steve bannon

BANNON, UNO “SCIATTONE” DI SUCCESSO - RITRATTO DEL PARAGURU DI TRUMP BY PINO CORRIAS: “PASSA PER UN GENIO DELLA PROPAGANDA INFORMATICA, MA GIOCA SPORCO CON LE NOTIZIE CAPOVOLTE. PER BLOOMBERG È "L'ATTIVISTA POLITICO PIÙ PERICOLOSO D' AMERICA" - NEL 2005 QUANDO VOLA A HONG KONG PER ENTRARE NEL BUSINESS DEI VIDEOGIOCHI DI RUOLO, DOVE CAPISCE QUANTO SIA ATTRAENTE PER IL VASTO PUBBLICO DI ADULTI-BAMBINI SEMPLIFICARE I LABIRINTI DELLA VITA NELLA ETERNA LOTTA TRA IL BENE E IL MALE…”

steve bannon nel video del partito renaissance di macron

Pino Corrias per il “Fatto quotidiano”

 

Occhi color bourbon con ghiaccio, fisico massiccio, capello fluente, eloquio ad alta gradazione populista, Steve Bannon ha conquistato l' America con Donald Trump, che lo chiamava "il mio sciattone" per via delle camicie scure senza cravatta e della pancia. Poi quella ruvida America sbarcata alla Casa Bianca l' ha persa malamente, per ritrovarla in sedicesimo qui da noi, nell' Italia gialloverde, dove ancora i sovranisti di nuovo conio longobardo lo prendono sul serio. Anzi lo trattano da guru della comunicazione.

 

Nonché bandiera del patriottismo contro le ondate dei migranti straccioni che mirano al cuore bianco e puro del vecchio mondo per dissolverlo nel baratro multiculturale di quello nuovo. Peccato che le odiose élite della curia romana lo abbiano appena cacciato anche dalla Certosa di Trisulti, monastero del XIII secolo, che lui voleva trasformare in una "Scuola di gladiatori" per difendere nientemeno che "le radici giudaico cristiane dell' Occidente". Compito fino a oggi egregiamente svolto dall' ultimo monaco certosino di anni 83 che ancora abita le antiche mura a presidio della bella e cristiana Ciociaria, località Collepardo.

BANNON CALENDA

 

Steve s' è battezzato street fighter, combattente di strada, "rivoluzionario". I suoi nemici, invece, lo chiamano "razzista, prepotente, xebofobo". Passa per un genio della propaganda informatica, ma gioca sporco con le notizie capovolte. Usandole ha issato mister Trump in cima all' America, dopo avere bruciato nell' urna l' effigie di Hillary Clinton, detta "la corrotta", "la bugiarda", la strega delle cene sataniste, la spia degli arabi, l'elegante marionetta nelle mani dei depravati miliardari di Wall Street.

 

intervento di steve bannon (11)

Che chissà come sono gli acerrimi nemici del patriota miliardario Trump, uomo della provvidenza evangelica, cresciuto sui prati dei golf club e tra le bionde del jet set, ma arruolatosi in politica nella esclusiva difesa del popolo. Quello dei loser, i perdenti senza più identità, che sognano le radici e la rinascita. Cioè a dire gli americani bianchi impoveriti dalla crisi economica del 2008 e dai complotti dei banchieri, dalla globalizzazione liberal e dalle fiacche nazioni sguarnite di frontiere, dai politici senza palle e dalle élite senza cuore. Dentro le quali Trump ha moltiplicato la sua ricchezza, il suo ego e ora il suo potere.

 

steve bannon (5)

"Bannon è una persona altamente qualificata che ama vincere e sa come farlo", disse di lui Trump quando gli affidò le chiavi della sua campagna elettorale. Era l' estate del 2016. La Clinton era in testa ai sondaggi. Talmente in alto che tutti i rancori della nazione erano pronti a coalizzarsi contro di lei, bastava mettere in moto gli ingranaggi giusti.

 

Per esempio usando i 50 milioni di profili Facebook ottenuti illegalmente da Cambridge Analytica, dove Bannon sedeva nel consiglio di amministrazione. O le email della Clinton svelate da Wikileaks che secondo Trump "avevano messo in pericolo la sicurezza nazionale". E siccome anche gli asini volano se lo ripetono migliaia di siti nella piena luce del web e lo leggono milioni di cittadini nel buio delle loro solitudini, Bannon compì il miracolo. Confermandosi, secondo l' agenzia Bloomberg "l' attivista politico più pericoloso d' America". Ma anche quello che la conosceva meglio, in grado di misurare la temperatura delle sue vene profonde, e la fragilità dei suoi nervi in superficie.

 

intervento di steve bannon (10)

Stephen Kevin Bannon, detto Steve, nasce nel 1953 in una famiglia che non ti aspetti: irlandese di origine, cattolica, democratica, padre operaio che fa propaganda porta a porta per Kennedy, madre casalinga, terzo di cinque figli. Radici nella verdeggiante Virginia. La scuola con buoni voti, la chiesa alla domenica, con messa in latino, secondo tradizione. Poi il college e l' Accademia militare a Richmond, i primi imbarchi in Marina, i due anni nel Pacifico a bordo di un cacciatorpediniere "a dare la caccia ai sommergibili nucleari sovietici", come raccontò con una certa enfasi. In realtà passando interi mesi a fare niente, leggendo libri buddhisti e giocando a basket sul ponte della nave, "senza passare mai la palla".

GIORGIA MELONI STEVE BANNON

 

Quando i ragazzi della Delta Force falliscono la liberazione degli ostaggi americani sequestrati a Teheran dai guardiani della Rivoluzione di Khomeini, anno 1979, Bannon naviga nel mare arabico. Gli prudono le mani, ma non succede niente, tranne l'umiliazione della sconfitta. Per lui è uno choc e una rivelazione: "Vidi la debolezza di Carter" che "mandava a puttane l'America".

 

STEVE BANNON SALVINI

E quando sorge l'astro repubblicano di Ronald Reagan, il suo cuore ex democratico, si illumina per sempre. E cambia vita. Sbarca dopo sette anni. Si iscrive alla Business School di Harvard, dove impara a maneggiare numeri, informazioni e soldi. Lavora "100 ore la settimana" per la Goldman Sachs, la banca d' affari. Cavalca gli anni 80 diventando ricco.

 

Ma quando Wall Street "si trasforma in un casinò", cioè "in un posto totalmente ingiusto", il suo liberismo compassionevole si ribella. O almeno così la racconta, visto che si trasferisce a Hollywood dove impara a destreggiarsi tra "gli stupidi irresponsabili" che si scambiano Studios, star, giacimenti di film. Lui compra, vende, incassa come fosse a Las Vegas.

 

Produce una quarantina di film, compreso uno sul suo eroe, Reagan, la sua vittoria contro il comunismo. Che dopo l' 11 settembre assume una nuova luce: "Unimmo i puntini: quella lotta ora somigliava a quella dell' America contro l' Islam".

 

stephen bannon

L' ultimo passo della sua lunga formazione, lo compie nel 2005 quando vola a Hong Kong per entrare nel business dei videogiochi di ruolo, dove traffica in mondi abitati da elfi, draghi cattivi, cavalieri buoni per milioni di clienti paganti e sognanti. È lì che misura quanto sia attraente per il vasto pubblico di adulti-bambini semplificare i labirinti della vita nella eterna lotta tra il bene e il male. Tra il principe e la strega, tra i nativi e i barbari invasori.

 

bannon trump

Quando rientra in America è la stagione dei Tea Party, la destra fondamentalista che si batte contro il "genocidio degli aborti", ma difende il mercato delle armi, ultracattolica, ma anche aggressiva contro tutte le minoranze. Dopo avere letto René Guenon, occultista francese e Julis Evola, esoterico teorico della superiore razza ariana, è convinto che l'Occidente viva nell' Era Buia.

 

E dunque qualunque mezzo è legittimo per ridare luce alla nostra civiltà assediata. Per quattro anni dirige il sito Breitbart News che fabbrica notizie di propaganda per l'ultradestra, teorie cospirazioniste, bugie come l' origine non americana di Obama, moltiplicate dagli eserciti di troll. Quando Trump vince promettendo soldi per vivere e muri per non morire, Bannon neanche ci crede. Entra nella stanza ovale da chief strategist, e siede alla destra del capo.

bannon

 

Ma perde tutto quando confida al giornalista Michael Wolff che la Casa Bianca è diventata un "covo di vipere", che Trump è considerato "un idiota" e sua figlia Ivanka "stupida come un mattone". Trump lo caccia e se la gode: "Quando l'ho licenziato si è messo a piangere e a implorare. Peccato che adesso si ritrovi solo come un cane". Ma Steve non è affatto solo. Ha avuto tre mogli, tre figlie, tante vite. E ora ha trovato il nuovo nemico e il nuovo ingaggio, l'Europa. Ha attraversato l'oceano.

 

SCONTRO BANNON TRUMP

Ha abbracciato la Brexit di Nigel Farage. Danzato con Marine Le Pen contro Macron. Ora marcia con Matteo Salvini e Giorgia Meloni contro Bruxelles. Voleva istruirli nella scuola dei gladiatori, ma il suo portaborse Benjamin Harnwell - un tizio convinto che "Mussolini abbia salvato l' Italia" - si è dimenticato di pagare i 100 mila euro di affitto. È di sicuro più furbo del compratore della Fontana di Trevi. E anche più consapevole della sua missione. Quando un giornalista gli disse che le sue vittorie erano degne di Hollywood, lui scosse la testa: "Fratello, Hollywood non fa film in cui vincono i cattivi".

STEVE BANNONSTEVE BANNON BANNONsteve bannon parla pro roy moore

Ultimi Dagoreport

gaza giorgia meloni donald trumpm benjamin netanyahu

QUANTO A LUNGO PUÒ ANDARE AVANTI IL TRASFORMISMO CHIAGNE E FOTTI DI GIORGIA MELONI DECLINATO IN SALSA ISRAELO-PALESTINESE? - L’ITALIA HA DATO IL SUO VOTO FAVOREVOLE AL RICONOSCIMENTO DI "DUE POPOLI, DUE STATI" ALL'ASSEMBLEA DELL'ONU DEL 22 SETTEMBRE - MA, FRA UNA SETTIMANA, SU INIZIATIVA DI FRANCIA E ARABIA SAUDITA, IL CONSIGLIO DELL'ONU E' CHIAMATO A VOTARE IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO PALESTINESE: CHE FARA' LA "GIORGIA DEI DUE MONDI"? - FRANCIA, AUSTRALIA, BELGIO, CANADA, FINLANDIA, MALTA, PORTOGALLO E REGNO UNITO ENTRERANNO A FAR PARTE DEI 147 STATI DEI 193 MEMBRI DELL’ONU CHE RICONOSCONO LA PALESTINA - DIMENTICANDO PER UN MOMENTO LE STRAGI DI GAZA, LA PREMIER VOTERA' CONTRO O SI ASTERRA' PER COMPIACERE TRUMP E L’AMICO NETANYAHU? TROVERA' IL CORAGGIO DI UNIRSI AL RESTO DEL MONDO, VATICANO COMPRESO? AH, SAPERLO...

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...