ALTA TENSIONE SULLA MANOVRA. A FARNE LE SPESE È L' ITALIA DEI GIOCATORI: ARRIVA LA STRETTA SULLE LOTTERIE, AUMENTERÀ LA "TASSA SULLA FORTUNA", CIOÈ LA TASSA CHE PAGA CHI VIENE PREMIATO DA SUPERENALOTTO E AFFINI - IN TUTTO SI RECUPERERANNO 300 MILIONI - AUTO AZIENDALI, NIENTE TASSA

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Roberto Petrini per la Repubblica

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Ancora una giornata di tensione, con scontri violentissimi tra Pd e renziani, al limite della crisi di governo, e con Conte che, verso le 19, abbandona la maratona del vertice, che va avanti dalle 10 del mattino, e sale al Quirinale.

 

Motivo del contendere le imposte "etiche", plastic tax e sugar tax, avversate da Italia Viva e difese dal Pd che, con il ministro Gualtieri, nelle settimane passate, ne aveva già ridotto la portata e aveva quasi azzerato l' imposta sulle auto aziendali. A notte tarda tuttavia l' intesa arriva.

 

Nel frattempo la Commissione Bilancio del Senato ha atteso a braccia conserte gli emendamenti del governo alla "Finanziaria" che esaminerà da lunedì prossimo. I tempi parlamentari si fanno stretti e l' orientamento del governo sembra quello di limitare l' esame della legge di Bilancio a due sole letture: dopo l' approvazione dell' aula del Senato, prevista per venerdì 13, il passaggio alla Camera non cambierebbe nulla e non sarebbe necessaria la cosiddetta terza lettura a Palazzo Madama. Stesso percorso, ma inverso, per il decreto fiscale. I due provvedimenti potrebbero così diventare legge, blindati, il 23 dicembre.

 

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Alla fine l' accordo su plastic tax e sugar tax è arrivato. «Piena intesa », hanno annunciato Conte e Gualtieri in una conferenza stampa nella notte. La plastic sarà rinviata da aprile a luglio del 2020 e scenderà in totale, rispetto alla versione varata inizialmente dal governo, dell' 85 per cento (oltre dunque il 70 per cento già tagliato nei giorni scorsi) mentre la sugar tax sulle bevande zuccherate slitterà di sei mesi ad ottobre del prossimo anno.

 

A farne le spese l' Italia dei giocatori: aumenterà infatti la "tassa sulla fortuna" cioè la tassa che paga chi viene premiato da SuperEnalotto e affini: la soglia oltre la quale scatterà il prelievo del 15 per cento già in vigore scende da 500 euro (dove resta invece il "Gratta e vinci") a 25 euro. Aumenterebbe anche la tassa sul tradizionale gioco del Lotto - attualmente il prelievo è sull' intera vincita - ma l' aliquota salirà dall' 11 al 15 per cento. In tutto si recupereranno 300 milioni che, uniti ad altri risparmi, forniranno i 400 milioni necessari per far fronte al mancato gettito.

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La tensione della giornata arriva fino a materializzare la crisi di governo quando Renzi, nel primo pomeriggio agita lo spettro del voto: «Sarebbe un errore, ma io non ho paura», dice al Tgcom24. Lo scambio di accuse tra Pd e Italia Viva è violento. «Preferite le multinazionali come la Coca Cola ai lavoratori », rimprovera il Pd ai renziani. Replica dell' economista di Italia Viva Marattin: «Il Pd ha una concezione sovietica dell' economia».

 

Dopo il lungo vertice di giovedì pomeriggio, terminato con il mandato a Gualtieri a sbrogliare la matassa delle risorse necessarie per l' abolizione completa di plastic e sugar tax (cioè 500 milioni), ieri mattina alle 10 nuova riunione a Palazzo Chigi, come previsto. Il ministro dell' Economia provoca lo slittamento della riunione inizialmente prevista per le 8: è stato fino all' alba con il Ragioniere generale dello Stato per trovare una soluzione alternativa. Non intende cancellare completamente le due tasse "etiche" per il 2020 come chiedono i renziani e dunque porta risorse per "soli" 400 milioni. E del resto Conte riafferma la tenuta della linea del governo: «Si vuole che il Paese cresca, ma con una Italia più pulita e più verde».

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Mentre la Commissione Bilancio del Senato attende, si scatena la rissa. Il viceministro dell' Economia Misiani (Pd) accusa Marattin (Italia Viva), che nega, di aver proposto di togliere 250 milioni destinati alla riduzione del cuneo fiscale ai lavoratori per ridurre le tasse e destinarli a plastic tax e sugar tax. Intorno all' ora di pranzo i toni si alzano: Renzi parla di «follia», la Bellanova (sempre renziana) parla di affermazioni «demenziali».

 

Alle 14 si riprende con Gualtieri che maschera a stento il suo disappunto, dopo due ore il ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico d' Incà (M5S) annuncia che l' intesa c' è ma il vertice prosegue ancora fino a sera in sede tecnica: Gualtieri e Conte verso le 19 lasciano Palazzo Chigi. Il premier va al Quirinale da Mattarella. Il testo completo dell' emendamento sarà scritto nel week end.

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