vladimir putin matteo salvini russia

GLI AMERICANI AVEVANO “ATTENZIONATO” LA LEGA DA ALMENO DUE ANNI – NELL’AGOSTO DEL 2020, QUANDO ALLA CASA BIANCA C’ERA ANCORA TRUMP, UN RAPPORTO AMERICANO DI OLTRE CENTO PAGINE SI OCCUPAVA DEI LEGAMI DEL CARROCCIO CON MOSCA, ALLA LUCE DEL CASO METROPOL: NEL REPORT COMPARIVA ANCHE IL MOVIMENTO 5 STELLE – NEL DOCUMENTO SI PARLA DI UN CAMBIO DI STRATEGIA DEL CREMLINO: PRIMA DEL 2014 COSTRUIVA LEGAMI CON I CAPI DI GOVERNO, PERSONAGGI COME SCHROEDER E BERLUSCONI. POI HA INIZIATO “A PROMUOVERE IN MODO AGGRESSIVO POLITICI E PARTITI NON TRADIZIONALI” – LE TRE CATEGORIE DI CONTRIBUTI: BENEFICI TANGIBILI, SERVIZI MEDIATICI E INFORMAZIONI PREZIOSE…

Paolo Mastrolilli per “la Repubblica”

 

Josh Rudolph

C'è un documento che sembra la fotocopia del "cable" del segretario di Stato Blinken sulla corruzione russa, e include l'Italia. È il rapporto "Covert Foreign Money", scritto dall'Alliance for Securing Democracy del German Marshall Fund of the United States nell'agosto del 2020, quindi alla fine dell'amministrazione Trump.

 

L'autore principale è Josh Rudolph, Fellow for Malign Finance , che nel Consiglio per la Sicurezza Nazionale si era occupato di coordinare il lavoro delle agenzie federali sulle sanzioni contro la Russia. La Lega e il caso Metropol occupano un ampio spazio in questo studio di oltre cento pagine, dove compare anche il Movimento 5 Stelle.

 

Ancora una volta quindi è la Casa Bianca repubblicana a mettere sotto la lente il partito guidato dall'alleato ideologico Matteo Salvini, attraverso questa analisi realizzata da un suo ex alto funzionario.

 

SALVINI TRUMP

Il testo comincia così: «Oltre a strumenti più ampiamente studiati come attacchi informatici e disinformazione, i regimi autoritari tipo Russia e Cina hanno speso oltre 300 milioni di dollari per interferire nei processi democratici più di 100 volte in 33 paesi nello scorso decennio. La frequenza degli attacchi finanziari è aumentata in modo aggressivo, da due o tre all'anno prima del 2014, fino a 15 o 30 ogni anno dal 2016 in poi».

 

salvini putin conte

Sembra di leggere i rapporti di intelligence che hanno ispirato Blinken, a conferma di quanto bipartisan sia l'emergenza, con la differenza che qui si scende nei dettagli: 11 milioni di dollari a Marine Le Pen; 16 milioni stanziati dall'oligarca Oleg Deripaska per sovvenzionare il blocco europeo anti Nato, scoperti dai procuratori del Montenegro.

 

«Noi chiamiamo questo strumento di interferenza straniera "finanza maligna", definita come "il finanziamento di partiti politici stranieri, candidati, campagne, élite ben collegate o politicamente influenti, gruppi, spesso attraverso strutture non trasparenti progettate per offuscare i legami con uno stato nazione o i suoi delegati».

 

SALVINI SAVOINI

Quindi l'ex consigliere di Trump aggiunge: «Un 17% particolarmente aggressivo dei casi di finanza maligna non opera principalmente attraverso scappatoie legali. Gli esempi includono i profitti petroliferi russi destinati a finanziare la Lega in Italia».

 

Il rapporto rivela che il Cremlino pretende dagli oligarchi di «destinare parte delle loro ricchezze ad attività "patriottiche all'estero». Salvini ha sempre ripetuto di non aver mai ricevuto un rublo da Mosca, ma secondo il documento originato nei corridoi della Casa Bianca repubblicana il punto non è questo, perché ci sono «tre diverse sottocategorie di contributi stranieri a campagne, candidati e funzionari eletti: benefici tangibili, come prestiti finanziari o regali; servizi mediatici, come la manipolazione dei social media su misura; e informazioni preziose, come le ricerche sull'opposizione».

 

MATTEO SALVINI - SERGEY RAZOV - GIANLUCA SAVOINI

Il rapporto si concentra sul "Commodity enrichment", ossia «concedere ai donatori privilegiati lucrose posizioni nei mercati corrotti, oscuri e bizantini per le materie prime».

 

Ciò «può essere visto con tre esempi in Europa: il presunto contrabbando di diamanti dall'Africa, esportazioni scontate di petrolio in Italia, e transito di gas attraverso l'Ucraina».

 

Un altro strumento sono «le organizzazioni non profit, spesso segretamente sfruttate da poteri autoritari per trasferire finanziamenti agli attori politici; sovvenzionare i partiti che la pensano allo stesso modo; raggiungere specifici risultati politici o catturare le élite».

 

IL CREMLINO E LE ELEZIONI ITALIANE

L'inchiesta inquadra la vicenda del Metropol in un mutamento strategico del Cremlino: «Prima del 2014, Putin aveva costruito legami politici con l'Europa occidentale attraverso capi di stato amichevoli come Schröder, Berlusconi e, in misura minore, Sarkozy». Ma «la sua convinzione che la Russia abbia "interessi privilegiati" per violare la sovranità nazionale delle sue precedenti conquiste imperiali si è rivelata fondamentalmente in contrasto con l'ordine del dopoguerra».

 

Perciò, deluso, «Putin ha iniziato a promuovere in modo aggressivo politici e partiti non tradizionali. Ciò era fatto in parte per sviluppare alleati alternativi, fungendo da organizzazioni di facciata che sostengono l'accettazione da parte occidentale delle politiche russe aggressive. Tuttavia, tali alleati possono anche essere visti come combattenti in una forma di guerra politica: beni umani acquistati e pagati, destinati a servire, consapevolmente o meno, come misure attive per destabilizzare il consenso liberaldemocratico».

giuseppe conte vladimir putin

 

Con questa logica si arriva al Metropol, che l'ex consigliere di Trump viviseziona nei dettagli: «Sembra che l'accordo sia stato scoperto dai giornalisti prima che fosse chiuso.

Se fosse stato completato, probabilmente sarebbe stato illegale, in quanto lo sconto sul prezzo di circa 130 milioni di dollari superava il limite di 100.000 euro per i contributi politici in Italia al momento».

 

SALVINI TRUMP

Descrivendo il ruolo di Savoini da intermediario di Salvini, come Aleksandr Babakov, Vladimir Kornilov e Manuel Ochsen avevano fatto per Marine Le Pen, Thierry Baudet e Markus Frohnmaier, il rapporto nota che «ciò mostra come le relazioni del governo russo con l'estrema destra dell'Europa occidentale non siano più centralizzate all'interno del Kgb, come durante la Guerra Fredda, ma invece gestite da individui che sperano di impressionare il Cremlino».

 

matteo salvini come donald trump 1

Savoini è «lo sherpa di Salvini a Mosca. È presidente dell'Associazione Culturale Lombardia-Russia, domiciliata dal febbraio 2014 nella sede della Lega, che spinge costantemente la propaganda pro-Cremlino e ha legami con gruppi dell'estrema destra in Russia e in Europa. Il suo presidente onorario è Alexey Komov, rappresentante russo del Congresso mondiale delle famiglie, che funge da collegamento con Konstantin Malofeev». Il rapporto ricorda gli incontri di Savoini con Alexander Dugin, definito «l'ideologo fascista di Putin».

 

Così si arriva al 17 ottobre 2018, quando Salvini va a Mosca, partecipa ad una conferenza, «e poi secondo quanto riferito esce da una porta laterale per vedere segretamente il vice primo ministro russo Dmitry Kozak, uomo del circolo ristretto che sovrintende al settore energetico. L'incontro tra i due avrebbe avuto luogo nell'ufficio di Vladimir Pligin, potente membro del Partito Russia Unita di Putin con stretti legami con Kozak».

 

Savoini la mattina dopo partecipa all'incontro al Metropol con Ilya Andreevich Yakunin, che rappresenta Pligin, Andrey Yuryevich Kharchenko, che lavora per Dugin, e un terzo uomo identificato come Yuri. La delegazione italiana comprende Gianluca Meranda, che rappresenta la banca d'investimenti Euro-IB e dovrebbe fare da intermediario tra Rosneft ed Eni, che ha negato qualsiasi ruolo.

 

MATTEO SALVINI E PUTIN

Poi c'è «Francesco Vannucci, che sembra essere il responsabile dei meccanismi per incanalare lo sconto concordato del 4% sul prezzo alla Lega tramite gli intermediari ». Il resto lo raccontano le registrazioni dell'incontro, dove si parla di fornire diesel e kerosene russo a prezzi di favore. Il rapporto dice che i negoziati erano continuati fino a febbraio, e non erano andati a buon fine solo perché i media li avevano rivelati. Quindi cita anche i documenti del giornale spagnolo ABC sui presunti 3,5 milioni di euro regalati nel 2010 dal Venezuela a M5S.

 

salvini savoini

Il consigliere di Trump però non chiude qui la sua analisi, passando alla legge "Spazzacorrotti": «L'incontro a Mosca si è svolto il 18 ottobre 2018. All'epoca, l'unico limite ai finanziamenti esteri delle elezioni italiane era di 100.000 euro. Tuttavia il partner della coalizione della Lega (M5S ndr) stava spingendo una nuova legge anticorruzione che vietava completamente il finanziamento estero di partiti e candidati italiani. Nelle settimane successive all'incontro di Mosca, nove deputati della Lega hanno proposto un emendamento che avrebbe rimosso il divieto. Il testo è stato infine ritirato e la legge anticorruzione contenente il divieto di finanziamento estero è stata approvata nel dicembre 2018.

 

CLAUDIO DAMICO - MATTEO SALVINI - GIANLUCA SAVOINI

La Lega però è riuscita alla fine ad indebolire le restrizioni nell'aprile 2019. In quell'occasione ha aggiunto una disposizione in un disegno di legge economico non correlato, che ha modificato la legge in modo da escludere "fondazioni, associazioni e comitati" dal suo campo di applicazione », come rivelato da Repubblica. Ora però gli analisti americani si chiedono: l'obiettivo era consentire agli italiani emigrati di fare donazioni politiche, oppure riaprire la porta alle ingerenze appena denunciate da Blinken?

salvini savoinisalvini savoiniIL VIAGGIO DI SALVINI A MOSCA BY ELLEKAPPA

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni gennaro sangiuliano

DAGOREPORT - LE RESURREZIONI DI “LAZZARO” SANGIULIANO NON SI CONTANO PIÙ: “BOCCIATO” DA MINISTRO, RIACCIUFFATO IN RAI E SPEDITO A PARIGI, ORA SBUCA COME CAPOLISTA ALLE REGIONALI CAMPANE - ESSÌ: DIVERSAMENTE DAGLI IRRICONOSCENTI SINISTRATI, A DESTRA LA FEDELTÀ NON HA SCADENZA E GLI AMICI NON SI DIMENTICANO MAI - DURANTE I TRE ANNI A PALAZZO CHIGI, IL “GOVERNO DEL MERITO COME ASCENSORE SOCIALE” (COPY MELONI) HA PIAZZATO UNA MAREA DI EX DEPUTATI, DIRIGENTI LOCALI, TROMBATI E RICICLATI NEI CDA DELLE AZIENDE CONTROLLATE DALLO STATO - COME POTEVA LA STATISTA DELLA GARBATELLA DIMENTICARE SANGIULIANO, IMMARCESCIBILE DIRETTORE DEL TG2 AL SERVIZIO DELLA FIAMMA? IL FUTURO “GENNY DELON” ‘’ERA SALITO TALMENTE TANTO NELLE GRAZIE DELLA FUTURA PREMIER DA ESSERE CHIAMATO A SCRIVERE PARTE DEL PROGRAMMA DEI MELONIANI, INVITATO A CONVENTION DI PARTITO E, ALLA FINE, RICOMPENSATO ADDIRITTURA CON UN POSTO DI GOVERNO’’ - E’ COSÌ A DESTRA: NESSUNA PIETÀ PER CHI TRADISCE, MASSIMO PRONTO SOCCORSO PER CHI FINISCE NEL CONO D’OMBRA DEL POTERE PERDUTO, DOVE I TELEFONINI TACCIONO E GLI INVITI SCOMPAIONO… - VIDEO

giorgia meloni sigfrido ranucci elly schlein bomba

DAGOREPORT – DOBBIAMO RICONOSCERLO: GIORGIA MELONI HA GESTITO IN MANIERA ABILISSIMA IL CASO DELL'ATTENTATO A RANUCCI, METTENDO ANCORA UNA VOLTA IN RISALTO L'INETTITUDINE POLITICA DI ELLY SCHLEIN - GETTARE INDIRETTAMENTE LA RESPONSABILITA' DELL'ATTO TERRORISTICO ALLA DESTRA DI GOVERNO, COME HA FATTO LA SEGRETARIA DEL PD, È STATA UNA CAZZATA DA KAMIKAZE, ESSENDO ORMAI LAMPANTE CHE LE BOMBE SONO RICONDUCIBILI AL SOTTOMONDO ROMANO DEL NARCOTRAFFICO ALBANESE, OGGETTO DI UN'INCHIESTA DI "REPORT" - E QUELLA VOLPONA DELLA PREMIER HA RIBALTATO AL VOLO LA FRITTATA A SUO VANTAGGIO: HA CHIAMATO RANUCCI PER MANIFESTARGLI SOLIDARIETÀ E, ANCORA PIÙ IMPORTANTE, HA INVIATO TRE AUTOREVOLI ESPONENTI DI FRATELLI D’ITALIA (TRA CUI, BIGNAMI E DONZELLI) ALLA MANIFESTAZIONE INDETTA DAL M5S PER RANUCCI E LA LIBERTÀ DI STAMPA - DOPO L’ATTENTATO, NESSUNO PARLA PIÙ DI UN POSSIBILE PASSAGGIO DI "REPORT" A LA7: SIGFRIDO, ORA, È INTOCCABILE… - VIDEO

giorgia meloni antonio tajani maurizio casasco marina pier silvio berlusconi salvini

DAGOREPORT - TAJANI, UNA NE PENSA, CENTO NE SBAGLIA. IL SEGRETARIO DI FORZA ITALIA CI HA MESSO 24 ORE AD ACCORGERSI CHE GIORGIA MELONI HA STRACCIATO UNO DEI SUOI CAVALLI DI BATTAGLIA IN EUROPA: IL SUPERAMENTO DEL DIRITTO DI VETO. IL MINISTRO DEGLI ESTERI È RIUSCITO A PARTORIRE SOLO UNA DICHIARAZIONE AL SEMOLINO (“HA DETTO LA SUA OPINIONE, IO PENSO INVECE CHE SI DEBBA FARE QUALCHE PASSO IN AVANTI”), MENTRE È STATO ZITTO DI FRONTE ALLE INVETTIVE ANTI-RIARMO E CONTRO L’UE DEI PARLAMENTARI LEGHISTI. IL POVERINO È ANCORA STORDITO DALLA PROMESSA, SCRITTA SULLA SABBIA, CON CUI L'HA INTORTATO LA DUCETTA: SE FAI IL BRAVO, NEL 2029 TI ISSIAMO AL QUIRINALE AL POSTO DI MATTARELLA (E CI CREDE DAVVERO) – IN TUTTO QUESTO BAILAMME, TAJANI PROVA A METTERE LE MANI SULLA CONSOB CON UNA MOSSA DA ELEFANTE IN CRISTALLERIA: NOMINARE IL DEPUTATO AZZURRO MAURIZIO CASASCO. MA SI È DIMENTICATO DI COORDINARSI CON LA FAMIGLIA BERLUSCONI, CHE NON L’HA PRESA BENE…

donald trump vladimir putin benjamin netanyahu volodymyr zelensky

DAGOREPORT – TRUMP HA FINALMENTE CAPITO CHE NON POTEVA PERMETTERSI, COME È SUCCESSO A FERRAGOSTO IN ALASKA, DI FARSI PRENDERE DI NUOVO PER CULO IN MONDOVISIONE DA PUTIN - L’INCONTRO DI BUDAPEST NON POTEVA ASSOLUTAMENTE FINIRE CON UN NUOVO FALLIMENTO, MA DI FRONTE AL NIET DI MOSCA A OGNI COMPROMESSO, HA DOVUTO RINUNCIARE – ORA CI SONO DUE STRATEGIE: O RIEMPIE KIEV DI TOMAHAWK, MISSILI IN GRADO DI COLPIRE IN PROFONDITÀ LA RUSSIA, OPPURE SCEGLIE LA STRADA MORBIDA CHE VERRÀ LANCIATA DOMANI DAL CONSIGLIO EUROPEO (L’INVIO A KIEV DI 25 BATTERIE DI MISSILI PATRIOT) – L’INNER CIRCLE “MAGA” LO PRESSA: “L’UCRAINA? LASCIA CHE SE NE OCCUPI L’UE” –  IN USA MONTA L’ONDATA DI SDEGNO PER LA SALA DA BALLO ALLA CASA BIANCA - LA STRIGLIATA A NETANYAHU DEL TRIO VANCE-WITKOFF-KUSHNER… - VIDEO

niaf francesco rocca daniela santanche arianna meloni claudia conte zampolli peronaci

DAGOREPORT: METTI UNA SERA A CENA…I FRATELLI D’AMERICA! -SEMBRAVA DI ESSERE IN UN FILM DEI VANZINA AL GRAN GALA DEL NIAF, 2180 INVITATI, 218 TAVOLI DA 150MILA DOLLARI OGNUNO, OCCUPATI DAI BOSS DELLE PARTECIPATE DI "PA-FAZZO CHIGI" (DONNARUMMA, CATTANEO, FOLGIERO, ETC.), JOHN ELKANN CHE HA TRASFORMATO IL GIARDINO DELL'AMBASCIATA IN UN AUTOSALONE (TRA MASERATI E FERRARI, TRONEGGIAVA UN TRATTORE!), FINANZIERI VARI E DE LAURENTIIS, IL GOVERNATORE ROCCA E SANTANCHÉ - CAUSA SHUTDOWN DEL GOVERNO USA, NON C'ERA ALCUN TIRAPIEDI DI TRUMP: DELUSI COLORO CHE SOGNAVANO, ATTRAVERSANDO L'ATLANTICO, DI BANCHETTARE CON SUA MAESTÀ "THE DONALD" E LA SUA "RAGAZZA PONPON" GIORGIA MELONI - QUELLI DEL NIAF HANNO "COPERTO" IL BUCO DELLE AUGUSTE PRESENZE INVITANDO ARIANNA MELONI, UNICO SEGRETARIO POLITICO PRESENTE, CHE HA COSÌ RICEVUTO IL SUO BATTESIMO NELL'AGONE INTERNAZIONALE - NON POTEVA MANCARE L’ONNIPRESENTE CLAUDIA CONTE CHE SI È FATTA RITRARRE INSIEME ALL’AMBASCIATORE PERONACI, GIA’ CONSIGLIERE DIPLOMATICO DI PIANTEDOSI, E A QUEL MARPIONE DI PAOLO ZAMPOLLI, INVIATO SPECIALE DI TRUMP - LA PASTA SCOTTA E L’ESIBIZIONE DEL PREZZEMOLONE BOCELLI - VIDEO

matteo salvini alberto stefani luca zaia

DAGOREPORT - LUCA ZAIA MINACCIAVA DI DIVENTARE UN SERIO “PROBLEMA” PER MATTEO SALVINI E FORSE LO SARÀ: NON POTENDO IL “DOGE”, PER ORDINE DI SALVINI IN COMBUTTA CON MELONI, GUIDARE UNA LISTA A SUO NOME, UNA VOLTA SBATTUTO A CAPOLISTA IL SUO ENTUSIASMO POTREBBE SCEMARE E LA LEGA IN VENETO CORRE IL RISCHIO DI UN SORPASSO DI FRATELLI D'ITALIA - EVENTUALITA' CHE METTEREBBE DI NUOVO IN DISCUSSIONE LA LEADERSHIP DEL "CAPITONE" - I RAS LOCALI HANNO CRITICATO PER ANNI SALVINI, SENZA MAI AVERE IL CORAGGIO DI SFIDUCIARLO. QUESTA VOLTA, TRA UN VANNACCI CHE SI PRENDE I PIENI POTERI NEL PARTITO E I MALUMORI PER LA "CESSIONE" DELLA LOMBARDIA A FDI, UN FLOP IN VENETO POTREBBE ESSERE LA GOCCIA CHE FA TRABOCCARE IL VASO - SE SALVINI NON RIDE IN VENETO, ELLY SCHLEIN POTREBBE PIANGERE IN CAMPANIA: IL GRILLONZO ROBERTO FICO NON ENTUSIASMA E FA INCAZZARE DE LUCA CON LE SUE LEZIONCINE ETICHE SUI CANDIDATI. TANT'E' CHE TRA I FEDELISSIMI DI DON VICIENZO È PARTITO IL FUGGI FUGGI VERSO LE SIRENE DELLA DESTRA DI POTERE...