#Expo2023, il voto di oggi:
? Inizio dell'assemblea del BIE alle ore 13 a Parigi. Partecipano 182 Paesi
? Roma (Italia), Busan (Sud Corea) e Riyad (Arabia Saudita) avranno 20 minuti ciascuna per l'ultima illustrazione del dossier
? Segue il voto segreto, il cui esito è atteso…
— Ultimora.net - POLITICS (@ultimora_pol) November 28, 2023
OGGI IL VOTO PER EXPO 2030: ROMA TEME IL TERZO POSTO. URSO A RIAD PER I FONDI SAUDITI
Estratto dell'articolo di Gianluca De Rosa per www.ilfoglio.it
E’ il giorno decisivo. Questo pomeriggio l’Assemblea generale del Bureau International des Expositions voterà quale città tra Roma, la saudita Riad e la coreana Busan ospiterà l’esposizione universale del 2030. Ore frenetiche prima di un verdetto che rischia di avere il sapore di una débâcle.
L’Italia punta al secondo posto, con la speranza di ribaltare la partita al ballottaggio, ma teme di arrivare terza. I delegati sono 182, uno per stato, il voto è segreto. Al primo turno si vince con i due terzi delle preferenze (120). Se nessuno ci arriva (ed è molto probabile), al ballottaggio se la vedono le due città più votate.
Come già raccontato dal Foglio Giorgia Meloni non sarà a Parigi. Al suo posto dovrebbe andare la sottosegretaria agli Esteri Maria Tripodi. Una scelta che sa di resa. Per mostrare però che il governo ci mette almeno virtualmente la faccia, Meloni invierà al Bie un videomessaggio. Ieri intanto a far storcere il naso a chi si sta battendo per la candidatura di Roma ci ha pensato il ministro dello Sviluppo economico Adolfo Urso. Mentre a Parigi i nostri ambasciatori davano la caccia all’ultimo voto disponibile, a Riad, la favorita per la vittoria, Urso incontrava i vertici del Pubblic investment fund saudita.
Un meeting per attrarre in Italia gli investimenti arabi in settori come quello energetico, dei veicoli elettrici, immobiliare, sport e lusso con una tempistica non fortunatissima. Alla riunione con il ministro c’erano anche i manager di diverse aziende del nostro paese. Non un bel viatico il giorno prima del voto.
Nei scorsi giorni era arrivata la notizia che anche stati che negli ultimi mesi hanno firmato accordi molto celebrati dal governo, come Tunisia e Albania, non voteranno per Roma. Insomma, il governo nelle ultime settimane è apparso fiacco in questa sfida. [...]
Una notizia interessante – più che per Expo per il messaggio geopolitico che contiene arriva dal Medio oriente. Israele ha annunciato ieri di aver cambiato idea: questo pomeriggio non voterà più Riad, ma Roma. La città saudita rimane comunque la favorita, forte di un investimento di oltre 8 miliardi a supporto della candidatura stanziati dal principe ereditario e primo ministro Mohammad Bin Salman che sogna di celebrare così la sua Vision 2030. [...]
EXPO 2030 - CITTA CANDIDATE E TAPPE
ACCORDO CON I SAUDITI PER CERCARE TERRE RARE IN AFRICA
Estratto dell'articolo di Diego Longhin per “La Repubblica”
Orientare la rotta verso l’Africa in cerca di materie prime o recuperare quelle esistenti, non finite già in mano a società cinesi o russe. Italia e Arabia Saudita potrebbero unire le forze per centrare l’obiettivo. Presentandosi insieme la capacità finanziaria e tecnologica dei due Paesi si moltiplicherebbe e il tandem italo-saudita giocherebbe un ruolo di primo piano, nel continente africano, in una partita fondamentale: la conquista delle terre rare, o elementi fondamentali per le nuove tecnologie come cobalto, rame, litio.
La partnership sul comparto minerario tra Italia e Arabia Saudita darebbe una prospettiva ai due Paesi. Anche di questo hanno parlato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, impegnato negli ultimi tre giorni in un tour della penisola arabica, e il presidente della Commissione Reale di Jubail e Yanbu, Khalid Al Saalem. Seconda puntata dopo il primo forum italo-saudita, a settembre a Milano, sugli investimenti in Italia.
Con la visita a Riad, Urso ha fatto un passo avanti, sfruttando il fondo sovrano da 1 miliardo che l’Italia sta per varare, aperto ai privati, e gettando le basi per collaborazioni più strette tra i due Paesi nel settore minerario e nella filiera delle lavorazioni delle materie prime critiche in Africa, oltre che in Italia e in Arabia Saudita. Uno degli obiettivi sarebbe quello di rompere il duopolio di Cina e Russia. [...]
Il ministro, accompagnato da Giovanna Della Posta, ad di Invimit, si è confrontato anche con il numero uno di Pif, il fondo sovrano dell’Arabia Saudita, Saad Alkroud, rispetto alla ricerca di materie prime e agli investimenti in Italia. [...]
QUESTION TIME DI ADOLFO URSO ALLA CAMERA