angela merkel armin laschet

AUF WIEDERSEHEN (E MO’ SO CAZZI VOSTRI!) – ANGELA MERKEL FA IL SUO ULTIMO DISCORSO AL PARLAMENTO TEDESCO INVITANDO A VOTARE IL “SUO” DELFINO LASCHET E PARTONO I FISCHI. IL PARTITO DELLA CANCELLIERA PENSIONANDA IN 5 MESI È TRACOLLATO DAL 37 AL 19% PER LE GAFFE DEL CANDIDATO, SUPERATO DAL SOCIAL DEMOCRATICO SCHOLZ E TALLONATO DAI VERDI - COMUNQUE VADA, CI SARÀ BISOGNO DI UNA COALIZIONE, E IL VUOTO DI LEADERSHIP A BERLINO AVRÀ GROSSE RIPERCUSSIONI ANCHE IN EUROPA…

 

1 - L’ADDIO DI ANGELA MERKEL AL BUNDESTAG, URLA E FISCHI ALL’INVESTITURA DEL SUCCESSORE LASCHET

Da www.lastampa.it

angela merkel armin laschet al bundestag

 

Angela Merkel saluta il Parlamento tedesco, e lo fa con un discorso programmatico, che sfida il futuro e detta l’agenda di chiunque sarà il successore. Innanzitutto sulla pandemia, e l’assoluta necessità del vaccino: «È chiaro che nessuno di noi vaccinati sia stato una cavia, né Scholz né io», ha detto la cancelliera parlando all'ultima seduta della legislatura del Bundestag.

 

Il vicecancelliere socialdemocratico a cui si riferisce, nei giorni scorsi aveva affermato ironicamente che, visto che milioni di persone avrebbero «fatto da cavia», adesso anche gli altri potranno vaccinarsi con tranquillità.

angela merkel armin laschet al bundestag

 

Ma Merkel si è anche schierata, quando ha iniziato a parlare del voto imminente. «Queste elezioni sono particolari, perché avvengono in un tempo difficile. E non è un dato indifferente chi governerà questo Paese», ha spiegato, esprimendo, a sorpresa, esplicitamente appoggio al candidato dell'Unione Armin Laschet, in vista delle elezioni del 26 settembre.

angela merkel lascia il bundestag dopo l ultimo discorso

 

In un lungo passaggio del suo discorso, mentre veniva contestata a voce alta da diversi parlamentari che si sono ribellati, la cancelliera ha tirato dritto ripetendo che non si possa affidare il Paese a chi «non esclude un'alleanza con la Linke».

 

OLAF SCHOLZ ANGELA MERKEL

«I cittadini avranno una scelta tra pochi giorni: o un governo che accetti l'appoggio della Linke con SPD e Verdi, o almeno non lo escluda», ha detto Merkel riferendosi al partito di estrema sinistra Linke, «o un governo federale guidato dalla CDU e dalla CSU con Armin Laschet come cancelliere - un governo federale che guidi il nostro paese nel futuro con moderazione», ha aggiunto in quello che era probabilmente il suo ultimo discorso alla camera bassa del Parlamento.

 

Di fronte ai fischi per l’appoggio a Laschet, Merkel non ha esitato: «Sto da 30 anni al Bundestag, che è il cuore della democrazia: dove, se non qui, devono essere discussi questi temi?», ha alzato la voce la cancelliera.

 

Armin Laschet ride

Tornando al discorso, Merkel ha voluto sottolineare che la direzione che prenderà la Germania dopo il voto non sarà determinata solo «dalla politica estera, dalla Nato e dall'Europa, ne va anche delle decisioni economiche e fiscali che decideranno pure i nostri posti di lavoro». Ecco perché, ha affermato ancora la cancelliera, «la migliore strada è un governo guidato da Laschet: perché la misura e il centro sono esattamente quel di cui ha bisogno la Germania».

 

2 - L'ADDIO FRA LE INCERTEZZE FRAU MERKEL SALUTA IL PARLAMENTO TEDESCO CON I SONDAGGI A PICCO

Daniel Mosseri per “il Giornale”

 

ultimo discorso di angela merkel al bundestag 1

Una bastonata a sinistra, una manifestazione di sostegno al delfino Armin Laschet, l'invito a tutti i tedeschi a vaccinarsi. La sessione parlamentare di fine legislatura in Germania è di norma dedicata a una noiosa elencazione delle attività portate a termine dal governo federale. Non questa volta. Rivolta forse per l'ultima volta al Bundestag nel ruolo di cancelliera nella pienezza dei suoi poteri, Angela Merkel ha approfittato per lanciare alcuni messaggi politici diretti.

dibattito tv laschet baerbock scholz

 

Attività insolita a cui è chiamata nel tentativo di sostenere la corsa elettorale della Cdu. Il partito da lei presieduto dal 2000 a tutto il 2018 naviga in pessime acque. Lo scorso gennaio, quando il 33esimo congresso della formazione cristiano democratica scelse Laschet quale presidente, i sondaggi attribuivano al partito il 37% dei consensi.

angela merkel armin laschet al bundestag 2

 

Ad aprile, quando Laschet si è imposto quale candidato cancelliere di tutto il fronte moderato (ossia Cdu e i fratelli bavaresi della Csu), la previsione era di un più mesto 27%. Una previsione non brillante ma in virtù della quale la Cdu era ancora il primo partito tedesco. Nelle ore in cui Merkel parlava al Bundestag l'ennesima doccia fredda: secondo Forsa il partito che fu di Merkel oggi vale solo il 19% dei consensi.

 

annalena baerbock 8

Si tratta di una discesa costante da attribuire allo scarso carisma e alle numerose gaffe di Laschet, scelto dal congresso solo perché capace di controllare più delegati. Oggi la sua Cdu vale sei punti di meno di un partito socialdemocratico (Spd) in forte ascesa da fine luglio, grazie alla guida sicura del candidato cancelliere Olaf Scholz.

ALLUVIONE IN GERMANIA ARMIN LASCHET CON GLI STIVALI

 

Ministro delle Finanze nel governo uscente, Scholz si è fatto apprezzare per avere ben gestito i generosi ristori concessi dall'esecutivo a tutti i tedeschi: dalle grandi aziende fino alle piccole imprese individuali. Schiacciata dalla Spd e tallonata dai Verdi (17%), la Cdu arranca.

 

laschet ride

«Fra pochi giorni si vota - è intervenuta Merkel - ed è un'elezione speciale: non solo perché per la prima volta dal 1949 il cancelliere uscente non si ricandida ma perché bisogna decidere in quale direzione andrà il paese. I cittadini - ha proseguito - possono scegliere fra una coalizione fra Spd e Verdi che accetti l'appoggio della Linke (il partito socialcomunista, ndr) o almeno non lo escluda oppure un governo con Cdu/Csu e Armin Laschet alla loro testa». «Sto dicendo solo la verità», ha replicato la cancelliera interrotta da una salva di fischi.

mario draghi angela merkel. 1

 

È vero il contrario: nel recente «triello» televisivo con Armin Laschet e la candidata dei Verdi Annalena Baerbock, Olaf Scholz ha segnalato che l'Spd non intende allearsi con Linke. Una formazione che, fra l'altro, sostiene l'esproprio degli immobili delle grandi società immobiliari e propugna l'uscita della Germania dalla Nato.

 

Da mesi nel paese si parla invece di un ritorno dei Liberali al governo e, numeri alla mano, la cosiddetta alleanza «semaforo» rosso-verde-gialla sembra più a portata di mano di una coalizione rosso-rosso-verde che i mercati vedono come il fumo negli occhi. Merkel ha anche bacchettato lo stesso Scholz che giorni prima aveva paragonato i primi 50 milioni di persone completamente vaccinate in Germania a «cavie».

olaf scholz

 

Indossando le vesti dello scienziato Merkel ha un dottorato in chimica quantistica la cancelliera ha ricordato che «nessuno di noi è mai stato o sarà mai una cavia». I vaccini sono stati testati a sufficienza e compito dei politici è invitare le persone a vaccinarsi «e non a litigare con immagini distorte di porcellini d'India». Scholz non se l'è presa e ha replicato con un pizzico di crudeltà: «Alcuni non vogliono mai sorridere e sanno solo irritarsi: li capisco, quando guardano i loro sondaggi hanno poco da ridere».

ultimo discorso di angela merkel al bundestagultimo discorso di angela merkel al bundestag 2armin laschet annalena baerbock olaf scholz dibattito tvarmin laschet dibattito tvolaf scholz MASSIMO NAVA - ANGELA MERKEL

Ultimi Dagoreport

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…

andrea orcel unicredit giorgiia meloni giovanbattista fazzolari giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone lovaglio milleri

DAGOREPORT - SUL RISIKO BANCARIO, DI RIFFA O DI RAFFA, L’ARMATA BRANCA-MELONI HA FATTO L’ENNESIMA FIGURA DI MERDA - DI SICURO, NON POTRÀ PIÙ FAR RIDERE I POLLI BLATERANDO CHE UNICREDIT È UNA BANCA STRANIERA, QUINDI L’OPA SU BANCO BPM VA STOPPATA PERCHÉ È UNA MINACCIA PER LA ‘’SICUREZZA NAZIONALE’’ - PROSSIMAMENTE IL CEO DI UNICREDIT, ANDREA ORCEL, AVRÀ MANI LIBERE PER SCEGLIERE QUALE BANCA PAPPARSI, MENTRE NEI PROSSIMI DUE MESI I GENI DI ‘’PA-FAZZO” CHIGI AVRANNO I NEURONI MOLTO IMPEGNATI PER RISPONDERE CON UNA MODIFICA DELLA LEGGE (CHISSÀ SE AVRÀ EFFETTO RETROATTIVO) ALLA PROCEDURA D'INFRAZIONE DI BRUXELLES - SE POI ORCEL SARÀ COSTRETTO DAL GOVERNO DI BERLINO A VENDERE LA SUA PARTECIPAZIONE IN COMMERZBANK, UNA VOLTA INTASCATO IL RICCO BOTTINO, LE OPZIONI SULLA SUA SCRIVANIA PER EVENTUALI ACQUISIZIONI SAREBBERO SENZA FRONTIERE. E NULLA VIETEREBBE A UNICREDIT DI LANCIARE UNA RICCA OPA SU MPS DI LOVAGLIO-CALTAGIRONE-MEF, OBIETTIVO GENERALI: SAREBBE LA MASSIMA RIVINCITA DI ORCEL SUL GOVERNO SMANDRAPPATO DEL GOLDEN POWER…

beatrice venezi secolo d italia libero verita italo bochino fenice venezia

DAGOREPORT - DI PIÙ STUPEFACENTE DELLA DESTRA CI SONO SOLO I SUOI GIORNALI MALDESTRI. SULLA VICENDA VENEZI A VENEZIA, PRODUCONO PIÙ BUFALE CHE NELL’INTERA CAMPANIA - SI SORRIDE SULLA RINASCITA DEL TEATRO LA FENICE CON “LIBERO” E “LA VERITÀ” MA LA RISATA (PIU’ PERNACCHIO) ARRIVA COL “SECOLO D’ITALIA”: “BUONA LA PRIMA: 7 MINUTI DI APPLAUSI PER VENEZI”. PECCATO CHE NON DIRIGESSE AFFATTO LEI, LA “BACCHETTA NERA”, MA IVOR BOLTON, COME C’È SCRITTO PERFINO NEL PEZZO. INCREDIBILE MA VERO. PERÒ LÌ SOTTO C’È LA GERENZA DEL GIORNALE, DOVE SI SCOPRE CHE NE È DIRETTORE EDITORIALE TALE BOCCHINO ITALO. E ALLORA TUTTO SI SPIEGA

giuseppe conte rocco casalino marco travaglio roberto fic o todde paola taverna elly schlein

DAGOREPORT - DOVE STA ANDANDO A PARARE QUELL’AZZECCAGARBUGLI DI GIUSEPPE CONTE? ALL’INTERNO DEL M5S SI CONTRAPPONGONO DUE POSIZIONI: LA LINEA MOVIMENTISTA ED EUROSCETTICA SQUADERNATA DAGLI EDITORIALI DI MARCO TRAVAGLIO, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL'ARMATA BRANCA-MELONI; CHE HA UNA CERTA PRESA SULLA BASE DEGLI ELETTORI EX GRILLINI - DALL’ALTRA, LA LINEA DI TAVERNA, FICO, PATUANELLI E TODDE, IN SINTONIA CON LA BASE PARLAMENTARE DEI CINQUE STELLE, FAVOREVOLE A UN ACCORDO PROGRAMMATICO DI GOVERNO CON IL PD, ANCHE AL DI LÀ DEL FATTO CHE CONTE SIA, VIA PRIMARIE, IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE DI CENTROSINISTRA (GOVERNARE SIGNIFICA CONQUISTARE POTERE, POSTI E PREBENDE) – PERCHÉ CONTE ZIGZAGHEGGIA BARCAMENANDOSI CON SUPERCAZZOLE PRIMA DI STRINGERE UN APERTO ACCORDO PROGRAMMATICO COL PD? - COME MAI TA-ROCCO CASALINO, L’APPRENDISTA STREGONE RASPUTINIANO CHE HA CONFEZIONATO PER ANNI LE MASCHERE DEL CAMALEONTISMO DI “CONTE PREMIER”, HA MOLLATO ''LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO'' PER FONDARE UN GIORNALE ONLINE?