christine lagarde

ANCORA STIAMO PAGANDO QUELLA FRASE DELLA LAGARDE (E LA PAGHEREMO CARA) - NON ERA UNA GAFFE, MA LA NUOVA LINEA DELLA BCE A TRAZIONE TEDESCA: L'AVVOCATO LAGARDE, INADATTA AL RUOLO, DEVE IL SUO MANDATO A BERLINO. E A DIFFERENZA DI DRAGHI NON HA L'AUTORITÀ PER SANARE LA FRATTURA NORD-SUD - L'IDEA DELLA MAGGIORANZA PILOTATA DA JENS WEIDMANN, CAPO DELLA BUNDESBANK, È CHE SONO I SINGOLI GOVERNI A DOVER INTERVENIRE. QUESTO AGIRE IN ORDINE SPARSO VIENE ANNUSATO DAGLI INVESTITORI COME IL SANGUE PER GLI AVVOLTOI…

 

 

Rosario Dimito per “il Messaggero

 

Sei banche centrali schierano una potenza di fuoco rovesciando sui mercati, con azione coordinata, una valanga di miliardi di dollari, di euro di yen e così via per contrastare la minaccia di una recessione. La Fed ha usato ancora una volta le armi tradizionali per combattere il nemico, tagliando interesse di 100 punti base fino allo 0-0,25% (livello che non si vedeva dal 2015) e mettendo sul tavolo 700 miliardi di dollari da destinare all'acquisto di T-bond per 500 miliardi e di Mbs (Mortgage-backed securit, cioè cartolarizzazione di crediti legati ai mutui) per i restanti 200 miliardi. Inoltre ha ridotto a zero la percentuale di riserve obbligatorie e dato accesso illimitato alla discount window, cioè una finestra di sconto, per 90 giorni.

Christine Lagarde

 

Di fatto, la banca guidata da Jerome Powell ha sparato quasi tutte le sue cartucce con intensità massima nel tentativo di limitare (attenzione, limitare e non eliminare) gli effetti negativi della diffusione del coronavirus. Basterà? Solo il tempo dirà. Oltre alla Fed, mosse accomodanti ieri mattina sono state annunciate anche dalla BoJ, la banca centrale del Giappone, che ha aumentato il piano di Qe da 6 a 12 trilioni di Yen (113 miliardi di dollari). La liquidità servirà ad acquistare corporate bond ed Etf.

 

INDIETRO DI 19 ANNI

Ma se Fed e BoJ hanno scoperto le loro carte, le banche centrali di Canada, Inghilterra, Svizzera, Cina hanno preferito intervenire - sembra massicciamente - senza però scoprire il loro gioco. Insomma, sembra di essere tornati al 2001, al tempo dell'attentato alle Torri Gemelle: solo allora fummo testimoni di un'azione così massiccia, con l'obiettivo di aumentare la liquidità nel sistema e permettere all'economia di continuare a funzionare. E' una lezione importante che venne appresa allora, replicata in un certo senso del 2008: agire subito e in modo concertato rafforza l'impatto delle decisioni prese.

 

l'esordio di christine lagarde alla guida della bce 6

Ma davvero tutte le banche si sono mosse all'unisono? A quanto è dato sapere, la Bce avrebbe iniziato con ritardo gli acquisti sul mercato di titoli in esecuzione della discutibile decisione presa dal board giovedì scorso dove i falchi del Nord Europa hanno frenato la mano di Christine Lagarde, fino a farle pronunciare quella frase rovinosa: «Bce non può chiudere gli spread».

 

Purtroppo all'interno di Francoforte permane una dannosa divisione che solo Mario Draghi aveva tenuto a bada. Fa rumore il movimentismo del capo economista di Eurotower, l'irlandese Philipe Lane, che ha cercato di correggere la gaffe della banchiera francese: «La Bce si riserva la possibile opzione di futuri tagli dei tassi». Aggiungendo, nell'intento di placare il polverone: «Siamo pronti a fare di più, ad adottare tutti i nostri strumenti» contro la fiammata degli spread.

christine lagarde wolfgang schaeuble

 

Perché un intervento più energico della Bce al fianco delle altre banche centrali sarebbe importante? «Nell'immediato la parola d'ordine è volatilità, non crisi, perché il sistema finanziario è robusto», è il commento di Stefano Caselli, professore di international finance alla Bocconi, «e molto dipenderà dalle capacità delle autorità monetarie e di vigilanza di infondere fiducia».

 

Lane, insieme ai rappresentati italiani nel board della Bce e ad altri 3-4 esponenti dell'Europa meridionale, spingono per una correzione di rotta che potrebbe avvenire nella riunione del 30 aprile. Ma potrebbe essere tardi perché tra un mese e mezzo l'economia sarà segnata dalle devastazioni di questi giorni, soprattutto sul fronte della liquidità nelle casse delle imprese.

 

jens weidmann christine lagarde

Se le aziende rallentano o si fermano del tutto, come accade in questi giorni a causa dell'emergenza sanitaria, non si produce fatturato. Perciò vengono meno le risorse per pagare fornitori e dipendenti o le rate dei prestiti alle banche, che a loro volta potrebbero chiudere i rubinetti del credito per non correre il pericolo di riempire un'altra volta i loro bilanci di Npl. In questo scenario le aziende, soprattutto le piccole, rischiano di fallire e quindi avviare piani di licenziamenti. Da qui l'urgenza di mettere a disposizione liquidità aggiuntiva. Purtroppo però l'idea della maggioranza pilotata da Jens Weidmann, capo della Bundesbank è che sono i singoli governi a dover intervenire.

mario draghi christine lagarde

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...