toninelli benetton

L'HANNO FATTO FUORI I POTERI FORTI! OVVERO DI MAIO - ALESSANDRO DI BATTISTA INVIA IL SUO PRIMO SILURO AL NUOVO GOVERNO, CITANDO UN PEZZO DEL SUO LIBRO IN GLORIA DI DANILO TONINELLI, EPURATO PERCHÉ SI È OPPOSTO AI BENETTON E ALLE AZIENDE DEL CEMENTO. ''AVRÀ SBAGLIATO QUALCHE VERBO, MA QUESTO È PIÙ IMPORTANTE DEL NON PRENDERE MAZZETTE?'' - QUINDI LUIGINO E CONTE SI SONO PIEGATI ALLE LOBBY? (SPOILER: SÌ)

 

 

 

Dalla pagina Facebook di Alessandro Di Battista:

 

Questo l'ho scritto tre mesi fa. Consiglio di farlo leggere a tutti coloro che negli ultimi mesi si sono scagliati contro Danilo. Buona serata.

 

ELISABETTA TRENTA DANILO TONINELLI

"Il sistema mediatico prova a uccidere - mediaticamente si intende - coloro che non si piegano a esso o agli interessi che dettano legge al suo interno. Ci hanno provato con la Raggi, soprattutto dopo il no alle olimpiadi. Ci hanno provato con Luigi, con me. Da quando Toninelli si è scagliato contro la famiglia Benetton ci hanno provato anche con lui. È vero, ha fatto qualche gaffe, ma possibile che aver pubblicato una foto in un momento sbagliato su Instagram o aver fatto qualche altro errore sia più importante che aver regalato le autostrade ai privati? Possibile che un verbo errato sia più importante delle mazzette?

 

DANILO TONINELLI

Danilo ha bloccato gli aumenti dei pedaggi per la gran parte delle tratte autostradali. Grazie a questa azione milioni di italiani hanno risparmiato un bel po’ di soldi. Danilo, dimostrando un coraggio da leone, ha tolto, in due ore, le deleghe al sottosegretario Siri coinvolto in una pesantissima inchiesta di corruzione. Danilo non si è piegato e per questo giornali, Tv e politici da quattro soldi, provano da mesi a spezzarlo. L’hanno massacrato con decine di articoli.

 

Hanno vivisezionato ogni suo intervento alla ricerca dell’errore dimostrando interesse zero per le sue scelte politiche. Perché l’hanno fatto? Per me, per fare anche un favore ai Benetton. La famiglia Benetton ha lega- mi indissolubili con la carta stampata. Il gruppo Benetton un tempo possedeva quote azionarie dei principali quotidiani nazionali. Possedeva quote de «il Sole 24 Ore», il 2,24 per cento della Cal-tagirone Editore che edita «Il Messaggero», «Il Mattino di Napoli», «Il Gazzettino di Venezia» e il «Corriere Adriatico». I Benetton erano azionisti anche di rcs, l’impero mediatico nazionale per eccellenza che controlla, tra gli altri, il «Corriere della Sera», «La Gazzetta dello Sport», oltre a numerose riviste settimanali. Insomma, i Benetton, da sempre, quando parlano vengono ascoltati nelle redazioni dei giornali.

CONTE TONINELLI

 

I Benetton sono furbi, questo gli va riconosciuto. L’hanno capito che possedere pacchetti azionari dei quotidiani sarebbe stato oggetto di attacco e così li hanno ceduti. Ma il controllo lo continuano a esercitare. Non più direttamente, lo fanno tacitamente.

 

I Benetton possiedono il 2,1 per cento di Mediobanca che, a sua volta, detiene il 6,6 per cento del gruppo RCS, dal 2016 di proprietà del Gruppo Urbano Cairo. Ma soprattutto influiscono sulle scelte editoriali dei quotidiani nel modo più antico del mondo: mettendo mano al loro portafogli. Quasi 10 miliardi di euro di utili ha fatto la società autostradale in mano ai Benetton dal 1999 a oggi.

ALESSANDRO DI BATTISTA E LA PIOVRA DEL PD

 

Un’enormità che gli garantisce un potere economico immenso. Con tutti questi denari quanti spazi pubblicitari sui giornali possono comprare? Infiniti! E infatti Autostrade per l’Italia ha sponsorizzato nel 2018 il Giro D’Italia, manifestazione organizzata RCS Sport, l’azienda specializzata nella organizzazione di eventi proprietà del gruppo RCS. Inoltre Atlantia ha finanziato la penultima edizione de “La Repubblica delle idee”, il festival annuale del quotidiano. Per non parlare poi della quantità di spazi pubblicitari sui giornali acquistati dalla United Colors of Benetton. Parliamo di milioni di euro all’anno.

 

alessandro di battista 1

Le aziende dei Benetton collaborano attivamente anche con le televisioni. Un esempio? “Sei in un paese meraviglioso” è un programma televisivo coprodotto da Sky e da Autostrade per l’Italia. Verrò accusato di complottismi per tutto questo, si dirà che attacco la libertà di stampa o che le redazioni sono del tutto autonome dai finanziatori o dagli sponsor. Ma sono tutte stronzate.

 

di battista di maio

Danilo Toninelli è diventato il bersaglio numero uno del sistema mainstream perché è il primo Ministro dei Trasporti da molti anni a questa parte che non ha alcun legame, diretto o indiretto, con le concessionarie autostradali private. A Che Tempo che fa, lo scorso 20 gennaio, ho difeso Danilo. L’ho definito il nostro miglior ministro assieme a Di Maio. In quei giorni Danilo era sbeffeggiato a destra e a manca. Era il classico obiettivo facile, difficilmente difendibile a livello mediatico. Io ci sono passato nel tritacarne del media, so cosa significhi essere dipinto per ciò che non si è.

 

So che le bugie raccontate mille volte possono trasformarsi in verità anche agli occhi di chi ti conosce da una vita. «Se non state attenti, i media vi faranno odiare le persone che vengono oppresse e amare quelle che opprimono» disse Malcolm X. Sapevo perfettamente che difendere Danilo, in quel momento, avrebbe attratto, stavolta verso di me, un bel po’ di critiche. Ma andava fatto perché era giusto. Perché Danilo è davvero un ragazzo coraggioso e soprattutto allora era in difficoltà e chi è in difficoltà lo si sostiene. Punto.

alessandro di battista e luigi di maio sulle piste di moena 2

 

Ho sempre creduto che il Movimento fosse nato per fare ciò che è giusto, non quel che conviene. State tranquilli che se Danilo, all’indomani della tragedia di Genova, non avesse tirato in ballo Autostrade per l’Italia e si fosse limitato solo a osservare ipocriti minuti di raccoglimento o a pronunciare parole di circostanza, be’ oggi vivrebbe molto più tranquillo. Nessuno lo avrebbe attaccato e avrebbe il fegato di dimensioni regolari ma non sarebbe un ministro del Movimento 5 Stelle".

 

(Politicamente Scorretto)

 

 

Commenti con più like e interazioni:

 

- Io intanto dopo 7 anni di militanza lascio il M5S, inutile dire che l'alleanza col Partito di Bibbiano (cit. di Di Maio) è agghiacciante, per me il peggiore degli incubi.

Buona fortuna.

 

luciano benetton

- MAI MESSO NULLA IN DUBBIO CONCORDO CON TE ALE. ANDIAMO AVANTI E PREPARIAMOCI AD UNA GUERRA SPIETATA CONTRO IL NOSTRO GOVERNO. W M5S

 

Bravo Alè! Un riconoscimento dovuto al bravo ,onesto e coraggioso Toninelli! Condivido e un grazie di cuore per tutto per quello che ha fatto auguro al nostro Danilo un buon proseguo di lavoro per il bene comune .

paola de micheli

Ultimi Dagoreport

dagospia 25 anni

DAGOSPIA, 25 ANNI A FIL DI RETE - “UNA MATTINA DEL 22 MAGGIO 2000, ALL’ALBA DEL NUOVO SECOLO, SI È AFFACCIATO SUI COMPUTER QUESTO SITO SANTO E DANNATO - FINALMENTE LIBERO DA PADRONI E PADRINI, TRA MASSACRO E PROFANO, SENZA OGNI CONFORMISMO, HAI POTUTO RAGGIUNGERE IL NIRVANA DIGITALE CON LA TITOLAZIONE, BEFFARDA, IRRIDENTE A VOLTE SFACCIATA AL LIMITE DELLA TRASH. ADDIO AL “POLITICHESE”, ALLA RETORICA DEL PALAZZO VOLUTAMENTE INCOMPRENSIBILE MA ANCORA DI MODA NEGLI EX GIORNALONI - “ET VOILÀ”, OSSERVAVA IL VENERATO MAESTRO, EDMONDO BERSELLI: “IL SITO SI TRASFORMA IN UN NETWORK DOVE NEL GIOCO DURO FINISCONO MANAGER, BANCHIERI, DIRETTORI DI GIORNALI. SBOCCIANO I POTERI MARCI. D’INCANTO TUTTI I PROTAGONISTI DELLA NOSTRA SOCIETÀ CONTEMPORANEA ESISTONO IN QUANTO FIGURINE DI DAGOSPIA. UN GIOCO DI PRESTIGIO…”

nando pagnoncelli elly schlein giorgia meloni

DAGOREPORT - SE GIORGIA MELONI  HA UN GRADIMENTO COSÌ STABILE, DOPO TRE ANNI DI GOVERNO, NONOSTANTE L'INFLAZIONE E LE MOLTE PROMESSE NON MANTENUTE, È TUTTO MERITO DELLO SCARSISSIMO APPEAL DI ELLY SCHLEIN - IL SONDAGGIONE DI PAGNONCELLI CERTIFICA: MENTRE FRATELLI D'ITALIA TIENE, IL PD, PRINCIPALE PARTITO DI OPPOSIZIONE, CALA AL 21,3% - CON I SUOI BALLI SUL CARRO DEL GAYPRIDE E GLI SCIOPERI A TRAINO DELLA CGIL PER LA PALESTINA, LA MIRACOLATA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA FA SCAPPARE L'ELETTORATO MODERATO (IL 28,4% DI ITALIANI CHE VOTA FRATELLI D'ITALIA NON È FATTO SOLO DI NOSTALGICI DELLA FIAMMA COME LA RUSSA) - IN UN MONDO DOMINATO DALLA COMUNICAZIONE, "IO SO' GIORGIA", CHE CITA IL MERCANTE IN FIERA E INDOSSA MAGLIONI SIMPATICI PER NATALE, SEMBRA UNA "DER POPOLO", MENTRE ELLY RISULTA INDIGESTA COME UNA PEPERONATA - A PROPOSITO DI POPOLO: IL 41,8% DI CITTADINI CHE NON VA A VOTARE, COME SI COMPORTEREBBE CON UN LEADER DIVERSO ALL'OPPOSIZIONE?

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…