPORTO DEL CANDIDATO DEL CARROCCIO, ALBERTO STEFANI…

emanuele filberto di savoia - consulta dei senatori del regno

MONARCHIA UNICA VIA! – SABATO PROSSIMO A PALAZZO BORGHESE DI FIRENZE SI RIUNISCE QUEL CHE RESTA DEI MONARCHICI DE’ NOANTRI, PER LA SERATA DI GALA DELL’ORGANIZZAZIONE “CONSULTA DEI SENATORI DEL REGNO”. OSPITE D’ONORE “SUA ALTEZZA REALE” EMANUELE FILIBERTO DI SAVOIA – NELL’INVITO SONO BEN EVIDENZIALE LE “NOTE DI ETICHETTA”: “È CONSUETUDINE FARE L'INCHINO (C.D. CURTSY) AD UN'ALTEZZA REALE, DINANZI ALLA SUA PERSONA”, “NON È CONSUETUDINE (POICHÉ NON ELEGANTE) UTILIZZARE COSTANTEMENTE I TELEFONI CELLULARI” – AGLI UOMINI È “RICHIESTO IL COSIDDETTO ‘WHITE TIE-CRAVATTA BIANCA’ VALE A DIRE IL ‘FRAC’”. E PER LE DONNE? "È D’UOPO L’ABITO LUNGO. NON SONO AMMESSI..."

camille cheneaux mieli mario draghi

FLASH! - DALLO SPORT ALLA POLITICA, IL PASSO È BREVE. DOPO L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO SILVIA SALIS, UN’ALTRA EX ATLETA SALE ALLA RIBALTA, L’ITALO-SVIZZERA CAMILLE CHENAUX - DOTATA DI UN DOTTORATO DI RICERCA IN RELAZIONI INTERNAZIONALI, LA NEO-POLITOLOGA HA STREGATO PAOLINO MIELI CHE A OTTOBRE HA PRESENTATO A ROMA IL SUO LIBRO: "CRISI DELLO STATO-NAZIONE E POPULISMI EUROPEI" - IERI È STATA LA VOLTA DI MARIOPIO DRAGHI, PREMIATO ALLA FONDAZIONE PRIMOLI, DI CONOSCERE LA FATALE CAMILLE… - VIDEO

2025croserossa croce rossa

CAFONALISSIMO DELLE “CROCEROSSINE” – CHIAMATE LA CROCE VERDE: AL “CHARITY GALA DINNER” CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE (QUALE?), ORGANIZZATO DALLA CROCE ROSSA, SFILA LA "VIA TRUCIS" DI ROMA GODONA: LA FATALE MARIA ELENA BOSCHI CON ROSSETTO-SANGUE, IN COMPAGNIA DI UN UOMO MISTERIOSO (“È SOLO UN AMICO”), LAURA RAVETTO SMALTATA COME UNA VASCA DA BAGNO, CLAUDIA GERINI IN VERSIONE PIERROT (TRUCCO PALLIDO E OCCHIO SPERDUTO), SIMONA BRANCHETTI IRRICONOSCIBILE. E POI OVVIAMENTE LA PREZZEMOLONA DELLE FESTE ROMANE, CIOCIARE E ISTITUZIONALI: CLAUDIA CONTE, CON SCOLLO PERICOLOSO, CHE SI LANCIA SUL MINISTRO NORDIO PER L’IMMANCABILE SELFIE DA AGGIUNGERE ALLA SUA COLLEZIONE - IL ''SUB-DANDY'' MOLLICONE, LA SEMPRE BOMBASTICA-MILF ELEONORA DANIELE, NICOLETTA ROMANOFF, "E-VIRA" CARBONE, MONICA SETTA, BALZARETTI-ABBAGNATO, I DUE JIMMY (GHIONE E CANGIANO)...