belpietro salvini

ARRIVANO LE MANETTE! - BELPIETRO AVVERTE SALVINI: “DA GIORNI SI MORMORA DI UN'INCHIESTA IN GRADO DI SCUOTERE LA SANITÀ LOMBARDA, UN'INDAGINE DI CUI GLI ARRESTI DELLE SCORSE SETTIMANE SAREBBERO STATI SOLO L'ANTIPASTO. I PROVVEDIMENTI DELL'AUTORITÀ GIUDIZIARIA COLPIREBBERO AL CUORE LA LEGA, CON IL RISULTATO DI SPEGNERNE ANCHE LE RESIDUE AMBIZIONI ELETTORALI. SALVINI SAREBBE MESSO CON LE SPALLE AL MURO, INDOTTO A SCENDERE A PATTI PER…”

Maurizio Belpietro per “la Verità”

 

maurizio belpietro con matteo salvini (3)

In vista del 26 maggio Lega e 5 stelle continuano a suonarsele di santa ragione.

Chi sia interessato alle ultime notizie della rissa quotidiana fra fratelli-coltelli le può trovare nelle pagine interne. Invece che del solito balletto quotidiano, qui infatti preferiamo parlare di ciò che potrebbe accadere dopo il voto, cioè quando la campagna elettorale per le europee sarà conclusa.

 

C'è chi pronostica che a urne chiuse si aprirà la crisi e che Matteo Salvini non solo andrà all' incasso, cioè farà fruttare il bottino politico della consultazione popolare, ma liquiderà il governo e con esso anche il presidente del Consiglio. La tesi è suffragata dai molti segnali d' insofferenza nei confronti del premier che giungono dalle file leghiste, ultimo dei quali quello di Giancarlo Giorgetti, un tipo che è talmente abituato a centellinare le parole da pronunciarne il meno possibile. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, ieri sulla Stampa, si è lasciato sfuggire un'accusa precisa a Giuseppe Conte, che da avvocato del popolo si sarebbe auto retrocesso ad avvocato difensore dei 5 stelle.

 

GIORGETTI E SALVINI

A colpire non è tanto il genere di accuse (in campagna elettorale se ne sentono di tutti i colori), ma semmai il tono ultimativo con cui vengono enunciate, un tono che non pare lasciare spazio a retromarce. È vero che in politica non bisogna mai dire mai, però è altrettanto vero che quella leghista sembra una reazione dettata più dal logoramento che dal calcolo politico.

 

Salvini, Giorgetti e gli altri colonnelli del Carroccio non ne possono più e considerano giunta al capolinea la collaborazione politica con i pentastellati, tanto che preparerebbero il distacco, se non immediatamente dopo le europee, per lo meno dopo l'estate. Finirà così, con una crisi e nuove elezioni a distanza ravvicinata? Se avessimo dovuto rispondere qualche mese fa, avremmo detto di sì. Ma oggi non ne siamo più molto sicuri, anche perché con l' approssimarsi del voto si infittiscono le voci più strane, tutte non molto tranquillizzanti sul futuro politico del nostro Paese.

 

ARMANDO SIRI MATTEO SALVINI

La prima indiscrezione riguarda l'esito politico della consultazione indetta per la prossima domenica. A differenza di quel che ci si immaginava fino a qualche settimana fa, dalle urne potrebbe non uscire un segnale chiaro, tale da confermare o rimettere in discussione gli equilibri politici di casa nostra. Sì, la Lega aumenterà i propri voti, ma senza sfondare, cioè senza raggiungere quella cifra con il 3 davanti che veniva data per certa solo fino a poco tempo fa.

 

Il caso Siri, l'inchiesta sulla Lombardia, le polemiche per il libro con Casapound e gli attacchi su sicurezza e migranti avrebbero un po' sgonfiato le vele della nave corsara timonata dal capitano leghista. E però di questo rallentamento non si avvantaggerebbe nessuno.

 

attilio fontana 3

Non i 5 stelle, che comunque rimarrebbero molto lontani dal risultato del 4 di marzo dello scorso anno, non il Pd, che a ogni buon conto resterebbe sotto quota Bersani, ossia lontano dall'ultimo risultato appena decente conquistato dal partito. Quanto agli altri, più a meno si spartirebbero le briciole. Insomma, dalle urne non spunterebbe nessuna rivoluzione e ciò potrebbe spegnere gli entusiasmi di chi si immaginava un gran ribaltone.

E qui veniamo alla seconda parte dei sussurri, quelli che preoccupano di più.

 

Chiusa la campagna elettorale si aprirebbero le porte del carcere. Sì, da giorni si mormora di un' inchiesta in grado di scuotere la sanità lombarda, un' indagine di cui gli arresti delle scorse settimane sarebbero stati solo l' antipasto. I consiglieri di Forza Italia in cella e l'avviso di garanzia al governatore Attilio Fontana sarebbero state le prove generali di un'operazione assai più pesante, che i meglio informati danno per imminente.

tria di maio salvini conte

 

Manco a dirlo, i provvedimenti dell' autorità giudiziaria colpirebbero al cuore la Lega, con il risultato di spegnerne anche le residue ambizioni elettorali. All' uno-due (meno voti di quelli attesi, più avvisi di garanzia) seguirebbe poi il solito contorno di attacchi, sia sul fronte dei 49 milioni di rimborsi elettorali sia sull'immigrazione. Risultato, Salvini sarebbe messo con le spalle al muro, indotto a un passo indietro o per lo meno a scendere a patti, in particolare sulle misure economiche da adottare subito dopo l' estate. In pratica si vorrebbe far digerire al leghista una manovra con i fiocchi, così da mettere una pietra tombale sulle sue ambizioni e su quelle del suo partito.

CONTE SALVINI DI MAIO BY SPINOZA

 

Non è finita. Una volta rosolato per bene Salvini e scolorito al punto giusto Luigi Di Maio, arriverà il via libera alle elezioni politiche anticipate, con l'obiettivo di avere per la prossima primavera un nuovo Parlamento, con rapporti di forza diversi dagli attuali, cioè con Lega e 5 stelle senza maggioranza. Vi state chiedendo dove si voglia andare a parare? Beh, la risposta è semplice: nel 2022 si deve eleggere il futuro presidente della Repubblica e né l'Europa né quelli che contano in Italia vogliono che a decidere il capo dello Stato siano Salvini e Di Maio.

 

Al Quirinale preferiscono sia eletto qualcuno che garantisca i vecchi equilibri, più che i nuovi. Non sappiamo se le cose andranno così. Nel caso, altro che Paese in mano ai sovranisti: la nostra ancora una volta si rivelerebbe una Repubblica a sovranità limitata. Ecco perché il voto di domenica è ancora più importante.

Ultimi Dagoreport

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...