joe biden donald trump

AMERICA FATTA A MAGLIE - BASTEREBBE USARE IL BUON SENSO PER CAPIRE CHE DARE TRUMP PER SPACCIATO È UN FILM GIÀ VISTO, E CONOSCIAMO IL FINALE A SORPRESA DEL 2016. IL GENIO DEI SONDAGGI NATE SILVER (ANCORA BRUCIATO DA QUELL'ERRORE) OGGI DICE: ''TRUMP PUÒ ASSOLUTAMENTE VINCERE'', ANCHE SE I MEDIA LIBERAL E I NOSTRI GIORNALI CHE LI SCOPIAZZANO LO DANNO PER FINITO. L'ALTRA VOLTA HILLARY AVEVA LA CASA BIANCA IN TASCA, ''92 A 8''. TENETE D'OCCHIO NATE, PERCHÉ…

Maria Giovanna Maglie per Dagospia

 

DONALD TRUMP JOE BIDEN

Basterebbe usare il buon senso, non serve alto giornalismo, solo utilizzare un po' di onestà di cronaca e di giudizio, e tanta tanta cautela. Ricordarsi del 2016, non unirsi, perlomeno non tutti i giorni, al coretto del "Trump e' finito Biden è già eletto", ripensare a Hillary.

 

L'esercizio lo fa persino il New York Times, che fu quello del 'Clinton 92 Trump 8", nel senso delle probabilità di vittoria, titolone rimasto tristemente famoso di quella mitica mattina di novembre del 2016. Lo fa pubblicando tra le risposte su Twitter a un editoriale del giornalista Jamelle Bouie, che da' appunto Trump per ossessionato da giornali e TV, paranoico su notizie vere che bolla per false, disperato per il calo di popolarità, in una parola finito, quella di Richard Winkler, che la dice chiara e brutale: "Please stop making people think that this man is defeated because he is not".

 

donald trump

Facciamola finita per favore di far credere alla gente che quest'uomo sia già sconfitto perché non lo è. E spiega meglio: "mister Bouie, riconosco che lei non ha fatto una predizione diretta e chiara della sconfitta di Trump. Ma c'è andato pericolosamente vicino. Torni indietro a leggere gli articoli e le opinioni del New York Times nel 2016 e vedrà simili quasi predizioni. Io rabbrividisco e mi chiedo qual sia lo scopo di credere a certi sondaggi quando per via dei collegi elettorali è impossibile predire qualsiasi cosa. Quella foto di Trump sulla pista è l'esempio perfetto di persone che ci dicono che noi vogliamo vedere Quella e' l'immagine pura è semplice di un uomo di 74 anni alla fine di una lunga giornata, niente di più e niente di meno, Fatela finita di far credere alla gente che quell'uomo è già sconfitto perché non è così".

 

JOE BIDEN BLACK LIVES MATTER

Winkler non è probabilmente neanche un elettore di Trump, è solo uno fra tanti stanco del coro di notizie fasulle, oppure e' vicino a quella maggioranza silenziosa che assiste da qualche settimana non solo alla fatica per l'economia di riprendersi dal covid che ha colpito il mondo intero, ma anche agli ostacoli che le sommosse degli antifa e Black Lives Matter frappongono alla riapertura delle attività dopo la chiusura forzata. Non ignorerei infine il fastidio della maggior parte degli americani per la furia iconoclasta. Siamo in un Paese nel quale la maggioranza canta l'Inno a memoria con la mano sul cuore e fa l' alzabandiera al mattino sul tetto di casa. Alle loro statue, equestri e non, gli americani hanno sempre tenuto.

 

Dev'essere per questa ragione che il più importante sondaggista americano, Nate Silver, fondatore di FiveThirtyEight, intervistato domenica scorsa da ABC, ha tenuto a dire che il presidente Trump puo' "absolutely win", senz'altro vincere le elezioni del 3 novembre 2020, nonostante il distacco significativo che in questo momento sembra avere rispetto al candidato Democratico ed ex vice di Obama, Joe Biden.

 

ABC e' un network televisivo decisamente anti Trump, ma Silver non si turba per questo e fa notare che Trump ha un sacco di tempo per recuperare e naturalmente può avere aiuto dal sistema del collegio elettorale che è diverso dal voto direttamente popolare.

JOE BIDEN BLACK LIVES MATTER

 

Spiega che Trump sta combattendo una guerra su due fronti: ha problemi nel Midwest da una parte e dall'altra in Arizona e Florida, ovvero Stati chiave per la sua rielezione. Poi conclude : "Voglio essere veramente chiaro, Trump può senz'altro vincere la rielezione, ma deve impegnarsi e lavorarci sopra molto".

 

Andrebbe probabilmente spiegato ai rampanti corrispondenti del tg1 TG de la7 o TG5. La giustificazione delle loro certezze su Biden vincitore, un personaggio sul quale nessuno indaga e quindi le molte ombre per il momento non sono venute fuori, si può spiegare dal fatto che ''si ispirano'' da CNN e altri network dem. Però dichiarazioni come quelle di Nate Silver sembrano essere sfuggite a tutti costoro.

 

nate silver

Eppure il sondaggista è stranoto negli ambienti dei media. Considerato il ragazzo prodigio del data Journalism, fino al 2016 non era abituato a sbagliare, Anche perché è intelligentissimo, colto, sa perfettamente che niente e' più idiota da parte di un sondaggista del tipo di rilevazioni al grido di 'Se si votasse oggi le cose andrebbero così", e sa che l'obiettivo di un vero pollster che voglia di essere il numero uno è sapere che cosa accadrà domani, buttarsi tra intuizione e divinazione, come con una sfera di cristallo.

 

42 anni, viene dal Michigan, passione per il Baseball, manco a dirlo ottimo giocatore di poker, prima di diventare famoso coi sondaggi i soldi li faceva così, ha applicato le regole delle scommesse sul baseball alla politica.

Poi Indovina nel 2008 che ce l'avrebbe fatta Obama contro McCain facendo calcoli corretti in 50 stati, e replica alla grande nel 2012, non solo, che sarebbe stato facile, prevedendo la seconda vittoria di Obama contro quel moscione di Romney, ma anche i risultati in tutti e 50 gli Stati.

 

Il suo sito si chiama Fivethirtyeight, 538 perché questo è il numero dei grandi elettori in palio alle elezioni, ovvero la somma dei Deputati e dei senatori americani, 438 + 100, metodo che gli Obamiani e i Clintoniani, dopo aver perso nel 2016 hanno tentato di mettere sotto accusa, Ma che i Padri fondatori della nazione vollero perché nessuno Stato troppo grande potesse prevalere sugli altri.

 

joe biden con mascherina

 Per un perfezionista come Silver lo smacco del 2016 resta un'onta mai superata, e non tollera che gli si dica che la ragione sta nel fatto che è un obamiano di ferro e che la fede politica lo avrebbe accecato. Il suo mea culpa si basa sul fatto che ammise di aver sottovalutato la rabbia e il senso di frustrazione dei maschi bianchi americani che si sentirono minoranza nel Paese che avevano sempre ritenuto il loro dopo 8 anni di Obama.

 

Sottovalutazione gigantesca, visto che era certo che HiIlary vincesse al 90%.

Grande lezione per un numero 1. Nel 2020 staremo a vedere come Nate Silver e 538 si comporteranno di qui al 3 novembre. Seguitelo con attenzione, lo dico agli amici del coretto, quelli che Trump è già finito e Biden è già presidente.

Ultimi Dagoreport

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…