ABBRONZATURA A RAGGI X- IL M5S VUOLE ASPETTARE LE REGIONALI PRIMA DI DARE L’OK ALLA RICANDIDATURA DI VIRGINIA RAGGI - ANCHE PERCHÉ POTREBBE PRENDERE FORZA LA TENTAZIONE DI RIMUOVERLA, PROMUOVENDOLA A SOTTOSEGRETARIO NEL GOVERNO CONTE, PER LASCIARE SPAZIO A UN ACCORDO CON IL PD - I GRILLINI DIVISI SU TUTTO SONO UNITI SOLO SUL “NO” AI SOLDI DA DARE OGNI MESE A CASALEGGIO PER ROUSSEAU...

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virginia raggi foto di bacco virginia raggi foto di bacco

1 - RAGGI A MILANO MANCA IL SÌ AL BIS

Lorenzo d'Albergo per “la Repubblica - Edizione Roma”

 

Toccata e fuga a Milano. Tre ore per partecipare alle dirette del Villaggio Rousseau, il fine settimana di incontri a 5 Stelle. Tre ore, dalle 11 alle 14, per scambiare qualche chiacchiera su Roma e i progetti di democrazia partecipativa avviati nella capitale con Davide Casaleggio, il figlio del cofondatore del Movimento. Quindi Virginia Raggi si è rimessa in treno, continuando a ragionare sulla ricandidatura. Un tema non in agenda nella due giorni pentastellata. L'annuncio del bis, si dice da giorni in Campidoglio, sarebbe dietro l'angolo.

la sindaca virginia raggi foto di bacco la sindaca virginia raggi foto di bacco

 

C'è pure chi a palazzo Senatorio si aspettava un cenno della prima cittadina già ieri, magari in streaming. Ma i fedelissimi frenano gli entusiasmi: «Ce la vedete la sindaca a svelare le sue carte a Milano? In ogni caso non ha ancora deciso. Ci sono tante variabili, dalla famiglia alle valutazioni politiche». Nodi ancora da sciogliere che ieri hanno suggerito all'inquilina del Campidoglio di affacciarsi nella sede della Casaleggio associati solo per fiutare (in mascherina, ovviamente) l'aria che tira nel Movimento.

 

NICOLA ZINGARETTI E VIRGINIA RAGGI NICOLA ZINGARETTI E VIRGINIA RAGGI

Raggi si è limitata a partecipare al tavolo Formazione, dare il via a una gara di idee sul riutilizzo di una scuola abbandonata nel III Municipio. Poi ha salutato tutti, big inclusi. Prima Alessandro Di Battista, da cui ha ricevuto più di un endorsement nelle ultime settimane. Poi i ministri grillini del governo Conte, compreso il titolare della Farnesina ed ex capo politico 5S, Luigi Di Maio, che ieri hanno dato vita a un botta e risposta con gli attivisti a cui è stata invitata anche Chiara Appendino. La sindaca di Torino e non quella di Roma. «Raggi vede i ministri tutti i giorni - ribattono dal Comune - e la sua partecipazione alla giornata è un segnale di sintonia con il M5S».

 

virginia raggi daniele frongia 2 virginia raggi daniele frongia 2

Il gotha pentastellato, però, non si esprime ancora sulla deroga ai due mandati. Un silenzio che di certo non aiuta la prima cittadina a decidere sul futuro. Ricandidarsi con il via libera del M5S sarebbe diverso. Ma al capo politico reggente, Vito Crimi, è stato suggerito di non sbilanciarsi prima delle Regionali di settembre, lasciando ogni decisione su Raggi venga ratificata agli Stati generali 5S. Poi c'è il progetto su cui lavora una cordata pentadem dentro e fuori dal Comune: Virginia Raggi sottosegretaria nell'esecutivo Conte per lasciare spazio all'intesa pentadem anche nella capitale. «Deve decidere lei» , riassumono palazzo Senatorio.

 

VIRGINIA RAGGI VIRGINIA RAGGI

Dove ricordano il peso social della sindaca: un milione di follower, di cui 300 mila romani, e la capacità di quadruplicare il numero di utenti connessi alle dirette 5S. Un patrimonio che Raggi deciderà presto come monetizzare. «Ha incassato complimenti da Crimi, Taverna, Di Maio - concludono i suoi - però ora è concentrata sulla città» . Una capitale in fermento: il caso Lozzi ha smosso il fronte grillino, mentre a sinistra è braccio di ferro sulle primarie. Dalla direzione romana del Pd è Stefano Pedica a difenderle: «Folle archiviarle per un'alleanza con chi ha portato Raggi in Campidoglio» . Ecco il primo « no » dem all'intesa giallorossa - e non solo a Raggi - nella capitale.  

 

 

2 - I GRILLINI NEL CAOS UNITI SOLO SUL NO AI SOLDI DA DARE A CASALEGGIO

Domenico Di Sanzo per “il Giornale”

 

virginia raggi con il marito andrea severini virginia raggi con il marito andrea severini

Alla fine si torna sempre lì, a Rousseau. E quindi a lui: Davide Casaleggio. L' edizione del Villaggio Rousseau di quest' anno arriva forse nel momento di maggiore difficoltà interna per il guru. Isolato attraverso un' alleanza con il Pd che non ha digerito, contestato come non mai dai parlamentari, distante da Beppe Grillo, che della cosa giallorossa è ancora uno dei principali sponsor.

 

E quindi tocca tornare a tessere relazioni. All' evento, interamente on line, partecipano molti big. Parecchi ministri: Lucia Azzolina dell' Istruzione, Nunzia Catalfo del Lavoro, la titolare della Pa Fabiana Dadone, il ministro dell' Innovazione digitale Paola Pisano e il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, chiamato, ufficialmente, per parlare di «relazioni internazionali».

DAVIDE CASALEGGIO DAVIDE CASALEGGIO

 

Presente il capo politico pro tempore Vito Crimi, sottosegretari e viceministri come Laura Castelli, Manlio Di Stefano, Pierpaolo Sileri, Stefano Buffagni, Riccardo Fraccaro. In scaletta, oggi, anche Alessandro Di Battista, che ha un ruolo in Rousseau come referente del Portale Eventi. Assente Beppe Grillo, che però non ha mai partecipato alla kermesse di Casaleggio. Anche se la sua assenza non fa altro che confermare le voci sulle divergenze politiche e sull' allontanamento tra il fondatore e il guru.

 

CARLA RUOCCO ALESSANDRO DI BATTISTSA VIRGINIA RAGGI LUIGI DI MAIO CARLA RUOCCO ALESSANDRO DI BATTISTSA VIRGINIA RAGGI LUIGI DI MAIO

Ieri è stata la giornata del dualismo tra Virginia Raggi e Chiara Appendino. Entrambe in cerca della ricandidatura in spregio alla regola del limite dei due mandati. Tutte e due corteggiate dai vertici con promesse di incarichi di governo o nel partito che verrà dopo gli Stati Generali. Raggi è intervenuta nello spazio formazione, insieme alla senatrice fedelissima di Casaleggio Barbara Floridia. Appendino invece ha avuto un palcoscenico più prestigioso, rispondendo in diretta agli attivisti in uno spazio tematico insieme ai ministri del governo Conte.

 

Gelosie a parte, il dossier sulla ricandidatura resta ancora aperto. La priorità dello stato maggiore, l' anno prossimo, però sarà cercare un accordo con il Pd su nomi civici. In scaletta anche i candidati del M5s alle prossime regioni al voto. Sul punto sembra chiusa con la conferma della corsa solitaria la partita in Puglia e Marche, dove fino all' ultimo si è cercata una trattativa.

 

APPENDINO RAGGI APPENDINO RAGGI

Si parla di Rousseau anche tra i parlamentari. Con la polemica sui 300 euro mensili alla piattaforma che è tornata a infiammarsi. Dai gruppi spiegano che ci sono «ritardi» nel versamento della quota. E un deputato al Giornale dice: «Bisogna togliere questa spesa inutile, che tra l' altro non rientrava negli accordi che abbiamo fatto quando ci siamo candidati». Al Senato è riuscito il blitz della modifica del regolamento del gruppo. Un ritocco che concede più autonomia da Rousseau e dal capo politico. Alla Camera non escludono di imitare i colleghi di Palazzo Madama. E però la manovra sembra più difficile. Da Montecitorio dicono: «Qui sarebbe più complesso perché siamo tanti, ma non è impossibile replicare».

 

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