giuseppe conte beppe grillo

ARMAGEDDON A 5 STELLE – MARCELLO SORGI: “BEPPE GRILLO PUNTA SU UNA SORTA DI DISTRUZIONE DELLA SUA CREATURA PRIMA CHE L'ASSEMBLEA SI CONCLUDA. UNA SORTA DI CUPIO DISSOLVI STILE ‘MUOIA SANSONE CON TUTTI I FILISTEI’. UN PIANO NON DEL TUTTO IRREALIZZABILE” – LO SHOWDOWN DOPO LE REGIONALI IN UMBRIA: “CHE POSSIBILITÀ AVREBBE CONTE DI EVITARE IL MASSACRO QUOTIDIANO E LIMITARNE GLI EFFETTI IN UN'ELEZIONE IN CUI IL CENTROSINISTRA POTREBBE CONTENDERSI CON IL DESTRACENTRO LA GUIDA DELLA REGIONE? REALISTICAMENTE, POCHE…”

1. GRILLO PUNTA A DISTRUGGERE IL M5S DI CONTE

Estratto dell’articolo di Marcello Sorgi per “La Stampa”

GIUSEPPE CONTE VS BEPPE GRILLO

 

La disfida Grillo-Conte s'è arricchita ieri di un nuovo capitolo, sotto forma di una specie di parabola scritta dal Garante-Fondatore per accusare Conte di essere una persona falsa, e suggerire ai pentastellati (quelli almeno che ancora lo ascoltano) di non fidarsi di lui.

 

[…] Grillo […] punta su una sorta di distruzione della sua creatura prima che l'Assemblea si concluda. Una sorta di cupio dissolvi stile "muoia Sansone con tutti i Filistei". Un piano non del tutto irrealizzabile, se si riflette sulle conseguenze che lo scontro […] ha già avuto sul risultato della Liguria, in cui Conte ha dimezzato i voti rispetto alle elezioni europee dell'8 giugno, anche per il forte disorientamento del suo elettorato. E potrebbe avere sulle regionali in Umbria, previste il 17 e 18 novembre.

LOTTA CONTINUA TRA GIUSEPPE CONTE E BEPPE GRILLO - MEME BY EDOARDO BARALDI

 

Che possibilità avrebbe Conte di evitare il massacro quotidiano e limitarne gli effetti in un'elezione in cui, grazie al fatto che si presenta unito, il centrosinistra potrebbe contendersi con il destracentro la guida della regione? Realisticamente, poche.

 

Essendo da escludere una tregua, perché la lite è andata oltre il livello di guardia, con il plateale licenziamento di Grillo, e l'annuncio del mancato rinnovo del suo contratto da 300 mila euro alla vigilia dell'appuntamento elettorale, le speranze di Conte sono affidate alla sua capacità di convincere il popolo dei 5 stelle che malgrado Grillo non tutto è ancora perduto.

 

giuseppe conte beppe grillo

2. “PENSI SIA VERO, È FALSO”, GRILLO STUZZICA CONTE E LA MINORANZA ATTACCA: M5S TORNI TERZA VIA

Estratto dell'articolo di Matteo Pucciarelli per “la Repubblica”

https://www.repubblica.it/politica/2024/11/02/news/grillo_stuzzica_conte_m5s_terza_via-423592786/

 

Un po’ criptico e un po’ no, Beppe Grillo è ancora lì, a punzecchiare Giuseppe Conte: «Anche persone che pensiamo siano vere sono false », scrive stavolta sul suo blog. Il titolo del post è “Certe idee sono false ma dovrebbero essere vere”, dove si spiega che «in ognuno di noi c’è un piccolo terrapiattista». […]

 

BEPPE GRILLO E GIUSEPPE CONTE - ELEZIONI REGIONALI IN LIGURIA - VIGNETTA BY ROLLI PER IL SECOLO XIX

Intanto in vista dell’assemblea costituente a Roma del 23 e 24 novembre la minoranza filo-genovese si sta organizzando con un documento redatto dai cosiddetti “figli delle stelle”. Sono 27 pagine di contestazioni all’attuale guida e una serie di proposte programmatiche per il futuro. Dietro a questo lavoro c’è un pezzo del movimento giovanile, e vedendo le iniziative online finora organizzate si intuiscono i “grandi” che gli gravitano attorno: l’ex ministro Danilo Toninelli, la vicepresidente del Senato Mariolina Castellone e, non in chiaro, la ex sindaca di Roma Virginia Raggi.

 

Prima recriminazione alla gestione dell’attuale presidente: «Verticismo e assenza di partecipazione». Seconda: «Non condividiamo l’autodefinizione di forza appartenente al campo progressista se intesa come posizionamento politico che ci collocherebbe obbligatoriamente al fianco o, ancor peggio, all’interno del centrosinistra».

 

video di beppe grillo contro giuseppe conte

Per questa ragione — si legge — il M5S «deve tornare ad imporsi nel panorama politico come la terza via alla destra e alla sinistra: stare più a sinistra delle sinistre sulle politiche sociali, del lavoro e ambientali, e più a destra delle destre nel sostegno alle piccole e medie imprese, sulle politiche industriali e gli investimenti strategici, infrastrutturali e tecnologici».

 

Dopodiché, da statuto il mandato a presidente di Conte scadrà ad agosto 2025 e quindi una possibilità è che all’assemblea di fine novembre venga messa ai voti una riconferma del suo ruolo. Erano state ipotizzate anche delle dimissioni, opzione che sarebbe stata scartata. Ma il tutto sarebbe un modo per rafforzare la leadership del già presidente del Consiglio, che magari si ritroverà ulteriormente minata dai risultati alle regionali in Emilia-Romagna e Umbria, dove le previsioni per i 5 Stelle non sono affatto buone.

ABBIAMO ABOLITO GRILLO - LA PRIMA PAGINA DEL TEMPO SULLO SCAZZO CON CONTE

 

Poi c’è la questione del limite dei due mandati che assilla un bel pezzo di gruppo parlamentare, presente e passato: in tanti aspettano il superamento e senza, già si parla di una quindicina di persone pronte a lasciare il partito.

 

[…]  il presidente vive queste settimane chiuso in una specie di fortino, per così dire: la fatica a fidarsi degli altri, i suoi cinque vicepresidenti messi ai margini, l’organizzazione dell’assemblea appaltata all’esterno (finanche per la comunicazione), ogni ipotetica figura emergente guardata con sospetto. Insomma, un’aria difficile da respirare.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…