gli yacuti accusati della strage di bucha ucraina yacutia battaglione russo russi

ALT! I MACELLAI DI BUCHA NON SONO MAI STATI IN UCRAINA! - IL GIORNALISTA DEL TG5 LUIGI DE BIASE: “SONO RIUSCITO A PARLARE CON DUE DI LORO. VIVONO IN YAKUTIA E HANNO LASCIATO L’ESERCITO DA MESI. NON HANNO MAI MESSO PIEDE IN UCRAINA. NEANCHE DA CIVILI. UNO DEI MILITARI NELL’IMMAGINE, VLADIMIR OSIPOV, MI HA DETTO CHE, PER QUEL CHE NE SA, TUTTI HANNO LASCIATO L’ESERCITO A DICEMBRE” - MA ALLORA COM’È USCITA QUELLA FOTO? LUNEDÌ IL GOVERNO UCRAINO HA DIFFUSO LE SIGLE DELLE BRIGATE RUSSE CHE HANNO OCCUPATO BUCHA. LA PRIMA DELL’ELENCO ERA QUELLA IN CUI OSIPOV HA PRESTATO SERVIZIO FINO A DICEMBRE. DOPODICHÉ…

1 - I MACELLAI DI BUCHA NON SONO MAI STATI IN UCRAINA

Dal profilo Twitter di Luigi De Biase

 

gli yacuti accusati della strage di bucha.

Quelli nella foto dovrebbero essere gli autori della strage di Bucha. La foto l'hanno pubblicata molti quotidiani martedì. Sono riuscito a parlare con due di loro. Vivono in Yakutia.

 

Hanno lasciato l'esercito da mesi. Non hanno mai messo piede in Ucraina. Neanche da civili.

 

Questo naturalmente non riduce le responsabilità russe. Anzi. Le testimonianze raccolte a Bucha e le intercettazioni dell'intelligence tedesca confermano il metodo e portano nel quadro il Gruppo Wagner. Ma è chiaro a tutti che per ricostruire i fatti servono elementi certi.

 

LUIGI DE BIASE

Uno dei militari nell'immagine, Vladimir Osipov, vent'anni, mi ha detto che la foto l'hanno scattata a Khabarovsk nel 2019 all'inizio della leva. Lo hanno congedato a dicembre. Da allora è tornato in Yakutia. Vive con la famiglia. L'intervista è qui. https://ilmanifesto.it/gli-yakuti-non-siamo-mai-stati-a-bucha.

 

Osipov ha servito nella 64esima brigata fra il 2019 e il 2021. Quelli nella foto sono coscritti yakuti. Mi ha detto che, per quel che ne sa, tutti hanno lasciato l'esercito a dicembre.

 

Un altro dei soldati, Andrey, mi ha chiesto di essere indicato soltanto con il nome. Questo perché assieme alla foto nei giorni scorsi sono stati resi pubblici su internet e sui social tutti i suoi dati personali.

gli yacuti accusati della strage di bucha

 

Da allora riceve messaggi di insulti e minacce. Anche Andrey vive in Yakutia. Al telefono in videochiamata mi ha confermato la versione di Osipov.

 

Come sono arrivato a questi individui? Nel modo più normale che esista. Attraverso contatti personali. Frequento la Yakutia da anni, ogni anno. Non si può fare seriamente questo lavoro stando sempre seduti al computer o solamente leggendo quello che altri scrivono.

 

Ricostruire il percorso di quella foto non è semplice. Alcuni elementi sono, però, certi. Lunedì il governo ucraino ha diffuso le sigle delle brigate russe che hanno occupato Bucha. La prima dell'elenco era quella in cui Osipov ha prestato servizio fino allo scorso dicembre.

UCRAINA - CIVILI MASSACRATI A BUCHA

 

Dopodiché il sito InformNapalm ha messo a disposizione i dati di centomila cittadini russi che svolgono o hanno svolto il servizio militare. Con un avvertimento: alcune tabelle potrebbero essere vecchie, usatele con cautela. Forse qualcuno ha ignorato il consiglio.

 

Un cantante ucraino, Oleksii Potapov, ha pubblicato lo stesso giorno su Instagram le foto degli yakuti con un messaggio che diceva: stupratori e assassini, presto conosceremo i vostri nomi. Potapov ha due milioni di followers. Il post centomila like.

 

gli yacuti accusati della strage di bucha.

E così, credo, quella foto ha acquisito rapidamente credibilità. Come detto prima, le responsabilità russe in Ucraina sono fuori discussione. Ma molto probabilmente quelli che abbiamo visto sui giornali non sono i volti degli assassini di Bucha.

 

2 - GLI YAKUTI: «NON SIAMO MAI STATI A BUCHA»

Luigi de Biase per www.ilmanifesto.it

 

L’immagine oramai è nota perché molti quotidiani l’hanno pubblicata e commentata. Ci sono una trentina di ventenni in uniforme. Posano per una foto ricordo. Uno di loro tiene in mano una bandiera. La bandiera è della Repubblica Sakha, o Yakutia, nell’estremo oriente della Federazione russa.

 

gli yacuti accusati della strage di bucha

Quelli sarebbero «i killer di Bucha», come ha scritto martedì il Corriere della Sera, oppure gli uomini del «battaglione siberiano, ultimo mostro del putinismo», per riprendere il titolo ancora più efficace scelto dalla Stampa.

 

MA CON OGNI PROBABILITÀ nessuno di quei militari ha mai messo piede in Ucraina. Neanche in abiti civili. «La foto l’abbiamo scattata nel 2019, a Khabarovsk, all’inizio della leva», dice Vladimir Osipov, vent’anni, macchinista nel distretto di Namsky, un gruppo di villaggi e di case isolate tenuto insieme da una strada bianca a un paio di ore d’auto dalla capitale della Yakutia, Yakutsk.

 

bucha 1

È da lì che riceve la videochiamata, che mostra la sua casa, che spiega come ha passato gli ultimi mesi. «In Ucraina non sono mai stato. Non ho mai preso parte ad alcun combattimento. Il servizio è durato due anni e l’ho svolto con la 64esima brigata, a Khabarovsk, nella base di Knyaze Volkonskoye. Ma la leva è finita a dicembre e io da allora ho sempre vissuto qui con la mia famiglia». Osipov è in quella fotografia, si trova al centro, nell’ultima fila. «Tutti coetanei e tutti yakuti. Per quel che ne so, tutti in congedo da dicembre». Con i terribili fatti accaduti a Bucha, ripete al telefono, «io non ho nulla a che fare».

 

le foto satellitari di bucha

Insomma, l’immagine che decine di quotidiani, non solo in Italia, hanno usato per dare un volto agli assassini di Bucha non mostrerebbe affatto i veri autori della strage. Il che non esclude e non riduce il ruolo dell’esercito russo in questa terrificante vicenda. Anzi. Le testimonianze raccolte proprio a Bucha negli ultimi giorni e le trasmissioni radio intercettate dall’intelligence tedesca che Spiegel ha riportato ieri confermano il metodo seguito sul territorio dell’Ucraina e portano nel quadro anche le truppe mercenarie del Gruppo Wagner. È chiaro a tutti, però, che la ricostruzione degli eventi e l’attribuzione delle responsabilità debbano necessariamente essere basate su elementi certi e concreti.

bucha 2

 

OGGI RICOSTRUIRE IL PERCORSO di quella foto è complesso. Alcuni punti sono, tuttavia, piuttosto evidenti. Il 4 aprile a Kiev Aleksey Arestovich, consigliere del presidente, Volodymyr Zelensky, e negoziatore al tavolo con i russi, ha diffuso l’elenco dei reparti che hanno occupato Bucha. L’elenco comprendeva una dozzina di sigle. La prima era proprio quella del reparto in cui è stato in servizio Osipov. Lo stesso giorno il portale di informazione InformNapalm, specializzato sulla guerra in Ucraina, ha reso accessibile un file con i dati di centomila cittadini russi che hanno svolto il servizio militare negli ultimi anni.

corpi a bucha

 

CON UN AVVERTIMENTO: queste tabelle contengono anche dati vecchi, quindi «dovrebbero essere trattate con cautela». È possibile immaginare che non tutti abbiano seguito il consiglio. Sempre il 4 aprile il musicista ucraino Oleksii Potapenko ha pubblicato sul suo profilo Instagram diverse immagini di Osipov, trovate forse attraverso i social network, compresa quella che è finita poi sui quotidiani.

 

In calce Potapenko ha scritto un messaggio: «Ecco una foto dei soldati dell’unità militare 51460 del villaggio di Knyaz-Volkonskoye, nel territorio di Khabarovsk. Erano a Bucha. Presto tutti questi assassini, stupratori e predoni saranno conosciuti per nome». Il suo profilo Instagram ha due milioni di iscritti. Quel messaggio oltre centomila “mi piace”.

 

Passante in bici ucciso a Bucha dai russi

UNO DEI COMMILITONI di Osipov, un altro ventenne di nome Andrey, accetta di parlare a patto che non siano rivelati né il cognome, né il patronimico, né la località in cui si trova, sempre in Yakutia. La conversazione in video dura una decina di minuti. Anche lui è stato per due anni a Khabarovsk con la 64esima. Anche lui a dicembre ha lasciato l’esercito per fare ritorno alla vita civile. Nella foto è il terzo da sinistra. In testa indossa un berretto. «Assieme a quella fotografia, giorni fa, sono stati resi pubblici i miei dati personali. I primi ad accorgersene sono stati alcuni amici. Mi hanno avvertito. Mi hanno chiesto che cosa stesse succedendo. Ho ricevuto messaggi con insulti e minacce. Ero sotto shock. Come potete capire è una brutta situazione».

Civili uccisi a Bucha dai russibucha 4

 

UCRAINA - CIVILI MASSACRATI A BUCHAUCRAINA - CIVILI MASSACRATI A BUCHA UCRAINA - CIVILI MASSACRATI A BUCHA bucha 1IL SINDACO DI BUCHA ANATOLY FEDORUKLE IMMAGINI SATELLITARI RILEVANO CADAVERI IN STRADA A BUCHA L 11 MARZOUCRAINA - RESTI DI UN CIVILE MASSACRATO A BUCHAUCRAINA - CORPI DEI CIVILI MASSACRATI A BUCHAil massacro di bucha 5il massacro di bucha 1bucha 2zelensky buchabucha stanza torturebucha strageUCRAINA - CIVILI MASSACRATI A BUCHAUCRAINA - CIVILI MASSACRATI A BUCHAbucha 3

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."

alessandro giuli beatrice venezi gianmarco mazzi

DAGOREPORT - A CHE PUNTO SIAMO CON IL CASO VENEZI? IL GOVERNO, CIOÈ IL SOTTOSEGRETARIO ALLA CULTURA GIANMARCO MAZZI, HA SCELTO LA STRATEGIA DEL LOGORAMENTO: NESSUN PASSO INDIETRO, “BEATROCE” IN ARRIVO ALLA FENICE DI VENEZIA NEI TEMPI PREVISTI, MENTRE I LAVORATORI VENGONO MASSACRATI CON DISPETTI E TAGLI ALLO STIPENDIO. MA IL FRONTE DEI RESISTENTI DISPONE DI UN’ARMA MOLTO FORTE: IL CONCERTO DI CAPODANNO, CHE SENZA L’ORCHESTRA DELLA FENICE NON SI PUÒ FARE. E QUI STA IL PUNTO. PERCHÉ IL PROBLEMA NON È SOLO CHE VENEZI ARRIVI SUL PODIO DELLA FENICE SENZA AVERE UN CURRICULUM ADEGUATO, MA COSA SUCCEDERÀ SE E QUANDO CI SALIRÀ, NELL’OTTOBRE 2026 - CI SONO DUE VARIABILI: UNA È ALESSANDRO GIULI, CHE POTREBBE RICORDARSI DI ESSERE IL MINISTRO DELLA CULTURA. L’ALTRA È LA LEGA. ZAIA SI È SEMPRE DISINTERESSATO DELLA FENICE, MA ADESSO TUTTO È CAMBIATO E IL NUOVO GOVERNATORE, ALBERTO STEFANI, SEMBRA PIÙ ATTENTO ALLA CULTURA. IL PROSSIMO ANNO, INOLTRE, SI VOTA IN LAGUNA E IL COMUNE È CONTENDIBILISSIMO (LÌ LO SFIDANTE DI SINISTRA GIOVANNI MANILDO HA PRESO UNO 0,46% PIÙ DI STEFANI)

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO