ARCURI NON SI COMANDA - IL SUPER COMMISSARIO DI CONTE NE HA SPARATA UN’ALTRA: “ABBIAMO GIÀ AVVIATO UN PIANO DI RAFFORZAMENTO DELLE RETI OSPEDALIERE COVID”. GIÀ? A 7 MESI DALL’INIZIO DELL’EMERGENZA SIAMO ANCORA PUNTO E A CAPO. IL BANDO È DI UNA SETTIMANA FA, LE OFFERTE ARRIVERANNO ENTRO IL 12. DOPODICHÉ, INIZIERÀ LA SOLITA CORSA CONTRO IL TEMPO. SÌ, CERTO: TIPO QUELLA PER I BANCHI, CHE ANCORA NON SONO ARRIVATI

-

Condividi questo articolo


DOMENICO ARCURI MASCHERINE DOMENICO ARCURI MASCHERINE

Alessandro Rico per “la Verità”

 

La peculiarità di Domenico Arcuri è che gli manca il senso del ridicolo. «Abbiamo già avviato un piano di rafforzamento delle reti ospedaliere Covid», ha arringato ieri. Capito? «Già». Come se fosse in anticipo. Eppure, il bando cui fa riferimento il commissario straordinario è partito il primo ottobre. Le offerte arriveranno entro il 12. Dopodiché, inizierà la solita corsa contro il tempo. Tipo quella per i banchi.

 

A proposito: Arcuri ha ribadito che li consegnerà tutti «entro ottobre». Significa che ne sta spedendo oltre 61.000 al giorno: le avete viste, no, le autostrade ingorgate di camion? Purtroppo, anche se, al convegno Fimmg a Villasimius, si è vantato di aver «stabilizzato 7.000 posti di terapia intensiva e 15.000 di subintensiva», lo Speedy Gonzales di Reggio Calabria è di nuovo in ritardo. Come sui reagenti. Come sulle mascherine. Come sugli arredi scolastici.

Domenico Arcuri Smascherato Foto Mezzelani GMT005 Domenico Arcuri Smascherato Foto Mezzelani GMT005

 

L'epidemia c'è da otto mesi, ma il bando per la «riorganizzazione della rete ospedaliera», che dovrebbe portare ad altri «3.500 posti stabili in intensiva e 4.500 in subintensiva», lui l'ha pubblicato una settimana fa. E sono proprio questi dettagli a smontare la narrazione del governo e del ministro Roberto Speranza. Quel tentativo di puntare il dito sui cittadini irresponsabili, che non mettono i Dpi, non rispettano le distanze e vanno a cena fuori.

 

Se emergenza è, significa che per mesi l'esecutivo ha dormito. L'emergenza, per definizione, è qualcosa che «emerge», che non si poteva prevedere, per cui non ci si poteva preparare. Aver dichiarato l'allerta il 30 gennaio, per poi mettersi a regalare protezioni alla Cina, finendo sguarniti, era già imperdonabile; ancora peggio è volerci dare a bere che, arrivati a oggi, non siamo ancora in grado di gestire la situazione con i mezzi ordinari.

Domenico Arcuri Myrta Merlino - ricevimento al quirinale 2011 Domenico Arcuri Myrta Merlino - ricevimento al quirinale 2011

 

Non si poteva immaginare che in autunno ci sarebbe stato un rialzo delle infezioni? Non ci si poteva premunire, arrivando a ottobre con le dotazioni ospedaliere ultimate? Non suona un po' comico parlare di piano «già» avviato, quando siamo ormai nella stagione in cui è possibile una recrudescenza del Covid?Sarà per queste ragioni che Arcuri, in mezzo a tante amenità, ha infilato anche qualche verità.

 

Ad esempio, ha ridimensionato la retorica della strage imminente, che il governo è tornato a cavalcare per preparare il terreno ad altre restrizioni draconiane: «Abbiamo dei numeri ancora nei limiti della normale gestione», ha assicurato il commissario. Che ha sottolineato: «Ieri [lunedì, ndr] eravamo il diciottesimo Paese per numero di contagiati e il 21 marzo eravamo il secondo. [...] Siamo attrezzati a contenere la forza di una eventuale seconda ondata pandemica». Fantastico.

 

DOMENICO ARCURI GIUSEPPE CONTE DOMENICO ARCURI GIUSEPPE CONTE

Ma il punto resta quello. O siamo messi bene, dunque l'emergenza non c'è, dunque non è necessario minacciare i ristoratori e mandare sul lastrico chi tiene la mascherina abbassata. Oppure l'emergenza c'è e dunque non è andato tutto bene, come da slogan; l'esecutivo non è stato fenomenale, come baltera qualcuno all'Oms; e, soprattutto, non ha senso catechizzarci a ottobre sulla necessità di «prepararci alla possibilità» che i contagi «crescano».

 

DOMENICO ARCURI DOMENICO ARCURI

Perché questa era un'eventualità cui bisognava pensare a giugno, quando la morsa dell'infezione si era allentata. Cosa faceva Speranza? Dov' era Giuseppe Conte? A che pensava Arcuri? Il commissario, giorni fa, è stato convocato dal Cts per un incontro di «preparazione» alla stagione autunnale e invernale, al fine di scongiurare «possibili mancanze» di Ffp2 e Ffp3 nei nosocomi. Ci rendiamo conto? Sui monti nevica, però Arcuri e il Cts si stanno ancora («già», direbbe lui) preparando all'inverno e alla potenziale penuria delle mascherine, per le quali l'ad di Invitalia avrebbe già dovuto garantire l'autonomia produttiva del Paese. Ecco qual è la vera emergenza: è che l'emergenza la gestiscono questi qui.

luigi di maio domenico arcuri fabrizio palermo luigi di maio domenico arcuri fabrizio palermo carlo calenda domenico arcuri carlo calenda domenico arcuri

 

DOMENICO ARCURI MASCHERINA DOMENICO ARCURI MASCHERINA

 

Domenico Arcuri Smascherato Foto Mezzelani GMT007 Domenico Arcuri Smascherato Foto Mezzelani GMT007 domenico arcuri domenico arcuri Domenico Arcuri Smascherato Foto Mezzelani GMT003 Domenico Arcuri Smascherato Foto Mezzelani GMT003

 

Condividi questo articolo

FOTOGALLERY


ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – L’INSOFFERENZA DI AMADEUS VERSO LA RAI È ESPLOSA DURANTE IL FESTIVAL DI SANREMO 2024, QUANDO IL DG RAI  GIAMPAOLO ROSSI, SU PRESSIONE DEI MELONI DI PALAZZO CHIGI, PROIBI' AI RAPPRESENTANTI DELLA PROTESTA ANTI-GOVERNATIVA DEI TRATTORI DI SALIRE SUL PALCO DELL'ARISTON - IL CONDUTTORE AVEVA GIÀ LE PALLE PIENE DI PRESSIONI POLITICHE E RACCOMANDAZIONI PRIVATE (IL PRANZO CON PINO INSEGNO, LE OSPITATE DI HOARA BORSELLI E POVIA SONO SOLO LA PUNTA DELLA CAPPELLA) E SI È LANCIATO SUI DOLLARONI DI DISCOVERY – L’OSPITATA “SEGRETA” DI BENIGNI-MATTARELLA A SANREMO 2023, CONSIDERATA DAI FRATELLINI D’ITALIA UN "COMIZIO" CONTRO IL PREMIERATO DELLA DUCETTA, FU L'INIZIO DELLA ROTTURA AMADEUS-PRESTA…

DAGOREPORT - DOVE VA IL PD, SENZA LA BANANA DELLA LEADERSHIP? IL FALLIMENTO DI ELLY SCHLEIN È SOTTO GLI OCCHI DI TUTTI. GENTILONI È UNA “SAPONETTA” SCIVOLATA DA RUTELLI A RENZI, PRIVO DI PERSONALITÀ E DI CARISMA. QUALITÀ ASSENTI ANCHE NEL DNA DI FRANCESCHINI, ORLANDO E GUERINI, PER NON PARLARE DI BONACCINI, CHE HA LO STESSO APPEAL DI UNA POMPA DI BENZINA - ECCO PERCHÉ, IN TALE SCENARIO DI NANI E BALLERINI, SOSTENUTO DAI MAGHI DELL’ULIVO BAZOLI E PRODI, BEPPE SALA POTREBBE FARCELA A RAGGRUPPARE LA SINISTRA E IL CENTRO E GUIDARE LE ANIME DIVERSE E CONTRADDITTORIE DEL PD. NELLO STESSO TEMPO TROVARE, ESSENDO UN TIPINO PRAGMATICO, UN EQUILIBRIO CON L’EGO ESPANSO DI GIUSEPPE CONTE E SQUADERNARE COSÌ UNA VERA OPPOSIZIONE AL GOVERNO MELONI IN CUI SCHLEIN HA FALLITO