bettini sala lo russo manfredi

AVVISATE BEPPE SALA CHE TEME INCIUCI NEL SALOTTO DI CASA BETTINI CHE I SALOTTI ROMANI NON ESISTONO PIÙ – RONCONE: “A CASA DI BETTINI UN SALOTTO NEANCHE C’È. RICEVE E MOLTI LO PREGANO DI ESSERE RICEVUTI, QUASI SEMPRE CON LUI SEDUTO COME UN MONACO TRA UN LETTONE E UNA SCAFFALATURA COLMA DI LIBRI. A MILANO, INVECE, QUALCHE SALOTTO IMPORTANTE ANCORA È IN ATTIVITÀ (PERÒ I CAMERIERI NON SERVONO OLIVE ASCOLANE E MOZZARELLE DI BUFALA, COME NEI "CAFONAL" DI DAGOSPIA). PS: BETTINI E MANFREDI, SI SONO INCONTRATI A CASA DI BARBARA PALOMBELLI E FRANCESCO RUTELLI…"

Fabrizio Roncone per corriere.it - Estratti

GOFFREDO BETTINI

 

Avvertite il sindaco Beppe Sala: Bettini è in Thailandia. Un luogo a lui caro, di sole e di affetti. Ma che fa, di preciso, laggiù? Che domande: fa politica (oggi, per dire, dovrebbe uscire una sua intervista al manifesto ).

 

Goffredo Bettini fa politica ovunque. Sanguina a tempo pieno. È il suo carisma. Il suo genio. All’ombra di un capanno sulla spiaggia bianca, oppure sprofondato nella poltrona della camera da letto, a Roma, il finestrone sempre un po’ socchiuso anche in pieno inverno, per sottofondo il rombo del traffico di via Salaria, mentre lui prende appunti, sgranocchia lupini, sorseggia un Campari con due cubetti di ghiaccio e, di mestiere, di regola, è al cellulare o a colloquio con il visitatore di turno: insomma è lì che allestisce intrighi sublimi e accordi bizantini, promuove e scarta, consiglia e sconsiglia, scatena feroci gelosie e si offre a solenni scenate, poi dissimula, ti accoglie, ti conquista (a volte, non sempre).

 

beppe sala

Il sindaco di Milano, Beppe Sala, ha perfettamente ragione a sospettare, temere, immaginare. Certo che Bettini — anche se smentisce — ha detto la sua, certo che cerca di incidere pure sulla scelta del nuovo presidente Anci. Nella sfida tutta dem tra il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, e quello di Napoli, Gaetano Manfredi, l’eminenza grigia della sinistra italiana 

 

(...)

 

gaetano manfredi bono vox

Sala, tutto questo, lo sa. E l’ha detto. «Non funziona che certe decisioni vengano prese nel salotto di casa Bettini…». Solo, ecco, che a casa di Bettini un salotto non c’è. Non dà cene, non dà feste. Riceve, se riceve, e molti lo pregano di essere ricevuti, quasi sempre — non era una battuta — con lui seduto come un monaco tra un lettone e una scaffalatura colma di libri. Una scena complicata da spiegare. Sei tra Umberto Eco e Paolo Sorrentino. E poi comunque, in verità, i salotti romani — intesi come altari dove per anni si sono celebrati i grandi sabba del potere — non esistono nemmeno più. Hanno chiuso. Tutti.

 

gaetano manfredi

Quello, mitologico, della Angiolillo. Quello di Sandra Verusio. O di Sandra Carraro. Restano memorabili certe cene a casa di Melania Rizzoli — si schieravano interi governi Berlusconi, lui compreso — ma poi Melania ha traslocato a Milano. Dove, invece, come sappiamo, qualche salotto importante ancora è in attività (però è più roba di finanza, ci sono banchieri e imprenditori, è gradito l’abito scuro e non c’è piano bar, i camerieri non servono olive ascolane e mozzarelle di bufala, come ai tempi andati raccontati dai reportage Cafonal di Dagospia).

 

Detto questo: Bettini e, appunto, Manfredi, si sono incontrati a casa di Barbara Palombelli e Francesco Rutelli.

 

Bettini era alla vigilia della sua partenza per l’Asia, era lo scorso 5 ottobre, un sabato, esattamente un mese prima il giorno del suo compleanno, che cade il 5 novembre. «Il mio rapporto con Goffredo — racconta Palombelli — prescinde dalla politica: siamo amici da una vita, da quando, quattordicenni, frequentavamo il liceo Righi. Non è la prima volta che lo ospitiamo per brindare insieme. Anche se, di solito, le feste erano organizzate a casa di Libero, il suo autista».

 

stefano lo russo

Gli invitati, più o meno, sempre gli stessi: ex compagni di scuola, un meccanico di Centocelle, qualche attrice, e poi c’era Giuseppe Conte, ovviamente (per spiegare il rapporto tra Conte e Bettini, compreso il progetto di campo largo del centrosinistra, servirebbe una pagina), c’erano Dario Franceschini e Michela De Biase, e Gianni Letta, e il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. Massimo D’Alema, invece, era assente perché aveva un impegno.

 

Cin cin, chiacchiere, politica. Manfredi, noi puntiamo su di te. Manfredi, siamo d’accordo. Manfredi annuiva. Chiaro che a Sala siano fischiate le orecchie. Ma del resto a Roma ogni posto è ormai buono per fare politica. Inciuciano in Transatlantico, però poi escono e continuano scendendo per via degli Uffici del Vicario, mangiano un gelato e inciuciano, prendono decisioni fondamentali davanti a una gricia fumante e rispondono al cellulare con la mano davanti alla bocca. Alcuni si danno appuntamento in tribuna d’onore, allo stadio Olimpico.

francesco rutelli barbara palombelli 3

 

E sempre più affollate sono le presentazioni dei libri. Solo posti in piedi. E quelli in prima fila, prenotati, sono per loro (alla presentazione dell’ultimo romanzo di Franceschini, Aqua e Ter a — molto bello, per altro — arriva Bettini, che si siede accanto a Gianni Letta, e poi spunta Elly Schlein, che — non a caso — evitava di parlare con Goffredone da lunghi mesi: e che però lì è invece costretta ad ascoltarlo, mezz’ora di ciùciù, a sentire che pensa di Conte e di alleanze).

È un mondo lontano da Milano. Che Sala, comprensibilmente, osserva con stupore, e sospetto.

gianni letta goffredo bettinibettini riccigoffredo bettini serena bortone

Ultimi Dagoreport

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin valery zaluzhny

DAGOREPORT - ZELENSKY, FINITO NELLA TENAGLIA PUTIN-TRUMP E SOSTENUTO SOLO PARZIALMENTE DA UNA UNIONE EUROPEA BALCANIZZATA, CERCA LA MOSSA DEL CAVALLO PER SPARIGLIARE LE CARTE E SALVARE IL SALVABILE: PORTARE L’UCRAINA A ELEZIONI NEL GIRO DI 2-3 MESI. SAREBBE UNA VITTORIA DI PUTIN, CHE HA SEMPRE CHIESTO DI RIMUOVERE IL PRESIDENTE (DEFINITO “DROGATO”, “TOSSICOMANE”, “MENDICANTE”). IN CAMBIO “MAD VLAD” DOVREBBE ACCONSENTIRE A UNA TREGUA PER PERMETTERE IL VOTO, SOTTO ATTENTO CONTROLLO DEGLI OSSERVATORI OCSE – IN POLE POSITION L’EX CAPO DI STATO MAGGIORE, VALERY ZALUZHNY. MA SIAMO SICURI CHE UN INTEGERRIMO GENERALE COME LUI SIA DISPOSTO A METTERE LA FACCIA SULLA RESA?

giorgia meloni volodymyr zelensky viktor orban vladimir putin antonio costa

DAGOREPORT – IL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO INIZIERÀ IL 18 DICEMBRE, MA NON SI SA QUANDO FINIRÀ, NÉ COME: IN BALLO C'E' IL FUTURO DELL'UNIONE - DA TRUMP ALL'UCRAINA, I 27 LEADER DOVRANNO PRENDERE DECISIONI CRUCIALI E NON PIU' PROCASTINABILI, PENA LA TOTALE IRRILEVANZA NELLA GEOGRAFIA MONDIALE - E QUI VIENE IL BELLO: CHI SI METTERA' DI TRAVERSO PONENDO IL DIRITTO DI VETO E MANDANDO ALL'ARIA TUTTO? ORBAN FARÀ IL SOLITO GUASTAFESTE FILO PUTIN? E GIORGIA MELONI, CHE HA FATTO ORMAI LA SUA DEFINITIVA SCELTA TRUMPIANA, PRESSATA DAL SUO VICE PREMIER SALVINI CHE HA GIÀ CONSEGNATO L'UCRAINA ALLA RUSSIA, RIUSCIRÀ A CONTINUARE A TENERE IL PIEDINO IN DUE STAFFE? AH, SAPERLO....

a lume di candela federica panicucci fabio rovazzi tommaso cerno pio e amedeo elonoire casalegno barbara d urso

DAGOREPORT BY CANDELA - BARBARA D’URSO E IL PROGETTO ARENATO CON URBANO CAIRO - NUOVO SHOW DI PIO E AMADEO SU CANALE5 IN PRIMAVERA - FEDERICA PANICUCCI CONDURRÀ CAPODANNO IN MUSICA" SU CANALE 5: AL SUO FIANCO POTREBBE TORNARE FABIO ROVAZZI. TRA I DUE, L’ANNO SCORSO, NON ERA SCATTATA LA SCINTILLA - SI CERCA CONDUTTORE SOVRANISTA PER NUOVO TALK DI RAI2: POTREBBE ESSERE COINVOLTO IL MELONIANO CERNO - RAI1 E CANALE 5 COPRIRANNO I LORO BUCHI “SPOSTANDO” IN PRIMA SERATA “AFFARI TUOI”, “L’EREDITÀ” E "LA RUOTA DELLA FORTUNA" - ELENOIRE CASALEGNO SI PAPPA DUE NUOVE CONDUZIONI - NELLA REDAZIONE DI ''LIBERO'' ESPLODE IL “TAXI GATE” - UNA VIVACE SIGNORINA STA CERCANDO DI VENDERE A DIVERSI GIORNALI, PROVE ALLA MANO, LA SUA "RELAZIONE SEGRETA" CON L'ATTACCANTE FIDANZATISSIMO. INDIZIO: LUI GIOCA IN UNA SQUADRA DI ALTA CLASSIFICA IN SERIE A E IN NAZIONALE. DI CHI SI TRATTA?

luca matilde bernabei sandokan can yaman

DAGOREPORT – IL TRIONFO DI “SANDOKAN” SU RAI1 FA GODERE LA LUX VIDE MA I FRATELLI BERNABEI, LUCA E MATILDE, BRINDANO SEPARATI – LUCA, CHE E’ COLUI CHE FORTEMENTE VOLUTO RIPORTARE IN TV LO SCENEGGIATO E LO HA PRODOTTO, A MAGGIO SCORSO HA LASCIATO LA FU SOCIETA’ DI FAMIGLIA (FONDANDO LA SUA “OHANA) – DI LUCA NON C’E’ TRACCIA NEI COMUNICATI ED ERA ASSENTE SIA ALL’ANTEPRIMA CHE ALLA CONFERENZA STAMPA – VUOI VEDERE CHE GLI SCAZZI DI FAMIGLIA FANNO PIU’ MALE DELLA “TIGRE DI MOMPRACEM”? AH, SAPERLO…