rino formica matteo renzi

ANCHE FORMICA (RINO) NEL SUO PICCOLO SI INCAZZA - L’EX MINISTRO SPARA A PALLETTONI SU RENZI E “ITALIA VIVA”: “SIAMO DISTRATTI DAI SUONI DI FONDO E LA NASCITA DEL GRUPPO AL SENATO CON IL PSI UNA PERNACCHIA” - “RENZI NON È L’UNICO NAPOLEONE IN GIRO, MA IN GENERE SONO NEI MANICOMI. DA BUONI AMICI QUELLI CHE LO HANNO SEGUITO SI COMPORTANO COME I MEDICI DEI PAZZI: DEVONO DIRGLI DI SÌ”

Tommaso Rodano per "il Fatto quotidiano”

RINO FORMICA 2

 

"Davvero mi chiamate alla immensa età di 92 anni per chiedermi di commentare le operazioni di Renzi?". Rino Formica, pezzo di storia della Repubblica, ex ministro a più riprese negli anni di Craxi, coniatore di aforismi celeberrimi sulla politica (il più inflazionato: "È sangue e merda"), non ha alcun desiderio di ragionare sull' argomento che gli sottoponiamo: al Senato i renziani di Italia Viva si sono associati al Psi di Riccardo Nencini.

 

MATTEO RENZI E MARIA ELENA BOSCHI

Così hanno potuto formare un gruppo autonomo invece di dover confluire nel Misto. Formica è recalcitrante. Si abbandona a una lunga e dotta riflessione sulla crisi della democrazia italiana (dei partiti, dei sindacati, della stampa, della magistratura); sull' anomalia del sistema istituzionale fino alla fine della Guerra fredda e ancora oggi; sui nodi irrisolti dell' integrazione europea. E poi, dopo lunghi minuti, cede: "Noi siamo distratti dai suoni di fondo. Ecco, la nascita del gruppo di Renzi al Senato è appunto un rumore di fondo. Direi una pernacchia".

 

L'immagine è nitida.

RINO FORMICA CRAXI

È un espediente: il regolamento del Senato, a differenza di quello della Camera, non consente la costituzione di un gruppo parlamentare se non sotto le insegne di un partito che aveva partecipato alle elezioni. È come i vecchi teatri del Sud che venivano costruiti con il contributo delle famiglie benestanti. Queste famiglie conservavano un "diritto di plateatico": avevano un palco tutto loro durante gli spettacoli.

 

RINO FORMICA

I socialisti al Senato hanno offerto il loro diritto di plateatico a Renzi. Ma cosa cambia assistere dal palco oppure dal loggione? Spettatore eri e spettatore rimani. Nella vita civile di un Paese attraversato da incubi di ogni genere - reali o immaginari - cosa vuole che cambi se un senatore di Italia Viva, o come cacchio si chiama, parli a nome del suo gruppo oppure a nome di un sottogruppo del Misto?

MATTEO RENZI ALLA LEOPOLDA CON NENCINI

 

Non le dispiace vedere il nome del Psi associato a Renzi?

L' eredità del Psi è già stata liquidata, stravolta. Sono trent' anni che si vanno a offrire in giro per uno strapuntino nell' autobus dell' uno o dell' altro partito. Non me ne occupo più. I simboli hanno un senso se mantengono la capacità di trasmettere i loro valori originali.

 

la forma fisica di matteo renzi 5

Tralasciando Nencini e il Psi, cosa ne pensa dell' operazione di Renzi?

Evidentemente era a disagio nel Pd, quel partito non gli dava più soddisfazione.

Renzi è nato qualche secolo dopo Napoleone, eppure non è l' unico Napoleone in giro, ce ne sono ancora tanti. Però in genere sono nei manicomi.

 

Bene.

NICOLA ZINGARETTI E MATTEO RENZI

Poi ci sono gli amici che hanno seguito Renzi in Italia Viva. Per questioni di fedeltà e lealtà, che non sono mica un disvalore. Da buoni amici, si comportano come i medici dei pazzi: devono dirgli di sì. Sono Napoleone? Sì, è vero, sei Napoleone. È la pazienza dei medici dei pazzi.

 

Benissimo. Questo gruppetto napoleonico però ha un potere di ricatto sul nuovo governo.

giuseppe conte con hamburger a new york

Guardi, questo governo si troverà presto a fare i conti con problemi ben più vitali.

Il ritorno del Bisconte

 

Sarà nelle condizioni di affrontarli?

Per ora il Conte bis è come l' aspirina: è servito ad abbassare la febbre, il che è un fatto positivo. Ma ha dei limiti. È diretto da un avvocato. Il quale avvocato, proprio per indirizzo culturale e professionale, ha il compito di difendere il proprio cliente. Finora ha difeso bene il cliente "governo". Ma è un segno della crisi: quando si chiamano gli avvocati significa che c' è da proteggere una posizione precaria. La politica non ha bisogno di avvocati, ma di condottieri, pensatori, guerrieri, lottatori. Un buon avvocato invece serve a difenderti dalle cause, a cercare di sfuggire alla durezza del giudizio e invocare la clemenza dei giudici.

 

RINO FORMICA

Se il giudice è l'Europa, sembra guardare con una certa benevolenza all' avvocato Conte.

Credo che l' Europa, piuttosto, guardi con una certa preoccupazione l' eventuale precipitare della situazione.

matteo salvini deejay al papeete di milano marittima 3

 

Poniamo che questo governo sia un' aspirina, come dice lei. Una volta che passa l' effetto, si rischia una febbre da cavallo. Quando si andrà a votare Salvini non sarà ancora più forte?

La crisi ha radici molto più profonde di Salvini. È il continuo deperire dei corpi organizzati della democrazia. Il male è alla radice, non nelle foglie; non è in un settore, un partito o un singolo personaggio. Salvini magari potrà pure essere accantonato: poi rimarrà il salvinismo della destra italiana. Io temo piuttosto che la disgregazione dei corpi, della trama organizzata della democrazia italiana, rischi di aprire le porte a soluzioni autoritarie.

matteo salvini annalisa chiricomatteo salvini a sabaudia 26

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”