matteo salvini roberto vannacci

ARRIVEREMO ALLA "LEGA PER VANNACCI PREMIER"? - DOPO L’EXPLOIT ALLE EUROPEE, NEL CARROCCIO TEMONO CHE IL GENERALE, CHE RISCHIA IL PROCESSO AL TRIBUNALE MILITARE PER ISTIGAZIONE ALL'ODIO RAZZIALE, POSSA INSIDIARE LA LEADERSHIP DI SALVINI NELLA LEGA – IL MILITARE ASSICURA DI NON VOLER SCALARE IL PARTITO MA I LEGHISTI PUNTANO IL DITO SUL COMITATO "IL MONDO AL CONTRARIO" E SOSPETTANO CHE SIA LA BASE DI UN NUOVO MOVIMENTO – L’ASSESSORE VENETO ROBERTO MARCATO CONTRO SALVINI: “SIAMO STATI UMILIATI. ANDIAMO SUBITO A CONGRESSO. SE NON ARRIVA L’AUTONOMIA, VIA DAL GOVERNO”

1 - LEGA A TUTTA DESTRA E L'OMBRA VANNACCI SI ALLUNGA SU SALVINI

Federico Capurso per “la Stampa” - Estratti 

 

ROBERTO VANNACCI MATTEO SALVINI

Cosa ne farà, il generale, di quel mezzo milione di preferenze incassate alle Europee? Se lo chiedono anche ai piani alti della Lega, perché l'ambizione di Roberto Vannacci è evidente, così come la sua fame di notorietà, di cui ha avuto solo un assaggio e di certo è lontana dall'essere appagata.

 

Ma se Bruxelles ha un potere, è quello di offuscare la luce dei riflettori sugli europarlamentari. Meno presenze in televisione, meno interviste sui giornali, poca quotidianità nei pensieri degli italiani. Chissà se Vannacci resisterà.

 

matteo salvini e roberto vannacci. presentazione del libro controvento

Intanto è chiamato a scegliere il collegio nel quale essere eletto. Si dice sia orientato a optare per il collegio Nord Ovest, dove ha preso più preferenze.

 

Lascerebbe così un posto libero a Susanna Ceccardi nella circoscrizione Centro, a Paolo Borchia nel Nord Est e ad Aldo Patriciello al Sud, lasciando a bocca asciutta l'europarlamentare uscente Angelo Ciocca, arrivato secondo nel Nord Ovest.

 

A pesare sembra ci sia anche il rapporto piuttosto freddo di Ciocca con Matteo Salvini, mentre Ceccardi e Borchia sono considerati più vicini. Patriciello, poi, porta molti voti al Sud, è appena stato strappato a Forza Italia e viene ritenuto prezioso per puntellare il progetto di una Lega nazionale. Del futuro di Vannacci e del suo inquadramento, una volta eletto, si discuterà invece al prossimo consiglio federale della Lega, dopo i ballottaggi del prossimo weekend nei comuni andati al voto nel giorno delle Europee.

 

matteo salvini comizio a piazza santi apostoli roma

Salvini per il momento lo spalleggia. Ieri il gip del tribunale militare di Roma ha respinto la richiesta di archiviazione della procura nei confronti del generale, indagato per istigazione all'odio razziale per alcuni passaggi contenuti nel suo libro "Il mondo al contrario", e Salvini è corso a difenderlo esprimendo al suo «recordman di preferenze alle Europee» solidarietà: «Da quando ha scelto la Lega ha iniziato ad avere qualche problema.

Quando si dice il caso».

 

In questo momento Salvini ne ha bisogno. Vannacci non è solo l'uomo che gli ha permesso di sopravvivere a questa tornata elettorale. È la sua nuova "Bestia". L'ariete con cui abbattere gli ultimi muri e trascinare la Lega all'estrema destra.

 

roberto vannacci matteo salvini comizio a piazza santi apostoli roma

(...)

 

I leghisti, da quando alcune settimane fa hanno saputo del sondaggio interno che dava Vannacci come il loro candidato più votato alle Europee, sembrano seguirlo e imitarlo ciecamente.

 

Quanto possa durare questo tandem tra un leader che ha scelto di non misurarsi nella competizione elettorale e un generale che alla prima prova ha raccolto una valanga di voti, beh, è un interrogativo che inizia a essere un tarlo anche ai piani alti di via Bellerio.

 

Per ora Vannacci assicura di non avere idee bellicose: «Non ho mai pensato di fare un altro partito né di fare il successore di Salvini». C'è un però. «Ho detto che questa onda va trasformata in uno tsunami». Insomma, vuole far crescere il suo seguito. Non solo per vendere più libri, sospettano in tanti nella Lega.

 

LA DECIMA COSA BELLA - IL GIORNALONE - LA STAMPA

I suoi nemici interni continuano a puntare il dito su quel comitato "Il mondo al contrario", presieduto dal tenente colonnello in pensione Fabio Filomeni. Alcuni leghisti sospettano che Vannacci abbia affidato al suo ex compagno d'armi il compito di gettare le basi per un movimento.

 

C'è già un'operazione di tesseramento in corso e uno statuto in cui viene esplicitato il tentativo di organizzarsi sul territorio con delle «sezioni», di fare «attività politiche», di avere un coordinatore nazionale e altri referenti regionali, e cinque vice-coordinatori che, guarda caso, si occuperanno delle stesse cinque circoscrizioni elettorali delle Europee.

 

2 - ROBERTO MARCATO: "NON ACCETTO PIÙ UMILIAZIONI ANDIAMO SUBITO A CONGRESSO"

Laura Berlinghieri per “la Stampa”  - Estratti

 

«Bisogna andare subito a congresso», scandisce Roberto Marcato. Assessore veneto allo Sviluppo economico, è leghista della prima ora, che in molti oggi vedono come uno dei possibili sfidanti di Salvini per la leadership del partito.

salvini e il generale vannacci al comizio di chiusura della campagna elettorale per le europee

 

È Salvini il colpevole della disfatta della Lega in Veneto?

«La teoria dell'uomo solo al comando mi convince poco, perché le colpe sono a diversi livelli. Salvini è il nostro segretario e quindi ha anche un ruolo di parafulmine. Ma non è il solo responsabile di questa situazione: c'è una squadra di persone, intorno a lui, che ha altrettante colpe, che non sta pagando. Persone che, di fronte alle difficoltà, si defilano».

 

(...) Le elezioni si possono perdere, beninteso; ma le umiliazioni, no, non le accetto».

 

Quali umiliazioni?

matteo salvini e roberto vannacci. presentazione del libro controvento

«Il mondo è completamente rovesciato rispetto a quello che conoscevo io. Non solo non è stato eletto nemmeno un eurodeputato veneto della Lega, ma il più votato nel nostro partito è stato Roberto Vannacci, un signore che parla di Decima Mas e che è tutto tranne che autonomista. Se questi sono risultati da festeggiare, allora io non capisco nulla di politica».

 

Cosa deve fare la Lega, ora?

«Un congresso subito, per decidere quale partito essere: se esiste ancora una questione settentrionale, se siamo ancora un movimento federalista e autonomista, se siamo ancora contro gli sprechi. Anche la discussione sulla leadership, pur importante, deve venire dopo tutto questo».

roberto marcato

 

(...)

Secondo lei, la Lega dovrebbe uscire dalla coalizione, per non tradire se stessa?

«Se arriva l'autonomia, io sto in qualsiasi maggioranza. Ma, se non arriva, allora no: andiamo a casa anche domani mattina».

matteo salvini presentazione del libro controvento matteo salvini e roberto vannacci 1presentazione del libro controvento LUCA ZAIA ROBERTO MARCATOROBERTO MARCATO LUCA ZAIA roberto vannacci matteo salvini presentazione del libro controvento

Ultimi Dagoreport

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?