filippo facci beppe grillo

L'ELEVATO ORMAI S'È LEVATO DI TORNO - FILIPPO FACCI MENA SU GRILLO: "MAI COSÌ IN BASSO, SIAMO AL NECROLOGIO M5S. FINGE CHE VADA TUTTO BENE, FA ATTESTATI DI STIMA ALL'AVVOCATO DEL POPOLO E INVENTA STRATEGIE PER SALVARE QUALCUNO DEI SUOI. MA ALLA GENTE ORMAI NON INTERESSA PIÙ, È LA FINE. SIAMO ALLA LA STRA-CONFERMA DELL'IRRILEVANZA POLITICA E MANAGERIALE DI GIUSEPPE CONTE E RELATIVI CONSIGLIORI PORTA-SFIGA, SOPRATTUTTO LA PROSPETTIVA DI LOTTE TITANICHE TRA SOGGETTI COME PAOLA TAVERNA, VITO CRIMI, ALESSANDRO DI BATTISTA E…"

Filippo Facci per “Libero Quotidiano

 

BEPPE GRILLO A ROMA

Il numero uno è sempre lui, ma non è più uguale all'uno che era, anche perché ce n'è un altro che non è più uguale a uno neanche lui, perché non c'è più, ha fatto una scissione, mentre un altro ancora, di fatto, è un imbucato di Volturara Appula e pensa di valere tre, ma non ha neanche un mandato, e in compenso, appunto, ne vuole tre per alcuni altri, neanche tutti, solo alcuni, ma gli altri - tutti gli altri - vorrebbero essere loro quelli che valgono tre, e così il numero uno non sa che cosa fare, o così sembra, e manda messaggi contraddittòri, manda affanculo i giornalisti che dieci anni fa dovevano essere morti e però sono vivi, ma non pendono più dalle sue labbra, non pensano più che «vaffanculo» sia un dirompente messaggio politico, pensano solo che sia un vaffanculo alla vecchia maniera che il numero uno non riesce più a dirsi neanche da solo, allo specchio, anche perché lo specchio è frantumato in mille pezzetti come succede ai vetri di sicurezza delle auto, i pezzetti si sparpagliano ovunque ma non tagliano, non incidono, non servono, si sa soltanto che il vetro non è più trasparente (da anni) e che andrebbe sostituito per intero, perché così non serve a niente, ed è l'unica certezza: niente è uguale a niente, zero è uguale a zero, ci sono due forze «politiche» che si sono separate ma potrebbero restare nello stesso governo, ed è un'agonia, un'autoconsunzione in diretta, una decomposizione a cielo aperto, un tramonto dopo una notte polare col sole che non ha neppure fatto in tempo ad alzarsi.

 

beppe grillo esce dall hotel forum di roma 7

SPARTIZIONI

Che pena anche solo scriverne, cercare qualche parola per l'orazione funebre, leggere le «invenzioni» di quei «morti» che sarebbero i giornalisti ma i cui necrologi sembrano tutti plausibili, i morti fanno l'autopsia a un cadavere, con Beppe Grillo che è legato al tetto dei due mandati per affetto verso un morto vero (Gianroberto Casaleggio) e che però si dice disposto, Grillo, a riciclare i suoi 49 parlamentari in una sorta di scuola di formazione grillina: quando basterebbe una qualsiasi scuola media. Questi parlamentari grillini, cioè, dovrebbero insegnare qualcosa a qualcuno.

 

Poi Grillo che biascica improbabilissimi attestati di stima per Giuseppe Conte («Abbiamo caratteri diversi, ma un ottimo rapporto»: manco ai tempi di Gava) mentre lui, Conte, non si capisce neppure se voglia restare al governo oppure no, e in ogni caso, come detto, vorrebbe una deroga di mandato almeno per alcuni parlamentari amici suoi, all'apparenza i più stupidi.

 

beppe grillo esce dall hotel forum di roma 2

Si legge di trattative per deroghe da calcolare in percentuale tipo un dieci per cento (manco in Piazza del Gesù) e insomma l'idea di ricandidarne non più di cinque per le prossime elezioni politiche: ma sarà vero?

 

E se anche fosse, in concreto, che cosa ce ne frega? Sino a che punto equivale a scrivere di «politica» il descrivere un vivido e impietoso funerale di gruppo?

 

conte taverna

FUGGI-FUGGI GENERALE

Peraltro le urla delle prefiche più disperate devono ancora venire, ne scriveremo e scriveranno nei prossimi giorni, quando cominceranno le epurazioni e il fuggi-fuggi generale, e la conta anche dei soldi rimasti in cassa, e le voci sul cambio di una sede troppo esosa, e la stra-conferma dell'irrilevanza politica e manageriale di Giuseppe Conte e relativi consigliori porta-sfiga, soprattutto la prospettiva di lotte titaniche (rendetevi conto) tra soggetti come Paola Taverna, Vito Crimi, Alessandro Di Battista e altri ancora, questo mentre Grillo è stato visto scendere dall'auto (e l'Ansa lo rileva) con in mano una banana.

 

ALESSANDRO DI BATTISTA A DIMARTEDI

A chi importa che cosa farà, a chi frega delle primarie per le regionali in Sicilia, se Conte resterà presidente del Movimento? Importa solo chi resterà al governo, ma sino a un certo punto: Mario Draghi rimarrà in piedi lo stesso, e il Movimento è destinato alla tomba lo stesso.

 

BEPPE GRILLO E ALFONSO BONAFEDE

Neanche lo scissionista trasformista, del resto, riuscirebbe a garantire niente a transfughi di una forza ridotta a meno di un quarto dei voti (a scendere) rispetto a quando il Paese fu così stupido da votarli in gran massa. Poi raccontano che Grillo sul tetto dei due mandati sarebbe irremovibile come una salma, e che abbia incontrato l'ex guardasigilli Alfonso Bonafede che andrebbe a casa pure lui: «Alfonso, dai, tornerai a fare l'avvocato».

 

Dicono pure che stia puntando al foro di Milano, Bonafede: che per uno come lui suonerebbe probabile come se diventasse, chessò, ministro della giustizia. Insomma è triste, è tutto triste, come quei giornalisti che iniziano la carriera scrivendo necrologi, e ora, in fondo, ne stanno solo scrivendo un altro.

Ultimi Dagoreport

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…

maurizio belpietro giorgia meloni galeazzo bignami francesco saverio garofani sergio mattarella

GIORGIA MELONI NON ARRETRA! DOPO L'INCONTRO AL QUIRINALE CON MATTARELLA, LA DUCETTA HA RIBADITO LA VERSIONE DEL CAMERATA GALEAZZO BIGNAMI: “RAMMARICO PER LE PAROLE ISTITUZIONALMENTE E POLITICAMENTE INOPPORTUNE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI” – AL CONSIGLIERE DI MATTARELLA SARÀ SFUGGITA UNA PAROLA DI TROPPO, MA DA UNA BANALE OSSERVAZIONE POLITICA SUL CENTROSINISTRA AL GOLPE QUIRINALIZIO, CI PASSA UN OCEANO – PERCHÉ BELPIETRO NON PUBBLICA L'AUDIO IN CUI GAROFANI EVOCAVA UN “PROVVIDENZIALE SCOSSONE” (AMMESSO CHE LO "SCOSSONE" NON SI RIFERISSE AL CENTROSINISTRA)? SE LO FACESSE, LA QUESTIONE SAREBBE CHIUSA: PER GAROFANI SAREBBE DIFFICILE RESTARE AL SUO POSTO – IL QUIRINALE AVEVA FATTO SAPERE CHE DOPO L’INCONTRO CI SAREBBE STATO UN COMUNICATO. PER ORA L’HA FATTO LA MELONI: CI SARÀ UN’ALTRA NOTA DAL COLLE? - BIGNAMI INSISTE: "CI HA SORPRESO LA REAZIONE SCOMPOSTA DEL PD, GAROFANI HA CONFERMATO I CONTENUTI E NON HO VISTO PIATTI VOLARE DAL QUIRINALE..."