bersani meloni

BERSANI INFILZA LA DUCETTA: “LA MELONI INVECE DI OCCUPARSI DI RAVE PARTY E DI 'RAGA' ALZATEVI PURE VOI', VUOLE PREOCCUPARSI DI FARE QUALCOSA?” - "DALLE URNE È ARRIVATA UNA PRIMA AMMACCATURA DELLA DESTRA MA IL M5S HA LA SINGOLARE ATTITUDINE A PERDERE LE OCCASIONI" - "IL PDS CON OCCHETTO NON VOLEVA IL PREMIERATO, COME SOSTIENE LA MELONI. IL MASSIMO CHE SI VOLEVA ERA IL SISTEMA ALLA TEDESCA" – IL MESSAGGIO ALLA SCHLEIN SUL PD: "BUROCRATISMO E PERSONALIZZAZIONE VANNO DOMATI…"

Francesca Schianchi per “la Stampa” - Estratti

 

PIERLUGI BERSANI 33

Da «pensionato volontario», in campagna elettorale l'ex segretario del Pd Pier Luigi Bersani ha battuto l'Italia da nord a sud, 55 tappe «perché se si vuole capire dove sta andando questo Paese bisogna mettere l'orecchio a terra».

 

Ora, dopo Europee e amministrative, invita il suo schieramento a non perdere tempo: «Serve subito un patto per l'alternativa». Ma prima di tutto, bisogna occuparsi di tragedie come quella di Satnam Singh a Latina: «Basta solidarietà pelose e chiacchiere a perdere: siamo davanti non solo a un fatto, ma a una situazione che fa vergognare di essere italiani».

 

giorgia meloni alla camera

Nelle sue dichiarazioni alle Camere ne ha parlato anche la premier Meloni: questa è l'Italia peggiore, ha detto.

«Allora invece di occuparsi di rave party e di "raga'alzatevi pure voi", vuole preoccuparsi di fare qualcosa?».

 

 

(...)

Altra dichiarazione di Meloni, sulla Ue: non si tiene conto del consenso, si trattavano le nomine prima delle urne.

«Prima delle urne, se c'è stato un balletto ambiguo fatto di tatticismi e perdita di coerenza è stato quello suo e di Ursula Von der Leyen. E il famoso voto che invoca non è riuscito a ribaltare gli equilibri, per cui se l'Italia sarà nella maggioranza Ue, sarà per il contributo del partito che qui è all'opposizione».

Cioè il Pd, vuol dire.

BERSANI AL PUB

«Cosa pensi Meloni della Ue lo ha detto oggi in Parlamento: Cara Europa, fai di meno, lasciaci fare quello che vogliamo e preoccupati solo di trovare più soldi. Ma questo è andare indietro verso logiche dissociative. Che i nazionalisti possano dare più coesione europea è un ossimoro».

 

Come giudica i risultati di Europee e amministrative?

«Una prima ammaccatura della narrazione della destra e un risveglio delle forze dell'alternativa. A cui però consiglio di osare di più».

 

Sforzarsi di creare uno schieramento compatto?

«L'unità è la precondizione che dovrebbe appartenere all'ovvio. Ma non sempre basta: bisogna metterci generosità e intenzioni forti».

 

Cosa intende?

giorgia meloni alla camera 1

«Non usare i bilancini e cercare i candidati che esprimono più voglia di vincere. Allargarsi a giovani e donne. E battere sui fondamentali dei valori: solidarietà, inclusione, uguaglianza. Quando si fa questo, abbiamo visto che si vince o ci si va molto vicino».

Le destre però sono andate bene alle Europee. Per quanto FdI abbia perso voti, sfiora il 29 per cento.

«Infatti non dico che il vento di destra si sia fermato, è solo un primo passo. Ora bisogna portare le potenzialità nella dimensione nazionale. E leviamoci dalla testa che il nostro compito sia fare propaganda e aspettare i referendum: bisogna fare subito qualcosa di positivo e leggibile».

 

A cosa pensa?

BERSANI AL BAR

«Rimango dell'idea che bisognerebbe fare un patto per l'alternativa con le forze politiche che ci stanno, senza aspettare tutti, con l'impegno a coordinarsi in Parlamento. E deve avere un significato civico ed etico, quindi il programma deve essere aperto ai contributi della società civile, formando comitati per l'alternativa in tutta Italia. Per attuare la Costituzione, che non è dietro ma ancora davanti a noi».

 

Come le è sembrata la segretaria Schlein alla prova delle elezioni?

«Incarna una leadership di tipo nuovo, che mette insieme diritti sociali e civili con freschezza e ad altezza degli occhi della gente. È riuscita a portare nuove forze, e si sono riaffacciate quelle antiche. Vada avanti così, facendo qualche proposta che intercetti l'Italia più periferica, e stringendo qualche bullone nel partito».

 

In che senso?

«Andando in giro in campagna elettorale ho visto ancora qualche burocratismo e alcuni casi di personalizzazione che vanno domati».

 

Il M5S sta attraversando un momento difficile, è pronto per un'operazione unitaria?

BERSANI SCHLEIN A SULMONA

«Lo dico con amicizia: il M5S ha la singolare attitudine a perdere le occasioni. Taccio su quella storica del 2013…».

 

Il suo mancato governo…

«Quella è archiviata e perdonata. Ma anche dopo il Conte 2 poteva affermarsi un nuovo gruppo dirigente e radicalizzarsi sul tema dell'unità e non della distinzione. Non l'hanno fatto, è un'occasione persa. Ma sono certo che alla fine della loro discussione la scelta sarà quella dell'unità».

Beppe Grillo è tornato a parlare di "né destra né sinistra".

«Quando ci sono svolte difficili, la tentazione di tornare alle origini tocca tutte le forze politiche, ma non funziona. Quante volte ho detto che non appena si fosse capito che destra è questa, sarebbe stato più avanti il partito più unitario».

 

Che destra è?

BERSANI SCHLEIN A SULMONA

«Ha alcune cose in comune con tutte le destre mondiali: il nazionalismo su basi etniche, la modernità come deriva morale, il negazionismo su clima, vaccini e fascismi del'900, il corporativismo, la semplificazione del potere su un esecutivo plebiscitario. E poi ha una caratteristica tutta italiana».

 

Quale?

«La rivincita. Un filo post-fascista e neo-missino che ha bisogno di una rivincita storica, per cui non si inchina alla Costituzione antifascista ma cercherà un nuovo inizio col premierato».

Meloni dice che voi di sinistra usate toni da guerra civile.

«Anche questo è un connotato di destra: aggressività e vittimismo, fino a sfiorare il ridicolo. Se la prende con una frase sbagliata, e sull'aggressione di un deputato in Aula dichiara che la colpa è sua perché ha provocato con il tricolore. Senza nemmeno rendersi conto che questo è sempre stato il codice di linguaggio dello squadrismo: persino l'omicidio di Matteotti venne giustificato dicendo che aveva provocato in Parlamento. Non le viene da dire semplicemente che chi mena ha sempre torto».

BERSANI A SULMONA

 

Ha citato il premierato: dice la premier che lo volevate voi del Pds con Occhetto.

«Il massimo che si voleva era il sistema alla tedesca, che è lontano mille miglia dal premierato alla Meloni».

 

E l'autonomia differenziata? La vostra riforma del Titolo V è molto criticata. ..

«Per quanto abbia un sacco di difetti, non è colpa della riforma del Titolo V se siamo arrivati a questa legge. L'autonomia va bene purché si interpreti in modo obiettivo e funzionale: più trasporto marittimo alla Sardegna, ma non all'Umbria. Qui invece rischiamo un Paese Arlecchino. Ci toccherà richiamare Garibaldi per rimetterlo insieme».

 

Cosa ne pensa della proposta del presidente La Russa di cambiare la legge dei sindaci?

pierluigi bersani foto di bacco

«Che chi perde porti via il pallone accadeva anche quando eravamo bambini, ma per pudore non lo si faceva un attimo dopo, si aspettava un po'…».

Per dichiarazioni simili si è offeso con Schlein e ha chiesto le scuse.

«È vero! Facciamo così: chiedo scusa anticipatamente».

pierluigi bersani foto di bacco (2)giorgia meloni alla camera 2bersani a otto e mezzoPIER LUIGI BERSANIBERSANI SCHLEIN A SULMONAraffaele fitto giorgia meloni antonio tajani BERSANI TODDE

Ultimi Dagoreport

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…