1. ALTRO CHE FASSINA & CAMUSSO, IL BIG MATCH DI RENZI SI GIOCA CON FRANCESI & TEDESCHI 2. L’OBIETTIVO DI PITTIBIMBO È ALLEARSI CON IL FRANCESE VALLS E PROVARE A FAR SALTARE IL BANCO UE, FACENDO CROLLARE IL TOTEM DEL PATTO DI STABILITÀ (TANTO NON LO RISPETTIAMO) 3. LE SPONDE CHE MANUEL E MATTEO CERCANO PER LA LORO IMPRESA SONO QUELLA DI SCHULZ, DEL VICECANCELLIERE GABRIEL E CI SONO ADDIRITTURA SPERANZE SU ANGELONA MERKEL, CHE PERÒ HA UN GROSSO PROBLEMA IN CASA. IL PROBLEMA SI CHIAMA WOLFGANG SCHAEUBLE, IL FALCO, CHE IN QUESTO MOMENTO È QUELLO CHE COMANDA DAVVERO A BERLINO 4. MENTRE TENTA L’ASSALTO DISPERATO AL PATTO DI STABILITÀ, RENZI FAREBBE LA STAFFETTA ALL’ECONOMIA, CON IL FIDATO GUTGELD AL POSTO DI PADOAN, EMARGINATO AGLI ESTERI 5. LA DEBOLEZZA DI MARIO DRAGHI, CHE NON RIESCE AD AUMENTARE LE MUNIZIONI DELLA BCE ED È “SOTTO PROCESSO” DELLA CORTE DI GIUSTIZIA PER L’ACQUISTO DI TITOLI

1. DAGOREPORT

renzi affacciato da palazzo chigi con maglietta biancarenzi affacciato da palazzo chigi con maglietta bianca

Altro che Fassina e Camusso. Nell’orizzonte prossimo venturo di Renzie ci sono Manuel Valls, Angela Merkel e Wolfgang Schaeuble. Ovvero il premier francese, la cancelliera tedesca e il potentissimo ministro delle Finanze della Germania, dai quali dipende gran parte della partita che il nostro premier sta giocando.

 

La partita di Pittibimbo è presto detta: far saltare il banco dell’euro. Dove il banco è il Patto di Stabilità con i suoi parametri “stupidi”, che in tempo di crisi diventano una camicia di forza controproducente. Questo è l’obiettivo di Renzi e su questo ha un alleato potente in Manuel Valls, “il Renzi francese” come lo chiamano in patria, che ha già detto che la Francia sfonderà tranquillamente tutti i parametri.

 

IL PREMIER FRANCESE MANUEL VALLS A SAN PIETROIL PREMIER FRANCESE MANUEL VALLS A SAN PIETRO

L’asse Valls-Renzi spera di trovare un altro alleato solido in Martin Schulz, presidente del Parlamento europeo e leader dei socialisti continentali. E sarebbe su posizioni assai comprensive anche il vicecancelliere tedesco Sigmar Gabriel, ministro dell’Economia della sua Germania.

 

Addirittura, secondo i bene informati, la stessa Angela Merkel non sarebbe in astratto insensibile a molti degli argomenti italo-francesi in favore di una maggiore flessibilità europea, ma la cancelliera in casa ha un grosso problema di nome Wolfgang Schaeuble. Il falco-ministro delle Finanze ha ormai un peso maggioritario nel governo e lui è un acceso difensore del rigore e del Patto di Stabilità. Con lui non si passa.

RENZI PARLAMENTO EUROPEO SCHULZRENZI PARLAMENTO EUROPEO SCHULZ

 

Schaeuble marca stretto anche un altro personaggio sospettato di proteggere troppo le “cicale” d’Europa come Francia e Italia, il cui nome è Mario Draghi. Il presidente della Bce non si stanca nel chiedere riforme ai paesi in difficoltà, ma non è un mastino del Patto di stabilità. Anzi. Solo che in questo periodo è sotto pressione della Bundesbank per le sue politiche espansive e deve affrontare anche la Corte di giustizia europea sul programma di acquisto di titoli di paesi sotto programma, programma avversato proprio dai falchi tedeschi – vedi a seguire articolo di Carlo Bastasin.

angela merkel vestiti  angela merkel vestiti

 

La difficoltà di Renzi, oltre alla debolezza della Merkel nei confronti di Schaeuble, è che sulla sua partita pesa ovviamente anche la fragilità di Francois Hollande, che sull’affaire Gayet rischia persino di giocarsi l’Eliseo, con Sarkozy scatenato per costringerlo alle dimissioni prima della fine del mandato.

SIGMAR GABRIEL SIGMAR GABRIEL

 

In ogni caso Pittibimbo è deciso a giocarsela a tutto campo in Europa: vuole far saltare in banco e vuole la fine del Patto di Stabilità. E con l’occasione della prevedibile bocciatura della legge di Stabilità italiana, a fine ottobre, Renzie sta meditando anche una bella staffetta all’Economia: il suo consigliere Yoram Gutgeld prenderebbe il posto di Pier Carlo Padoan, destinato agli Esteri in sostituzione della Pesc Mogherini.

 

 

2. “LA BCE E L’OMBRA DI KARLSRUHE”

Carlo Bastasin per “Il Sole 24 Ore

 

I mercati finanziari hanno reagito con grande delusione, la scorsa settimana, dopo che la Banca centrale europea aveva mancato di comunicare dettagli certi degli attesi programmi di acquisto di titoli.

 

RENZI PARLAMENTO EUROPEO SCHULZ MERKELRENZI PARLAMENTO EUROPEO SCHULZ MERKEL

martin Schulz martin Schulz

Come è noto, mentre tutte le altre banche centrali stanno allargando i proprio bilanci, accumulando attività in cambio di liquidità, la Bce sta riducendo sensibilmente il proprio dalla metà del 2012. Nei momenti di crisi finanziaria, di eccesso di debiti o di tassi d'interesse vicini a zero, il focus della politica monetaria si sposta dal livello dei tassi alla dimensione del bilancio della Banca centrale.

 

Quello che era chiaro ai tempi del gold standard, non lo è stato negli anni Trenta: le banche centrali ridussero i propri bilanci precipitando il mondo in una depressione così grave da portare tragiche conseguenze politiche.

Una ragione per la quale la Bce non ha potuto avanzare sul programma di acquisto di titoli è l'attesa del pronunciamento della Corte di giustizia europea sul programma di Omt, le operazioni di acquisto titoli da parte della Bce a favore di paesi sotto programma. Draghi aveva annunciato gli Omt con la sua famosa promessa del 26 luglio 2012 in cui assicurava che la Bce avrebbe fatto "tutto il necessario" per salvare l'euro. La dichiarazione di Draghi sciolse di colpo le tensioni che stavano distruggendo l'euro.

 

bundesinnenminister wolfgang schaeuble propertyposter bundesinnenminister wolfgang schaeuble propertyposter

Il 14 ottobre, il presidente della Bce si recherà al Lussemburgo di fronte ai giudici europei che nei tempi successivi procederanno alla sentenza. Quello che si teme non è tanto il parere della Corte europea, ma l'influenza che su di esso grava da parte dei giudici costituzionali tedeschi. I giudici di Karlsruhe, come al solito di concerto con la Bundesbank e con gli ambienti più conservatori della politica tedesca, stanno facendo filtrare condizioni che si aspettano che i giudici di Lussemburgo accolgano per non aprire un contenzioso privo di precedenti tra le due corti.

 

Nel febbraio di quest'anno i giudici tedeschi avevano rinviato alla Corte europea la decisione ultima sulla loro valutazione degli Omt come operazioni che violano la legislazione europea primaria. Pur riconoscendo che non era loro giurisdizione, i giudici tedeschi si aspettano che la Corte europea dica che gli Omt violano il divieto alla Bce di finanziare gli Stati. Karlsruhe ha già argomentato contro le motivazioni della Bce sulla necessità di riparare con gli Omt il funzionamento del mercato monetario.

 

Inoltre, con la pretesa di difendere l'identità della Legge fondamentale tedesca, la corte federale ha annunciato un proprio successivo giudizio "definitivo" sugli Omt, sui quali vuole avere l'ultima parola rispetto ai giudici europei. Il potenziale di conflitto tra Germania ed Europa è enorme: i pronunciamenti di Karlsruhe vincolano il governo e la Bundesbank. A quest'ultima può essere vietato partecipare agli Omt, a costo di vedersi denunciare dalla Bce presso la Corte europea per violazione dello Statuto del sistema europeo di banche centrali. La credibilità dell'euro andrebbe a picco.

Francois Hollande e Matteo Renzi Francois Hollande e Matteo Renzi

 

Dal mese di ottobre l'unione monetaria entrerà dunque in un terreno oscuro e minato. È probabile che Karlsruhe adotti la finzione di un rapporto cooperativo con la giustizia europea evitando di bocciare del tutto gli Omt. Detterà tuttavia le condizioni in base alle quali essi sarebbero compatibili con la legge tedesca.

 

Tra queste condizioni ci sono quella di non privilegiare i paesi vulnerabili negli acquisti, di non accettare costi fiscali (cioè haircut sui titoli acquistati) e di non interferire sulla formazione dei prezzi dei titoli sovrani. Poiché gli Omt riguarderebbero solo paesi sotto programma di assistenza, si capisce che le condizioni della Corte tedesca e della Bundesbank non riguardano affatto gli Omt, bensì sono un fuoco di sbarramento contro la minaccia che la Bce proceda all'allentamento quantitativo (QE), cioè all'acquisto di titoli sovrani di singoli paesi non sotto programma. Il QE infatti altro non è che un Omt privo di condizioni e quindi dal punto di vista tedesco ancora più temibile.

 

pier carlo padoanpier carlo padoan

Ma senza allentamento quantitativo, senza cioè poter acquistare titoli sovrani della zona euro, la Banca centrale europea non riuscirà ad ampliare le dimensioni del proprio bilancio abbastanza da riportarlo almeno alle dimensioni di inizio 2012. Per la Corte del Lussemburgo non sarà facile evitare un conflitto istituzionale con Karlsruhe se non vorrà assorbire nel proprio giudizio le obiezioni tedesche.

Yoram Gutgeld Yoram Gutgeld

 

D'altronde gli ostacoli giuridici e istituzionali posti da un successivo parere dei giudici tedeschi pregiudicherebbero l'efficacia degli Omt. Sul breve termine questo creerebbe nuova instabilità sui mercati finanziari riportando nello scenario dell'unione monetaria il rischio estremo di rottura dell'euro in assenza della difesa ultima da parte della Bce. Lo scossone finanziario della scorsa settimana ne è stato un preannuncio. Ma sul lungo termine, le obiezioni giuridiche tedesche renderanno impossibile alla Bce allargare il proprio bilancio e combattere così la deflazione dell'euro area. Proprio come nei terribili anni Trenta che nessuno in Europa, tanto meno in Germania e Italia, dovrebbe dimenticare.

Mario Draghi a NapoliMario Draghi a Napoli

Ultimi Dagoreport

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."

alessandro giuli beatrice venezi gianmarco mazzi

DAGOREPORT - A CHE PUNTO SIAMO CON IL CASO VENEZI? IL GOVERNO, CIOÈ IL SOTTOSEGRETARIO ALLA CULTURA GIANMARCO MAZZI, HA SCELTO LA STRATEGIA DEL LOGORAMENTO: NESSUN PASSO INDIETRO, “BEATROCE” IN ARRIVO ALLA FENICE DI VENEZIA NEI TEMPI PREVISTI, MENTRE I LAVORATORI VENGONO MASSACRATI CON DISPETTI E TAGLI ALLO STIPENDIO. MA IL FRONTE DEI RESISTENTI DISPONE DI UN’ARMA MOLTO FORTE: IL CONCERTO DI CAPODANNO, CHE SENZA L’ORCHESTRA DELLA FENICE NON SI PUÒ FARE. E QUI STA IL PUNTO. PERCHÉ IL PROBLEMA NON È SOLO CHE VENEZI ARRIVI SUL PODIO DELLA FENICE SENZA AVERE UN CURRICULUM ADEGUATO, MA COSA SUCCEDERÀ SE E QUANDO CI SALIRÀ, NELL’OTTOBRE 2026 - CI SONO DUE VARIABILI: UNA È ALESSANDRO GIULI, CHE POTREBBE RICORDARSI DI ESSERE IL MINISTRO DELLA CULTURA. L’ALTRA È LA LEGA. ZAIA SI È SEMPRE DISINTERESSATO DELLA FENICE, MA ADESSO TUTTO È CAMBIATO E IL NUOVO GOVERNATORE, ALBERTO STEFANI, SEMBRA PIÙ ATTENTO ALLA CULTURA. IL PROSSIMO ANNO, INOLTRE, SI VOTA IN LAGUNA E IL COMUNE È CONTENDIBILISSIMO (LÌ LO SFIDANTE DI SINISTRA GIOVANNI MANILDO HA PRESO UNO 0,46% PIÙ DI STEFANI)

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO

barigelli cairo

DAGOREPORT - PANDEMONIO ALLA "GAZZETTA DELLO SPORT"! IL DIRETTORE DELLA “ROSEA” STEFANO BARIGELLI VIENE CONTESTATO DAL COMITATO DI REDAZIONE PER LE PRESSIONI ANTI-SCIOPERO ESERCITATE SUI GIORNALISTI – LA SEGRETARIA GENERALE FNSI DENUNCIA: “I COLLEGHI DELLA 'GAZZETTA' CHE VOGLIONO SCIOPERARE VENGONO RINCORSI PER I CORRIDOI DAI LORO CAPIREDATTORI E MINACCIATI: ‘NON TI FACCIO FARE PIÙ LA JUVENTUS…” - BARIGELLI AVREBBE RECLUTATO UNA VENTINA DI GIORNALISTI PER FAR USCIRE IL GIORNALE SABATO E DIMOSTRARE COSI' ALL’EDITORE URBANETTO CAIRO QUANTO CE L’HA DURO – LA VICE-DIRETTRICE ARIANNA RAVELLI AVREBBE PURE DETTO IN MENSA A BARIGELLI: “STIAMO ATTENTI SOLO CHE NON CI SPUTTANI DAGOSPIA...” - VIDEO

luigi lovaglio giuseppe castagna giorgia meloni giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone milleri monte dei paschi di siena

DAGOREPORT - È VERO, COME SOSTENGONO "CORRIERE" E “LA REPUBBLICA”, CHE L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA È “PERFEZIONATA E IRREVERSIBILE”? PIU' SAGGIO ATTENDERE, CON L'EVENTUALE AVANZAMENTO DELL'INCHIESTA GIUDIZIARIA MAGARI (IERI ED OGGI SONO STATI PERQUISITI GLI UFFICI DEGLI INDAGATI), QUALE SARÀ LA RISPOSTA DEGLI INVESTITORI DI PIAZZA AFFARI (GIA' MPS E' STATA MAZZOLATA IN BORSA) - POTREBBERO ANCHE ESSERCI RIPERCUSSIONI SUL COMPAGNO DI AVVENTURE DI CALTARICCONE, FRANCESCO MILLERI, CHE GUIDA L'HOLDING DELFIN LA CUI PROPRIETÀ È IN MANO AI LITIGIOSISSIMI 8 EREDI DEL DEFUNTO DEL VECCHIO - MA IL FATTO PIÙ IMPORTANTE SARA' IL RINNOVO AD APRILE 2026 DELLA GOVERNANCE DI GENERALI (PER CUI È STATA ESPUGNATA MEDIOBANCA) E DI MPS DEL LOQUACE CEO LUIGI LOVAGLIO (VEDI INTERCETTAZIONI) - INFINE, PIÙ DI TUTTO, CONTANO I PASSI SUCCESSIVI DELLA PROCURA DI MILANO, CHE PUÒ SOSPENDERE L’OPERAZIONE DELLA COMBRICCOLA ROMANA FAVORITA DA PALAZZO CHIGI SE INDIVIDUA IL RISCHIO DI REITERAZIONE DEI REATI (DA PIAZZA AFFARI SI MOLTIPLICANO LE VOCI DI NUOVI AVVISI DI GARANZIA IN ARRIVO PER I "FURBETTI DEL CONCERTINO''...)