BOIA DEM – LA CORRENTE LOTTIAN-RENZIANA “BASE RIFORMISTA” FA CAPIRE A ZINGARETTI CHE NON SI PRESCINDE DALLE PRIMARIE PER LA SCELTA DEL CANDIDATO PREMIER – PROBABILE UN DUELLO TRA RENZI E GENTILONI, DI CUI SI È AVUTO UN ASSAGGIO CON LE LETTERE VELENOSE A “REPUBBLICA”. MA LA CONTESA È AFFOLLATA: CALENDA NON STA NELLA PELLE E VUOLE FREGARE MATTEUCCIO. E POI SALA...

-

Condividi questo articolo


Carlo Bertini per “la Stampa”

 

franceschini giachetti lotti guerini boschi franceschini giachetti lotti guerini boschi

Se i renziani si battono per imporre le primarie quando si tratterà di scegliere il candidato premier del centrosinistra, è lecito immaginare che il loro leader ne sia edotto. E quindi sullo sfondo si potrebbe profilare un bel duello all' arma bianca tra due ex premier, lui e Paolo Gentiloni, per la guida di un' alleanza tutta ancora da costruire. Fa niente se di qui a un anno, quando tutti nel Pd pensano si andrà a votare, Renzi darà vita o no ad una sua formazione.

 

renzi calenda renzi calenda

In ogni caso sarebbe nell' alveo del centrosinistra e quindi lui potrebbe concorrere lo stesso contro i suoi antagonisti, Gentiloni, Calenda, il sindaco di Milano Beppe Sala o chi per loro. E stessa cosa varrebbe per Carlo Calenda, che potrebbe creare una sua lista liberal e moderata. Una lista che spaventa i renziani, perché farebbe da calamita per le truppe allo sbando.

Renzi e Gentiloni Renzi e Gentiloni

 

Al convegno di Montecatini della corrente "Base riformista", Lorenzo Guerini e Andrea Marcucci, la mettono giù così, a proposito dei cambi allo statuto voluti da Zingaretti per separare ruolo di segretario Pd da candidato premier. «Quando arriverà il momento, dovremo scegliere il candidato presidente più forte dell' alleanza con le primarie».

luca lotti raduna la corrente base riformista 2 luca lotti raduna la corrente base riformista 2

 

Ergo, niente accordi a tavolino tra big riuniti in conclave, ma giudizio affidato ai gazebo.

Un messaggio forte recapitato a Nicola Zingaretti. Che a suo tempo aveva manifestato più volte la sua preferenza per Gentiloni. E che ora avrà ben chiaro che potrebbe invece materializzarsi di nuovo Matteo Renzi a rompere le uova nel paniere.

gentiloni calenda gentiloni calenda

 

Un antipasto già si è visto dallo scambio di colpi andato in scena su Repubblica tra i due ex premier sullo ius soli e sui migranti. Duello innescato a freddo dall' ex leader Pd.

Così come l' astensione del gruppo parlamentare sulla missione in Libia è stata pilotata da Renzi per mettere in mora Minniti e Gentiloni. Del resto, i renziani non ne fanno mistero: «Se chiediamo le primarie lo facciamo per far correre di nuovo Renzi», ammette un dirigente della sua cerchia.

nicola zingaretti e paolo gentiloni festeggiano i risultati del pd alle europee nicola zingaretti e paolo gentiloni festeggiano i risultati del pd alle europee

 

Cosa pensi Gentiloni non si sa. Chi ha parlato con Renzi non lo ha sentito escludere questa eventualità, pur con alcuni paletti: «Vediamo tra quanto tempo si andrà a votare e quali saranno le condizioni dell' alleanza».

nicola zingaretti paolo gentiloni nicola zingaretti paolo gentiloni ZINGARETTI CALENDA SIMBOLO PD EUROPEE ZINGARETTI CALENDA SIMBOLO PD EUROPEE ZINGARETTI CALENDA SIMBOLO PD EUROPEE ZINGARETTI CALENDA SIMBOLO PD EUROPEE nicola zingaretti paolo gentiloni nicola zingaretti paolo gentiloni

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – JOE BIDEN VUOLE CHE GIORGIA MELONI METTA ALL’ORDINE DEL GIORNO DEL G7 L’USO DEI BENI RUSSI CONGELATI. PER CONVINCERE LA DUCETTA HA SPEDITO A ROMA LA SUA FEDELISSIMA, GINA RAIMONDO, SEGRETARIO AL COMMERCIO – GLI AMERICANI PRETENDONO DALL’EUROPA UN'ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ DOPO TUTTI I MILIARDI CHE WASHINGTON HA POMPATO A ZELENSKY. MA METTERE MANO AI BENI RUSSI È UN ENORME RISCHIO PER L’UNIONE EUROPEA: POTREBBE SPINGERE ALTRI PAESI (CINA E INDIA SU TUTTI) A RIPENSARE AI LORO INVESTIMENTI NEL VECCHIO CONTINENTE…

DAGOREPORT – PARTITI ITALIANI, PERACOTTARI D'EUROPA - L’ASTENSIONE “COLLETTIVA” SUL PATTO DI STABILITÀ È STATA DETTATA SOLO DALLA PAURA DI PERDERE CONSENSI IL 9 GIUGNO - SE LA MELONA, DOPO IL VOTO, PUNTA A IMPUGNARE UN PATTO CHE E' UN CAPPIO AL COLLO DEL SUO GOVERNO, IL PD DOVEVA COPRIRSI DAL VOTO CONTRARIO DEI 5STELLE – LA DUCETTA CONTINUA IL SUO GIOCO DELLE TRE CARTE PER CONQUISTARE UN POSTO AL SOLE A BRUXELLES. MA TRA I CONSERVATORI EUROPEI STA MONTANDO LA FRONDA PER IL CAMALEONTISMO DI "IO SO' GIORGIA", VEDI LA MANCATA DESIGNAZIONE DI UN CANDIDATO ECR ALLA COMMISSIONE (TANTO PER TENERSI LE MANINE LIBERE) – L’INCAZZATURA DI DOMBROVSKIS CON GENTILONI PER L'ASTENSIONE DEL PD (DITEGLI CHE ELLY VOLEVA VOTARE CONTRO IL PATTO)…