donald trump greta thunberg

AMERICA FATTA A MAGLIE - ''NON È UNA CATTIVA RAGAZZA QUELLA GRETA, E' CHE SCEGLIE I PAESI SBAGLIATI, STRANO CHE SE LA PRENDA CON GLI STATI UNITI, LE POSSO FARE UNA LISTA SE VUOLE DEI PAESI CHE INQUINANO E CHE SONO PERICOLOSI''. TRUMP SE NE INFISCHIA DELL'IMPEACHMENT E DOMINA DAVOS, DOVE TRE ANNI FA ALL'INDOMANI DELL'ELEZIONE A SORPRESA LO SCHIFAVANO E CELEBRAVANO XI JINPING COME ALFIERE DEL CAPITALISMO. SAPPIAMO COM'È ANDATA. E L'EUROPA ORA È ALL'ANGOLO

 

Maria Giovanna Maglie per Dagospia

 

"Non è una cattiva ragazza quella Greta, e' che sceglie i paesi sbagliati, strano che se la prenda con gli Stati Uniti, le posso fare una lista se vuole dei Paesi che inquinano e che sono pericolosi".

donald trump a davos

 

E poi: “Questi allarmisti chiedono sempre la stessa cosa, il potere assoluto di dominare, trasformare e controllare ogni aspetto della nostra vita. Non permetteremo mai ai socialisti radicali di distruggere la nostra economia, rovinare il nostro Paese o estirpare la nostra libertà".

 

Davos addio, ma non perché Trump abbia liquidato l'appuntamento, perché lo ha dominato da protagonista dell'economia, perché chiunque in Europa abbia parlato di lui e Greta alla pari sulla scena ha fatto cattiva fiction.

 

greta thunberg sul piedistallo a davos

Stabilito che Donald Trump del processo di impeachment appena avviato al Senato, con zero possibilità di finire con una sua condanna, se ne infischia altamente, e può darsi che decida di usarlo come One Man show, presentandosi e accettando l'invito di alcuni senatori repubblicani; accertato che gia' da' interviste sui tagli delle tasse alla classe media che intende applicare appena sarà riconfermato presidente alla fine di quest'anno; assorbiti i 132 tweet che ci ha propinato in un solo giorno; andiamo a vedere la ciccia alla luce del fatto incontrovertibile che se gli inetti governi dell'Unione Europea sperano che sia assediato dai dem al Congresso, e contano di liberarsene con l'impeachment e non con un accordo politico avanzato, hanno veramente sbagliato tutto.

 

donald trump arriva a davos

È così spaventato Trump che va all'attacco. Prima di tutto l'annuncio che il presidente degli Stati Uniti parteciperà alla marcia per la vita, che è la più grande manifestazione contro l'aborto, e che non aveva mai visto la presenza di un presidente.

 

Poi c'è stato oggi l'altro atteso annuncio, ovvero che l'Amministrazione Trump metterà a punto una norma per eliminare le protezioni ambientali e i controlli anti-inquinamento che riguardano aree con corsi d'acqua e zone umide, e ciao Greta, ma soprattutto ciao Obama.

 

trump xi

Ora, l'aveva promesso dal primo giorno, anzi l'aveva promesso per tutta la campagna elettorale del 2016 che avrebbe abrogato il regolamento "Waters of the United States", approvato dal presidente Barack Obama, contro il parere di proprietari terrieri e agricoltori, per i i più malevoli soprattutto contro il parere dei proprietari di campi da golf, categoria nella quale Trump è annoverabile alla grande. Pezzo dopo pezzo ha smontato tutta la policy di Barack Obama, e ciò gli porta solo voti oltre che indipendenza energetica.

 

Dicevamo che a Davos il presidente americano ha dominato. Ricordava brillantemente Federico Punzi su Atlantico Quotidiano:

 

trump macron 4

" a pochi giorni dall’insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca, il gotha finanziario globalista e tutte le principali testate, italiane e internazionali, ancora sotto shock per la sua elezione, incoronavano [a Davos] il presidente cinese Xi Jinping come alfiere della globalizzazione e del libero commercio contro l’America protezionista e isolazionista del nuovo presidente. E in effetti, il presidente Xi sfruttò abilmente l’occasione per strappare applausi con un discorso propagandistico con nessuna corrispondenza alla realtà, come gli sviluppi dei mesi successivi avrebbero dimostrato".

 

Una bella figura da servi di un dittatore comunista.

 

Tre anni dopo la realtà è sotto gli occhi di tutti, i record di Wall Street, l'occupazione piena realizzata negli Stati Uniti, il PIL al 3% ormai ampiamente prevedibile, il successo acclarato dei tagli alla burocrazia, della riduzione drastica delle tasse, del via a grandi opere e infrastrutture.

 

Trump ha preso di petto anche i mali del commercio internazionale, utilizzando da imprenditore abituato alla trattativa estrema il cosiddetto ricatto dei dazi per ottenere accordi più equi. Con Messico e Canada ha fatto gli interessi commerciali degli Stati Uniti, con la Cina ha anche cominciato a frenare l'avanzata del potere politico dei cinesi.

 

Tocchera' a noi adesso? Nelle interviste prima e dopo Davos è chiaro che ora l'attenzione si sposta sull'Europa. Trump si è riferito esplicitamente al colloquio avuto con la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.

 

“Se non otterrò qualcosa – ha spiegato – dovrò prendere provvedimenti, e i provvedimenti saranno dazi molto elevati sulle auto e sui prodotti che entrano nel nostro Paese”.

 

greta thunberg annoiata dal discorso di trump a davos 1

Poi la carota, dopo il bastone minacciato e che resta saldamente dietro la schiena: “Faranno un accordo, perché devono farlo. Non hanno scelta. Sarei molto sorpreso se dovessi adottare i dazi”.

 

O se dovesse adottarli su automobili e altri prodotti dell'Unione Europea per affrontare la battaglia sulla web tax dei colossi digitali che sono prevalentemente americani, da Google ad Amazon a Facebook

 

Dopo aver molto tuonato, il francese Macron si è spaventato e ha congelato tutto fino a fine anno, lasciando i più zelanti come Giuseppi col cerino acceso in mano.

 

 Il segretario al Tesoro statunitense Steven Mnuchin ha già spiegato a tutti, anche all'italiano Gualtieri nelle more, che se l'Europa intende insistere a imporre una tassa sulle nostre società, "considereremo tasse sulle case automobilistiche europee".

 

La verità? L'impeachment non è entrato nell'agenda politica, è lontano dalla vita degli americani, riguarda la fatica dell'opposizione democratica che tenta di trovare candidati per le sue primarie. Sembra un argomento da giornaloni e TV italiane che fingono un processo già iniziato, un pericolo dalle testimonianze, un incertezza dei senatori repubblicani, soprattutto fingono un argomento di fondo, l'Ucrainagate, che semplicemente dal punto di vista costituzionale nessuno e' li per dimostrare.

steve mnuchin GIUSEPPE CONTE E DONALD TRUMP

Ultimi Dagoreport

troisi papa leone carocci monda

CIAK! LA MESSA È FINITA: ANDATE IN PACE AL CINEMA "TROISI", COSÌ FATE FELICI IL SUO DOMINUS VALERIO CAROCCI E QUEL DISOCCUPATO A CACCIA DELLA BIENNALE VENEZIANA, ANTONIO MONDA - MENTRE LA SETTIMA ARTE IN ITALIA, SOTTO IL DOMINIO DELL’ARMATA BRANCA-MELONI, STA VIVENDO UNA DELLE SUE FASI PIÙ COMATOSE, TRA SALE VUOTE E “SINISTRI” TAGLI AL TAX-CREDIT DEL MINISTRO GIULI-VO, PAPA LEONE XIV RUGGISCE IN FAVORE DELLE SALE CINEMATOGRAFICHE (MA DA QUANDO IN QUA IL PONTEFICE SI OCCUPA DI RIEMPIRE LE SALE, ANZICHÉ PREOCCUPARSI DI RIEMPIRE LE CHIESE?) - L'UNICO CINEMA CHE BENEFICIA DELLA GLORIA DI PREVOST È IL "TROISI", GESTITO DA CAROCCI CHE, IN DUPLEX CON ANTONIO MONDA, HA CONVINTO IL CARDINALE JOSE' TOLENTINO DE MENDONÇA NELLA DIVINA MISSIONE DI ORGANIZZARE AL CINEMA "TROISI" NOVE INCONTRI CON REGISTI E ATTORI INTERNAZIONALI, SOTTO IL PATROCINIO DEL SANTA SEDE - GRATIS? MANCO PER NIENTE. PER ACCEDERE ALLA SALA BISOGNERÀ SBORSARE 8 EURO. E COSÌ SIA - CAROCCI E LA NOTA STAMPA DEL "PICCOLO AMERICA" CHE RILANCIA LE PAROLE DEL PAPA...

pier silvio marina berlusconi marta fascina arcore

FLASH! - COL PRETESTO DI DARE UNA RIVERNICIATINA A VILLA SAN MARTINO (CHE HA SPESE DI MANUTENZIONE E SERVITU’ DI 220 MILA EURO ALL’ANNO), MARINA & PIER SILVIO SONO FINALMENTE RIUSCITI A FAR SLOGGIARE MARTA FASCINA E IL SUO PAPA’ ORAZIO, CHE NON L’ABBANDONA MAI, DALLA REGGIA DI ARCORE - ORA LA VEDOVA MORGANATICA E’ CONFINATA IN UNA DÉPENDANCE DEL VILLONE DI 130 METRI QUADRATI, DOVE PROBABILMENTE ALLA FINE RESTERÀ IMPEGNATISSIMA A CONTARE I 100 MILIONI DI EREDITA’ OTTENUTI DALLA BUONANIMA DI PAPI SILVIO…

ignazio la russa sergio mattarella

FLASH! – PER SOSTENERE I FRATELLINI D’ITALIA CIRIELLI E SANGIULIANO ALLE REGIONALI CAMPANE, SI È SCOMODATO PERSINO IL PRESIDENTE DEL SENATO, IGNAZIO LA RUSSA – CHE LA SECONDA CARICA DELLO STATO FACCIA CAMPAGNA ELETTORALE, FOTTENDOSENE DEL SUO RUOLO ISTITUZIONALE,  NON AVRÀ FATTO PIACERE PER NULLA A SERGIO MATTARELLA – D’ALTRONDE, IL PRESIDENTE LEGHISTA DELLA CAMERA DEI DEPUTATI, LORENZO FONTANA, NON CI PENSA ASSOLUTAMENTE DI SCAPICOLLARSI IN VENETO A SUPPORTO DEL CANDIDATO DEL CARROCCIO, ALBERTO STEFANI…

emanuele filberto di savoia - consulta dei senatori del regno

MONARCHIA UNICA VIA! – SABATO PROSSIMO A PALAZZO BORGHESE DI FIRENZE SI RIUNISCE QUEL CHE RESTA DEI MONARCHICI DE’ NOANTRI, PER LA SERATA DI GALA DELL’ORGANIZZAZIONE “CONSULTA DEI SENATORI DEL REGNO”. OSPITE D’ONORE “SUA ALTEZZA REALE” EMANUELE FILIBERTO DI SAVOIA – NELL’INVITO SONO BEN EVIDENZIALE LE “NOTE DI ETICHETTA”: “È CONSUETUDINE FARE L'INCHINO (C.D. CURTSY) AD UN'ALTEZZA REALE, DINANZI ALLA SUA PERSONA”, “NON È CONSUETUDINE (POICHÉ NON ELEGANTE) UTILIZZARE COSTANTEMENTE I TELEFONI CELLULARI” – AGLI UOMINI È “RICHIESTO IL COSIDDETTO ‘WHITE TIE-CRAVATTA BIANCA’ VALE A DIRE IL ‘FRAC’”. E PER LE DONNE? "È D’UOPO L’ABITO LUNGO. NON SONO AMMESSI..."