ebrei

L'ANTISEMITISMO TEDESCO NON MUORE MAI - NEGLI INVESTIMENTI IN GERMANIA RESISTONO I PREGIUDIZI CHE CAVALCÒ HITLER: SECONDO IL PAPER DI DUE ECONOMISTI, LE SCELTE FINANZIARIE SONO ANCORA OGGI INFLUENZATE IN MOLTI CASI DA STEREOTIPI - "È PROBABILE CHE UN AFFARE SIA GIUDICATO IMMORALE SE A PROPORLO È UN COGNOME PERCEPITO COME EBRAICO" - IL DUALISMO "RISPARMIO TEDESCO"/"DEBITO EBREO" DURA DALL'OTTOCENTO...

Tonia Mastrobuoni per “la Repubblica - Affari & Finanza

 

manifestazione di ebrei

Da settimane in Germania si dibatte ferocemente sul termine "globalismo", ossia da quando un candidato dell'ala destra della Cdu, l'ex capo dei servizi segreti interni Hans-Georg Maassen, l'ha utilizzato pubblicamente, spesso associandolo a un'altra espressione dall'origine discutibile, "great reset".

 

La leader tedesca dei Fridays for Future, Lisa Neubauer, gli ha ricordato qualcosa che nessuno, in Italia, ricorda mai neanche a Giorgia Meloni, che utilizza il termine "globalismo" in modo piuttosto disinvolto.

 

Angela Merkel

"Globalismo" è un termine usato dall'estrema destra internazionale per descrivere un presunto complotto internazionale ordito da fantomatiche elites per soppiantare l'ordine costituito. È la teoria, appunto, del "great reset". E dietro questa oscura trama ci sarebbero, ovviamente, gli ebrei.

 

Le leggenda nera degli ebrei avidi e disonesti che controllerebbero il commercio e la finanza, che sfrutterebbero le loro abilità per moltiplicare soldi, ampliare il loro potere e controllare il globo, è antichissima, e riemerge in ogni epoca come un velenoso fiume carsico senza che la storia riesca mai a inghiottirla per sempre.

 

adolf hitler

«Se ci pungete non versiamo sangue, forse?», si infuriava Shylock nel Mercante di Venezia di William Shakespeare, evidenziando un dualismo dannoso che ha accompagnato l'Europa per due millenni, il "noi" dei cristiani" e il "loro" degli ebrei, e che continua a minare i rapporti tra due culture inscindibili che hanno formato l'Europa.

 

Non a caso Angela Merkel parla sempre delle inseparabili "radici giudaico-cristiane" dell'Europa. Una straordinaria mostra sulla mania del risparmio tedesca, "Sparen", organizzata dal Museo della Storia tedesca di Berlino ha tuttavia messo in evidenza di recente che il dualismo "risparmio tedesco"/"debito ebreo" si era già consolidato nell'Ottocento nelle teste dei tedeschi, prima di essere sfruttato con ferocia dai nazisti per rilanciare le tesi su complotti giudaico- massonici globali. Tesi che hanno contribuito ad alimentare, durante il Reich hitleriano, lo sterminio.

 

ebrei nel campo di concentramento

È proprio dal "noi" e "loro" che due economisti tedeschi sono partiti per uno studio interessante quanto inquietante. Nelle loro scelte finanziarie - hanno scoperto Raphael Max (Technische Universitaet, Monaco) e Matthias Uhl (Technische Hochschule, Ingolstadt) - i tedeschi sono influenzati tuttora da pregiudizi antisemiti.

 

In un paper appena pubblicato, "The downside of moralizing financial markets: Anti-Semitic stereotypes in German MTurkers", i due studiosi dimostrano che se un investimento viene proposto da qualcuno con un cognome ebreo, è considerato più immorale che se viene suggerito da qualcuno con un cognome che suoni cristiano.

 

EBREI

Se una proposta di investimento arriva da Noah Blumberg, è guardato con maggiore sospetto che se viene da Peter Schmidt, Alessandro Russo o Andrew Smith (per evitare di confondere antisemitismo e razzismo, gli autori hanno condotto l'esperimento anche con cognomi britannici e italiani, continuando a registrare un pregiudizio negativo solo verso quelli ebraici).

 

EBREI ORTODOSSI

«Abbiamo scoperto - si legge nel paper - che giovani investitori tedeschi di MTurkers con posizioni politiche centriste mostrano un comportamento che rivela stereotipi antisemiti. È molto più probabile che giudichino lo stesso investimento come immorale se il cognome è percepito come ebraico. E il meccanismo che scatena questo stereotipo dovrebbe indurci a considerare il giudizio morale sugli investitori con prudenza».

 

EBREI ORTODOSSI

Peraltro, per chi segue da vicino le cronache della finanza tedesca, i risultati non dovrebbero sorprendere più di tanto. Un rapporto dell'Autorità di vigilanza Bafin sullo scandalo finanziario del secolo, quello della startup bavarese dai bilanci sistematicamente falsificati, Wirecard, sottolineò come fosse «impressionante » che molte vendite allo scoperto sul titolo venissero da Israele. Impressionante, ovvio, è solo il fatto che l'Autorità di vigilanza tedesca abbia sentito il bisogno di metterlo in evidenza.

 

Uno degli autori del saggio, Raphael Max, ci spiega via mail che «la moralizzazione in assenza di una teoria chiara etica su cos'è un investimento anti etico può scatenare una logica da branco. Mentre la morale può indurre a una maggiore coerenza all'interno di un gruppo (ad esempio migliorando la collaborazione), può anche acuire il conflitto con un gruppo esterno».

 

EBREI LISTA NERA 1

Peraltro l'economista di Monaco è convinto che non sia un fenomeno specificamente tedesco: «è altamente probabile» che il pregiudizio antisemita nella finanza «possa venire osservato anche in altri Paesi europei».

 

Un approfondimento che l'economista intende fare in un prossimo paper. C'è però, secondo lo studioso della Technische Universitaet, una tendenza più accentuata in Germania a considerare l'economia attraverso le lenti dell'etica, come dimostra l'ossessione per "l'azzardo morale" o altre discussioni pubbliche degli ultimi anni sulle politiche monetarie della Bce e le traiettorie dei conti pubblici.

 

«Mentre la discussione sulla lotta ai cambiamenti climatici è orientata in altri Paesi alla ricerca di una soluzione, in Germania ci si concentra maggiormente sulla responsabilità e sulla colpa dei singoli», argomenta Max.

 

ebrei ultra ortodossi

Un esempio clamoroso, sempre ispirato a cronache recenti, è il video "mia nonna è una scrofa dell'ambiente", cantato dal coro dei bambini dell'emittente pubblica Wdr che ha suscitato un'ondata di proteste.

 

«È un fenomeno - dice Max - che Weber aveva voluto già mettere in evidenza nel 1919 con il suo saggio "La politica come professione", quando distingueva "l'etica del profitto" dall'"etica della responsabilità". Probabilmente è dovuto alla forte impronta kantiana dell'educazione etica in Germania". Mentre in Italia, conclude, «tendono a prevalere e ad avere un maggiore influsso le idee aristoteliche dell'etica della virtù».

Ultimi Dagoreport

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…