luigi di maio chiara appendino

CON L'INCIUCIO GIALLO-ROSSO, LA APPENDINO VEDE LO SPIRAGLIO PER UNA RIELEZIONE - LA COALIZIONE COL PD HA PORTATO ''SCONCERTO'' TRA I GRILLINI, MA LA SINDACA PARLA DI ''LISTE CIVICHE LOCALI NEL 2021'', CIOÈ QUANDO SCADE IL SUO MANDATO. ''MA LA SFIDA NON È PENSARE A CHIARA APPENDINO SINDACO, QUANTO LASCIARE UNA GARANZIA CHE NON SI TORNI INDIETRO SUI TEMI PER CUI MI STO BATTENDO''. CERTO…

chiara appendino luigi di maio paola pisano

Claudia Luise per “la Stampa

 

«È stata una crisi sconcertante per molti di noi, non c' era motivo e nessuno se lo aspettava. A Torino abbiamo sempre fatto una forte opposizione al centrosinistra e oggettivamente ci sono grandi divergenze sulla visione del territorio, con uno scontro politico acceso».

 

La sindaca Chiara Appendino sceglie il dibattito a Settimo Torinese con Marco Travaglio per provare a spiegare pubblicamente agli elettori del M5S l' alleanza nazionale che qui è digerita meno che altrove. Per farlo usa più volte la parola «sconcerto», proprio per raccontare un sentimento comune, e mette in evidenza i temi su cui ci potrà essere comunanza di vedute più che con la Lega: uno su tutti, la tutela dell' ambiente.

 

«A Torino percepisco lo sconcerto, in molti ci chiedono spiegazioni. Va chiarito che le elezioni, che di per se sono un bene, in questo caso comportavano rischi come l' aumento dell' Iva e di vedere bloccati provvedimenti importanti come il reddito di cittadinanza. Su Torino le paure riguardavano anche le risorse per l' area complessa di crisi e i fondi della metro due. Ora spero si portino a termine provvedimenti in cui ci riconosciamo», dice Appendino.

chiara appendino luigi di maio

 

Di qui la necessità di inserire le tematiche ambientali al centro della trattativa con il nemico storico. «Ci giochiamo la credibilità su questo - è convinta la sindaca - Io fino ad oggi non ho visto il Pd locale schierarsi dalla parte dell' ambiente ma dalla parte del consenso, visto che molti provvedimenti sono impopolari. Essendo entrambi al governo forse ci si può sentire responsabili e portare avanti battaglie difficili ma con ritorni per tutti nel lungo periodo».

 

Sul locale, l' ambizione resta estendere la differenziata in tutti i quartieri nei prossimi due anni. Ma la sfida più grande sarà «diffondere la cultura ambientale così anche se il sindaco cambia, i cittadini restano protagonisti delle sfide ambientali.

CHIARA APPENDINO LUIGI DI MAIO NO TAV

Avremo vinto se diventa un elemento culturale che rimane, non una battaglia politica di un partito» .

 

La sindaca, quindi, scandisce una sua convinzione scomoda per molti settori: «L' ambiente viene prima del Pil anche se non è una affermazione che porta consenso. Dobbiamo credere nella filiera dell' economia circolare. Con la Lega non c' era affinità su questo tema, vedremo cosa accade con questo governo».

 

Poi elenca le priorità di cui ha intenzione di occuparsi e, dopo aver risolto la difficile vicenda delle palazzine Moi, in cima all' elenco mette il campo rom di via Germagnano. «È una nostra priorità ma servono risorse dal governo e non c' è un modello già sperimentato che ha dato risultati positivi», ammette la sindaca che assicura «non verranno usate le ruspe di Salvini e si deve andare avanti senza troppi proclami».

 

MARCO TRAVAGLIO E CHIARA APPENDINO

Intanto i roghi sono diminuiti dell' 80% e per quanto riguarda gli abbattimenti si è arrivati a oltre il 50% dell' autorizzato e al 35% complessivo, cioè considerando anche la zona abusiva. Nota critica, anche per i militanti presenti tra il pubblico, resta la mobilità, una delle battaglie più controverse portate avanti dalla Giunta.

 

«È normale che quando cambi approccio ci sono scontenti, come sta accadendo in corso Lecce con le nuove ciclabili», chiarisce la sindaca che su questo tema resta inamovibile. Sulle battaglie di principio insiste anche per aprire a eventuali liste civiche nel 2021, se le condizioni lo consentiranno.

 

«Condivido lo spirito della lettera di Di Maio per l' Umbria, ha messo l' interesse del partito dopo quello del Paese. È un esperimento, bisogna vedere come va. La spinta nazionale potrebbe portare a liste civiche locali nel 2021 ma la sfida non è pensare a Chiara Appendino sindaco, quanto lasciare una garanzia che non si torni indietro sui temi per cui mi sto battendo».

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?