BETTINI E LA STRATEGIA DEL FRULLATO – RONCONE SUL “PADRE SPIRITUALE” DI ZINGARETTI: "LA SUA IDEA E’ CHE PER FRONTEGGIARE UN CENTRODESTRA COMPATTO, BISOGNA MESCOLARE L’ELETTORATO PIDDINO CON QUELLO GRILLINO. SE POI IL FRULLATORE NON BASTASSE, ALLORA SI PUÒ SEMPRE FINIRE ALLE URNE" - 'GOFFRY' UNA VOLTA CONFESSÒ: "IO POTENTE? CIÒ CHE CONTA NON È IL POTERE, È L’INFLUENZA CHE UNO SA ESERCITARE"

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Fabrizio Roncone per Sette – Corriere della Sera

 

goffredo bettini goffredo bettini

Noi cronisti politici, a Montecitorio e a Palazzo Madama, siamo ormai costretti a muoverci sempre più spesso tra parlamentari semianalfabeti e mitomani, furbacchioni spregiudicati e potenziali disoccupati

 

aggrappati alla poltrona, ex venditori di bibite diventati ministri e ministri aspiranti dj: e così, quando ci capita di parlare con Goffredo Bettini, pensiamo che la politica, forse, può essere ancora una cosa seria (sensazione analoga la scatena, per dire, anche il leghista Giancarlo Giorgetti: però, insomma, siamo di fronte a una specie in via di estinzione, tipo koala, volpe volante di Guadalcanal, rinoceronte di Sumatra). Bettini, 67 anni, è figlio dell’avvocato Vittorio, nobile e gran proprietario terriero marchigiano, e di Wilde, che in prime nozze aveva sposato diciassettenne il principe musulmano Xhemal Rexa, albanese e nipote del pascià.

 

roberto giachetti e goffredo bettini (2) roberto giachetti e goffredo bettini (2)

«Papà, quando ero bambino, mi faceva leggere Dostoevskij. Avrei preferito ascoltare qualche favola, invece sentivo solo parlare di politica»: colto, pariolino, scapolo, una magnifica passione per il cinema, un’altra per la Thailandia, un braccio rotto da quelli di Autonomia nel 1978. Comincia nel Pci – è segretario romano della Fgci – poi Pds, Ds e Pd: deputato, senatore, eurodeputato. Con un talento, pazzesco, riconosciuto da tutti: sa consigliare. È questo (non la stazza, 150 chili almeno) a renderlo, talvolta, ingombrante. Per capirci: ad agosto, in piena crisi di governo, dopo il colpo di scena proposto da Matteo Renzi, è lui che fa cambiare idea al suo allievo, Nicola Zingaretti, segretario del Pd. «Non andare al voto, supera però l’idea renziana d’un governo di transizione e crea un vero patto di legislazione con i grillini».

 

fabrizio roncone foto di bacco fabrizio roncone foto di bacco

Perché l’idea di Bettini è: per fronteggiare un centrodestra compatto, bisogna mescolare l’elettorato piddino con quello grillino. Se poi il frullatore non bastasse, allora si può sempre finire alle urne (il Pd farebbe almeno pulizia delle ultime falangi renziane, restando l’anima dell’opposizione). Bettini detta la linea in lunghe interviste. Non sussurra. Non resta dietro il sipario. Ingombra, un po’ più del solito, il palcoscenico. Confessò: «Voi dite che sono potente: ma ciò che conta non è il potere, è l’influenza che uno sa esercitare» (e ha perfettamente ragione).

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