alitalia

ALI-CRAC! DALLA UE UNO SGAMBETTO ALL’ITALIA: I DUE PRESTITI PONTE PER 900 MILIONI FATTI DAL GOVERNO PER TENERE IN PIEDI ALITALIA NEL 2017 SONO UN "AIUTO ILLEGALE", E PERTANTO LO STATO DOVRÀ RECUPERARLI DALLA COMPAGNIA DI BANDIERA. LA VECCHIA ALITALIA RISCHIA DI FALLIRE - VETTORI COME AIRFRANCE E LA TEDESCA LUFTHANSA HANNO POTUTO RICEVERE AIUTI MILIARDARI DAI RISPETTIVI GOVERNI. SENZA CHE NESSUNO A BRUXELLES SI INDIGNASSE - INTANTO ARRIVA IL VIA LIBERA PER ITA MA E’ ROTTURA CON I SINDACATI

alitalia

1 - CONDANNA UE PER I PRESTITI ILLEGITTIMI MA ALITALIA NON RESTITUIRÀ I 900 MILIONI

Marco Bresolin e Gabriele De Stefani per “La Stampa”

 

C'è la constatazione del reato, c'è la conseguente condanna, ma al tempo stesso c'è anche la scappatoia che di fatto eviterà di andare incontro a qualsiasi conseguenza. La Commissione europea ha stabilito che il prestito-ponte da 900 milioni di euro concesso dal governo ad Alitalia nel 2017 costituisce un aiuto di Stato illegittimo e dunque andrà restituito.

 

mario draghi in conferenza stampa

La decisione sarà con ogni probabilità resa nota oggi ma, come detto, non avrà alcun effetto pratico perché contestualmente Margrethe Vestager dirà che tra la vecchia Alitalia e la nuova Ita c'è piena discontinuità e dunque il nuovo vettore non sarà responsabile dei debiti pregressi. Tradotto: quei soldi non torneranno mai più nelle casse dello Stato. La nuova Ita, intanto, riparte con un classico della storia della vecchia Alitalia: bufera con i sindacati, dopo che ieri è saltata la trattativa per le 2.800 assunzioni della newco.

 

VIDEOCHIAMATA VESTAGER GIORGETTI

Cortei, proteste e appelli al governo: «Ci sono 8 mila lavoratori che rischiano di perdere il posto, l'esecutivo è completamente assente e la tensione sale sempre di più» dice Fabrizio Cuscito, segretario generale della Filt-Cgil. Il verdetto di Bruxelles Di norma, in casi come quello degli aiuti di Stato ad Alitalia, la Commissione dà 4-6 mesi di tempo allo Stato per recuperare gli aiuti illegittimi dalla società beneficiaria.

 

Formalmente il debito rimarrà in capo alla vecchia società, ma visto che da metà ottobre smetterà di operare, Bruxelles non avrà più ragioni per spingere l'Italia a farsi ridare i 900 milioni: Alitalia non sarà più attiva e quindi per l'Ue non ci sarà più il rischio di distorsione della concorrenza. La decisione di oggi riguarderà solo il prestito-ponte concesso nel 2017 e non quello da 400 milioni erogato nel 2019: la seconda indagine era stata aperta all'inizio del 2020 e verrà chiusa in un secondo momento, quando di Alitalia resterà solo il ricordo.

 

aereo alitalia

Anche in caso di (probabile) condanna, non ci saranno effetti pratici. Le richieste fatte dalla Commissione in questi mesi su flotta, marchio, slot e soprattutto personale erano la condizione per stabilire la discontinuità economica, senza la quale Ita si sarebbe ritrovata sul groppone tutti i debiti della vecchia Alitalia, compresi gli aiuti di Stato illegittimi e da restituire. Oggi Bruxelles dirà che Ita è una società totalmente indipendente dalla precedente e che dunque non dovrà farsi carico della restituzione dei 900 milioni.

 

margrethe vestager 2

Con ogni probabilità la Commissione si pronuncerà anche sull'altro grande tema cruciale per la nascita di Ita: l'iniezione di denaro pubblico. A luglio è stato approvato un aumento di capitale da 700 milioni, una prima dote che dovrebbe salire a 1,35 miliardi entro il 2023. Bruxelles deve stabilire se l'operazione è stata fatta a condizioni di mercato: un passaggio fondamentale, altrimenti anche la nuova compagnia si ritroverà a dover fronteggiare un aiuto di Stato illegittimo.

ITA - ITALIA TRASPORTO AEREO

 

Lo scontro con i sindacati

Sul fronte del personale, la rottura si è consumata ieri pomeriggio, quando il presidente Alfredo Altavilla ha annunciato la decisione dell'azienda di chiudere il dialogo con i sindacati «per l'impossibilità di arrivare ad un accordo, motivata dal perdurare di pregiudiziali puramente formali che nulla hanno a che fare con il merito e la bontà del progetto relativo alla nascita di Ita e che rispecchiano consuetudini e linguaggi non più attuali».

 

alitalia 2

Bisogna fare in fretta per decollare il 15 ottobre, dunque si procede con le 2.800 assunzioni attraverso l'applicazione di un regolamento aziendale, senza trattativa sindacale e pescando tra le 30 mila candidature arrivate nei giorni scorsi. Almeno 8 mila i dipendenti di Alitalia che restano fuori: la palla inevitabilmente passerà al governo per rispondere con gli ammortizzatori sociali.

 

A Roma è anche periodo di campagna elettorale: slogan e bandiere sono destinati a moltiplicarsi. Ma Giancarlo Giorgetti, ministro dello Sviluppo economico, avverte: «Questa nuova società del Mef nasce in una prospettiva di economicità e le scelte degli amministratori rispondono a questi dettami. Ci rendiamo conto che il passaggio è molto delicato, ma l'alternativa era solo una: il fallimento, che non è ancora del tutto scongiurato».

 

 

protesta alitalia 1

2 - HOSTESS E PILOTI IN SUBBUGLIO ROTTURA SUL NUOVO CONTRATTO ALTAVILLA PERÒ NON ARRETRA

 

Da il Messaggero

 

Ita tira dritto e dichiara chiuso il negoziato con i sindacati senza accordo, confermando «l'intenzione di procedere all'assunzione delle 2.800 persone attraverso l'applicazione di un regolamento aziendale». Immediata la reazione dei lavoratori che in massa, dopo aver rallentato con un lungo corteo di auto la tratta Roma-Fiumicino, si sono radunati davanti alla sede della società.

ALITALIA

 

Bandiere, slogan, e anche qualche fumogeno per gridare tutto il loro dissenso poco prima che sulla vecchia Alitalia si abbattesse la nuova tegola da Bruxelles che chiede la restituzione dei 900 milioni di prestito ponte. Un aspetto che rende ancora più forti le ragioni della nuova Ita e della discontinuità da rispettare. Anche nei contratti. Oggi Fiumicino sarà teatro di nuove assemblee e forse di nuove proteste. I sindacati sono convinti che lo strappo di ieri può essere in parte ricucito, o almeno ridotto. E chiedono una «immediata convocazione del governo». Si lavora sotto traccia per un nuovo incontro con l'azienda nei prossimi giorni.

protesta alitalia 2

 

LE POSIZIONI Nel verbale di incontro sottoscritto fra Ita e i sindacati confederali e le associazioni, si legge: «Le parti ribadiscono la volontà di proseguire il confronto fino al 20 settembre con l'auspicio comune di addivenire a soluzioni condivise», pur riconoscendo che «la società, a partire dalla sottoscrizione del presente verbale, potrà dare operativamente seguito, anche per quanto riguarda la definizione dei connessi regolamenti, alle iniziative necessarie per l'avvio delle attività».

 

Ma in serata i confederali hanno ribadito la richiesta di «piena esigibilità dell'art 2112 cc (diritti connessi al trasferimento di azienda, ndr)», diffidando la società «dal dare atto ad azioni unilaterali sui temi in discussione».

 

protesta alitalia 3

E sottolineando lo «sconcerto» per «la bizzarra pantografia inversa nell'interpretare quanto discusso in sede comunitaria quando si afferma che, l'organico di Ita sarà composto, all'esito di una valutazione di mercato, anche (ma non solo) da ex dipendenti dell'Amministrazione Straordinaria». Per i sindacati si tratta di «una trovata ed una forzatura senza morale sociale che non esiste in alcuna indicazione Comunitaria».

 

Di certo ieri aperture da parte dei vertici Ita non ce ne sono state. Anzi. Non è stato accettata nemmeno la richiesta di Filt Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti e Ugl Trasporto Aereo di posticipare l'incontro, fissato per le 15, di qualche ora. E così alle 17 il presidente Ita, Alfredo Altavilla, ha chiuso la trattativa confermando l'assunzione di 2.800 dipendenti a cui applicherà clausole di impiego individuali. Si procederà con il programma di selezioni ed assunzioni sulla base dei 30 mila che hanno presentato domanda.

 

protesta alitalia 4

DIALOGO FINO AL 20 Lo strappo del presidente ha beneficiato della copertura del ministro Mise Giancarlo Giorgetti: «Piena autonomia del management». Altavilla ha espresso «rincrescimento per l'impossibilità di arrivare a un accordo, motivata dal perdurare di pregiudiziali puramente formali che nulla hanno a che fare con il merito e la bontà del progetto relativo alla nascita di Ita e che rispecchiano consuetudini e linguaggi non più attuali». In mattinata i confederali avevano inviato ad Altavilla una controproposta chiedendo di rinviare l'incontro finale alle 18,30. La controproposta, in risposta alla lettera ricevuta tre giorni fa, sollecitava un cambiamento dell'impostazione del documento sulla procedura di passaggio del ramo aviation a Ita.

ALITALIA ITAmargrethe vestagermargrethe vestager

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni balla ad atreju

GIORGIA, ER MEJO TACCO DI ATREJU! - ZOMPETTANDO COME UN MISIRIZZI, LA MELONI CAMALEONTE HA MESSO IN SCENA CIO' CHE SA FARE BENISSIMO: IL BAGAGLINO DI CORBELLERIE (''QUESTO È IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DANNO LA MANO'') E DI SFOTTO' SU ELLY SCHLEIN: "IL CAMPO LARGO L'ABBIAMO RIUNITO NOI... CON IL SUO NANNIMORETTIANO 'MI SI NOTA DI PIÙ SE VENGO O STO IN DISPARTE O SE NON VENGO PER NIENTE' HA FATTO PARLARE DI NOI" -UBRIACA DI SE' E DEI LECCAPIEDI OSPITI DI ATREJU, HA SCODELLATO DUE ORE DI PARACULISSIMA DEMAGOGIA: NULLA HA DETTO SU LAVORO, TASSE, SANITA', ECC - IDEM CON PATATE SULLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA, SUL CONFLITTO STATI UNITI-EUROPA, SUL RUOLO DEL GOVERNO SU DIFESA E IL RIARMO EUROPEO - IN COMPENSO, HA STARNAZZATO DI VITTORIE DEL GOVERNO MA  GUARDANDOSI BENE DI CITARE MINISTRI O ALLEATI; SI E' INFERVORATA PER IL PARTITO MA NON RICORDA CHE L’HA FONDATO CON CROSETTO E LA RUSSA ('GNAZIO E' STATO DEL TUTTO OSCURATO AD ATREJU) - "GIORGIA! GIORGIA!", GRIDA LA FOLLA - OK, L'ABBIAMO CAPITO: C’È UNA PERSONA SOLA AL COMANDO. URGE UN BALCONE PER LA NUOVA MARCHESA DEL GRILLO - DAGOREPORT+VIDEO 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)