ARCURI, PREPARA GLI SCATOLONI! – LA DE-D’ALEMIZZAZIONE DELLE PARTECIPATE PUBBLICHE È APPENA INIZIATA: FATTO FUORI RODOLFO ERRORE DA SACE, ORA NEL MIRINO DEL GOVERNO C’È IL PESCE GROSSO, L’AD DI INVITALIA DOMENICO ARCURI, ENTRATO NELLE GRAZIE DI CONTE GRAZIE ALL'INTERMEDIAZIONE DI “BAFFINO” – GIORDO IN FINCANTIERI E IACOVONE IN WEBUILD: GLI UOMINI LEGATI ALL’EX PREMIER MESSI NEL MIRINO DA MARIO DRAGHI

-

Condividi questo articolo


MASSIMO DALEMA MASSIMO DALEMA

Valerio Valentini per “il Foglio”

 

L’ultimo, in ordine di tempo, è stato Rodolfo Errore. Il prossimo, già da tempo in cima alla lista, sarà Domenico Arcuri. Insomma c’è della scientificità, in questo apparente accanimento. Rimuovere dai posti di comando tutti gli uomini riconducibili a Massimo D’Alema.

 

RODOLFO ERRORE RODOLFO ERRORE

Nel “metodo Draghi” sulle nomine c’è anche questo: nel ridefinire la mappa del potere nelle grandi o piccole partecipate di stato, la rimozione dei “baffetto boys”, come qualcuno li chiama tra il Mef e Palazzo Chigi, è una costante. La scorsa settimana Sace ha visto la rimozione del presidente, Errore, e dell’ad, Pierfrancesco Latini.

 

Domenico Arcuri Domenico Arcuri

Ufficiale di ferro il primo, soldato di complemento il secondo nella folta truppa di riservisti della Repubblica al servizio dell’ex premier, erano stati nominati nel 2019 da Roberto Gualtieri, dalemiano pure lui, manco a dirlo. Era l’epoca del BisConte, quella: e il Conte Max si divertiva da matti a suggerire, indirizzare, condizionare le scelte del premier e dei suoi ministri. Anche l’ad di Invitalia fu scelto come commissario straordinario per la lotta al Covid, con gli onori e il clamore che ne seguì, non senza il beneplacito di D’Alema. Con Draghi è cambiato tutto.

 

DOMENICO ARCURI GIUSEPPE CONTE DOMENICO ARCURI GIUSEPPE CONTE

Rimosso Errore, in avviso di sfratto Arcuri, e non solo. Perché anche dietro la mancata promozione, e anzi la bocciatura, di Giuseppe Giordo in Fincantieri, e anche dietro l’oscurarsi della stella di Donato Iacovone, presidente di Webuild, pare ci sia una pregiudiziale antidalemiana. C’è chi parla di risentimenti, di un puntiglio di Draghi nel vendicarsi di chi avrebbe ostacolato la sua ascesa al Quirinale.

 

GIUSEPPE GIORDO GIUSEPPE GIORDO

E chi – specie dalle parti di Via Veneto, sponda americana – parla più che altro di un riassetto della bussola strategica: di un rinnegamento non tanto del D’Alema in sé, ma dell’apertura alla Cina che l’ex premier rappresenterebbe. Il friendshoring, quel rafforzamento della collaborazione economica sull’asse euroatlantico, impone i suoi sacrifici. I sacrificati capiranno, che non è una questione personale.

 

 

ARTICOLI CORRELATI

 

 

 

 

 

MASSIMO DALEMA GIUSEPPE CONTE MASSIMO DALEMA GIUSEPPE CONTE

DONATO IACOVONE 1 DONATO IACOVONE 1

I VENTILATORI DI DOMENICO ARCURI I VENTILATORI DI DOMENICO ARCURI domenico arcuri domenico arcuri domenico arcuri e i banchi monoposto domenico arcuri e i banchi monoposto DOMENICO ARCURI DOMENICO ARCURI

PIERFRANCESCO LATINI PIERFRANCESCO LATINI rodolfo errore rodolfo errore

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOFILOSOFIA: ‘’IL PENSIERO DEBOLE” SPIEGATO AL POPOLO - ADDIO SCUDO CROCIATO, IN SOFFITTA FALCE E MARTELLO, BENVENUTI NEGLI ANNI OTTANTA. SI È CHIUSO IL CICLO DELLA POLITICIZZAZIONE. A CHE SERVE, ARMATI DI SACRA IDEOLOGIA, SCAVARE ALLA RICERCA DELLA “VERITÀ” QUANDO POI, UNA VOLTA RISALITI IN SUPERFICIE, QUELLA “VERITÀ” NON CI SERVE A UN CAZZO, VISTO LA VELOCITÀ DEI CAMBIAMENTI NELLA SOCIETÀ? LA REALTÀ VA FRONTEGGIATA CON “DEBOLEZZA”, A MO’ DI UN SURFISTA CHE SA BENE CHE AFFRONTANDO L’ONDA FINIRÀ A GAMBE ALL’ARIA, MEGLIO CAVALCARLA E ARRIVARE ALLA RIVA…

DAGOREPORT! GIORGIA IN AMBASCE: E ADESSO, CHE SI FA CON LA PITONESSA? SCARTATO IL RIMPASTO DI GOVERNO, CON SALVINI E TAJANI CHE NON VEDONO L’ORA DI REGOLARE I CONTI, PER LA DUCETTA LA VIA PIÙ SEMPLICE È SOSTITUIRE L’ESUBERANTE MINISTRA. SE NON RASSEGNA LE DIMISSIONI, GIÀ È PRONTA UNA MOZIONE PARLAMENTARE DI SFIDUCIA DA PARTE DI PD E M5S - CONVINCERE LA “CRUDELIA DE MONA” A FARSI DA PARTE NON SARÀ UN’IMPRESA SEMPLICE: GODE DELLA PROTETTIVA AMICIZIA DELLA SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA E LEI SA BENISSIMO CHE, IN CASO DI DIMISSIONI, LA SUA VITA POLITICA VERRÀ INGHIOTTITA IN UN CONO D’OMBRA PER SCOMPARIRE TRA GLI OMBRELLONI-CHIC DEL TWIGA A FARE LA BAGNINA - L’IRA DELLA DANIELONA CI STA TUTTA. MA NON È IL CASO DI BUTTARLA SUL COMPLOTTISMO: IN POLITICA L’ARROGANZA NON PAGA MAI, PRIMA O POI LA RUOTA GIRA E QUEL FASCICOLO CHE STAVA ABBANDONATO IN UN CASSETTO DELLA PROCURA, MAGARI PERCHÉ NON SI TROVAVA MAI IL TEMPO DI SEGUIRLO, DI COLPO RICOMPARE BELLO E SPOLVERATO SULLA SCRIVANIA DEI PM… 

L’ENNESIMO SGAMBETTO DELLA LEGA A GIORGIA MELONI: IL PRESIDENTE DEL FRIULI VENEZIA GIULIA, MASSIMILIANO FEDRIGA, BOCCIA IL PROGETTO DEL GRUPPO UCRAINO “METINVEST” (GLI STESSI DELL’ACCIAIERIA AZOVSTAL) DI COSTRUIRE NELLA SUA REGIONE UN IMPIANTO UTILE PER LA RICOSTRUZIONE DEL PAESE DISTRUTTO DALLA GUERRA – IL PROBLEMA È CHE SORA GIORGIA HA STRETTO ACCORDI COMMERCIALI CON L’UCRAINA, IMPEGNANDOSI NELLA RICOSTRUZIONE DEL PAESE, E ORA TIRA ARIA DI FIGURACCIA INTERNAZIONALE…