sergio mattarella berlino angela merkel frank-walter steinmeier

AUF WIEDERSEHEN, SERGIO - NELL’ULTIMA VISITA UFFICIALE IN GERMANIA DA CAPO DELLO STATO, SERGIO MATTARELLA HA RINGRAZIATO ANGELA MERKEL - IL PRESIDENTE E LA CANCELLIERA HANNO “PRESO ATTO” DELLA METAMORFOSI DEL NOSTRO PAESE, A LUNGO SOTTOVALUTATO E PENALIZZATO DAL RIGORE DEI PAESI FRUGALI. MA ORMAI A BERLINO HANNO CAPITO CHE NON SI PUÒ FARE A MENO DELL’ITALIA. SOPRATTUTTO ORA CHE LA MERKEL VA IN PENSIONE - VIDEO

 

 

 

1 - MATTARELLA A BERLINO: CONGEDO DA MERKEL, GEMELLAGGI E TIMORI PER LA UE

Paolo Valentino per il “Corriere della Sera”

sergio mattarella angela merkel

 

Dall'incontro di commiato tra Sergio Mattarella e la cancelliera Angela Merkel, emerge una «comune preoccupazione per l'attuale fase di tensione con i Paesi del centro e dell'Est dell'Europa», cioè Polonia, Ungheria e Repubblica Ceca.

 

A Berlino per la sua ultima visita ufficiale da capo dello Stato, il presidente della Repubblica ha ringraziato Merkel per il ruolo centrale e decisivo svolto in questi anni non soltanto per la Germania ma anche per l'Unione.

 

sergio mattarella frank walter steinmeier

Nei colloqui al Kanzleramt, Mattarella e la cancelliera hanno convenuto sulla necessità di un più forte impegno dei Paesi fondatori dell'Ue, teso a coinvolgere maggiormente le nazioni centro-orientali nelle dinamiche europee. A questo scopo, il capo dello Stato ha indicato la leva della transizione ecologica, come strumento per una più robusta inclusione.

 

Ma clou della visita tedesca di Mattarella erano gli incontri con il presidente della Repubblica Federale Frank-Walter Steinmeier, a suggello di un rapporto forte e ormai antico: sono stati infatti l'uno per l'altro il capo di Stato che hanno incontrato più spesso durante i rispettivi mandati. E sono stati loro a volere il «Premio dei Presidenti per la cooperazione comunale tra Germania e Italia», omaggio a gemellaggi e progetti innovativi tra comuni dei due Paesi, che ieri ha visto i primi riconoscimenti.

sergio mattarella angela merkel

 

A concorrere, più di 70 coppie di città italo-tedesche gemellate. I premi sono andati a Fivizzano-Steinhagen, Bastia Umbra-Höchberg e San Michele di Ganzaria-Giengen an der Brenz per i piccoli centri. A Bari-Hamm e Bergamo-Ludwigsburg per i grandi comuni.

 

«Abbiamo preso questa iniziativa in un momento particolarissimo, quando il cammino che ci avrebbe condotto fuori dall'emergenza pandemica appariva lungo e incerto», ha commentato Mattarella, ricordando i momenti più bui del contagio, «quando toccammo con mano la concreta solidarietà tra i nostri due popoli ad ogni livello».

 

sergio mattarella frank walter steinmeier

Il capo dello Stato ha citato soprattutto l'accoglienza offerta da ospedali tedeschi a pazienti italiani colpiti dal Covid-19. L'Europa è stata al centro anche delle conversazioni tra Mattarella e Steinmeier. Nel pranzo a Palazzo Bellevue, il Quirinale tedesco, il presidente della Repubblica ha definito «nell'interesse di tutti rafforzare la politica estera e di difesa comuni», tema centrale del dibattito europeo, «poiché di fronte alle principali sfide globali, nessuno dei Ventisette è in grado da solo di fare la differenza».

 

Per Mattarella «il processo di integrazione non può essere considerato acquisito una volta per tutte». Steinmeier ha elogiato Mattarella come «un amico e un convinto europeista, il quale garantisce che l'Italia rimanga un partner affidabile e forte in Europa».

frank walter steinmeier sergio mattarella

 

Congedandosi con un velo di malinconia da Mattarella, il presidente tedesco ha ricordato la visita del 2019 a Fivizzano, per commemorare le 174 vittime di uno dei più efferati crimini nazisti: «Mi ha commosso profondamente che la gente del posto mi abbia accolto cordialmente, che ci abbiano donato la riconciliazione».

sergio mattarella e mario draghi

 

2 - MATTARELLA E QUEI "GRAZIE" A MERKEL

Ugo Magri per “La Stampa”

 

«Grazie», ha ripetuto più volte Sergio Mattarella congedandosi da Angela Merkel. Grazie, le ha voluto dire, per avere dato una stabilità e un volto all'Europa di oggi, che non è la stessa Europa di quando la Cancelliera aveva esordito il 22 novembre di 16 anni fa.

sergio mattarella angela merkel 2

 

Merkel medesima non è quella di allora: certe rigidità si sono sciolte man mano che, con il lievitare della sua statura politica, ha saputo sbarazzarsi di certi condizionamenti maturando scelte qualche volta spericolate per il grado di umanità e coraggio (come quando aprì le porte ai profughi siriani).

 

Se abbiamo un'Unione meno avara e più generosa, meno schiava delle regole e più solidale, come si è visto con il Recovery Fund, molto merito va riconosciuto a questa donna di Stato che il presidente della Repubblica ha salutato ieri mattina nel palazzo del Bundeskanzleramt, dove Angela si tratterrà giusto il tempo necessario alla formazione del nuovo governo tedesco.

sergio mattarella angela merkel 5

 

È stato un incontro di grande amicizia, cementata dal tratto di strada percorso insieme, con i rapporti tra Germania e Italia ancora più stretti di quanto non fossero già e una considerazione per il nostro Paese che è cresciuta nella pubblica opinione tedesca; dove si tifa apertamente per Mario Draghi, indicato da Mattarella, e si registra con piacevole sorpresa, mista a invidia per i successi sportivi azzurri, il balzo in avanti del Pil dopo la pandemia, grazie anche a una campagna vaccinale efficace (significativo un lungo reportage del quotidiano "Die Welt" di lunedì sul «grande ritorno dell'Italia»).

angela merkel mario draghi. 5

 

Anche di questa metamorfosi hanno preso atto Mattarella e Merkel, constatando quanto il nostro peso specifico sia stato troppo a lungo sottovalutato all'estero, e penalizzato oltre i demeriti italici da visioni rigoristiche poco lungimiranti di cui si conserva qualche traccia nei Paesi del Nord cosiddetti "frugali".

 

Dell'Italia ci sarà bisogno in Europa, perché specie a Est si stanno moltiplicando le spinte centrifughe alimentate in particolare dal quartetto di Visegrad (Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia e Ungheria). È convinzione comune di Mattarella e Merkel che occorra un impegno straordinario per allargare il respiro dell'Unione rendendola inclusiva e ambiziosa, conciliando l'efficacia delle decisioni comuni con l'ascolto di tutti e 27 gli Stati membri, evitando di perdere pezzi per la paura di agire.

sergio mattarella angela merkel 1

 

L'Europa non è irreversibile, purtroppo, e va ogni giorno riconquistata. Per Mattarella è stato l'ultima visita ufficiale in Germania (il settennato scadrà ai primi di febbraio). Prima di rimpatriare, ha salutato con un brindisi e un filo di commozione il presidente tedesco Frank Walter Steinmeier, suo amico prima che collega, tra i pochissimi con i quali si sia scambiato del tu

sergio mattarella e mario draghi angela merkel sergio mattarella 1sergio mattarella angela merkel 3sergio mattarella angela merkel 4elke budenbender laura mattarella sergio mattarella frank walter steinmeierangela merkel sergio mattarella sergio mattarella angela merkel 1

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…