C'ERA UNO STUPRATORE SERIALE NELLO STAFF DEL GOVERNO LIBERALE IN AUSTRALIA? - QUATTRO DONNE HANNO GIÀ DENUNCIATO, L'ULTIMA HA RACCONTATO DI ESSERE STATA VIOLENTATA NELL'UFFICIO DELLA MINISTRA DELLA DIFESA - L'UOMO ACCUSATO POTREBBE ESSERE GIÀ STATO LICENZIATO MA L'ATTUALE PRIMO MINISTRO SCOTT MORRISON HA DETTO DI NON SAPERNE NULLA...

-

Condividi questo articolo


Simona Verrazzo per "Il Messaggero"

 

foto di brittany higgins foto di brittany higgins

Non si ferma in Australia lo scandalo sessuale che sta travolgendo la politica nelle sue massime istituzioni: una quarta donna ha dichiarato di essere stata molestata da parte di un membro dello staff del governo liberale.

 

Nuove rivelazioni shock che arrivano all'indomani della denuncia di Brittany Higgins, che la scorsa settimana aveva detto di essere stata violentata nell'ufficio del ministro della Difesa, Linda Reynolds, all'interno del Parlamento di Canberra.

 

brittany higgins ha denunciato una violenza brittany higgins ha denunciato una violenza

La sua storia svelata in un'intervista al programma televisivo The Project e sul sito news.com.au ha gettato il paese nello sgomento, svelando il volto oscuro dei palazzi del potere australiani, in passato presi a esempio anche per la parità di genere, ma che negli ultimi mesi sono finiti sotto accusa per azioni di bullismo e molestie soprattutto nei confronti delle donne, sia parlamentari sia degli staff dei singoli politici, tanto da parlare di ambiente tossico in cui sono costrette a lavorare.

 

brittany higgins assieme a scott morrison brittany higgins assieme a scott morrison

LE RIVELAZIONI

All'epoca dei fatti, nel 2019, Brittany Higgins aveva 24 anni e ha raccontato di aver ricevuto pressioni per non denunciare quanto accaduto in modo da non perdere il posto di lavoro. Un silenzio durato fino a pochi giorni fa e che ha fatto da apripista ad altri episodi simili.

 

La giovane donna era collaboratrice del Partito liberale australiano così come lo stupratore, di cui non ha diffuso l'identità ma che sarebbe stato licenziato. Altre due donne hanno seguito il suo esempio, a cui ora se ne aggiunge una quarta, che ha reso le sue dichiarazioni, restando anonima, alla televisione pubblica Abc.

 

malcolm turnbull malcolm turnbull

Nel suo caso i fatti risalgono al 2017, quando c'era un altro premier, Malcolm Turnbull, sempre del Partito liberale australiano. Oltre alla gravità dello stupro nel mirino è finito il comportamento dell'attuale primo ministro, Scott Morrison, il quale inizialmente aveva detto di non sapere niente di quanto accaduto, sostenendo di non essere stato avvisato dal suo staff. Soltanto il giorno dopo che la storia era diventata di dominio pubblico il capo del governo australiano ha chiesto scusa a Brittany Higgins.

 

brittany higgins e scott morrison brittany higgins e scott morrison

Samantha Maiden, giornalista dello scoop, ha dichiarato di aver contattato lo staff del premier giorni prima e che il governo «ha trascorso l'intero fine settimana alla ricerca di fatti e informazioni. Eppure nessuno l'ha detto al primo ministro».

 

Le parole delle quattro donne hanno acceso un durissimo dibattito politico, con l'opposizione sul piede di guerra. La portavoce del Partito laburista, Michelle Rowland, ha dichiarato che le rivelazioni della quarta vittima sono state «profondamente inquietanti». «Ora sembra, ha detto a Sky News, che ci sia un presunto stupratore seriale a piede libero nell'ala ministeriale del Parlamento».

 

brittany higgins brittany higgins

E rincara le accuse contro il governo su come il suo staff ha gestito fin dall'inizio la vicenda. «Come siamo arrivati a questa posizione ha proseguito in cui ora abbiamo il primo ministro che dice che non lo sapeva e nessuno ha pensato che fosse prudente dirglielo?».

 

Brittany Higgins E IL PRIMO MINISTRO SCOTT MORRISON Brittany Higgins E IL PRIMO MINISTRO SCOTT MORRISON

E se il caso di Brittany Higgins è del 2019, quelli delle altre donne sono ancora precedenti: per la seconda i fatti sono del 2017 durante la campagna elettorale, mentre per la terza del 2016 sempre legati all'ufficio di Linda Reynolds. Le autorità stanno raccogliendo tutte le dichiarazioni e non si escludono nuove vittime che, dopo la storia di Brittany Higgins, trovano il coraggio di denunciare.

linda reynolds linda reynolds

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - BUM! QUANDO LA PITONESSA STRIZZAVA I CERVELLI! - SU UN ANTICO NUMERO DEL RINOMATO MENSILE DI ARREDAMENTO "AD", SPICCA UN SERVIZIO NEL QUALE SI LEGGE: "DANIELA E PAOLO SANTANCHÈ […] LEI È UNA PSICHIATRA CHE LAVORA NELLA COMUNICAZIONE, LUI È UN CHIRURGO DELLE DIVE" - PARE CHE PER UN CERTO PERIODO, VANTANDO UN’INESISTENTE LAUREA IN PSICOLOGIA, DANIELONA ABBIA RICEVUTO, NELLO STESSO STUDIO MILANESE DELL’ALLORA ANCORA MARITO PAOLO SANTANCHE’, PAZIENTI CHE NON ACCETTAVANO IL PROPRIO ASPETTO - SAREBBE ANCHE L’UNICO PERIODO IN CUI LA PITONESSA AVREBBE USATO IL PROPRIO COGNOME CON TANTO DI TARGA SULLA PORTA, ''DOTTORESSA GARNERO, PSICOLOGA''...

DAGOREPORT – JOE BIDEN VUOLE CHE GIORGIA MELONI METTA ALL’ORDINE DEL GIORNO DEL G7 L’USO DEI BENI RUSSI CONGELATI. PER CONVINCERE LA DUCETTA HA SPEDITO A ROMA LA SUA FEDELISSIMA, GINA RAIMONDO, SEGRETARIO AL COMMERCIO – GLI AMERICANI PRETENDONO DALL’EUROPA UN'ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ DOPO TUTTI I MILIARDI CHE WASHINGTON HA POMPATO A ZELENSKY. MA METTERE MANO AI BENI RUSSI È UN ENORME RISCHIO PER L’UNIONE EUROPEA: POTREBBE SPINGERE ALTRI PAESI (CINA E INDIA SU TUTTI) A RIPENSARE AI LORO INVESTIMENTI NEL VECCHIO CONTINENTE…