francesco arata con manlio e vito nicastri

AVETE PAGATO L'ARATA? - QUESTA FOTO È GIÀ STRACULT: SI VEDE VITO NICASTRI, ACCUSATO DI ESSERE UN PRESTANOME DI MESSINA DENARO, CHE PUR ESSENDO AGLI ARRESTI DOMICILIARI PARLA DAL BALCONE CON IL FIGLIO MANLIO E FRANCESCO PAOLO ARATA. ALTRE VOLTE CALAVA IL PANIERE PER PASSARE DOCUMENTI (E FORSE SOLDI?) - GLI AFFARI SICILIANI CHE SCOMMETTEVANO SULLE AUTORIZZAZIONI DI MUSUMECI

 

1. I FARI DEI PM SUI BILANCI DELL'IMPRENDITORE

Roberto Scafuri per ''il Giornale''

 

 

Tramontati i fastosi tempi del contratto di governo, eccoci arrivati già in dirittura per il «contratto di divorzio».

 

francesco arata con manlio e vito nicastri

Si preparano le carte, diciamo, mentre i magistrati della Dda passano al setaccio le migliaia e migliaia di pagine e file sequestrati all'imprenditore e consulente leghista Paolo Arata.

 

Trenta(mila) denari: a sembrare finora «incredibile» è la stessa cifra pattuita perché il sottosegretario Siri «asservisse l'esercizio delle sue funzioni e dei suoi poteri a interessi privati». Per gli inquirenti, Siri (nel tondo) era la chiave di Arata per arrivare ai luoghi del potere, eppure, stando ai fatti, la norma che più interessava all'imprenditore non venne mai approvata, come gli stessi accusatori grillini hanno rivendicato. «Siri cercò di introdurre alcune misure diciamo un po' controverse... quando arrivarono sui nostri tavoli ci sembrarono strane e le bloccammo», dice Di Maio.

VITO NICASTRI

 

Ma se non sono passate, quale fosse l'influenza esercitata da Siri sulla politica del governo resta un mistero, almeno per ora. Arata, che ha chiesto di essere sentito dai pm e probabilmente lo sarà dopo Pasqua, potrebbe aiutare a chiarirlo. Nel frattempo, però, da alcune intercettazioni al vaglio della Procura di Palermo emerge che Arata è socio di Vito Nicastri che, sebbene ai domiciliari in quanto sospettato di essere imprenditore-ombra del superboss Matteo Messina Denaro, continua a gestire i suoi affari. Arata il 12 settembre scorso dice, rivolgendosi a una giovane avvocato: «....Qui stiamo parlando in camera caritatis. Io sono socio di Nicastri al 50%...». Qualche mese prima invece Arata si «sfoga» con Manlio, figlio di Nicastri: « Papà mi ha fatto scrivere una carta che la società è sua alla metà per cento... ».

 

Nicastri, tramite il figlio Manlio, da casa parla al telefono per «sbrogliare» i suoi affari e, in alcuni casi, lo fa «direttamente» dal balcone. In almeno due occasioni, il 5 e il 28 agosto scorsi, fotografa Nicastri che discute, dal balcone con suo figlio Manlio e Francesco Paolo Arata, figlio di Franco. In alcuni casi ci sarebbe stato anche un passaggio di carte e documenti che viaggiavano attraverso un paniere che veniva calato all'occorrenza, come nelle migliori tradizioni del nostro Sud. Paniere che è stato rinvenuto ieri nel corso della perquisizione effettuata dalla Dia nella casa alcamese di Nicastri.

PAOLO ARATA

 

Quali possano essere i legami con Siri e se quest'ultimo fosse a conoscenza, almeno in parte, di questi traffici sarà materia tutta da dimostrare. In un'intervista il sottosegretario si è discolpato sostenendo di non aver preso «un soldo da nessuno» e che di emendamenti ne riceveva «anche 800 e neppure li guardavo, li passavo agli uffici, al legislativo: le metti lì e qualcuno ci penserà. Ma io non ho mai telefonato a nessuno per caldeggiare niente». Sentendosi «usato da M5s come carne da macello», Siri dice di Arata: «Pensavo fosse uno specchiato docente... Cosa ne so io se questo è un faccendiere? Che ne so se dietro c'è la mafia? Arata mi ha stressato, mi chiamava continuamente. Ma tutti ti chiamano...».

 

messina denaro

Sulla sua dirittura morale, difesa da Salvini, il presidente dell'Autorità Anticorruzione, Raffaele Cantone, nutre invece molti dubbi. «Per me uno che patteggia una bancarotta (Siri lo ha fatto, ndr) è colpevole di bancarotta. Poi io ritengo che sia un reato grave, evidentemente il ministro Salvini la pensa diversamente».

 

 

2. ARATA JUNIOR CONFIDA IN MUSUMECI.

Andrea Giacobino per il suo blog, https://andreagiacobino.com/

 

 

MUSUMECI SALVINI MELONI BERLUSCONI

Ancora poco tempo fa Francesco Arata, indagato assieme al padre Paolo nell’inchiesta coordinata dalla Dda di Palermo e Roma che ha coinvolto anche il sottosegretario leghista Armando Siri, concludeva affari. Qualche settimana fa, infatti, Francesco Arata (fratello di Federico appena assunto nello staff del sottosegretario leghista Giancarlo Giorgetti) redigeva a Novara davanti al notaio Nunzia Giacalone un atto di acquisto quote. Rilevava infatti il 50% di Solgesta srl che aveva costituito nel 2017 con la Agatos, società di rinnovabili quotata all’Aim e di proprietà di Leonardo Rinaldi.

 

Arata junior è intervenuto come acquirente all’atto nella sua veste di amministratore uni della Solcara srl e il prezzo da quota è stato pattuito in 461mila 250 euro di cui 1.250 pagati subito. E i restanti 460 mila? “Verranno corrisposti alla parte cedente – si legge nell’atto – solo nel caso in cui entro il termine di 10 anni da oggi, Solgesta dovesse ottenere le autorizzazioni richieste alla Regione Sicilia per la realizzazione di due impianti di produzione di biometano, o nel caso in cui dovesse ottenere un risarcimento dalla stessa Regione nel caso di mancata o tardiva autorizzazione”. Chissà cosa pensa Sebastiano “Nello” Musumeci governatore della Regione Sicilia grazie ai voti di Lega, Fdi e Forza Italia, del fatto di concedere questa autorizzazione ai business dell’indagato Arata junior.

 

ARMANDO SIRI

Solgesta è presieduta da Alessandra Rollino, moglie di Paolo Arata: i due coniugi controllano ciascuno col 50% la Alqantara (di cui Paolo è amministratore unico) che ha il 25% di Solcara mentre il restante 25% è di Francesco. Alqantara possiede l’87% di Etnea, indebitata per oltre 2 milioni verso la Banca Popolare di Milano, il cui restante 17% tramite Spafid Fiduciaria è di Umberto Tamburrino, ceo di Elliott Energy Green Power Services.

 

Ultimi Dagoreport

alessandro giuli lucia borgonzoni manuela cacciamani mazzi rampelli giulio base film albatross 2025albatross angelo mellone perla tortora paolo petrecca alma manera

DAGO-CAFONAL! - DAI FRATELLI WARNER DI HOLLYWOOD AI FRATELLI D’ITALIA DI CINECITTÀ, IL CIAK È A DESTRA! - E VOILÀ! DOMANI SUGLI SCHERMI DEL BELPAESE ARRIVA "ALBATROSS", IL NUOVO IMMAGINARIO CAPOLAVORO DI GIULIO BASE, MARITATO TIZIANA ROCCA - ALL’ANTEPRIMA ROMANA, GOVERNO IN PRIMA FILA: TAPPETO ROSSO PER IL MINISTRO GIULI-VO DEL “PENSIERO SOLARE”; AVANTI I DIOSCURI RAI, ROSSI E MELLONE, FATE LARGO AL “GABBIANO SUPREMO” DI COLLE OPPIO, FABIO RAMPELLI, CON MOLLICONE DI SCORTA - NEL FOYER DEL CINEMA SI SBACIUCCHIANO PAOLO PETRECCA, DIRETTORE DI RAI SPORT, E L’AMATA ALMA MANERA - SE LUCIA BORGONZONI TIMBRA IL CARTELLINO PER LA LEGA, A TENERE ALTO IL PENNONE DI FORZA ITALIA C’È MAURIZIO GASPARRI, NEL '70 SEGRETARIO PROVINCIALE DEL FRONTE DELLA GIOVENTÙ – PER I DUE PRODUTTORI, PAOLO DEL BROCCO (RAI CINEMA) E GENNARO COPPOLA (COMPAGNO DI MANUELA CACCIAMANI, PRESIDENTE DI CINECITTA'), ‘STO “ALBATROSS” DI GIULIO BASE DEVE SUSCITARE VERAMENTE “GRANDE ATTENZIONE” VISTO CHE IL 18 GIUGNO SCORSO SAREBBE AVVENUTA UNA PROIEZIONE PRIVATA DEL FILM ALLA PRESENZA DI IGNAZIO LA RUSSA E DI SISTER ARIANNA MELONI…

cetrioloni per l italia - meme by edoardo baraldi giorgia meloni economia crisi soldi

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI PUÒ FARE TUTTE LE SMORFIETTE CHE VUOLE MA A NATALE RISCHIA DI TROVARE SOTTO L'ALBERO UN'ITALIA IN GRANDE DIFFICOLTA' ECONOMICA. E SE I CITTADINI TROVERANNO LE TASCHE VUOTE, ANCHE IL PIU' INCROLLABILE CONSENSO PUO' SGRETOLARSI - IL POTERE D'ACQUISTO AUMENTA DELLO 0,9% ORA, MA NEGLI ULTIMI ANNI È CROLLATO DEL 20% - DA UN LATO L'INFLAZIONE TORNA A CRESCERE, DALL'ALTRO IL PIL CALA. E DAL 2026, CON LA FINE DEL PNRR, CHE HA "DROGATO" IL PRODOTTO INTERNO LORDO, LA SITUAZIONE NON POTRÀ CHE PEGGIORARE. SENZA CONSIDERARE L'EFFETTO TSUNAMI DEI DAZI DI TRUMP SU OCCUPAZIONE ED EXPORT - SE CI FOSSE UN'OPPOSIZIONE DECENTE, MARTELLEREBBE OGNI GIORNO SU QUESTI TEMI: SALARI DA FAME, TASSE CHE CONTINUANO A SALIRE, ECONOMIA CHE RISTAGNA. MA LA PRIORITÀ DI SCHLEIN SONO I GAY UNGHERESI E QUELLE DI CONTE E' FARE IL CANDIDATO PREMIER DEL CAMPO LARGO...

matteo salvini giorgia meloni antonio tajani

DAGOREPORT - MALGRADO UN’OPPOSIZIONE SINISTRATA E SUPERCAZZOLARA, L’ESTATE DELLA DUCETTA È  MOLESTATA DA BRUTTI PENSIERI - SE IN EUROPA CERCA DI DEMOCRISTIANIZZARSI, IN CASA LA MUSICA CAMBIA. SE PRENDE UNA SBERLA ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, LA PREMIER TEME CHE UNA CADUTA POSSA TRASFORMARSI NELL’INIZIO DELLA FINE. COME È ACCADUTO AL PD DI RENZI, ALLA LEGA DI SALVINI, AL M5S DI DI MAIO. DI COLPO, DALL’ALTARE ALLA POLVERE - ECCO IL PESANTE NERVOSISMO PER LE CONTINUE “STONATURE” DEL TROMBONISTA SALVINI, CHE VEDE LA SUA LEADERSHIP MESSA IN PERICOLO DAL GENERALISSIMO VANNACCI. OPPURE QUELLE VOCI DI UN CAMBIO DI LEADERSHIP DI FORZA ITALIA, STANCHI LOS BERLUSCONES DI VEDERE TAJANI COL TOVAGLIOLO SUL BRACCIO AL SERVIZIO DELLA SORA GIORGIA. OCCORRE UN NUOVO MARINAIO AL TIMONE PER CAMBIARE ROTTA: ETTORE PRANDINI, PRESIDENTE DELLA COLDIRETTI? - QUESTA È LA CORNICE IN CUI SI TROVA OGGI IL GOVERNO MELONI: TUTTO È IN MOVIMENTO, NULLA È CERTO…

ferragni city life

CHE CRASH! DA CASA FERRAGNI ALL’INSEGNA DI GENERALI, LA CADUTA DELLA MILANO CITY LIFE - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: ‘’SI È PASSATI DALLA MILANO INDUSTRIALE A QUELLA DEI CREDULONI DEL PANDORO, PER FINIRE ALLA CADENTE MILANO FINANZIARIA ORA CHE MPS VUOL PRENDERSI MEDIOBANCA PER PRENDERSI GENERALI - NEL BANDO PER CITY LIFE L’ACCORDO IMPONEVA CHE “IL 50% DELL’AREA FOSSE DESTINATA A VERDE PUBBLICO”. ECCOME NO! RENZO PIANO PRESENTÒ UN PROGETTO METÀ VERDE E METÀ CON UN GRATTACIELO E QUALCHE CASA. LO BOCCIARONO. SI SPALANCARONO COSÌ LE PORTE AD ALTRI ARCHISTAR: LIBESKIND, HADID E ISOZAKI. E COSÌ CITY LIFE È DIVENTATA UN NON-LUOGO, UN DUBAI SHOPPING MALL DIVENUTO UTILE ALLA COLLETTIVITÀ GRAZIE AL COVID, PERCHÉ LÌ CI FACEVANO LE VACCINAZIONI...

mediobanca mediolanum massimo doris nagel

MEDIOSBANCA! – BANCA MEDIOLANUM ANNUNCIA LA VENDITA DELLA SUA QUOTA DEL 3,5% IN MEDIOBANCA A INVESTITORI ISTITUZIONALI. E A NAGEL, ALLE PRESE CON L’OPS DI MPS, VIENE MENO IL PRIMO SOCIO DELL'ACCORDO DI CONSULTAZIONE TRA AZIONISTI – ERA UNA MOSSA PREVISTA DAL MOMENTO CHE L’EVENTUALE FUSIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI TRASFORMEREBBE IL CORE BUSINESS DI PIAZZETTA CUCCIA NELLA GESTIONE DEL RISPARMIO, ANDANDO A SBATTERE CON L’IDENTICA ATTIVITÀ DELLA BANCA DI DORIS E BERLUSCONI….

mattarella nordio meloni giorgia carlo sergio magistrati toghe giudici

DAGOREPORT - MENTRE ELLY SCHLEIN PENSA DI FARE OPPOSIZIONE VOLANDO A BUDAPEST A SCULACCIARE ORBAN PER I DIRITTI DEI GAY UNGHERESI, GIORGIA MELONI E I SUOI FRATELLI D’ITALIA SI RITROVANO DAVANTI UN SOLO "NEMICO": LA COSTITUZIONE - SE DALLA CORTE DEI CONTI ALLA CASSAZIONE C'E' IL MATTARELLO DI MATTARELLA, LA MUSICA CAMBIA CON LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA DI NORDIO - UNA VOLTA CHE IL PARLAMENTO APPROVERÀ LA “SEPARAZIONE DELLE CARRIERE” DI GIUDICI E PM, S’AVANZA IL RISCHIO CHE LE PROCURE DIPENDERANNO DAL MINISTERO DI GIUSTIZIA - ULTIMA SPES È IL REFERENDUM CONFERMATIVO CHE PER AFFONDARE UNA LEGGE DI REVISIONE COSTITUZIONALE NON  STABILISCE UN QUORUM: È SUFFICIENTE CHE I VOTI FAVOREVOLI SUPERINO QUELLI SFAVOREVOLI - ECCO PERCHE' IL GOVERNO MELONI HA LA COSTITUZIONE SUL GOZZO...